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Il battaglione Pieve di Cadore nella “Relazione Ufficiale”

Il diario di guerra del Battaglione e le testimonianze dei protagonisti non permettono di inquadrare la situazione del Fronte Dolomitico nelle prime settimane di guerra. Per colmare la lacuna sono disponibili svariate pubblicazioni, anche che prendono in considerazione il

punto di vista “Austro ungarico”10, oltre vari siti internet in particolare il citato sito www.Frontedolomitico.it.

Tuttavia esiste anche la cosiddetta “Relazione ufficiale” dell’ Esercito italiano vale a dire l’opera L’ESERCITO ITALIANO NELLA GRANDE GUERRA a cura del Ministero della Guerra, un’opera colossale in 37 tomi pubblicati nell’ arco di sessant’anni fra il 1929 e il 1988; divisa per periodi, presenta solitamente tre parti Narrazione, Documenti, Carte e schizzi. Alcuni anni or sono se ne era ventilata la digitalizzazione, progetto che pare non aver avuto un seguito, quantomeno disponibile al pubblico; in ogni caso ne sono disponibili alcune rare copie, una delle quali reperibile presso il Museo della Terza Armata di Padova.

Nel II° volume (allegato 6)– al Primo tomo Narrazione possiamo estrarre uno sguardo d’insieme delle situazione :

- pag 34 sono indicati gli schieramenti allo scoppio delle ostilità: 4° Armata Gen Nava Settore Cadore I° C.D’A. (ten gen Ragni) Sottosettore Ansiei Padola: 10° divisione (ten gen. Scrivante) nelle posizioni che già conosciamo

- pag. 64 sono indicati gli obiettivi dell’armata: Era compito della 4° armata puntare su Toblach, per intercettare la più diretta comunicazione fra l’Austria e l’ alto Adige, aprirsi lo sbocco per la val Rienza e la val Drava… onde potere o convergere a ovest su Franzenfeste e completare l’isolamento del Trentino, o scendere per le valli Gail e Drava e concorrere col le forze della Carnia all’offensiva verso Villach. … Il I° corpo per le direttrici….val Ansiei-val Rienza ( superando lo sbarramento di Landro) val Padola-val Sexten ( superando lo sbarramento di Sexten) avrebbe puntato su Toblach-Innichen. Lo svolgimento di tali operazioni era subordinato alla nozione sicura della situazione avversaria e alla riuscita di operazioni di investimento, metodicamente preparate e condotte… possibilità di attaccare anche prima della fine della radunata purchè preventivamente raccolti i mezzi ossidionali necessari e sufficienti.

- Pag 65 …giunto poi il 22 maggio l’ordine del Comando Supremo di agire, “imprimendo operazioni spiccato carattere vigore cercando impadronirsi posizioni nemiche oltre confine…” il comandante della 4° armata ordinava ai corpi d’armata di studiare e

10 In particolare Heinz von Lichem, La guerra in montagna 1915-1918 Volume 2 Il fronte dolomitico, Athesia, Bolzano Bozen, 1993

proporre……. Il comandante del I° corpo rispondeva di non ritenere possibile l’avanzata su M. Piana e Cortina (!)

- Pag. 343 (primi giorni di giugno a radunata completata) la 10° divisione (ten. Gen Montuori) aveva: la brigata Marche rinforzata dai btg alp. Pieve di Cadore e Val Piave, fra val Popena e Cima undici attraverso M.Piana e Lavaredo…

- Pag 348 10° Div. – Il 15 luglio inizia l’azione contro M. Piana. Il M. Piana, rotto in due tavolati, copriva lo sbarramento di Landro-Platzwiese. Dei due tavolati il meridionale, più grande era nostro, l’altro in possesso dell’avversario. Dirigeva l’azione il comandante della Brig. Marche. …( segue la descrizione dell’azione in cui viene citata più volte la 96° comp. Alp. )

- Pag. 350 Commento finale La brillante operazione meritava miglior esito. Essa, in ogni modo, rappresenta sempre una memorabile prova di valore e di perizia.

Sempre nel II° volume nel tomo dedicato ai Documenti si trova copia degli ordini e delle disposizioni delle grandi unità, in particolare, per esteso, il citato ordine del Comando Supremo del 22 maggio

- pag. 120 ….Così pure stando il fatto che la radunata della 4° armata, già ben avviata … consente di dare alle operazioni, durante la radunata medesima, un carattere di particolare vigore, meglio rivolto a sorprendere l’avversario, che non a pararne le offese, è d’uopo essere avveduti e cauti e mirare con gelosa cura:

- a prevenire dispersioni di truppe …;

- ad accertarsi preventivamente che la forza assegnata al raggiungimento di un obiettivo sia commisurata alla difficoltà per conseguirlo;

- a provvedere perché occupato un obiettivo, non sia facile al nemico costringerci ad abbandonarlo;

- ad evitare imprese troppo rischiose ….;

- E avendo presenti tali raccomandazioni … è d’uopo rivolgere le nostre menti e gli atti alla presa di possesso di alcune posizioni di confine, le quali se da un lato gioverebbero eventualmente a conferire consistenza ad un primordiale difesa e ad agevolare lo

svolgimento di ulteriori operazioni offensive, non potrebbero, da un altro, essere occupate e mantenute senza correre corrispondenti rischi. Tali Posizioni sono

- A) Monte Piana – oltre la testata dell’ Ansiei, su cui le notre truppe non potrebbero sistemarsi, perché efficacemente battuto dalle artiglierie nemiche, che si ritengono ( con fondamento) appostate in batterie occasionali al Geierwand e al Rautkopf ( presso il WildGraben sulla carta). Colà, però, neppure l’avversario avrebbe agio a stabilirsise le artiglierie nostre da campagna e da montagna (sostenute da competenti truppe di fanteria) appostate lungo il fronte Col S. Angelo- C. di Rimbianco - forcella Longere, dessero efficaci tiri sul sommo piatto del monte.

- Pag. 170/171 Comando del I° corpo d’armata

- Pieve di Cadore, 2 giugno 1915 Avanzata del I° corpo d’armata verso gli sbarramenti di Platwiese-Landro e Sexten. E’ a ritenersi che le forze avversarie raccoltesi negli sbarramenti…non siano tuttora ne tanto numerose, né di tale qualità da creare serio ed efficace contrasto alla nostra avanzata;….LINEE D’INVESTIMENTO in V. Ansiei si dovrà mantenere, ad ogni costo , il possesso della regione Cime di Lavaredo-M. Paterno-M. Cengia; …..dovrà parimenti mantenersi l’occupazione delle alte pendici del versante meridionale di M.Piana, per impedirne l’occupazione eventuale all’avversario; Il tenente generale comandante del corpo d’armata O.Ragni.

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Le azioni continuarono, attacchi e contrattacchi, anche sanguinosissimi, proseguirono sul Monte Piana e sulle montagne attorno a Cortina d’Ampezzo; durante i due inverni del 1915-16 e 1916-17 le valanghe e il maltempo provocarono elevate perdite da ambo le parti. Il battaglione Alpino Cadore si comportò con onore, il cap. Rossi ottenne il cavalierato dell’Ordine Militare di Savoia per un’azione in Val Travenazes nel 1916 in cui subì anche una seconda ferita; con la 96° compagnia ed altre due di nuova formazione andò a costituire il Battaglione Monte Antelao, di cui fu brevemente il comandante prima di subire, nell’autunno del 1916, una terza, più grave, ferita. Il Battaglione Pieve di Cadore divenne un “Battaglione d’assalto” partecipò alla presa del Lagazuoi nella primavera del 1917, poi fu spostato dal fronte di Cadore.