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Hannibal: l'impero di Mason Verger, la consumazione definitiva e il ritorno al mondo

Possiamo considerare Mason Verger come il più grande antagonista che il dottor Hannibal Lecter abbia avuto in tutta la sua carriera. Tale considerazione può

essere suggerita al lettore da una moltitudine di fattori: Verger è l'unica vittima di Lecter ad essere sopravvissuta, possiede i mezzi economici per dargli la caccia, catturarlo e vendicarsi delle torture subite ed è, proprio in base a ciò, il personaggio che alimenta maggiormente la trama di Hannibal, seguito de Il silenzio degli innocenti e ultimo romanzo del ciclo di Lecter. Il confine tra bene e male, che nell'analisi dei romanzi di McCarthy è stato un punto di riferimento interpretativo fondamentale, è in questo romanzo più labile che mai. La netta separazione tra le due categorie viene di fatto superata ed è proprio il continuo attraversamento di questa frontiera a costruire la prospettiva con cui osservare la narrazione.

Parlando di Verger come vittima e come antagonista di Lecter saremmo infatti portati a vederlo schierato dalla parte del bene, tuttavia si verifica esattamente il contrario. Mason Verger è un ricco uomo d'affari affetto da gravi turbe psichiche. La sua ossessione per il piacere della violenza dettava, e detta ancora durante il racconto, il totale orientamento sadico della sua vita. Durante la deposizione raccolta da Clarice, Verger non mostra il minimo segno di turbamento nel raccontare i suoi divertimenti perversi: l'abuso di bambini, i viaggi in Africa in cui con la sua squadra andava a ricreare la scena della crocifissione, ecc.; si tratta degli atti per i quali aveva ricevuto una condanna ed era entrato, anni prima, in terapia dal dottor Lecter.

«Al dottor Lecter avevo raccontato tutto, dell'Africa, di Idi Amin e del resto, e gli dissi che volevo mostrargli alcune delle mie cose. […] La mia attrezzatura, i miei giocattoli. Guardi nell'angolo, quella è la ghigliottina portatile che usavo per Idi Amin. Si può caricare nel retro di una jeep e andare ovunque, anche nel villaggio più lontano. È utilizzabile in quindici minuti. Il condannato ci mette dieci minuti a montarla. Un po' di più se si tratta di una donna o di un bambino. Non mi vergogno più di tutto questo, perché sono stato purificato.» (59)

Anni prima, nel mostrare al dottore il funzionamento di un cappio per una pratica erotica, Mason si lasciò persuadere dal dottor Lecter ad assumere un potente concentrato di metanfetamina e acido. Sotto gli effetti della droga ruppe un grande specchio, con i frammenti del quale, sempre su suggerimento del dottore, iniziò a tagliuzzarsi il volto che andò in pasto a due cani liberati da Lecter. Dopo quest'episodio di estrema violenza incoraggiato da Lecter, Verger si ritrova,

nonostante anni di cure e interventi di chirurgia, paralizzato e senza faccia: è attaccato ad un respiratore, l'unica parte del corpo che ha la facoltà di muovere sono alcune dita di una mano e il suo volto, privo di naso e labbra, è irrorato dai pulsanti vasi sanguigni che corrono scoperti sulle ossa.

La ricchezza accumulata dai Verger deriva dai loro enormi allevamenti di bestiame e dal commercio delle carni, un'attività che fin dagli anni quaranta il padre di Mason ha mantenuto florida grazie anche ad accordi con la criminalità organizzata e ad abili manovre di corruzione politica. Seguendo senza scrupoli la regola del profitto, dunque la regola che guida ogni attività economica all'interno della società dei consumi descritta da Baudrillard, Mason crea, tramite una serie di esperimenti genetici, una razza di maiali dalla muscolatura enorme che vengono allevati in Europa, più precisamente in Sardegna. Risulta abbastanza facile intuire che la scelta di impiegare un simile retroscena nella costruzione di questo personaggio sfrenato e perverso fa di lui uno dei simboli del consumismo americano. La storia economica della famiglia e dei suoi allevamenti intensivi è posta dall'autore in una luce chiaramente negativa, il che sta a significare un preciso contesto storico, economico e sociale che funziona in base al meccanismo della consumazione seriale e smodata.

«Quando Upton Sinclair e gli “scavafango” avevano indagato sulle pericolose condizioni di lavoro nelle fabbriche di inscatolamento di Chicago, a un certo punto avevano scoperto che molti dipendenti dei Verger erano stati inavvertitamente trasformati in strutto […] La famiglia aveva scansato questo e molti altri potenziali fastidi pagando gli uomini politici. […] Oggi, i Verger macellano ottantaseimila capi di bestiame al giorno e circa trentaseimila maiali, numero che varia leggermente a seconda della stagione.» (51)

Le tecniche impiegate negli allevamenti Verger devono dunque rispondere all'unico scopo di garantire la maggior quantità di prodotto utilizzando il minor impiego di capitale. Il consumo smisurato che contraddistingue la produzione e il mercato americani viene nuovamente messo in discussione tramite il cambiamento di segno di un processo che, tuttavia, funziona nella medesima maniera e viene a verificarsi come sua antitesi. Mason Verger può essere così interpretato come la propaggine più estrema di un fenomeno socio-economico che attraversa l'intera

nazione americana e che minaccia di crollare su sé stesso, di uccidersi con le sue stesse mani. Fu infatti in questa prospettiva di rovesciamento che anni prima Lecter spinse Verger a sfigurarsi e dare il suo stesso corpo in pasto ai cani, la sua crudeltà incontrollata venne flagellata per sua stessa mano.

Il filo principale della trama di Hannibal vede dunque Mason Verger impegnato a catturare Lecter, che ha cominciato una nuova vita in Italia, a Firenze. Solo dandolo in pasto vivo ad una mandria di maiali sardi Verger pensa di poter soddisfare la propria sete di vendetta. Corrompendo personaggi di alto livello all'interno dell'amministrazione della giustizia, Verger riesce a portare avanti l'operazione all'oscuro del Fbi e a organizzare tutto in breve tempo: la taglia per la cattura di Lecter vivo è di due milioni di dollari.

Come anticipato, le passioni di Hannibal per la letteratura, l'arte e la storia, lo conducono a rifugiarsi nel capoluogo toscano, luogo perfetto per appagare le sue inclinazioni umanistiche. Qui, Lecter vive sotto la falsa identità di dottor Fell e viene eletto curatore della Biblioteca Capponi. La squadra investigativa della polizia fiorentina sta indagando sull'improvvisa scomparsa del precedente curatore della biblioteca e le indagini vengono condotte personalmente dall'ispettore Rinaldo Pazzi. Nonostante l'aspetto alterato dalle iniezioni di collagene, per l'ispettore non è difficile riconoscere Lecter nella figura di Fell; l'indizio rivelatore è una cicatrice alla mano sinistra provocata dall'amputazione del sesto dito. Pazzi viene così accecato dalla brama di denaro, la ricompensa che la cattura del dottore porterebbe nelle sue tasche lo spinge a collaborare con i rapitori sardi assoldati da Verger e ad abbandonare la collaborazione con l'Fbi. Monitorando gli accessi ai file Vicap (Violent Criminal Apprehension Program)103, Clarice Starling comprende però che Pazzi ha identificato

Lecter e, invitandolo a continuare il suo lavoro con il Bureau, lo avverte dei pericoli che corre, avvertimenti che tuttavia vengono ignorati dall'ispettore. E così Pazzi, il quale «da quando aveva deciso di vendere il professor Fell, era diventato un cacciatore di taglie, solo e al di fuori della legge» (141), organizza la cattura assieme ai rapitori, fuori da Palazzo Vecchio. Il piano prevede che Pazzi indichi il bersaglio agli uomini di Mason, per questo l'ispettore si reca ad assistere la lezione del dottor Fell, tenuta di fronte allo studiolo, che ha per argomento l'Inferno di Dante e Giuda

103 The Violent Criminal Apprehension Program (ViCAP) maintains the largest investigative repository of major violent crime cases in the U.S. It is designed to collect and analyze information about homicides, sexual assaults, missing persons, and other violent crimes involving unidentified human remains. Cfr. https://www.fbi.gov/wanted/vicap

Iscariota. La lezione di Lecter mostra la connessione tra la raffigurazione dell'impiccagione di Giuda, spesso caratterizzata dalla fuoriuscita delle budella dal corpo e quella di altre figure, tra cui Pier della Vigna, accusato di aver tradito l'imperatore Federico II:

«È così che Dante ricorda, attraverso il suono delle parole, la morte di Giuda nella morte di Pier della Vigna, inflitte entrambe per lo stesso crimine di avidità e tradimento Achitofèl, Giuda, lo stesso vostro Pier della Vigna. Avidità, impiccagione, autodistruzione, con l'avidità che provoca tanto l'autodistruzione quanto l'impiccagione.»

Capiamo ben presto che l'argomento della lezione non è stato scelto solo per illuminare una cerchia di letterati, ma per comunicare un chiaro messaggio a Pazzi stesso che, terminata la lezione, si offre di riaccompagnare Lecter, il quale spiega al suo interlocutore:

«Avrei dovuto mostrare questa [diapositiva]. Non so come ho fatto a dimenticarmene.» […] un uomo nudo appeso a un cappio sotto le merlature del palazzo. «Dovrebbe trovarla interessante, dottor Pazzi. […] Qui è quando l'arcivescovo lo morse […] Riesce a distinguere i caratteri? La scritta dice “Pazzi”, e segue una poesiola volgare. Questo è il suo antenato, Francesco, appeso fuori da Palazzo Vecchio, sotto queste finestre» (177)

Con uno straccio imbevuto di etere Lecter immobilizza l'ispettore e lo lega ad un carrello trasportatore. Al suo risveglio Lecter gli spiega il momento in cui si è accorto di essere stato venduto a Mason Verger e gli chiarisce che, in quanto traditore, il suo destino seguirà quello del suo predecessore, accusato a sua volta di aver tradito la famiglia dei Medici104. Lecter assicura così un cappio, ricavato dal filo

104 Francesco de' Pazzi e suo fratello Jacopo, esponenti di una ricca famiglia di banchieri fiorentini, furono i due principali accusati dell'organizzazione della congiura, detta appunto “congiura dei Pazzi”, ovvero il tentativo di spodestare la famiglia egemone dei Medici, tramite l'uccisione di Lorenzo e Giuliano. L'agguato avvenne durante la messa in Santa Maria del Fiore, domenica 26 aprile 1478. I congiurati riuscirono ad assassinare Giuliano de' Medici e a ferire Lorenzo. A seguito dell'accaduto la popolazione fiorentina diede il via ad una caccia all'uomo e poche ore dopo i corpi di Francesco de' Pazzi e dell'arcivescovo di Pisa, Francesco Salviati, penzolavano appesi non sotto le finestre di Palazzo Vecchio, come vorrebbe il testo di Harris, ma sotto quelle di Palazzo della Signoria.

elettrico di una lucidatrice, al collo dell'ispettore e, sventratolo con una coltellata, lo getta dalla finestra della Sala dei Gigli.

«La testa di Pazzi scattò in su, il collo si ruppe, le budella fuoriuscirono. Pazzi e la sua appendice ruotavano e sbattevano contro il muro di pietra del palazzo illuminato dai riflettori, contraendosi in spasmi postumi, e non per il soffocamento, perché Pazzi era già morto.» (181)

Secondo Lecter quindi, la stessa pena che toccò ai predecessori di Pazzi, i quali si fecero accecare dalla tentazione rappresentata dal denaro, dalla corruzione e dal tradimento, deve ora, a distanza di molti secoli toccare a lui direttamente. Il ragionamento impiegato da Lecter è impeccabile, siamo tuttavia in grado anche di compiere un passo ulteriore. Rivolgendo lo sguardo indietro in questo paragrafo, osserviamo come Pazzi sia in qualche modo imparentato con il personaggio di Moss, che abbiamo visto nell'analisi di No Country for Old Men. Entrambi infatti rappresentano la figura dell'innocente che si lascia traviare dal diabolico desiderio di guadagno personale. La caduta nel peccato però viene punita qui e ora, in terra, grazie all'intervento di un ribadito angelo della morte. Da questo punto di vista infatti Lecter si caratterizza per avere tratti in comune con Chigurh: l'uccisione di Pazzi, così come quella di Miggs in The Silence of the Lambs, risponde alla logica di quel corpus di “saldi principi” che anche il killer di McCarthy impiegava nell'uccisione delle proprie vittime. L'assenza di un qualsiasi profitto materiale nel compiere il male, risulta essere poi un'ulteriore conferma dello statuto leviatanico di Lecter; egli non ha intenzione di derubare Pazzi dell'anticipo di centomila dollari avuto da Verger o di mangiare sua moglie, come effettivamente gli aveva promesso. Avendo inoltre previsto l'appostamento dei rapitori mandati da Verger, il dottore avrebbe potuto fuggire nel più breve tempo possibile in modo da far perdere le proprie tracce; tuttavia, a rischio di essere braccato e ucciso dai sicari, così come dalle forze di polizia italiane, Lecter dimostra il dovere di farla pagare ad un avaro traditore che ha osato schierarsi contro di lui, per di più nello scenico e truculento modo imposto dalle tradizioni storico- artistiche.

Ovviamente l'accaduto fa il giro del mondo in un attimo, Clarice comprende che la mossa migliore è quella di mettersi immediatamente sulle tracce di Lecter, ma

come? Le prove della sua presenza, rinvenute nella residenza di Palazzo Capponi, suggeriscono nuovamente di seguire una sola pista:

«Gusto. Il vino, i tartufi. Il gusto in tutte le cose era una costante fra la vita del dottor Lecter in America e quella in Europa, fra la sua vita come medico di successo e quella come mostro in fuga. I suoi lineamenti potevano essere cambiati, ma i suoi gusti no, e Lecter non era uomo da negarsi qualcosa. […] Starling poteva arrivare a scoprire una delle identità alternative di Lecter. Per farlo, doveva conoscere tutte le sue preferenze. Doveva arrivare a conoscerlo meglio di chiunque altro al mondo. Quali cose gli piacciono che io già non so? Gli piacciono la musica, il vino, i libri, il cibo. E gli piaccio io.» (201-3)

Questo elemento rappresenta la chiave di volta per l'interpretazione dell'intero romanzo e va a costituire un arco narrativo parallelo a quello che vede impegnato Mason nella cattura di Lecter e la punizione di Pazzi. Anche se si palesa nella seconda metà del romanzo, ovvero dal ritorno di Lecter negli Stati Uniti, l'attrazione di Lecter per Clarice, che poco alla volta nel corso del racconto si rivelerà reciproca, domina il carattere della narrazione sin dall'inizio. Da principio, con questo mascherato corteggiamento a distanza, Lecter pare esprimere la volontà di portare avanti la sua manipolazione psicologica iniziata sette anni prima nel manicomio del dottor Chilton. La prima lettera che le spedisce comincia infatti evocando la memoria del defunto padre di Clarice:

«Dalle nostre discussioni nella cella sotterranea era emerso chiaramente che suo padre […] riveste grande importanza nel suo sistema di valori. Sono convinto che il suo successo nel porre fine alla carriera di couturier di Jame Gumb l'abbia gratificata soprattutto perché immaginava che fosse stato lui a ottenerlo. […] Non ha forse sempre immaginato suo padre con un grado superiore al suo […] E ora non lo vede schiacciato e umiliato dalla sua vergogna?» (32-3)105

105 L'inizio della narrazione vede la Starling coinvolta in un'operazione antidroga contro la narcotrafficante Evelda Drumgo. La sparatoria avviene all'interno di un mercato del pesce e provoca la morte di diverse persone, tra cui l'agente John Brigham. Evelda, che per tentare di fuggire esce in mezzo al fuoco aperto con in braccio il figlio piccolo, viene freddata da Clarice, la quale salva la vita del neonato. L'agente Starling viene quindi travolta da uno scandalo mediatico senza precedenti, la stampa la etichetta con il soprannome di “angelo della morte” e a partire da questo episodio, i rapporti già difficili con la supremazia maschile del Bureau si fanno sempre più aspri. Il passaggio è fondamentale per comprendere lo stato di turbamento psichico in cui si trova la Starling all'inizio del racconto. Lecter ovviamente approfitta della posizione di vantaggio che detiene nei suoi confronti quando, guidato dall'attrazione per Clarice, decide di mettersi in contatto con lei.

Lecter, dopo una serie di domande aggressive poste nel medesimo tono e col medesimo intento che caratterizzava le sedute in manicomio, descritte in The Silence

of the Lambs, rassicura la ragazza cercando di farle vedere come una carriera rovinata

all'interno del Fbi non costituisca un valido motivo di sconforto:

«I suoi supervisori hanno mai dato prova di possedere qualche valore, Clarice? E i suoi genitori, ne hanno mai dato prova? Se sì , quei valori erano gli stessi? […] Ha deluso la sua defunta famiglia? Loro avrebbero voluto che lei chinasse la testa? […] Lei è una guerriera, Clarice. La nemica è morta, il bambino è salvo. Lei è una guerriera.» (34)

Risulta facile vedere come gli incoraggiamenti di Lecter tradiscano la profondità del suo coinvolgimento emozionale nel rapporto con la Starling; la lettera è dettata da un sincero desiderio di aiutarla in un modo che il paterno Jack Crawford, dal suo rispettabile ruolo nella società, non potrebbe mai attuare106. La sua enfasi

retorica sulla figura del padre defunto indica inoltre la consapevolezza della ragione primaria per la quale Clarice rimane isolata (nel contesto di lavoro così come nelle situazioni sociali) e sostanzialmente asessuata; Clarice è schiava del ricordo del proprio padre, esattamente come Hannibal è psicologicamente imprigionato dalla memoria della sorella Mischa, di cui abbiamo parlato. Entrambi sono tormentati dal trauma causato dalla brutale uccisione di un loro caro e vedono l'uno nell'altra la continuazione terrestre dell'essenza dell'amato/a scomparso/a. L'investimento sentimentale che Clarice percepisce verso Lecter la porta addirittura a compromettere definitivamente la propria attività di investigatore, già vacillante dopo l'episodio della sparatoria. Nel totale rispetto del proprio stile comportamentale e scrittorio, Lecter conclude in questo modo la lettera a Clarice:

«Sa, lei mi deve ancora alcune informazioni. Mi dica se continua a svegliarsi perché sente gli agnelli. Una qualunque domenica, metta un'inserzione nella pagina degli annunci mortuari dell'edizione nazionale del «Times» […]. La indirizzi ad A.A. Aaron, in modo che sia la prima, e la firmi Hannah.» (Ivi)

106 Philip L. Simpson, Gothic Romance and Killer Couples in Black Sunday and Hannibal, in B. Szumskyj, op.

Quando la notizia dell'assassinio dell'ispettore Pazzi giunge negli Stati Uniti, e Lecter viene identificato come colpevole, la scoperta della risposta di Clarice alla sua lettera causa la sua sospensione dal ruolo di agente speciale e il caso le viene tolto. Successivamente nella narrazione, il dottor Doemling, uno psicologo alle dipendenze di Verger, cerca di spiegare il motivo di questa attrazione a Mason e Paul Krendler107:

«Ritengo che la Starling possa avere un attaccamento perenne per il padre, un'imago, che le impedisce di avere facilità di relazioni sessuali e potrebbe spingerla verso il dottor Lecter in una specie di tranfert, che nella sua perversa intelligenza lui coglierebbe immediatamente.» (243)

E allo stesso modo la figura della piccola sorella Mischa, uccisa e mangiata molti decenni prima, attraversa come una costante insistente la narrazione dei pensieri del dottore:

«Nel caso l'universo si fosse contratto, il tempo avesse invertito la sua rotta […] sarebbe stato possibile trovare un posto nel mondo per Mischa. Il più degno che il dottor Lecter conoscesse: il posto di Starling. Mischa poteva prendere il posto di Starling nel mondo.» (327)

Le informazioni recuperate sulla relazione Lecter/Starling, permettono dunque a Verger di sfruttare la posizione di Clarice, usandola come esca per Lecter. Il giorno del suo compleanno infatti, Hannibal la segue in incognito per lasciare il 107 Krendler, formalmente vice assistente dell'ispettore generale del dipartimento di giustizia, è un

personaggio presente anche in The Silence of the Lambs. Già in questo romanzo egli si connota per essere il principale antagonista di Clarice; Krendler non ha mai accettato il fatto di essere stato battuto sul tempo dalla Starling nella cattura di Jame Gumb, ogni suo sforzo ora è dunque rivolto a infangare con qualunque mezzo la reputazione della collega. Accanto a ciò, Krendler lavora segretamente per Mason Verger, intralciando il lavoro di polizia e Bureau, per rendere più facile la cattura di Lecter da parte dei rapitori assoldati dal magnate. Nell'accettare il lavoro, Krendler è anche spinto dall'odio nei