• Non ci sono risultati.

L’accettabilità sociale delle tecnologie bioclimatiche: il Progetto Ecocity

PARTE SECONDA

CAPITOLO 4: RICERCHE E METOD

4.3 L’accettabilità sociale delle tecnologie bioclimatiche: il Progetto Ecocity

“L’utopia oggi appare un’eresia perché nel mondo regna un’ideologia del presente e dell’evidenza che sembra rendere obsoleti sia le lezioni del passato sia il desiderio di immaginare l’avvenire”6.

Il progetto Ecocity è un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Eu- ropea per studiare una struttura per lo sviluppo urbano sostenibile, concentrandosi sull’integrazione tra la progettazione urbana e un siste- ma di trasporti compatibile da un punto di vista sociale ed ambientale. L’approccio multi-disciplinare del progetto, tuttavia, abbraccia anche i settori dei flussi di energia, quelli dell’acqua e quelli dei materiali, non- ché tematiche sociali.

Come parte essenziale della sostenibilità sociale, il coinvolgimento della comunità gioca un ruolo importante per la definizione sia degli obiettivi di Ecocity a livello europeo, sia dei processi progettuali dei casi studio locali. Infatti, il progetto presenta sette aree studio localizzate in sei Paesi Europei (Austria, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Repubbli- ca Slovacca e Spagna).

L’approccio metodologico al progetto si è basato sulla filosofia degli “studi sulla città”, che studia le strette relazioni tra il contesto urbano e sociale e quello ambientale, la storia ed il progetto delle strutture dell’uomo, analizzando le matrici che da sempre hanno condizionato le scelte, le localizzazioni ed il disegno morfologico della città. L’iniziativa mira a dimostrare come, in diverse condizioni e in una varietà di situa- zioni urbane, possano essere raggiunti gli obiettivi di sostenibilità. I sette casi studio mirano a migliorare sensibilmente i requisiti e le tradizioni locali per il coinvolgimento delle comunità, e a coinvolgere

6 Citazione di Marc Augè, antropologo

di fama mondiale, cultore del “non luo- go”, Direttore della Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) a Parigi, edirettore fino al 1970 dell’Uf- ficio della Ricerca scientifica e tecnica d’oltremare

7 Zoellner G.; Schweizer- Ries P.; &

Wemheuer C., (2008) “Public Accep- tance of Renewable Energies: Results from Case Studies in Germany”, in Energy Policy, n.36, pp. 4136-4141

118

cittadini ed azionisti nella definizione degli obiettivi progettuali e dei masterplan. Esempi di processi di partecipazione completi e di grande successo sono, i progetti di Tubingen (Germania) e Umbertide (Italia), di cui si è effettuato un approfondimento.

Il progetto Ecocity è stato applicato nel 2006 in Germania7 per valutare

e approfondire l’accettabilità delle energie rinnovabili, e ha costituito lo studio di una scala di misura dell’accettabilità sociale, basata sulla letteratura psicologica.

I presupposti su cui si fonda il progetto si basano sul fatto che l’accet- tazione delle tecnologie bioclimatiche è influenzata:

•dal cambiamento del paesaggio, e quindi della percezione visiva, ol- fattiva e sonora;

•dagli aspetti economici, quali gli incentivi statali e il turismo;

•dalla giustizia sociale, che può essere distributiva (ovvero l’equità distributiva nel gruppo sociale) e procedurale (ovvero la trasparenza e la correttezza nei procedimenti amministrativi), e che si può ottenere attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento della popolazione alle decisioni;

•dalla tecnologia, in quanto è importante il tipo e la conoscenza, la stima dei rischi per l’ambiente e per la società, e la valutazione della sicurezza e della funzionalità tecnica.

A questi presupposti si aggiungono alcuni criteri che devono essere sod- disfatti per la procedura di giustizia: il primo è la consistency, ovvero il medesimo trattamento delle persone nelle diverse situazioni; a questo si associa il bias-suppression, che è l’assenza di interessi specifici indi- viduali. Per quanto concerne gli aspetti dell’informazione i criteri sono l’accuracy, ovvero la piena e corretta informazione della popolazione, e la correctability, ovvero la possibilità di retrarre la decisione presa, qualora non vi siano consensi. Per quanto riguarda, infine, l’effettiva riuscita del coinvolgimento la rappresentativeness verifica le parti che partecipano al processo di installazione di un impianto, e l’ethicality verifica l’aderenza alle principali norme etiche e morali.

In particolare tramite questo processo, sono state valutate, nella città di Tubingen, le motivazioni per le quali vengono acquistati i pannelli fotovoltaici, per i quali, in più è stato creato un ordine di importanza in funzione delle risposte avute dalla popolazione partecipante.

119

I pannelli vengono acquistati per contribuire ad un miglior ambiente naturale, per la convenienza dell’offerta intrinseca del pannello (l’inve- stimento iniziale, anche aiutato dagli incentivi statali, viene ripagato e consente un guadagno successivo in breve tempo), per l’incremento di valore dell’abitazione, per l’indipendenza dalla rete elettrica tradiziona- le (il sistema decentralizzato aiuta a sentirsi protagonisti di un processo fino ad ora non accessibile), per il valore decorativo per la casa, per emulazione dei vicini di casa, e per il supporto tecnico ed economico

Fig.3 Immagine del quartiere Ecocity nella città di Tubingen

Fig.4 Foto aerea dell’intervento proget- tuale nell’ambito del progetto Ecocity nella città di Tubingen

120

offerto dai comuni. Lo studio ha dimostrato che l’informazione e i grup- pi di incontro formativi organizzati nei quartieri tipo, hanno avuto un effetto positivo nella diffusione dei pannelli fotovoltaici, probabilmente per la riduzione delle barriere tecniche e burocratiche.

Tubingen rappresenta un caso di eccellenza, perchè costituisce anche il primo esempio di sperimentazione di un metodo volto alla risoluzione del problema ecologico in termini di sistema e di coinvolgimento, che davvero “utilizza” l’individuo come elemento strutturale del progetto. La città italiana in cui è stato sperimentato il progetto Ecocity è Um- bertide, in provincia di Perugia, da anni comune attivo nei progetti di sostenibilità ambientale, attraverso il processo di A21 locale e con una solida tradizione nella promozione delle energie rinnovabili. L’area è chiusa tra il tracciato ferroviario e il parco del fiume Tevere e definisce un ambito urbano irrisolto in cui le funzioni si sovrappongono senza una regola. Il progetto opera per fornire soluzioni integrate che inci- dano contemporaneamente sulla qualità urbanistica e architettonica, e sui consumi energetici, il comfort e la mobilità sostenibile. Il nuovo quartiere residenziale rispetta le caratteristiche della città esistente, anche a livello di densità insediativa. Le altezze degli edifici, il numero dei piani, la tipologia degli alloggi e degli organismi edilizi, che costitu- iscono le caratteristiche fondamentali della morfologia e della densità della città antica, sono state assunte come elementi di riferimento della continuità del processo evolutivo urbano. Per quanto concerne la mobi- lità, l’obiettivo del progetto è stato quello di tracciare una struttura in- novativa e appropriata per la gestione al livello di quartiere, ma anche in grado di produrre ripercussioni positive sulla città e sul suo territorio. Lo schema della mobilità è stato studiato con attenzione e il parametro del “comfort urbano” ha avuto un ruolo fondamentale. La circolazione all’interno del quartiere, fatta perlopiù di mezzi pubblici e biciclette, diventa strettamente legata e coerente con il disegno bioclimatico della struttura urbanistica ed edilizia dell’area. Viene, infatti, suddivisa in due diverse tipologie di fruizione: la prima comprende i “percorsi e gli spazi mentalmente chiusi” più veloci, per le persone che hanno fretta, chiuse nelle proprie automobili o sulle motociclette, che non hanno tempo per comunicare; la seconda, invece, si articola nei “percorsi e spazi mentalmente aperti” più flessibili, disegnati per la sosta, per la comunicazione, per lo sport e così via. Gli aspetti legati alle funzioni

121

urbane presenti nel nuovo quartiere sono affidate ad una prevalenza di “mixed use”.

Esse non hanno collocazioni isolate, salvo per funzioni specialistiche come la scuola, la stazione o le strutture ex industriali, ma sono integrati nel tessuto dell’edilizia residenziale, soprattutto in alcune corti, che si attestano in particolari posizioni nodali delle spine bio- climatiche e dei corridoi verdi o della più grande articolazione del salotto verde urbano.

Gli interventi su scala urbana riguardano:

•La realizzazione degli insediamenti in grado di migliorare le condizioni di ventilazione, in base alla direzione dei venti prevalenti nelle diverse condizioni stagionali, per ottenere una protezione dai venti invernali; •L’adozione di un impianto di teleriscaldamento a biomassa, e quindi la riduzione dei consumi da fonte fossile;

•L’esposizione prevalente di edifici di nuova costruzione a sud al fine di massimizzare la captazione dell’energia solare per il riscaldamento solare passivo;

•L’opportuna distanza tra gli edifici, compatibilmente con la volumetria degli edifici stessi, imposta dal Piano Regolatore locale.

8 Gaffron P.; Huismans G.; Skala F.,

(2005), “Ecocity A better place to live – Urban development towards Apropriate Structures for Sustainable Transport”, Book 1, European Commission DG Re- search

Fig.5 Immagine poetica del paese di Umbertide

122

Il ruolo della partecipazione è stato determinante, in quanto senza il contributo dei cittadini, veri fruitori della città, e degli attori economici ed amministrativi locali, molte scelte innovative non sarebbero state possibili e soprattutto credibili. Il processo partecipativo si è articolato attraverso laboratori partecipati, che hanno coinvolto le amministra- zioni per l’adattamento dei piani comunali e la popolazione per la di- stribuzione delle funzioni e per il fabbisogno energetico dell’impianto di teleriscaldamento8.

4.4 Le FER come elementi strutturali del progetto