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Patrimonio storico ferroviario in Europa e in Italia

3.8 Gruppo Fermodellistico Mestrino

Il concetto di modellismo ferroviario venne introdotto in Italia alla fine degli Anni ’40 da Italo Briano (1901-1985), figlio d'un macchinista di Ferrovie dello Stato, nonché primo presidente della “Federazione Italiana Modellisti Ferroviari e amici della ferrovia”, attraverso la quale diffuse la nozione di modellismo ferroviario intesa non solo come riproduzione in scala ridotta di ferrovie e trenini in miniatura, ma anche come vera e propria passione per le strade ferrate.272

I trenini giocattolo in legno esistono da quando furono costruite le prime ferrovie, ma risale al 1891 la prima scatola di treni giocattolo Märklin, mentre in Inghilterra, a inizio Novecento, i treni giocattolo venivano già suddivisi in varie categorie (a vapore, tirati a filo, spinti a molla, trenini in metallo, trenini di latta). La maggior parte di questi treni in miniatura veniva fabbricata in Germania e serviva come mezzo promozionale al fine di spingere l’utenza a utilizzare il treno per spostarsi sulle lunghe distanze; tuttavia la passione per il treno giocattolo si diffuse su ampio raggio solo durante il secondo dopoguerra, durante gli anni del boom economico.273 Le ditte che

sopravvissero alla Seconda Guerra Mondiale adottarono strategie di vendita al fine di promuovere modellini costruiti in modo sempre più accurato tanto da non essere considerati più meri giocattoli, ma piuttosto manufatti da collezione. Furono molti i privati facoltosi che dettero vita a preziose collezioni di trenini in miniatura, ma altrettante furono le associazioni amatoriali di fermodellisti che si diffusero in tutta Europa a partire dagli Anni

272 Cfr. BRIANO, Storia delle ferrovie in Italia, Volume I, Cavallotti Editori, Milano, 1977, p. 12. 273 Ivi, p. 152.

’30, le quali avevano come scopo primo quello di creare sedi idonee in cui costruire, restaurare e quindi conservare modellini di treni e diorami ferroviari.274

In un momento successivo i feramatori dedicarono parte delle loro attività anche alla ricerca e conservazione di manufatti e oggetti ferroviari reali, ma dimessi dal loro uso perché obsoleti per le linee ferroviarie in progressivo miglioramento e potenziamento, così si moltiplicarono magazzini e luoghi in cui conservare arcaici materiali rotabili come locomotive a vapore, carrozze, vecchi tram, carri, divise di ferrovieri, biglietteria di tutti i tipi, cartoline storiche riguardanti la costruzione di ferrovie.275 In tempi più recenti, grazie

anche al diffuso uso di internet, si è sviluppata una vera e propria rete di associazioni fermodelliste, in contatto tra loro, che promuovono la scoperta di porzioni di territorio attraverso l’uso di treni storici o linee secondarie. In Veneto sono molte le associazioni di fermodellisti e i negozi che vendono oggettistica ferroviaria per collezionisti, uno dei più importanti, grazie anche alla frenetica attività del suo presidente, Fabrizio Baroni, è il Gruppo Fermodellistico Mestrino (G.F.M.) nato nel 1960 a Mestre per volontà di alcuni appassionati di ferrovie reali e in miniatura276.

L’entusiasmo dei soci li spinse presto a prendere contatti con la Federazione Nazionale Italiana di Fermodellisti, nonché con ambienti ferroviari simili in altre regioni. Tuttavia ai simpatizzanti di Mestre mancava una sede operativa nella quale esporre anche un plastico già in possesso dell’associazione, da far vedere agli amatori.

Ad alcuni membri venne l’idea di creare ex novo una sede in un treno storico e fu così che il Presidente cominciò a prendere contatti con la Direzione

274 Cfr. SABATINI-TIEDTKE, Il manuale del modellismo ferroviario, Duegi Editrice, Ponte San Nicolò, 2008, p. 11.

275 Ivi, p. 38.

276 Questo paragrafo è liberamente tratto da BARONI, Gruppo Fermodellistico Mestrino, G.F.M., Mestre, 2011 (pieghevole in fotocopie), che l’autore mi ha personalmente regalato e che ringrazio per aver collaborato attivamente all’organizzazione della mostra “Memorie di passaggi” presentata al capitolo 4 di questo studio; si rammenta che il G.F.M. ha un nuovo sito internet in cui sono riportati i contenuti di questo paragrafo, cfr. http://fermodellistigfm.altervista.org, 22/02/2012.

Generale di Ferrovie dello Stato al fine di ottenere una Locotender Gr.851.112 e una carrozza tipo centoporte del 1918 (opportunamente modificata al suo interno con sala riunioni, sala plastico, piccola officina e biblioteca) le quali, il 26 settembre 1965 furono poste sull Piazzale Olimpia a Mestre, in un’area costeggiata dal fiume sellino. Attorno al piccolo convoglio si creò subito l’ambiente tipico di una stazione ferroviaria con marciapiede, segnali ad ala, cabina telefonica, fontana d’epoca con le insegne del vecchio Comune di Mestre, panchine e aiuole, il tutto circondato da una tipica recinzione ferroviaria. All’interno del giardino venne poi posto un monumento dedicato ai “Ferrovieri Italiani, pionieri di civiltà”.

Il piccolo treno divenne subito l’orgoglio dei quaranta soci, ma anche dei mestrini stessi, suscitando l’amichevole invidia di tutti gli appassionati d’Italia. L’attività fermodellistica fu da subito vitale ed entusiasmante, grazie anche alla capacità di alcuni soci di costruire modellini e di portarli a concorsi e congressi nazionali.

Fig. 49. Sede del G.F.M. (esterno) in Piazzale Olimpia a Mestre. (Foto: Cerato)

Nella primavera del 1966 il Gruppo Fermodellistico Mestrino fu ospitato presso la Stazione di Mestre in occasione della presentazione in Italia del plastico Wupperthal delle ferrovie tedesche, grandioso impianto sito su una carrozza ferroviaria. Nel 1971 il G.F.M. festeggiò i 10 anni su un convoglio trainato da una locomotiva a vapore sulla linea Mestre-Bassano. Nel corso degli Anni ’70 entrarono nel gruppo nuovi soci, molti dei quali giovanissimi, che andarono a costituire il gruppo juniores dei fermodellisti mestrini. Alla fine degli Anni ’70 il gruppo subì un forte trauma quando la pazzia di alcuni vandali si abbatté sul vagone di Piazzale Olimpia e sul grande plastico in ricostruzione, dopo un precedente atto vandalico nel 1965. In quest’occasione il danno morale fu grande, quello materiale tanto grosso da sembrare irreparabile; l’associazione perse alcuni dei soci più ricchi, ma con grande sforzo da parte dei soci rimasti e qualche modifica d’uso si riuscì a far riattivare le attività nel “locodromo” di Mestre.

Nell’ambito delle sue attività l’associazione organizza mostre fermodellistiche presso la Stazione FFSS di Mestre e in altre sedi venete. Nel corso degli anni sono state moltissime le esposizioni organizzate dal G.F.M. o alle quali il gruppo ha aderito spontaneamente e gratuitamente, ultima delle

quali la mostra itinerante “Memorie di passaggi” per commemorare gli 80 anni del tronco ferroviario Mestre-Adria.

Fig. 50 e 51. Sede del G.F.M., interni. (Foto: Cerato)

I soci partecipano personalmente con stand a numerose fiere e in tanti anni sono stati centinaia i diorami autoprodotti. Dal 2000 ad oggi, in occasione del Settembre Mestrino e in collaborazione con le Municipalità di Mestre e Marghera, vengono organizzate mostre presso la sede dell’associazione. Settimanalmente si dà spazio a riunioni per discutere di argomenti ferroviari e fermodellistici, vedere filmati, consultare riviste di settore, organizzare viaggi ferroviari, visite a vecchi depositi e a musei ferroviari italiani e non, e inoltre ci si confronta con altre realtà italiane simili.

Capitolo IV