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I paesaggi del carbone: la prima rivoluzione industriale

PARTE PRIMA

CAPITOLO 2: TECNOLOGIA, FONTI ED ENERGIA

2.4 I paesaggi del carbone: la prima rivoluzione industriale

La Prima Rivoluzione Industriale nasce in Inghilterra con la scoperta e l’utilizzo di una nuova fonte di energia primaria, come motore di una tra- sformazione sociale tale da essere appunto rivoluzionaria: il carbone. L’uomo ha cercato nel carbone un possibile sostituto delle risorse li- gnee e, sebbene di inferiore qualità, la straordinaria potenza di questa risorsa ha definito, guidando lo sviluppo dei sistemi di trasporto, lo svi- luppo del modello insediativo concentrato. Infatti, la Prima Rivoluzione Industriale è considerata anche come una vera e propria rivoluzione spaziale, in quanto molti fenomeni di modificazione spaziale del ‘700 e dell’800 sono “figli” dell’utilizzo del carbone come fonte primaria di energia. La nascita e lo sviluppo della civiltà industriale hanno trova- to origine anche nell’introduzione di alcuni arnesi tecnologici, come la macchina a vapore e l’altoforno per la siderurgia.

Fig. 7 Immagini degli altoforni dell’era del carbone

Fig. 8 Immagine della macchina a va- pore e di un possibile utilizzo

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Il carbone è una fonte energetica non subordinata al condizionamento assoluto del luogo, infatti nel ‘700 è stato possibile superare i vincoli di localizzazione legati all’estrazione della fonte, per potersi avvicinare ai luoghi nei quali estrarre e direttamente vendere i prodotti. Iniziano a nascere una grande quantità di fabbriche industriali vicino ai luoghi di mercato, ai margini delle città. Il carbone è, quindi, motivo di concen- trazione dell’insediamento, sia per l’impulso espansivo dettato dall’in- dustria, sia per le dimensioni delle fabbriche legate allo stoccaggio della fonte e al suo trasporto. La città ha superato, in questo momento stori- co, le mura di cinta e si è sviluppata intorno alle industrie, assumendo anche gli effetti strutturali delle stesse.

I materiali prodotti nelle nuove fabbriche consentono la realizzazione delle nuove vie di trasporto, come ad esempio la ferrovia per lo stoc- caggio delle materie prime, in un primo tempo, e delle persone fisiche, in un secondo tempo. Le fabbriche e le ferrovie costituiscono gli agenti di concentrazione insediativa delle industrie e, quindi, l’ampliamento delle città; infatti, la manodopera si trasferiva dalle campagne alla cit- tà, andando a costituire il panorama delle vastissime periferie operaie. Legati a questo fenomeno nascono anche le stazioni e i porti ferroviari nelle protuberanze urbane. L’industria determina, in termini fisici, l’am- pliamento dell’insediamento urbano per la mano d’opera, in quanto le periferie operaie si sviluppano come spazi caratterizzati dalla compat- tezza, poichè ospitavano solamente gli operai e le famiglie nelle poche ore giornaliere di riposo; inoltre si contraddistinguevano per l’ambiente malsano, per la vicinanza con le emissioni inquinanti e i materiali pro- venienti dalle fabbriche, ed erano caratterizzate dall’estrema povertà, per il bassissimo salario che, nonostante le molte ore di lavoro, perce- pivano gli operai.

Grazie alle descrizioni pervenuteci dagli scrittori del tempo e dalle testi- monianze lasciateci dagli abitanti, le città apparivano come entità mol- to sporche e caratterizzate dalla scarsa igiene, in cui i luoghi pubblici si distinguevano prevalentemente per la presenza di immondizia, di scarti delle lavorazioni, e di liquami provenienti dall’industria8.

L’era del carbone, pertanto, vede il coniugarsi del paradigma del rap- porto forma/città/energia in termini di inquinamento, e in termini di problematica per l’ambiente urbano; infatti, è proprio in questo periodo che nascono le cosiddette utopie urbane, ad esempio la più celebre è la

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Garden City di Howard, considerata l’alternativa alle nuove metropoli inquinate, in cui viene introdotta, divenendo poi caratteristica della città futura, la dinamica della specializzazione delle funzioni urbane ed insediative.

Figg.9-10 Immagini schematiche della Garden City di Howard

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L’industrializzazione porta anche all’utilizzo di nuove macchine da la- voro, come ad esempio la macchina a vapore, già citata, che modifica sensibilmente l’immagine della città, con la nascita delle ciminiere e de- gli altiforni. La macchina a vapore fu il primo nuovo motore introdotto dopo l’adozione dei mulini a vento, e ha rappresentato il primo macchi- nario in grado di trasformare l’energia chimica proveniente dal carbone in energia meccanica, in modo da avere un ruolo decisivo nell’industria- lizzazione mondiale. Il contributo di James Watt nella costruzione delle potenzialità delle caldaie a vapore, fu la realizzazione del condensatore separato, per l’incremento dell’efficienza della caldaia appunto, e quin- di anche, per l’incremento dell’efficienza energetica generale.

L’utilizzo della caldaia anche per i mezzi di trasporto, fu un’altra inno- vazione importante, perché si diffusero anche i battelli (incentivando di conseguenza il trasporto via mare) in grado di attraversare l’oceano con una grande facilità.

Tra gli ingredienti critici del processo di industrializzazione ci sono, però, alcuni processi che sono stati innescati, ma che effettivamen- te non sono stati portati avanti in maniera compiuta dall’introduzione della macchina a vapore: l’affermazione dell’economia monetaria e di schemi di crescente mobilità del lavoro e dei capitali, che ha dato vita alle nuove relazioni contrattuali; e, la produzione di massa e il tentativo di abbassamento dei costi di produzione, che hanno portato alla nascita dei mercati9.

Anche l’attività di estrazione del carbone conduce, infine, alla nascita di nuovi spazi urbani. Infatti, le miniere, già esistenti dal 1600, non rimangono più solamente il luogo dell’estrazione, ma diventano anche un luogo dell’abitare, secondo la stessa logica delle periferie operaie, in quanto collegate direttamente alla città, grazie alla presenza della ferrovia, e per agevolare la vicinanza tra il luogo della produzione e il luogo dell’insediamento.

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2.5 I paesaggi del petrolio. La città verticale e orizzontale: