• Non ci sono risultati.

PREMESSA

Abbiamo visto precedentemente (v. in particolare la scheda 1.A, 2.Premessa) che la persona umana è

soggetto originario di diritti, lo Stato è ente derivato e strumentale al soddisfacimento dei bisogni vitali (diritti) fondamentali di tutti i membri della comunità. La democrazia trova la sua ragion d’essere proprio in questo assunto e la Costituzione italiana, che poggia sul paradigma valoriale dei diritti fondamentali, crea le regole e definisce gli strumenti, cioè le istituzioni idonee, affinché lo stato di diritto e la democrazia siano tutelati. È ora doveroso, anche se può sembrare scontato, condurre una rapida descrizione degli organi costituzionali sanciti dalla Carta Costituzionale, e delle loro funzioni, mettendo in luce i meccanismi di garanzia previsti dal legislatore: l’indipendenza e l’autonomia delle istituzioni, la divisione dei poteri, la funzione di controllo del Parlamento in qualità di rappresentante della volontà popolare, il ruolo del Presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale, organi di garanzia costituzionale. Si sviluppa successivamente una ricognizione delle istituzioni che a livello regionale e locale assumono compiti di promozione e protezione dei diritti umani, evidenziando gli elementi di criticità e i punti di forza del sistema italiano: da un lato il fiorire autonomo di strutture subnazionali espressamente deputate alla materia dei diritti umani, in comuni, province e regioni, che, come già abbiamo visto nel cap.

precedente (v. scheda 2.B “Statuti comunali, leggi regionali”, in “è necessario sapere”), recepiscono la norma

“pace diritti umani” e si dotano di appositi uffici, dipartimenti, consulte, osservatori; dall’altro la mancanza di istituzioni indipendenti (secondo

i cd. Principi di Parigi) in diretto collegamento con le pertinenti istituzioni internazionali, che ONU e Consiglio d’Europa concordano nell’indicare nella Commissione nazionale dei diritti umani e nel Difensore civico nazionale. Non da ultimi abbiamo voluto ricordare i numerosi uffici dei Difensori civici che agiscono a livello locale, talvolta affiancati dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza che ormai esiste in alcune regioni

“I diritti umani sono ciò che essi comportano sul terreno della loro pratica attuazione. Sui diritti umani non si fanno, non si possono fare sconti.

Il Codice internazionale dei diritti umani non soltanto richiama gli stati e le pubbliche istituzioni al dovere di rispettarlo, ma legittima tutti a farsi soggetti attivi per l’effettività dei suoi principi e delle sue norme.”

Marco Mascia e Antonio Papisca, La pace non è il suo nome ma ciò che la fa. l’Agenda politica dei diritti

umani, Marcia Perugia-Assisi, settimana della Pace, Giugno 2007

Statuto del Comune di Vicenza, art. 2

"l. Il Comune, in conformità ai principi costituzionali ed alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuovono la cooperazione fra i popoli, riconosce nella pace un diritto fondamentale della persona e dei popoli. 2. A tal fine, il Comune promuove una cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali e di ricerca, di educazione e di informazione, e con il sostegno alle associazioni che promuovono la solidarietà con le persone e con le popolazioni più povere... 4. Il Comune, con riferimento alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo approvata dall'ONU, riconosce il valore della vita umana dall'inizio alla morte naturali e promuove ogni iniziativa di concreta solidarietà verso ogni persona indipendentemente dalle sue condizioni fisiche, psichiche, economiche e sociali, dalle sue convinzioni politiche e religiose, dalla sua razza e dalla sua età".

È proprio a livello territoriale che, a fronte della crisi delle forme tradizionali della governabilità, si stringono alleanze inedite cosicché si assiste all’affermarsi sul piano internazionale del ruolo degli Enti di governo locale (Local Governments). È evidente l’assunzione della consape -volezza che le problematiche poste dalla fenomenologia dell’interdipendenza complessa e dai processi di globalizzazione sono da affrontarsi a livello “glocale”. Si ricorda quindi, sia pure brevemente dell’ avvento del ‘Gruppo Europeo di Coope -razione Territoriale’ (GECT), che apre “nuovi orizzonti per il prin -cipio di sussidiarietà e il fede -ralismo nel sistema UE e oltre”, come recita il titolo dello scritto di Papisca cui si rimanderà per un approfondimento

(v. ancora scheda 2.B - Statuti comunali, leggi regionali, in “è necessario sapere”).

Un cenno particolare allora deve essere fatto all’Unione Europea, esempio unico di Comunità sopranazionale che si pone come soggetto promotore di “dialogo” all’interno del proprio spazio e nel mondo, tanto con le altre istituzioni intergovernative, quanto con gli attori della società civile.

La stessa cultura assiologia che sta alla base del patto sociale sancito dalla Costituzione italiana e sorregge le nostre istituzioni della governabilità, ha ispirato la Dichiarazione universale delle Nazioni Unite, la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo delle libertà fondamentali del Consiglio d’Europa, la Carta

dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, la Convenzione americana dei diritti umani, ecc. (v.

cap.2). Da questi strumenti basilari, l’internazionalizzazione dei diritti umani e il processo di

positivizzazione hanno proceduto di pari passo con l’affermarsi di istituzioni che hanno lo scopo di promuovere e proteggere i diritti umani e con la creazione di meccanismi di garanzia che fanno capo, come vedremo in seguito, alle organizzazioni internazionali e regionali a vocazione universale o specifico. A questo proposito ci soffermiamo a prendere in esame alcuni nodi problematici che riguardano soprattutto la necessità di democratizzazione delle Nazioni Unite e delle altre istituzioni internazionali, la volontà di potenziare il ruolo delle organizzazioni non

governative nella consultazione ma anche nei processi decisionali ai vari livelli di governance,

l’affermarsi più o meno incerto, ma comunque significativo, di istituzioni di promozione e garanzia nelle regioni africana, araba e asiatica.

In chiusura del capitolo si parla delle organizzazioni intergovernative extraeuropee e delle ong, con lo scopo di mettere in luce come l’organizzazione internazionale multilaterale da un lato e la pressione delle organizzazioni e dei movimenti internazionali con scopi solidaristici dall’altro, siano indispensabili nel dar vita a un vasto processo di organizzazione-cooperazione verso l’integrazione regionale, continentale e mondiale.

“[…]È in atto nel territorio il radicamento del sapere costituzionale dei diritti umani, con il duplice riferimento espresso ai principi della Costituzione Repubblicana e a quelli del diritto internazionale dei diritti umani. Questo ci consente di cogliere l'avvio di un processo di civilizzazione giuridica e politica di eccezionale portata, così riassumibile: sta avvenendo l'armonizzazione, anzi la saldatura degli ordinamenti giuridici - universale, nazionali, subnazionali - sul medesimo terreno del riconoscimento dei diritti fondamentali della persona e dei popoli.”

Antonio Papisca, Infrastruttura diritti umani per il sistema

democratico, in L. Strumendo (a cura di), Costituzione, diritti umani, garanzie. Forme non giurisdizionali di tutela e promozione, Padova, CEDAM, 1998, pp. XV – 246,pp. 27-47.

“[…] i Governi locali asseriscono che la “responsabilità di proteggere” i diritti fondamentali (internazionalmente riconosciuti ) di coloro che vivono nei loro territori, incombe su di loro in via primaria , legittimandoli ad interloquire con gli Stati e con le istituzioni internazionali alla luce del triplice principio di “autonomia territoriale”, “sussidiarietà” e “inclusione”: la città dei diritti umani-territorio ma non confine – è “città inclusiva”.

Antonio Papisca, Dichiarazione universale dei diritti umani,

lievito umano centrico della civiltà del diritto, La Comunità Internazionale, 4/2008, pp. 591-605.