• Non ci sono risultati.

La valutazione dei NPLs

Nel documento Bad bank e asimmetrie informative (pagine 73-76)

3.1 Perché e come creare una bad bank

3.1.1 La valutazione dei NPLs

In seguito alla registrazione di un credito nel relativo portafoglio della banca e nei suoi libri contabili, si assiste all’attivazione di una procedura di gestione attiva dello stesso: l’istituto bancario dovrà verificare che le informazioni raccolte sullo specifico debitore siano veritiere e correttamente aggiornate in modo da disegnare l’evoluzione della riscossione della promessa di pagamento e individuare i possibili casi di inesigibilità.

Secondo i principi contabili internazionali93 i crediti nei bilanci bancari devono essere valutati

al loro costo ammortizzato94. Quest’ultimo è calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri

92 Le informazioni relative alla modalità di valutazione dei NPLs sono tratte da Ciavoliello, Ciocchetta, Conti,

Guida, Rendina, Santini (Banca d’Italia 2016).

93 Il Regolamento (CE) n. 1606/2002, recepito in Italia con il Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38,

richiede a tutte le società quotate l’applicazione dei requisiti contabili internazionali (IAS/IFRS) per la redazione dei propri conti consolidati. Tali principi sono emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) con l’obiettivo di creare un sistema contabile unico, trasparente e comparabile a livello internazionale, con particolare riguardo alle informazioni trasmesse al mercato. Le banche hanno l’obbligo di rispettare tali principi per la redazione del loro bilancio consolidato dal 2006. http://www.ifrs.org/Pages/default.aspx

94 La registrazione al costo ammortizzato è dettata dallo IAS 32 per quei crediti che non devono essere registrati

al fair value. La definizione dello stesso si trova nello IAS 39,9 : “ Il costo ammortizzato di un'attività o

71 stimati in relazione alla vita attesa del credito e applicando come tasso di sconto quello di interesse effettivo originario. Si va così a tenere conto del valore temporale del denaro poiché i tempi di recupero del credito hanno un ruolo fondamentale nella valorizzazione delle poste in questione. Al lordo delle rettifiche si otterrà il valore del prestito da inserire in portafoglio, indicato con Gross Book Value:

(3. 1) 𝐺𝐵𝑉 = ∑ 𝑓𝑡

(1+𝑖)𝑡

𝑛

𝑡=1 ,

dove ft rappresenta il flusso di cassa atteso nel t-esimo anno, i è il tasso di interesse originario

e t la vita residua del credito.

In caso di difficoltà nell’ottenere la restituzione dei crediti presenti in portafoglio la banca dovrà analizzare qual è l’ammontare effettivamente recuperabile. Per far ciò dovrà tenere conto della presenza di eventuali garanzie, della probabilità di recupero del finanziamento e dei tempi necessari, questi ultimi solitamente diversi da quelli stabiliti contrattualmente. Inoltre in una situazione di insolvenza si dovrà provvedere anche alle rettifiche dei valori di bilancio diminuendo l’entità delle posizioni presenti nel conto economico: ciò si tradurrà con una nuova stima dei flussi di cassa attesi, i quali saranno indicati con f’. Nell’individuazione del valore dei nuovi flussi l’istituto bancario dovrà considerare i costi diretti di gestione del credito deteriorato quale, ad esempio, l’eventuale vendita della garanzia, ma non dei costi indiretti poiché già inglobati nel costo del personale o nelle commissioni di gestione95. Da

questa svalutazione si otterrà il Net Book Value, il quale sarà minore del GBV avendo al numeratore i nuovi flussi di cassa stimati al ribasso a causa delle difficoltà di recupero del credito. Inoltre al denominatore sarà ancora presente il tasso di interesse originario, ma questo sarà attualizzato al nuovo orizzonte temporale96 stimato per il recupero dalla posizione,

maggiore di quello originario a causa delle difficoltà di pagamento.

(3. 2) 𝑁𝐵𝑉 = ∑ 𝑓′𝑡′

(1+𝑖)𝑡′

𝑛′

𝑡′=1 .

Con il passare del tempo si potrà assistere a due diverse situazioni: è possibile riuscire a recuperare il credito svalutato e nel qual caso si procederà alla registrazione di un surplus in

passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione (operata direttamente o attraverso l'uso di un accantonamento) a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità.”

95 Questi ultimi costi saranno contabilizzati nel conto economico dell’anno.

96 I tempi di recupero non influenzano solo la quantificazione dei crediti deteriorati ma anche le consistenze in

bilancio: quanto maggiore è il tempo di recupero tanto più alto sarà il rapporto di equilibrio tra sofferenze e impieghi.

72 bilancio pari alla rettifica97 apportata in seguito alla svalutazione del credito; nel caso

peggiore il credito continuerà a deteriorarsi e quindi si dovrà provvedere a successive svalutazioni fino all’eliminazione della posta dal bilancio nel caso di completa insolvenza. Vediamo un esempio semplificato. Supponiamo di avere in bilancio un solo credito con le seguenti caratteristiche: il Gross Book Value è pari a 100; il valore atteso in entrata stimato dalla banca coincide con quello degli investitori98 ed è pari al 47% del valore lordo del

credito; il tempo di recupero è pari a quattro anni e il tasso di interesse è del 4%.

Assumiamo che nel primo anno i costi indiretti siano nulli, il Net Book Value sarà pari a:

(3. 3) 𝑁𝐵𝑉 = 47

(1+0,04)4= 40,2

Il nuovo valore da introdurre in bilancio si ottiene dunque dall’attualizzazione del valore atteso dei flussi di cassa stimato dall’istituto bancario in seguito all’annuncio delle difficoltà del proprio debitore ad assolvere ai propri obblighi. La perdita attesa registrata sarà:

(3. 4) 𝐺𝐵𝑉 − 𝑁𝐵𝑉 = 100 − 40,2 = 59,8.

La perdita attesa sarà calcolata anche per gli altri periodi dell’orizzonte di recupero addizionando al NBV i costi indiretti registrati nei rimanenti tre anni.

La svalutazione dei NPLs e il loro prezzo di mercato non sono di facile determinazione e ciò rappresenta sia una causa che un effetto delle difficoltà alla base della nascita di un efficiente mercato secondario degli stessi, il quale avrebbe potuto evitare che situazioni di turbolenza si traducessero in veri e propri fallimenti bancari. Ciò nonostante è verificabile che il prezzo di mercato dei crediti deteriorati è minore rispetto al loro valore di libro. Una prima causa è da ricercare nell’alto tasso di rendimento richiesto da chi investe in tali asset: la struttura del passivo è composta quasi esclusivamente da capitale di rischio ed essendo gli investitori avversi al rischio essi chiederanno premi di entità superiore in proporzione alla maggiore volatilità dei risultati; tutto ciò si traduce in prezzi ridotti. Inoltre, come visto in precedenza, in base ai principi contabili internazionali le banche devono rilevare i costi indiretti di gestione dei NPLs nel bilancio di esercizio di competenza, mentre i potenziali acquirenti possono dedurli dal loro valore netto riducendo ulteriormente il prezzo di acquisto: ad esempio gli investitori possono considerare nella determinazione del rendimento atteso le commissioni di performance, solitamente di importo rilevante, dovute ai gestori dei fondi. Infine la possibile presenza di informazione asimmetrica presente sul mercato non permette un’univoca

97 La rettifica è pari alla differenza tra il GBV e l’NBV.

98 Per semplicità abbiamo assunto che il valore atteso stimato dalla banca coincida con quello ipotizzato dal

73 valutazione dei flussi di cassa futuri complicando l’individuazione delle stime dei flussi f’ e la successiva rettifica da apportare ai crediti in sofferenza.

Una volta apportate le opportune svalutazioni ai crediti non performing presenti in bilancio si è in grado di individuare l’entità delle poste da trasferire nella bad bank. Le attività deteriorate dovranno essere convogliate nell’entità separata al loro valore di mercato o, qualora esso non sia calcolabile, a valore nullo99 al fine di non attribuire un vantaggio informativo alla banca

madre. Qualora l’informazione non fosse perfettamente distribuita l’istituto bancario potrebbe applicare prezzi superiori al valore delle attività da trasferire trattenendo la differenza positiva a danno della bad bank stessa. Questo possibile caso di asimmetria informativa sarà esaminato in seguito100.

La normativa in tema di valutazione degli strumenti finanziari è in fase di aggiornamento. Dal 2018 è prevista l’applicazione del IFRS 9 a sostituzione dello IAS 39. Il nuovo principio contabile consentirà di aggiornare in modo continuo il valore del credito rendendo più efficace la modalità di rilevazione di eventuali perdite. L’attuale normativa prevede infatti la rilevazione della perdita solo quando il credito entra nello stadio di non performing cioè la classificazione peggiore possibile; il IFRS 9 anticipa la rilevazione della perdita alle fasi precedenti la qualifica di attività deteriorata101.

Nel documento Bad bank e asimmetrie informative (pagine 73-76)