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Il rendiconto 2013 del Tribunale di Bologna

2. I costi della giustizia civile e le entrate «tributarie» legate alla sua

2.2. Il rendiconto 2013 del Tribunale di Bologna

Come anticipato, a conclusioni molto più circostanziate e dirompenti, fondate su un insieme di dati, concernenti spese ed entrate, più ampio di quello disponibile al livello nazionale – anche se limitato ad una sola sede giudiziaria –, è pervenuto invece il Gruppo di lavoro dell’associazione Civicum all’esito di uno

Posto che, poi, le voci relative al trattamento economico di magistrati e personale amministrativo rappresentano la parte preponderante del bilancio, appare ragionevole escludere che una (eventuale) distribuzione percentuale diversa delle rimanenti spese possa condurre ad alterare la validità della stima.

Le suddette deduzioni ci sono state confermate dalla Direzione generale di «statistica e analisi organizzativa» del Ministero della giustizia in data 24 luglio 2017.

(151) Siffatta asserzione ci è stata confermata dall’«ufficio bilancio» del Gabinetto del ministro della giustizia in data 27 luglio 2017.

(152) Il discostamento di circa dieci punti percentuali tra il dato del 2010 e quello del 2014 è da imputare alla circostanza che, in quel periodo, a fronte della sostanziale invarianza del dato relativo ai procedimenti civili iscritti (sul quale v. la relativa scheda di sintesi in www.giustizia.it), gli importi da corrispondere a titolo di contributo unificato (e di conseguenza le entrate generate da esso) sono stati rivisti al rialzo (v. supra, par. 1).

studio del 2014 (153) che ha condotto alla formazione del rendiconto economico integrato del Tribunale di Bologna per l’anno 2013 (154).

Dopo avere rassegnato l’organizzazione delle sezioni giudicanti (civili e penali), delle cancellerie (con particolare riguardo a quelle civili) e degli uffici amministrativi del Tribunale di Bologna, il Gruppo di lavoro ha raccolto tutti i dati disponibili relativi a spese ed entrate ed ha, sulla base di questi, predisposto il rendiconto economico relativo all’anno solare 2013, avvertendo che siffatto rendiconto «rappresenta un lavoro sperimentale il quale si avvicina notevolmente alla realtà ma che, per alcune criticità di raccolta dati, risulta ancora parziale»: difatti, «sul lato dei costi le voci non reperite, riferite per lo più ad attività di formazione e assistenza informatica, si stimano, dall’esperienza di altri uffici, poco rilevanti in termini quantitativi rispetto al totale complessivo dei costi registrati»; «diversa è la situazione relativa ai ricavi, dal momento che i

diritti di copia – per quanto concerne i ricavi diretti – e le imposte di registro e trascrizione – per quanto concerne i ricavi indiretti – risultano sottostimati rispetto al dato reale perché rispettivamente frutto di elaborazione di una stima

e perché mancanti di una parte dei valori economici, non reperibili attualmente all’interno del tribunale e attraverso l’Agenzia delle Entrate»; «ciò deve essere sempre tenuto presente, nella lettura dei dati, al fine di considerare il “risultato operativo” una dimensione indicativa e non un valore reale, in quanto il dato

reale relativo al disavanzo tra costi e ricavi sarà prevedibilmente minore a quello evidenziato di seguito» (corsivi aggiunti) (155).

Venendo alle cifre, il Gruppo di lavoro ha individuato costi complessivi, relativi a tutto il tribunale di Bologna (comprese dunque le sezioni e le cancellerie dell’area penale), per 27.812.588 euro e ricavi complessivi, in larghissima parte provenienti dall’amministrazione della giustizia civile, per 10.961.323 euro: il

(153) Scaturito dal progetto «La rendicontazione economica dei tribunali».

(154) Il rendiconto economico integrato 2013 del Tribunale di Bologna è interamente consultabile all’indirizzo www.civicum.info.

risultato economico complessivo è stato quindi di - 16.851.265 euro (156); i ricavi registrati hanno dunque coperto circa il 40% dei costi.

(156) Ecco il dettaglio di costi e ricavi e del relativo risultato economico:

Il Gruppo ha poi formato il bilancio analitico per sezione giudicante (157), individuando i costi (diretti e indiretti) imputabili all’attività giurisdizionale e alle cancellerie collegate, i servizi amministrativi trasversali e i ricavi (diretti e indiretti) delle sole sezioni civili (158).

Non è stato possibile attribuire al tribunale i costi per la manutenzione degli impianti e per l’abbonamento agli elenchi telefonici: tali spese sono riferite all’insieme di tutti gli Uffici Giudiziari del Comune di Bologna.

(157) Qui di seguito illustrato:

Questa, invece, è la struttura dei ricavi del rendiconto:

(158) «La creazione del bilancio analitico ha richiesto un’elaborazione particolarmente complessa dei dati a disposizione. Ad esclusione delle informazioni relative ai flussi giudiziari, l’unità di aggregazione della maggior parte dei dati economico-finanziari è il tribunale nella sua interezza, compresa l’area penale. Pertanto, individuare le spese e le entrate specifiche di ogni sezione ha richiesto un’attività di analisi di dettaglio e confronto tra tutte le dimensioni coinvolte (dati sul personale amministrativo e dal funzionigramma; dati sui magistrati; dati sulle spese di

Dal prospetto comparativo di tutte le sezioni civili giudicanti, arricchito dei risultati relativi alle attività di emissione dei decreti ingiuntivi e a quelle di volontaria giurisdizione e riportante, dunque, costi, ricavi e risultato operativo relativo alla sola area civile del tribunale (159), è emerso che, rispetto ai valori

ufficio e dell’edificio ripartite in base allo spazio occupato; statistiche sui procedimenti pendenti ed esauriti; etc.) per ricostruire le dimensioni economiche specifiche per ogni singola sezione» (Rendiconto 2013 del Tribunale di Bologna, cit., 20).

(159) Qui di seguito illustrato in dettaglio:

La suindicata tabella è suddivisa in sette colonne: tanti quanti i centri di costo “sezioni” individuati.

Verticalmente la tabella è articolata in tre sezioni. La prima sezione riporta il numero di unità equivalenti impiegate per magistrati e personale amministrativo, al fine di fornire un’indicazione relativa alla dimensione organizzativa del centro di costo. La seconda riporta in forma sintetica i relativi costi e ricavi e il risultato di gestione. La terza riporta alcuni indicatori economici e statistici riferibili alla produttività: il costo medio (CM) di ogni magistrato e addetto amministrativo; il costo medio per ogni procedimento esaurito; e il costo medio rispetto al numero di udienze registrate. Infine si riporta anche il valore dell’indicatore «durata media delle cause» in giorni, calcolato secondo la formula definita dall’ISTAT – l’Istat stima la durata annuale media in base alla seguente formula [Durata i,t = (Pendenti iniziali i,t + Pendenti finali i,t )× 365 Sopravvenuti i,t + Esauriti i,t], dove i indica l’ufficio giudiziario e t il tempo. L’indicatore approssima, sotto alcune condizioni, il periodo di tempo in cui una causa permane nel sistema: in altre parole, la formula calcola la durata prevista sulla base dello stock di cause pendenti. Le indicazioni fornite da tale indicatore devono essere tuttavia interpretate con cautela, soprattutto nel caso venga impiegato per valutare l’evoluzione della durata nel tempo; per esempio, quando

complessivi relativi al risultato di gestione del tribunale considerato nella sua interezza (area civile più area penale), le sezioni civili e lavoro del tribunale mostrano costi per 13.464.587 euro e ricavi per 9.820.550 euro: il risultato operativo, sebbene ancora negativo, appare tuttavia sensibilmente ridotto rispetto al dato concernente il tribunale nella sua interezza, attestandosi a - 3.644.037 euro; i ricavi relativi alle sezioni civili coprono quindi il 73% dei costi delle medesime.

Quest’ultimo dato, unitamente alla constatazione che i ricavi generati dall’amministrazione della giustizia civile sono sottostimati rispetto al dato reale in misura significativamente maggiore rispetto ai costi, hanno indotto il Gruppo di lavoro ad affermare, nel comunicato stampa ufficiale del progetto (160), che «il vero dato sorprendente, rispetto a come viene vissuta nell’immaginario la giustizia, è quello relativo alle abbondanti entrate che il tribunale produce. Entrate utili per le casse dell’erario e per i benefici sociali destinati alla circoscrizione di Bologna. Se si separano i conti delle sezioni penali da quelle civili,

essendo le prime un costo quasi interamente a carico dei contribuenti, si scopre che la giustizia civile a Bologna non costa quasi nulla o, comunque, molto poco al contribuente ma viene pagata principalmente da chi ricorre ai servizi del tribunale» (corsivi aggiunti).