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LA QUALIFICAZIONE DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE

Il commercio internazionale risponde ad un modello essenziale, ricardiano, secondo il quale i vantaggi comparati che ciascun paese possiede in relazione agli altri, concorrenti, portano a benefici comparativamente maggiori dell’attività commerciale. Tali vantaggi relativi non implicano necessariamente vantaggi assoluti nell’ambito del commercio internazionale, solo che, in un dato paese, può divenire relativamente più economico produrre A e non produrre B. Questo modello spiega il motivo per il quale in generale paesi periferici producono beni meno tecnologici rispetto ai paesi centrali.

L’abbondanza differenziata di risorse tra paesi può portare a vantaggi comparati, secondo il modello proposto da Heckscher-Ohlin (H-O), che può essere considerato un’evoluzione del modello ricardiano, ma non è incompatibile con questo.

Questo modello potrebbe essere considerato ottimo, qualora massimizzasse la produzione di beni in termini di risorse allocate, aumentando il livello di benessere generale, non fosse il fatto di considerare solo l’aumento di benessere aggregato, senza tenere in considerazione coloro che traggono beneficio e chi invece trae svantaggio, così come le possibili

vantaggi immediati per il produttore, ma sfide mediate importanti. Per questo, si è osservato che dal 1980 al 1998 prodotti ad alta intensità di risorse naturali hanno subito un’involuzione dei prezzi. 77

Mello78 classifica l’ingresso dei paesi nel mercato internazionale in tre

grandi gruppi. Il primo, modello occidentale, che comprende due varianti: l’europea, più intensa di capitali, ma con una minore partecipazione di risorse naturali; e la nordamericana, intensa in capitale e risorse naturali. Il secondo modello, asiatico, ad intensità di manodopera, orientato sia alle attività industriali (come la Cina e il Vietnam), sia alla prestazione di servizi (India). Infine, qualifica il modello subcontinentale, che si presenta in paesi come il Brasile, che si inserisce nel mercato internazionale principalmente come fornitore di risorse naturali, che è stato definito da Gonçalves come un processo di ingresso regressivo.

Il Comunicato dell’Istituto di Ricerca Economica Applicata – IPEA, nº 79, del 28 febbraio 201179, afferma che il modello di ingresso brasiliano nel

commercio internazionale ad intensità di utilizzo di risorse naturali, con le esportazioni prevalentemente concentrate su prodotti primari e commodities, con la caratteristica di portare benefici possibili nel breve termine, oltre a subire il processo di ingresso regressivo, sopra descritto, produce effetti (esternalità) che ricadono sulla società, e per questo, tale modello presenta la

77 GONÇALVES, R. Competitividade internacional e integração regional: a hipótese de

inserção regressiva. Revista de Economia Contemporânea, v. 5, número especial, 2001.

78 MELLO, P. C. de. Estratégia de desenvolvimento baseada em recursos naturais e o

papel da BM&F. Resenha BM&F, n. 167, p. 50-65, 2006.

79 Disponibile su:

http://www.ipea.gov.br/portal/images/stories/PDFs/comunicado/110222_comunicadoipe a79.pdf; accesso in data 09.04.2012.

necessità di essere rivisto. Quest’ultimo è inoltre responsabile di impatti negativi dal punto di vista sociale e ambientale che non entrano nel processo decisionale degli operatori economici e di governo.

Così, la rivalutazione del modello brasiliano passa per l’analisi di alcuni aspetti considerati centrali o maggiormente deficitarii in termini di strategia di ingresso del Brasile nell’economia globale.

Il primo punto - rileva il Comunicato - riguarda la necessità di garantire il rispetto delle legislazioni ambientale e lavorista, due settori in cui le relazioni di potere sono estremamente diseguali (settore pubblico/settore privato, capitale/lavoro). Laddove le imprese preferiscono non adempiere i dettami legislativi relativi all’assunzione dei costi di adattamento, facendosi carico dei rischi bassissimi di controllo e punizione, si individua la necessità di rafforzare tali attività pubbliche, normalmente derivanti dall’esercizio del potere di polizia, per imporre un grado più elevato di rispetto della legislazione. Questa misura deve essere associata alla attualizzazione di alcuni parametri di controllo ambientale, ancora indietro rispetto ad altri paesi più sviluppati e che adottano parametri più rigidi.

Una seconda linea di azione passa per l’adeguamento della strategia tributaria per stimolare l’esportazione di beni manifatturieri al posto delle

commodities. Ossia, aumentare valore ai prodotti, diminuendo l’uso delle

risorse naturali, con il potenziale di creare più impiego e incentivare lo sviluppo di nuove tecnologie, più pulite ed efficienti.

In questa medesima linea strategica, per stimolare l’attività di aggiungere valore ai prodotti brasiliani, si devono individuare e occupare specifiche nicchie di mercato, come per i prodotti ambientali e socialmente

adeguati, come quelli provenienti da agricoltura biologica o agroecologia, la cui matrice siano la agricoltura familiare e i prodotti certificati. Questa strategia porterebbe ad un miglioramento dell’immagine del paese all’estero, attraverso l’incentivo ad una produzione pulita, attraendo nuovi investimenti, riducendo le esternalità, aumentando il “prezzo premio” dei prodotti.

Infine, in una terza linea strategica, l’adozione di un modello di ingresso meno dipendente da risorse naturali, che non presuppone l’assenza di crescita economica, ma che è orientato a rispondere alle necessità delle persone in termini di qualità di vita.80

Queste strategie hanno come fine l’aumento dell’efficienza nell’uso delle risorse naturali, associato ad aumentare il capitale naturale della terra e ridurre scarsità e rischi ambientali, nel momento in cui migliori il benessere delle persone e l’equità sociale. Ossia, strategie orientate all’ottimizzazione delle catene produttive esistenti con il cambiamento progressivo dei modelli di consumo.81

80 SABROZA, P.C.; LEAL, M.D.C.; BUSS, P.M. A ética do desenvolvimento e a proteção

às condições de saúde. Cadernos de Saúde Pública, v. 8, n. 1, p. 88-95, 1992.

81 INSTITUTO DE PESQUISA ECONÔMICA APLICADA. Sustentabilidade ambiental

no Brasil: biodiversidade, economia e bem-estar humano. O comércio internacional e a Sustentabilidade Socioambiental no Brasil. Disponibile su http://www.ipea.gov.br/portal/images/stories/PDFs/comunicado/110222_comunicadoipe a79.pdf, accesso il 09.04.2012.