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PARTE SECONDA

3.1 La nascita del dibattito sulle FER

La nascita e la storia del dibattito sulle fonti di energia rinnovabile è strettamente legata, come accennato all’esaurimento del petrolio e dei combustibili fossili e al cambiamento climatico, determinato dalle emis- sioni dei gas serra nell’atmosfera. I due fenomeni risultano strettamen- te connessi fra loro, infatti dal momento del raggiungimento del “picco del petrolio”, negli Stati Uniti, si iniziarono ad usare gli idrocarburi meno “puliti” (ad esempio olio combustibile e sabbie bituminose) che hanno determinato, insieme al petrolio importato e agli altri combusti- bili fossili, un aumento della temperatura terrestre, causando danni alla biosfera sempre più preoccupanti. “Green Energy” è lo slogan promos- so dalla nascita del dibattito: il timore che le risorse si esaurissero e che, mantenendo il modello di consumo centralizzato, la terra sarebbe diventata invivibile, ha suggerito la necessità di produrre energia dalle risorse rinnovabili.

Per quanto riguarda l’esaurimento delle fonti fossili, è opportuno men- zionare che nel 1970 negli Stati Uniti venne raggiunto il picco dell’estra- zione del petrolio; solo nel 1973 però il problema venne percepito dalla popolazione come tale, ovvero quando la fila di automobili alle sta- zioni di rifornimento iniziò ad assumere dimensioni consistenti. Anche l’esplorazione delle implicazioni energetiche nell’uso del territorio è ini- ziata realmente a partire dagli anni ’70, nel clima di generale attenzio- ne al problema energetico suscitato dalle crisi di approvvigionamento petrolifero, appunto, finalizzandosi negli anni successivi sui temi della pianificazione territoriale. Tale pianificazione soffre ancora oggi, però, di una storica divaricazione interna fra intenso sviluppo e trattazione degli aspetti teorici ed elaborazione applicativa di processi e strumenti di intervento2.

Per quanto concerne, invece, la problematica del clima, nel 1992 a Rio de Janeiro si svolse la Prima Conferenza Mondiale sull’Ambiente, nella quale si parlò della sostituzione dei combustibili fossili con le fonti di energia alternativa, in quanto i primi vennero ritenuti responsabili del cambiamento climatico globale. Il cambiamento del clima e le sue con- seguenze per la vita futura hanno costituito e costituiscono, infatti, una sfida molto significativa per la società. Tutte le attività collegate con gli insediamenti urbani sono causa del cambiamento del clima, in quanto gran parte degli ecosistemi mondiali sono gravemente danneggiati a

2 Ampia trattazione di questi argomenti

citati sul tema della pianificazione ener- getica in campo europeo si trova in De Pascali P. (2008), Città ed Energia. La valenza energetica dell’organizzazione insediativa, FrancoAngeli, Milano

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causa dei consumi globali e del metabolismo dei rifiuti prodotti. Il cam- biamento del clima mette a rischio i soggetti più fragili, perché gli effet- ti di questo fenomeno sono legati alla qualità e alla fornitura d’acqua ad esempio, o all’accessibilità alle reti di energia. Il surriscaldamento della terra è stato stimato addirittura superiore alla già preoccupante stima di un valore oscillante fra 1,5 e 5,8 °C, da ora alla fine del ventiduesimo secolo, con ricadute sulla biosfera ancora più devastanti di quelle già previste. Dalla presa di coscienza di questi dati, si è compreso che la decarbonizzazione può costituire la soluzione, in quanto è definita come il processo per dissociare la fornitura di energia e la crescita economi- ca dalle emissioni di gas serra; ecco perché si è sviluppato l’interesse verso le FER e verso il generico tema della sostenibilità. La sostenibilità è una realtà sia fisica che politica, in quanto la fisicità dipende dal fatto che esistono limiti precisi al territorio disponibile, all’acqua e alle risor- se naturali, e l’aspetto politico costituisce la modalità di trattazione di questi limiti3.

Si è attivato, quindi, un cambiamento profondo nelle modalità di utilizzo dell’energia. Mentre l’era moderna è stata resa possibile dallo sfrutta- mento dell’energia ricavata dalle fonti fossili, e tutti i progressi politici, economici e sociali, degli ultimi due secoli sono legati allo straordinario aumento della disponibilità dell’energia, determinato dallo sfruttamen- to dei combustibili fossili, ad oggi, visto il problema che le risorse fossili sono in esaurimento, l’attenzione si concentra verso le fonti rinnovabili. Gli esperti non concordano sul momento in cui la produzione mondiale di petrolio raggiungerà il picco, sono tuttavia unanimi nel ritenere che, quando ciò accadrà, la quasi totalità delle riserve petrolifere mondiali sarà nelle mani di alcuni paesi musulmani, con un conseguente poten- ziale pericolo per l’attuale equilibrio di potere nel mondo.

Infatti, la detenzione del petrolio non solo causa seri danni alla salute dell’uomo e all’ambiente, ma la sua irregolare localizzazione nelle varie zone del pianeta crea disuguaglianze economiche, tensioni politiche e addirittura guerre. In realtà tutti gli aspetti materiali della nostra vita dipendono dall’energia. “Si è creata una spirale disponibilità di energia- sviluppo tecnologico- ricchezza- consumo di energia che ha determina- to grandi diseguaglianze difficilmente colmabili”4. Negli ultimi decenni,

per questo, si è fatta strada l’idea che è necessario prendere coscienza dei limiti fisici dello sviluppo, e di perseguire uno sviluppo sostenibile.

3 La definizione di sostenibilità è data

da Gary Lawrence nell’articolo “Le città vincenti: locale e globale nella gestione delle città”, in Matteoli L.; Pagani R. (a cura di), (2010), CityFutures. Architet- tura Design Tecnologia per il futuro del- le città, Atti della Conferenza Interna- zionale CityFutures, organizzata dalla società italiana di tecnologia dell’archi- tettura (SITdA) e da MADE Expo a Mila- no il 4-5 febbraio 2009, Hoepli, Milano

4 Armaroli N.; Balzani V., (2008), Ener-

gia per l’Astronave Terra, quanta ne usiamo, come la produciamo, che cosa ci riserva il futuro, Zanichelli, Bologna, pp. 59-60

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Per quantificare e discutere i problemi della sostenibilità si usano vari tipi di parametri, fra cui il più noto è l’impronta ecologica, definita come l’area di superficie terrestre capace di fornire le risorse necessarie al consumo quotidiano di una persona e di smaltirne i rifiuti. Ormai si può constatare che la crescita economica e il benessere si vanno divarican- do. Quindi per misurare il benessere si incominciano ad utilizzare indici che, accanto alla produzione economica, tengono conto anche della sostenibilità sociale e di quella ambientale.

La storia della civiltà umana può essere vista come il progressivo svi- luppo di nuove risorse energetiche e di tecnologie volte al loro utilizzo. Oggi le FER potrebbero determinare, guidare, e limitare le capacità di lavoro in tutti i processi della società, spostando l’attenzione dagli ef- fetti della globalizzazione alla necessità di effettuare azioni locali.

3.2 Il presente della tecnologia bioclimatica: