CAPITOLO 5 IDENTITÀ, SOCIALITÀ E PRIVACY NEI SOCIAL MEDIA
5.1.2 I confini del sé: profilo pubblico e privato
La costruzione dei profili sui siti di social network include un’ulteriore opzione fornita dalle piattaforme, ovvero la scelta tra un “profilo pubblico”, visibile a tutti gli utenti, e un “profilo privato”, visibile solo a coloro che fanno parte della propria rete di friends e di followers, a seconda delle piattaforme utilizzate. L’impostazione del profilo-utente rappresenta una variabile fondamentale per comprendere i confini che i ragazzi stabiliscono nei confronti del più vasto pubblico dei social network perché indica il loro grado di “apertura”, la disponibilità a farsi raggiungere dalla comunicazione e anche la qualità delle loro esperienze online. La distinzione tra profilo pubblico e privato implica una scelta da parte dell’utente che coinvolge inevitabilmente la gestione della privacy, ma anche il grado di consapevolezza delle opportunità e dei rischi legati all’utilizzo dell’una o dell’altra impostazione. Rispetto alle impostazioni dei profili degli adolescenti campani, i dati mostrano che poco più della metà del campione ha un profilo “privato”, cioè visibile solo agli amici (51,8%), mentre il 45,8% ha un profilo “pubblico”, ovvero visibile a tutti. Il 2,4% degli intervistati dichiara, invece, di non conoscere o non ricordare quali impostazioni ha adottato per il proprio
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profilo. Il genere e l’età non sembrano influire in maniera decisiva sulla scelta dell’impostazione pubblica o privata del proprio account. In particolare, se si considera l’impostazione dell’account in relazione all’età (grafico 5.3), si segnala una tendenza secondo la quale scelgono un profilo “privato” la maggioranza dei 15-18enni (28,7%) rispetto agli 11-14enni (23,1%), ma gli adolescenti sono la maggioranza anche tra coloro che hanno un account “pubblico” (25,8%) rispetto ai preadolescenti (20%). Tra coloro che non ricordano le impostazioni del proprio profilo prevalgono gli adolescenti.
Grafico 5.3: Impostazione account / età (%, n=450)
Se si considera l’impostazione dell’account in relazione al sesso (grafico 5.4), si segnala una tendenza secondo la quale scelgono un profilo “privato” più le ragazze (26,2%) che i ragazzi (25,6%); al contrario, scelgono un profilo “pubblico” soprattutto i maschi (24,4%) rispetto alle femmine (21,3%). I maschi, dunque, mostrano più delle femmine la disponibilità ad essere raggiunti dalla comunicazione online e a condividere il proprio profilo pubblicamente sulle piattaforme di social networking. Le ragazze, invece, sembrano adottare un comportamento online più prudente e a riservare la visualizzazione dei propri profili solo a coloro che fanno parte della rete amicale. Tra coloro che non ricordano le impostazioni del proprio profilo
1,1 23,1 20 1,3 28,7 25,8 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
Non so/non ricordo Privato
Pubblico
Impostazione account - età
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prevalgono i maschi (1,6%). Questi utenti tendono, probabilmente, ad ignorare l’importanza di tale scelta: ciò può essere sintomo di una scarsa competenza digitale o di una scarsa consapevolezza legata alle opportunità e ai rischi che tale decisione comporta. Da questo punto di vista, le ragazze e i preadolescenti sembrano essere più coscienti della loro scelta.
Grafico 5.4: Impostazione account / sesso (%, n=450)
I social network frequentati dai giovani utenti campani dove prevale la scelta del profilo “pubblico” sono Facebook (20,7%), Youtube (2,2%) e Twitter (0,9%), mentre l’opzione del profilo “privato” è più presente su Whatsapp (21,6%), Instagram (7,3%) e Snapchat (1,3%), come mostra il grafico 5.5.
0,9 26,2 21,3 1,6 25,6 24,4 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
Non so/non ricordo Privato
Pubblico
Impostazione account - sesso
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Grafico 5.5: Impostazione account / Social network più frequentato (%, n=450)
A supporto dei dati della survey, i focus group indagano le motivazioni degli adolescenti che sono alla base della scelta dell’impostazione pubblica o privata del proprio profilo. In questo senso gli adolescenti sembrano essere divisi tendenzialmente in tre gruppi.
Il primo gruppo, composto dagli adolescenti che hanno il profilo pubblico, mette in risalto la possibilità di essere “trovati” facilmente dagli altri utenti all’interno dei social network perché stare sui social significa, nella loro ottica, esserci sempre, per tutti:
«Io l’ho messo pubblico perché quando ce l’avevo privato mi dava problemi, non mi riuscivano a trovare» (Francesco, 16 anni, provincia di Salerno).
Il secondo gruppo è invece costituito dagli adolescenti che hanno un profilo privato, che mettono in evidenza il bisogno di mostrare i contenuti del proprio profilo solo a chi rientra tra le proprie conoscenze per avere un maggiore controllo sulla propria privacy, come sostiene Laura:
«a me darebbe fastidio che una persona qualsiasi clicchi il mio nome e può vedere tutto quello che faccio. Ora su Instagram si possono anche mettere le storie quindi io posso mettere qualcosa che sto facendo in
20,7 15,3 6 2,2 0,9 0,7 19,6 21,6 7,3 1,8 0,2 1,3 0,9 0,7 0,2 0,2 0,2 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0
Facebook Whatsapp Instagram YouTube Twitter Snapchat
Impostazione account - social network
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questo istante e chiunque cliccando il mio nome potrebbe saperlo, invece soltanto le persone che mi seguono - e che io devo acconsentire perché mi seguano - possono vedere quello che io faccio» (Laura, 16 anni, Napoli).
Il terzo gruppo è costituito dagli adolescenti che hanno creato un “profilo aziendale”, soprattutto su Instagram, in modo da avere il controllo anche sugli insight delle visite al proprio profilo, condividendo in maniera pubblica tutti i contenuti, anche quelli più privati. Alla domanda “perché avete attivato un profilo aziendale?” Marika risponde:
«per vedere quando dobbiamo aggiungere una foto, sta scritto a che ora sono più attivi i nostri follower. Questo perché voglio fare bella figura, per riuscire a capire cosa pensano gli altri di me» (Marika, 16 anni, provincia di Caserta).
Per gli adolescenti campani, dunque, la scelta dell’impostazione dell’account è mossa da motivazioni e bisogni diversi, che si esprimono attraverso una vasta gamma di pratiche, che prevedono talvolta anche modalità miste in cui temporaneamente si sceglie di passare dall’impostazione pubblica a quella privata per poi cambiare di nuovo opzione. Tali scelte sono l’espressione di un continuo processo di negoziazione dei confini del proprio sé in relazione alle loro audiences (Vittadini, 2018). Tendenzialmente, gli adolescenti si orientano tra due poli opposti: quello della “privatezza” e quello della “socievolezza” (Aroldi & Vittadini, 2016), fino ad arrivare ad una vera e propria gestione manageriale del proprio sé attraverso gli strumenti messi a disposizione del marketing dalle piattaforme (Boccia Artieri et al., 2017). Ulteriore attenzione in questo studio è stata posta alle forme di socializzazione e interazione che si realizzano tra gli adolescenti nei social media per approfondire le dinamiche del Networked Self. I risultati relativi a questa dimensione di analisi sono esposti nel prossimo paragrafo.
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