• Non ci sono risultati.

Il caso americano: Resolution Trust Corporation

Nel documento Bad bank e asimmetrie informative (pagine 88-91)

3.2 Le bad bank nella storia recente

3.2.2 Il caso americano: Resolution Trust Corporation

La Resolution Trust Corporation è una bad bank governativa creata anch’essa negli anni 90 del secolo scorso, come la svedese Securum. La causa della sua implementazione fu la crisi che tra il 1987 e il 1989 interessò il settore delle Savings & Loans (S&Ls), conosciute anche come Thrift Institutions.

Le S&Ls ebbero origine nell’Ottocento quali attività di finanziamento all’edilizia. Esse nacquero in seguito all’unione di individui desiderosi di acquistare un’abitazione ma ai quali furono rifiutati finanziamenti da parte delle banche: essi decisero di riunire i risparmi in loro possesso in depositi vincolati a lungo termine e utilizzarli per concederli in prestito ai partecipanti della loro organizzazione per l’acquisto di una casa. Una volta rimborsato il prestito sottoscritto si procedeva a reinvestire i fondi in nuove attività di finanziamento.

117 La vendita di intere compagnie incontrò molte difficoltà a causa della situazione di crisi del mercato svedese.

L’offerta delle stesse sul mercato borsistico svedese e inglese rappresentò un importante aiuto alla loro liquidazione, potendo in tal modo raggiungere un maggior numero di investitori.

86 La Grande Crisi degli anni ’30 rifletté i suoi effetti negativi anche sulle S&Ls e numerosi furono i casi di instabilità delle stesse. Per questo vennero introdotti sistemi di regolamentazione e assicurazione, il primo sotto il controllo del Federal Home Loan Bank Board e il secondo presso la Federal Saving and Loan Insurance Corporation. Si creò in tal modo una regolamentazione distinta rispetto a quella delle banche commerciali118, facilitando

la diffusione delle S&Ls soprattutto a partire dal secondo dopoguerra grazie a vincoli meno stringenti da dovere rispettare.

Le S&Ls conobbero un nuovo periodo di crisi negli anni sessanta, a causa dell’attuazione da parte del governo di una politica monetaria restrittiva. I tassi di interesse raggiunsero livelli superiori rispetto a quelli che le Thrift Institutions erano in grado di offrire riducendo la portata delle loro attività. Per far fronte al numero crescente di banche di investimento in crisi furono applicati alle stesse i controlli più stringenti previsti per le banche commerciali in tema di tassi passivi, anche se gli interessi applicati ai depositi dalle S&Ls risultavano leggermente superiori rispetto a quelli offerti dalle banche commerciali. Tuttavia queste nuove disposizioni non riuscirono a correggere la situazione di crisi, ma solo a ritardarne gli effetti di una ventina di anni.

Tra gli anni ’70 e ’80 gli Stati Uniti assistettero ad un nuovo aumento dei tassi di interesse: il loro valore raddoppiò a causa dello shock petrolifero degli anni settanta e della restrittiva politica monetaria che fu applicata come risposta. Le S&Ls iniziarono una nuova fase di crisi accentuata dalla crescente concorrenza da parte dei fondi di mercato monetario. Le autorità di regolamentazione decisero di sanare tale situazione ampliando il raggio di azione delle Thrift Institutions: fu concessa una deroga alla loro tradizionale attività di medio lungo termine con l’autorizzazione all’emissione di certificati di deposito semestrali remunerati a tassi di mercato con il fine di aumentare la raccolta119, anche se tali operazioni causarono un ulteriore

aumento dei costi da interesse. Si creò con tale scelta un disallineamento tra attivo a lungo termine e passivo a breve, aumentando le difficoltà economiche delle S&Ls. Si cercò a tal punto di intervenire ampliando ulteriormente la loro operatività approvando la possibilità di emettere carte di credito, prestiti al consumo, crediti alle imprese e mutui immobiliari per attività commerciali. Le S&Ls furono inoltre abilitate all’emissione di mutui fondiari a tassi

118 Il Glass-Steagall Act del 1933 introdusse negli Stati Uniti la separazione tra banche commerciali e banche di

investimento. Le prime dovevano limitarsi alla raccolta di denaro presso il pubblico ed erano inoltre responsabili del corretto funzionamento del sistema dei pagamenti; le seconde erano il tramite tra soggetti in surplus e quelli in deficit convogliando il risparmio privato in forme di investimento rappresentate da finanziamenti a medio lungo termine. Tale separazione fu abrogata nel 1999 dall’introduzione della banca universale.

119 Non fu concesso dalle autorità di regolamentazione l’indicizzazione dei mutui per coprire il maggior costo

87 variabili, a gestire strumenti finanziari derivati e a sottoscrivere obbligazioni rischiose. Tale ampliamento operativo fu facilitato dalla riduzione dei requisiti patrimoniali120 richiesti dalla

autorità di vigilanza e alla possibilità di abbandonare la forma di cooperativa consentendo una maggiore raccolta di capitali. Grazie a questi interventi e a una riduzione generale dei tassi di interesse si riuscì nuovamente ad arginare la crisi, ma l’equilibrio raggiunto fu solo momentaneo: il successivo shock petrolifero fece riemergere le problematicità mai efficacemente sanate delle S&Ls compromettendo la stabilità di molte di esse. L’ennesimo aumento del prezzo del petrolio comportò la crescita dei prezzi e dei tassi di interesse a fronte di un calo della produzione. Le Thrift Institution si trovarono in portafoglio un numero crescente di creditori insolventi e garanzie fortemente svalutate. Questa volta le autorità cercarono di intervenire con misure volte a limitare la crescita delle S&Ls, ma senza ottenere risultati positivi a causa di una situazione ormai irreparabile: il deterioramento dell’attivo, la scelta di strategie rischiose facilitate dalla riduzione del capitale minimo richiesto e l’assenza di un solido sistema di assicurazione fecero sprofondare le S&Ls in una crisi dovuta in gran parte alla diffusione di comportamenti di azzardo morale. Esse infatti non avevano più regolamentazioni da rispettare e la possibilità di operare sia nel breve che nel lungo termine senza preoccuparsi di equilibrare le scadenze di attivo e passivo permisero la scelta di operazioni rischiose. L’azzardo morale fu inoltre incentivato dalla presenza degli enti a tutela dei risparmiatori creati negli anni ’30. Nonostante numerosi comportamenti di azzardo morale, l’attività delle autorità a garanzia prima citate evitò la diffusione del panico tra i risparmiatori e non si assistette a fenomeni di corsa agli sportelli.

Per risolvere la crisi nel 1989 fu varato un insieme di riforme contenute nel Financial Institutions Reform, Recovery and Enforcement. Fu abolita la Federal Home Loan Bank e dichiarata fallita la Federal Saving and Loans Insurance Corporation. Al posto di queste ultime furono istituiti altri enti supervisori e fu creato il Resolution Trust Corporation (RTC), una bad bank responsabile della ristrutturazione e della liquidazione degli asset deteriorati presenti nei bilanci delle S&Ls. Gli obiettivi dell’operato della bad bank possono essere così riassunti: ristrutturazione e vendita degli asset deteriorati con la finalità di recuperare quanto più denaro possibile; la minimizzazione dell’impatto delle attività inesigibili sui mercati real estate e finanziario e l’aumento della fiducia negli stessi da parte dei vari investitori.

Le bad banks svedesi e americane presentano gli stessi obiettivi, sono entrambe di realizzazione pubblica ma provengono da due approcci differenti: la Securum fu

88 implementata immediatamente nell’ambito del piano risolutivo adottato dal governo, l’RTC nacque invece successivamente a interventi che cercarono di risolvere la crisi agendo sull’operatività degli istituti in dissesto.

Le attività acquisite dall’RTC era principalmente proprietà immobiliari, prestiti e altri asset quali forniture e beni derivati dall’operatività delle S&Ls. Le attività acquisite furono ristrutturate e riorganizzate in base alla loro tipologia, collocazione geografica, complessità, domanda di mercato e costi. La modalità di liquidazione delle attività deteriorate assunsero varie forme: vendita a contropartita diretta dei vari asset, varie tipologie di asta121, vendita di

asset cartolarizzati. Inoltre parte dei mutui acquisiti furono portati fino a scadenza. A differenza della bad bank svedese, RTC non procedette mai alla vendita di intere compagnie aziendali ristrutturate ma solo dei loro asset; inoltre Securum non ricorse mai a vendite all’asta.

La bad bank americana creò nel giugno del 1993 lo Small Investor Program (SIP) per attrarre anche gli investitori con minori capacità di spesa: in questo modo si cercò di raggiungere il più ampio numero possibile di interessati andando incontro alle diverse capacità di spesa e aumentando il ritorno finanziario.

È stato stimato che, con termine 31 dicembre 1999, la RTC sia intervenuta in ben 747 S&Ls acquisendo circa 394 miliardi di dollari in asset; al netto del recupero effettivo, il costo dell’intervento dell’amministrazione pubblica è stato pari a circa 124 miliardi di dollari122,

anche se l’effettiva portata dei costi sostenuti dai contribuenti riporta nei diversi studi cifre fra loro discordanti.

Nel documento Bad bank e asimmetrie informative (pagine 88-91)