IV.I POLITICHE AMBIENTALI E RISPETTIVI STRUMENTI: NOTE
IV.I.III TERZA FASE: STRUMENTI ECONOMICI
IV.I.III.II. I.V.I IL CASO BRASILIANO: LA “BORSA VERDE”
La Legge nº 12.512, del 14 ottobre 2011, in vigore dalla conversione della Medida Provisória nº 535, del 02 giugno 2011, a sua volta regolamentata dal Decreto nº 7572, del 28 settembre 2011, ha creato il Programma di Sostegno alla Conservazione Ambientale e il Programma di Promozione delle Attività Produttive Rurali. Il primo è denominato anche Programma Borsa Verde, ed ha come obiettivi (I) incentivare la conservazione degli ecosistemi, intesa come la loro conservazione e l’uso sostenibile; (II) promuovere la cittadinanza, il miglioramento delle condizioni di vita e l’aumento della rendita della popolazione in situazione di estrema povertà che svolga attività di conservazione delle risorse naturali nelle zone rurali nelle aree indicate all’articolo 3; e, (III) incentivare la partecipazione dei beneficiari in azioni di educazione ambientale, sociale, educazionale, tecnica e professionale.
Le aree inserite nel programma sono quelle indicate nell’articolo 3 della Legge n. 12512/2011, che sono, le (I) Foreste Nazionali, Riserve Estrattive e Riserve di Sviluppo Sostenibile Federali; (II) Progetti di insediamento forestale, progetti di sviluppo sostenibile o progetti di insediamento
agroestrattivo, istituiti dall’Istituto Nazionale di Colonizzazione e Riforma Agraria - INCRA; (III) territori occupati da popoli fluviali e raccoglitori, popolazioni indigene, quilombolas e altre comunità tradizionali; e (IV) altre aree rurali definite come prioritarie per atto del Potere Esecutivo.
Si constata che dal testo legale emerge che è stato istituito, nell’ambito del Governo Federale del Brasile, un vero programma di natura socioambientale, denominato Programma Borsa Verde, che prevede il pagamento dei servizi ambientali prestati a famiglie in situazioni di estrema povertà (rendita pro capite mensile di fino a R$ 70,00 – settanta reais193) che
svolgano attività di conservazione nelle aree elencate.
Tali attività di conservazione sono descritte nell’articolo 4 del Decreto 7572/2011, intendendosi come (I) il mantenimento della copertura vegetale identificata dalla diagnostica ambientale dell’area ove la famiglia è inserita; e (II) l’uso sostenibile, nei termini dell’inciso XI del capoverso dell’articolo 2 della Legge nº 9.985, del 18 luglio 2000.
Uso sostenibile, secondo la Legge del Sistema Nazionale delle Unità di Conservazione, significa lo sfruttamento dell’ambiente in modo da garantire la perennità delle risorse ambientali rinnovabili e dei processi ecologici, mantenendo la biodiversità e le restanti caratteristiche ecologiche, con modalità socialmente giuste e economicamente percorribili.
Ispirandosi al Programma Borsa Foresta, istituito nell’ambito del Governo dello Stato dell’Amazzonia nel mese di luglio 2007194, il Programma
193 Definito nel paragrafo unico dell’articolo 2º del Decreto n. 7492 del 02 giugno 2011,
che ha istituito il Piano Brasile senza Miseria.
194 L’istituzionalizzazione del programma nell’ambito del Governo Statale
Borsa Verde prevede il trasferimento trimestrale, per un termine fino a due anni, del valore di R$ 300,00 (trecento reais) alle famiglie che ne hanno fatto parte, ricorrenti i requisiti legali, tra i quali l’essere iscritti nel Registro Unico per i Programmi Sociali del Governo Federale.
Importante considerare che il pagamento per i servizi ambientali prestati corrisponde alla principale forma di concretizzazione del neointrodotto, nella Legge brasiliana195, principio ambientale del protettore recettore, che, corollario del principio dell’inquinatore pagatore, sta a voler
dire che tutto ciò che smette di sfruttare una risorsa naturale della quale poteva disporre per legge, merita di essere remunerato per tale servizio che presta alla collettività diffusamente considerata.
Questo strumento economico di tutela ambientale può essere criticato sotto diversi aspetti, tra i quali il ridotto valore corrisposto alle famiglie inserite, il che potrebbe comportare un certo disinteresse all’adesione; il termine breve stabilito (due anni, sebbene prorogabili), ben al di sotto del ciclo di vita di una foresta; l’assenza di previsione espressa quanto al pagamento dei servizi ambientali per il riforestamento; e, la non inclusione delle aree private all’interno di questo Programma, che notoriamente sono quelle che più soffrono di attacchi nelle proprie foreste per l’ampliamento della frontiera agricola o lo sfruttamento del legno, soprattutto nelle regioni Conservazione ambientale e lo Sviluppo sostenibile dell’Amazzonia, così come attraverso la Legge Complementare nº 53, sul Sistema Statale di Unità di Conservazione (Seuc), promulgate simultaneamente il 5 giugno 2007.
195 Legge Federale nº 12305 del 02 agosto 2010, che ha istituito la Politica Nazionale dei
Rifiuti Solidi; modifica la Legge no 9.605, del 12 febbraio 1998; e introduce ulteriori
del Nord e Centro – Est del Brasile (é chiaro che non sono le famiglie in
situazione di estrema povertà, destinatarie del Programma, le responsabili della
deforestazione del Paese).
In ogni caso, il Programma dovrà contribuire, senza alcun dubbio, al mantenimento delle qualità ambientale, nella misura in cui verrà stimolato l’uso sostenibile delle risorse naturali e la conservazione delle attuali foreste esistenti. Evidentemente avrà bisogno di migliorare e ampliare l’ambito della propria operatività, ma anche inserire la tendenza attuale propria delle questioni ambientali, riconoscendo che il sistema puro di comando e controllo non è efficace nella tutela dell’ambiente, essendo necessari, complementarmente, dei meccanismi di incentivi e premi (sanzioni positive196) per il raggiungimento dell’obiettivo finale, che sia, lo sviluppo
sostenibile.
IV.I.III.II.I.VI ALTRI STRUMENTI, REGOLATI O MENO, CON O SENZA FINI DI MERCATO
Gli strumenti di politica ambientale, analizzati nei capitoli precedenti, siano essi derivanti da regolazione (comando e controllo), siano invece strumenti economici regolati, possono essere integrati per maggior efficacia da pratiche volontarie, regolate o meno, che hanno come obiettivo la tutela dell’ambiente, con o senza finalità economica, le quali assumono, nel giorni attuali, sempre maggior importanza.
Siano esse derivanti da azioni disinteressate, come nel caso di privati che creino delle aree protette, siano derivanti da strategie di mercato che hanno come obiettivo quello di promuovere una società, in modo da indirizzare l’interesse dei consumatori verso l’atteggiamento ambientalmente responsabile dell’impresa, conducono al rispetto dell’ambiente, come nel caso dei programmi di neutralizzazione dei gas effetto serra, senza la necessità di ricorrere a certificati negoziabili, come nel caso del Protocollo di Kyoto.
In tal caso, il ruolo del Governo (ente regolatore) non sarà quello di creare una determinata politica, ma esclusivamente di mettere in condizione di possibilità il soggetto affinchè tali strumenti possano essere creati e riconosciuti dal sistema giuridico, o quantomeno non vietati.