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36 Art 2099 c.c – Retribuzione.

3.9 Il pensiero di Sen tra etica ed economia.

Facciamo un breve riferimento, a questo punto, all’importante contributo di Amartya Sen relativamente all’importanza dell’etica nell’economia. Sen già nel 197037, partendo dal teorema dell’impossibilità di Arrow38, mette in crisi la premessa principe del pensiero liberale , ovvero l’ottimo paretiano, dimostrando l’impossibilità di permettere realmente di essere liberi nelle proprie scelte e rispettare il criterio di Pareto allo stesso tempo.

Arrow, dimostrando l’impossibilità di definire, nel contesto di una funzione del benessere sociale, i criteri di una scelta collettiva per una scelta arbitraria date certe condizioni (universalità, non imposizione, non dittatorialità, monotonicità, indipendenza delle alternative irrilevanti), non prende in

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Amartya K.Sen – The impossibility of a Paretian Liberal- 1970 – Journal of political Economy

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considerazione, secondo Sen, la possibilità di allargare il dominio della scelta collettiva. Semplificando, con un esempio dello stesso Sen, ognuno dovrebbe poter essere libero, di decidere se pitturare il suo muro di rosa anche se il resto della società preferirebbe vederlo bianco. Si può infatti dimostrare , per usare un altro esempio di Sen, che se in una società ci sono due individui (1,2) che hanno differenti preferenze circa la possibilità o meno di leggere un libro scandaloso e tre possibilità di scelta (x= solo 1 legge il libro; y = solo 2 legge il libro; z= nessuno legge il libro), date le preferenze dei due individui (1 preferisce z e in seconda battuta x e infine y; 2 preferisce y e in seconda battuta x e infine z ), la combinazione dei fattori porta a evidenziare le due scelte x e z che sono entrambi contrarie ai valori liberali, ma sono aderenti al principio di Pareto. Sen quindi si interroga sulla possibilità che ci siano altri principi da affiancare a quelli ritenuti strettamente economici e fondanti dei meccanismi di libera scelta che non siano da ricondurre al meccanismo paretiano., dato che sono profondamente illiberali.

Nell’articolo del 1970 Sen tratta l’argomento dal punto di vista formale. In altri suoi saggi affronta il tema dal punto di vista filosofico39. Distingue l’approccio ingegneristico dell’economia da quello filosofico, partendo per il secondo dall’Etica Nicomachea di Aristotele, per trovare un filo attraverso Adam Smith, (nella Teoria dei sentimenti morali ma anche nella Ricchezza

delle Nazioni), John Stuart Mill, Karl Marx o Francis Edgeworth, mentre per

il primo si possono trovare esempi in William Petty, Francois Quesnay, David Ricardo, Augustin Cournot o Leon Walras .

Sen evidenzia come i due aspetti dell’economia si siano distaccati sempre di più da un certo momento in poi ( primi decenni del 1900), portando a delle carenze nell’analisi della teoria economica contemporanea. L’economia del benessere è infatti stata influenzata grandemente dall’approccio formale, ma ben difficilmente si può dire che l’analisi di che cosa sia effettivamente il benessere per l’essere umano abbia influenzato l’analisi economica di tipo ingegneristico e formale anche all’interno dello studio del benessere generale.

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Sen suggerisce non tanto di applicare gli spunti che vengono dal campo dell’etica e della morale direttamente nel campo dell’economia, ma di tradurre la letteratura sull’etica in una diversa prospettiva di analisi economica : “Così,

per esempio, le idee circa la risposta della forza lavoro agli incentivi salariali vengono fatte entrare nell’analisi compiuta dall’economia del benessere, per esempio nella politica dei salari o della tassazione ottimale, ma non si ammette che le idee circa il benessere economico complessivo possano influenzare il problema stesso degli incentivi”.40

Il benessere personale deve esser inteso non solo quindi per i suoi risultati strettamente produttivi ma anche in termini di pluralità, commensurabilità, valutazione, completezza e coerenza.

Applicando all’economia la letteratura filosofica sul consequenzialismo (Rawls 1971, Nozick 1974, Dworkin 1978, Ackerman 1980)41, Sen apre la strada della valutazione economica alla valutazione intrinseca della persona in termini di posizioni morali, fornendo una struttura flessibile che mette insieme il pensiero prescrittivo sui temi del diritto e delle libertà con l’economia. Per rendere più chiaro almeno l’idea generale del tema affrontato da Sen e la rilevanza che può avere nella presente trattazione , chiudiamo citando un suo esempio sull’economia Giapponese : “Il successo nel generare efficienza di

alcune economie di libero mercato , quali il Giappone, è anch’esso stato citato come prova in direzione della teoria dell’interesse personale. Tuttavia il successo di un libero mercato non ci dice assolutamente niente riguardo a quale motivazione sia soggiacente all’azione degli agenti economici in una tale economia. In realtà, nel caso del Giappone, vi sono sul piano empirico elementi probanti assai forti a suggerire che un allontanamento sistematico dal comportamento mosso dall’interesse personale in direzione del senso del dovere, della lealtà e della buona volontà ha rivestito un ruolo sostanziale nel successo industriale. Quello che Michio Morishima (1982) chiama l’’ethos giapponese’ è cosa alla quale è certamente difficile trovare un posto in

40

A.Sen – Etica ed Economia- pag 41 ed. Laterza 2010- orig ed- Basil Blackwell , Oxford

1987 41

A.Sen – Etica ed Economia- pag 93 ed. Laterza 2010- orig ed- Basil Blackwell , Oxford

87 qualsiasi semplice raffigurazione del comportamento mosso dall’interesse personale”.

Silmulazione costi da mancanza di etica costo lordo medio

per h di lavoro n di dipedenti min persi x gg gg x mese mesi x anno min per h Totale annuo 12 500 10 22 12 60 264.000 15 500 10 22 12 60 330.000 16 500 10 22 12 60 352.000

costo lordo medio per h di lavoro n di dipedenti min persi x gg gg x mese mesi x anno min per h Totale annuo 12 500 5 22 12 60 132.000 15 500 5 22 12 60 165.000 16 500 5 22 12 60 176.000

costo lordo medio per h di lavoro n di dipedenti min persi x gg gg x mese mesi x anno min per h Totale annuo 12 500 1 22 12 60 26.400 15 500 1 22 12 60 33.000 16 500 1 22 12 60 35.200

88 CAP 4: LEGGI, ORDINAMENTI E INCENTIVI DI PRODUTTIVITÀ