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3.3. Analisi degli scostamenti (Budget 2012/Consuntivo2012)

3.3.1 Predisposizione dati per l'analisi

3.3.1.1 Il Conto Economico

L’azienda G.I.V. S.p.A. ci fornisce i dati necessari per la nostra analisi, che osserviamo in Tabella 1. Sono rappresentati con uno schema di conto economico riclassificato secondo il criterio marginalistico a costo del venduto da noi prescelto. Nella tabella sono presentati i dati a budget e a consuntivo per l’esercizio 2012, sui quali andremo ad eseguire la nostra analisi degli scostamenti.

Si deve precisare che i dati presentati in Tabella 1, si riferiscono alla Business Unit “GIV commerciale”, si esclude cioè dall’analisi degli scostamenti la Business Unit “Coltiva” in quanto non rilevante ai fini del nostro studio.

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CONTO ECONOMICO (esercizio 2012) CONSUNTIVO BUDGET

Ricavi di Vendita 250.852.513 267.136.299

Addebiti vari 594 0

Delta cambio fisso -1.716.044 0

Sconti in fattura 37.845.779 42.213.700

Sconti valuta 292.562 0

Sconti retrospettivi 1.356.064 0

Fatturato netto 209.642.658 224.922.599

Premi fine anno 11.114.273 12.205.074

Contributi variabili 14.059.041 16.810.851

Fatturato nettissimo 184.46.344 195.906.674

Provvigioni totali 7.585.783 8.241.137

Trasporti totali 6.700.350 6.982.368

Margine di Contribuzione Commerciale (MCC) 170.183.211 180.683.169

Costo standard (Manodopera, Vino sfuso, Materiali secchi,

Recupero sfridi) 126.436.967 132.995.369

Margine di Contribuzione Operativo (MCO) 43.746.244 47.687.800

Contributi fissi 6.740.908 5.621.597

Risultato Operativo 37.005.336 42.066.203

Tabella 1: Conto economico marginalistico a costo del venduto di G.I.V. S.p.A. esercizio 2012.

Si analizzano di seguito le singole voci del conto economico, se ne chiarisce brevemente il significato e se ne evidenzia la natura e il contenuto contestualizzando, le classiche voci di conto economico ben note, nell’ambiente specifico dell’azienda sotto esame.

 Ricavi di vendita

Quei componenti positivi di reddito derivanti dalla vendita dei prodotti ai clienti; i ricavi sono determinati come prodotto tra il prezzo di vendita e le quantità vendute dei singoli prodotti.

 Addebiti vari

Comprende quelle somme di denaro attribuite a debito dei clienti a rettifica di fatture già emesse e contabilizzate.

 Delta cambio fisso

L’azienda non utilizza come valuta di vendita soltanto l’euro, in alcuni paesi vende direttamente in valuta estera, è fisiologico quindi che le variazioni del tasso di cambio

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tra l’euro e le valute estere producano degli aumenti o delle diminuzioni di valore dei ricavi. Questa voce raccoglie le differenze imputabili alle variazioni tra il tasso di budget, che è una stima di cambio medio, ed il tasso di cambio effettivo.

 Sconti

Gli sconti, nel nostro caso commerciali, sono riduzioni di prezzo applicate alla merce comprata dal cliente, sono praticati in % sul fatturato, sono perciò da considerarsi costi commerciali variabili. Nel nostro caso sono suddivisi in tre tipologie:

 Sconti in fattura, riduzioni di prezzo applicate direttamente in fattura;

 Sconti valuta, riduzioni di prezzo concesse a fronte di un pagamento anticipato rispetto alle condizioni anagrafiche di pagamento del cliente;

 Sconti retrospettivi, riduzioni di prezzo applicate a posteriori, alla fine di un determinato periodo.

Premi Fine Anno

Accrediti emessi a clienti a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi da parte del cliente stesso.

 Contributi commerciali variabili

I contributi sono una forma di scontistica, applicata al di fuori della fattura, a sostegno del margine del cliente per eventuali promozioni da esso effettuate. Sono da considerarsi, come gli sconti, un costo commerciale variabile.

 Provvigioni

sono calcolate come % sulle vendite e vengono corrisposte agli agenti di commercio, per stipulare i contratti di vendita con i clienti. Le provvigioni sono quindi anch'esse da considerarsi un costo commerciale variabile.

 Costi di trasporto

Tutti quei costi sostenuti dall'azienda per il trasferimento dei prodotti da un magazzino ad un altro (trasporti primari) e per la consegna dei prodotti ai clienti (trasporti secondari) sono definiti “costi di trasporto” e contabilizzati in questa voce. I prodotti vengono trasferiti o trasportati via terra, con camion e treno, e via mare tramite navi

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cargo. La società si avvale di società esterne per il trasporto, quindi il costo di trasporto è considerabile come un costo commerciale variabile.

 Costo standard

Il costo standard è il costo complessivo di produzione del venduto, è calcolato moltiplicando il costo standard di produzione per le quantità di prodotti venduti. E’ composto dalle voci: manodopera, vino sfuso, materiali secchi e recupero sfridi.

 la manodopera è il costo del personale impiegato direttamente nella produzione;

 il vino sfuso è il costo del vino, può rappresentare il costo di produzione dello stesso o il suo costo di acquisto, nel caso esso debba essere acquistato a causa o di un elevato fabbisogno non coperto dalla produzione o di una mancanza, cioè nel caso in cui l'azienda non produca quella particolare tipologia di vino.  nella voce materiali secchi invece sono comprese tutte quelle componenti

materiali che servono per il confezionamento del prodotto finito: bottiglia, tappo, collarino, etichetta (fronte e retro), cartone, ecc...;

 la componente recupero sfridi è il costo di prodotto legato a sfridi si produzione e calcolato in percentuale sui costi di produzione.

 Contributi commerciali fissi

Sono l'equivalente dei contributi variabili, ma vengono assegnati a "forfait" ad una specifica marca in paesi specifici, in base ai contratti stipulati con i clienti, e non in base ai pezzi venduti, cioè indipendentemente dalle vendite.

Dopo aver analizzato le singole voci si procede alla loro rielaborazione, essa è necessaria in quanto il conto economico fornito dall'azienda presenta le voci in modo molto dettagliato; un tale livello di dettaglio però non è necessario ai fini della nostra analisi rendendola, al contrario, ridondante e poco significativa. Il prossimo passo sarà quindi raggruppare le voci per evidenziare le macro-voci più rilevanti da sottoporre poi ad analisi.

Si procede dunque alla rielaborazione dei dati proposti e, dopo un’attenta osservazione delle singole voci, si è giunti alle considerazioni che seguono, si conviene che:

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 le voci “Ricavi di Vendita”, “Addebiti vari” e “Delta cambio fisso” siano raggruppate in un'unica voce denominata “Ricavi”, la macro-voce così formata rappresenta dei ricavi standard, cioè dei ricavi di vendita non influenzati dall'oscillazione del cambio di valuta effettivo; bisogna precisare infatti che i ricavi di budget sono “standard”, in quanto vengono calcolati sulla base di un tasso di cambio medio standard e, inoltre, le voci “Addebiti vari” e “Delta cambio fisso” non vengono stimate a budget (come si può notare in tabella 2); per queste ragioni la macro-voce “Ricavi” consente un confronto più coerente e significativo tra i dati di consuntivo e i dati di budget;

 le voci “Sconti in fattura”, “Sconti valuta” e “Sconti retrospettivi” siano aggregate in un'unica voce denominata “Sconti”, in quanto il dettaglio della tipologia di sconto non risulta utile ai fini dell'analisi;

 le voci “Premi Fine Anno” e “Contributi variabili” sono state inserite in un'unica voce denominata “Contributi commerciali”;

 la voce “Costo standard” costituita da: “Manodopera”, “Vino sfuso”, “Materiali secchi” e “Recupero sfridi” si mantiene invariata, in quanto non risulta possibile scomporla in modo attendibile nelle sue componenti; il maggior dettaglio sarebbe importante per un'analisi più accurata ma si è scelto di privilegiare l’affidabilità e la verosimiglianza dei dati.

Il conto economico che risulta dalla rielaborazione delle voci è il seguente:

CONTO ECONOMICO Ricavi Sconti Provvigioni Contributi Costi di trasporto

Margine di Contribuzione Commerciale (MCC) Costo standard (Manodopera, Vino sfuso, Materiali secchi, Recupero sfridi)

Margine di Contribuzione Operativo (MCO) Contributi fissi

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