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73 a Montegiorgio che nc provarono un grave guasto

Dal che avvenne che moltedi essecastellasi ri-bellasserodallachiesa,soggettandosi di

buon gra-do

alladominazionesforzesca.Trovandosi però il conteintantebisogne guerresche,e approssiman-dosiil partodella sua consorteBianca Maria, la févenire a

Fermo

con salvocondotto del Piccinino, enellanottedel 14 al15gennaio

1444

la

mede-simadièinluceGaleazzo Maria che fu poi duca diMilano.Ditaleavvenimento

ebbe

ilconte

gran-de

allegrezza,giudicando che per questo nipote diFilippoglipotessefacilmente venirelaeredità delmilanese ducato.Prese perciò determinazioned’

imporre

alfanciulloquel

nome

che paresse meglio aFilippo,e

mandò

aMilanoilsuo

medico

Gaspa-ro daPesaro,perchèil richiedessedel

nome

che aveaaporrealnipote: ebenché giudicasse esser più conveniente,cheeglidall’avo paterno fosse

nominato

Sforza,

nondimeno

per

non

denegareal padree alla

madre

quelloche chiedevano,gli pia-cque chedall’avosuofosse

nominato

Galeazzo.

Que-sto

adunque

fuil

nome

delfanciullo,aggiuntogli due-

cognomi Maria

eSforza,l’unopresodal

ma-ternoel’altrodal paterno.Poia’17delseguente

marzo

fu battezzato,eintervennero a’compari per lacomunitàdi Firenze .Nicolòde’Giunii, Giovan-nida

Fermo

dignissimocavaliere,eAngelo d’An-ghiare(1).

seFilippoBruti Liberati.Ripatransooa 1839, pag.8; elabolla diEugenioIVdel marzo1446,stampatain fine dello statu-to diAipatransone.

(1)Ant.Nicol.,Ann.Firm.Ioh.Simonettalib.VI,infin.

Machiavelli, Stor.lib.VI,an.x444-Adami,Op.cit.cap.91.

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Fra

queste solennifesteperò

non

avevaposa la guerra.L’esercitodella chiesada

un

lato,ilre d'Aragona daH'altro,rioccuparono quasituttii ca-stelli,esiappressavanoacircondaredatutte

ban-de lacittàdi

Fermo

conforze poderosissime. Il .Ciarpellone(o Sarpellione

come

lo

chiama

il

Si-smondi

),luogotenentedello Sforza,andava

scara-mucciando

espessoinfestandolacoda dell’eserci-todelPiccinino,che ebbe moltoa soffrireper

l’ar-Corio,Stor.Milan.Pari.V.all’anno»444-I*’Ammìani,nella Storia diFanotom.I,p.3q5,narracheGaleazzoMaria na-acesseinquellacittà.Maaconfutazionedi oiòpotràservire quelche nediceAntoniodiNicolò,ilqualediqueltempo era cancelliere delcomunediFermo,e registravagiornalmente

ifattichequiviaccadevano;e se lasua cronaca,comesi espri-meilCatalani, fossegiuntaanotiziadelMuratori,1’avrebbe certostampatanellaraccolta degli scrittori di cose italiane. Egli cinarrapertanto,chenell’annoi^^tJDie

XF

ianuariimercuri», noctepraeterita, inclitadomina Élanca uxor mag.comitis in Gi-roneexistenspeperit filium masculuminbonabora, videlicet GaleactiumMariam:equindipiù innanzi:

MCCCCXLlIll

diemartis17 martiimag. dominusGaleactiusMariafilius comi-tisetillustrissimaedominae Blancae Juitbapfizatus in ecclesia s.Mariae Maioris perdominumAntonium Marini priorems. Sal-vatoris, etcompatres ambasciatores Fiorentine Angelus deAn—

giaraetdominus Ioannesmag.ThnmaedeFirmoetalii,inqua die fuitiustratumin dirlo Girifalcoper multos armigero}.(Si os-servicheilcronistanonindicaNicolòde’ Giunii,che per

pri-mo

è dalCorionominato).Inunnostroopuscolo sopra un leo-ne rinvenuto non ha moltoinFermo(Giornalelett.diPerugia a. a 8dell’anno1836.)accennammo, cheinoccasionede'giuochi equestri, di cuiquiparlalacronaca,loSforzadonò ad un Ni-colò Sahbiouiunostemma coniscrizione, nellaqualegliveugon largitiprivilegi;dichesiserbamemoriainunanticodipinto nell’abitazione della stessa famiglia,dacuimaggiormente con-fermasiilnascimentodiGaleazzo avvenutoinquestacittà.Ecco l’accennataiscrizione,laquale .speriamotornerà grata

special-* 75 sionede’campiinLoreto.

Ma

giunto presso l’eserci-toecclesiasticoilCardinalCapranicalegato della chiesa,eccitòilPiccininoarintuzzarel’ardiredi quel condottierosforzesco,combattendolo;c di fat-toilcacciòda

Appignano,

nelcui castello

rinven-ne

moltivessilliedarnesiguerreschi perIo innan-ziperduti. Inassaimala venturatrovavasiperciò loSforza;pativadifettodivettovaglie;aveva tan-toinferioridi

numero

isoldati, e questi caduti d’animo edinviliti;quasituttoilPiceno mancato-gli;ea ciòaggiungiogni speciedi tradimenti e disventure;a dirla inbreve, pareva chetutto con-giurassea suodanno.

Ma

l’avvedutezzaeilvalore

non

vennero

meno

inquel grancapitano.Usci

da Fermo

con tremilacavallieconugual

numero

di fanti; esicongiunse con Ciarpellone,ilpiù ardi-toe valorosode’suoigenerali, simulandonelvolto quella speranza,cheforse

non

avea nelcuore.Si avviòa

Montolmo,

oveerano pervenutele congiu-ratemilizie;quadripartìl’esercitoeilmisein

pun-menteagliamatoridellastoricaepigrafia:Nicolaus Sabbionus AngelifiliusquiinequeslribusludisquosFrancisctsSforila Firmi paravitcumdomina Biancaeiusuxorinarce Gerionis filium peperiiadeo preclare slrenuequese gestii utperpetuafa -cullatedonaci meruerit ferendi supra galeam leonemhastiludii anulum gestantemquem cumhonorificolemmateinalba zona in-serìpioposteris transmisit.Ancheileh.IgnazioCantùnella vita diBianca MariaVisconti dice,cheGaleazzo Marianacquein Fer-mo;non peròilnascimentodiessoavvenneili\ gennaio,come scrive,mabensìlanotte deli4ali5 diessomese. Chivolesse avereunaideaadeguatadiqoe’lorneamenti,ovesiesercitavanoi

primigiovanidella città, legga-ibei versi di PacificoMassimo a-scolano pubblicatidalcelebre cav- Vermiglioli,ovedescrìveun torneocombattutonell’anfiteatro

perugino-76

tod’assalto.IlgiovanePiccinino,chedistrategia sapea più cheglialtri,

non

volevacombattere;

ma

tuttiicapitani dellalega,eilCardinallegatoper lamaggiore, virilmentesiopposero, vergognandosi di

non romper

sull’istantequel

pugno

digente ne-mica. Cominciòlazuffacombattuta con molto co-raggiodagli alleati,efudubbiosulle

prime

aqual partepiegherebbelasortedellabattaglia.

Ma

alla fine.isoldatidelcontecominciaronoa sforzarei

nemici, ene*riportaronosì

compiuta

vittoria,che quasituttigliavversicapitanirimascrprigioni; fra glialtriFrancesco Piccininostesso edilCardinal legato,che furontuttitradottiallaroccadi Fer-mo. Senza badar punto

andò

loSforzaa trova-re ecombattereinemici

dovunque

fossero; ri-conquistò incontanenteassai castelli, fri’quali

Ma-cerata,Cingoli,Sanseverinoec«;equindidall’altra

banda

,quanto ètra

Fermo

ed Ascoli; sicché a

meno

diquattro luoghi,chedichiar.trousi di lui tributari, riebbel’interoPiceno(1).

E

su! fin«re di quest’anno

1444

conclusecol papa una pace

grandemente

onorevole.

IlducadiMilano,

sempre

d’animo volubilis-simo, mentrepoco'innanzinel vederdepresso Io Sforzacrasiinterpostoperchèda Alfonsosi richia-masserletruppe,

morto

ilmaggior Piccinino (2)

(i)Di NicolòeAdami, Op.cit.

(a)IgnazioCantò,Inattide*capitani diventura,scriveche NicolòPiccininomorìinFermoneli444'Sembrapero checiò nonavvenisse,perchèilnostro cronista nulla dice ditalmorte;

edoltre a ciòleggiamonelle storie del segretario fiorentino,lib.

VI, anno i444:„cheilconte FrancescoSforza assalìNicolò

,,pressol'ermo,cquelloruppe inmodoche Nicolò, privato

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