• Non ci sono risultati.

Segue: l’analisi economica del Tribunale di Varese

2. I costi della giustizia civile e le entrate «tributarie» legate alla sua

2.5. Segue: l’analisi economica del Tribunale di Varese

Studio affatto analogo a quello effettuato nel Tribunale di Brescia è stato condotto anche nel Tribunale di Varese (173): quivi, però, l’arco temporale oggetto dell’analisi è più ampio, coprendo il periodo compreso tra il 2007 e il 2012.

Le spese sono state suddivise in cinque principali categorie: a) spese di giustizia; b) spese per il personale; c) spese di supporto; d) spese di struttura; e) oneri tributari (174).

Da siffatto studio è emerso che, nel complesso, gli oneri di funzionamento del Tribunale di Varese ammontano, negli anni considerati, a 31.766.456 euro (175), con un valore medio annuale di 5.294.409 euro.

(172) «Bilancio» del Tribunale di Brescia nel triennio 2008-2010:

2008 2009 2010 Media annua Entrate 21.072.811 17.881.878 22.151.182 20.368.624 Spese 15.327.929 16.677.634 15.246.059 15.750.541 Saldo attivo entrate - spese 5.744.881 1.204.245 6.905.123 4.618.083 Saldo % entrate - spese 27,26% 6,73% 31,17% 22,67%

Si rammenta che le uscite non includono le spese per l’informatica e la stenotipia e le entrate non includono i diritti di copia dell’area penale e, per il solo 2008, le somme confiscate. Comunque, questi importi non dovrebbero incidere in maniera significativa sul saldo totale di bilancio.

(173) Lo studio è interamente consultabile agli indirizzi www.mpgiustizia.it e www.risorseperlagiustizia.it.

(174) Che includono gli oneri previdenziali e una quota parte dell’IVA relativa alle spese di giustizia.

Quanto alle entrate, esse fanno riferimento alle seguenti voci: a) diritti di copia e di certificazione; b) imposta di registro e contributo unificato; c) somme derivanti da beni confiscati; d) somme derivanti da sanzioni pecuniarie.

Note metodologiche d’accompagnamento all’analisi:

- una parte rilevante delle spese di giustizia è composta dagli onorari di consulenti, difensori e investigatori della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato: tale voce è riconducibile al tribunale solo indirettamente, poiché rappresenta una misura di welfare sostenuta dal Ministero a beneficio dei soggetti meno abbienti che avrebbero difficoltà a sostenere le spese legali di un procedimento;

- i costi relativi alle competenze fisse del personale sono stati stimati sulla base dei dati relativi alle retribuzioni medie nazionali del personale amministrativo (per area e per fascia) e del personale di magistratura (per livello di valutazione/anzianità) forniti dal Ministero dell’economia e delle finanze;

- le spese della gestione ordinaria fanno riferimento ai costi di mantenimento degli automezzi, a quelli informatici, a quelli del materiale di consumo – registri stampati, buste, cancelleria e carta –, e ancora a quelli di fotocopie, fax e servizi postali;

- le spese di struttura fanno riferimento sia alla sede centrale di Varese che a quella distaccata di Luino e, per quanto riguarda la sede principale, sono state calcolate sulla base dei metri quadrati effettivamente occupati (nello stesso palazzo ha sede anche la Procura della Repubblica).

Nei sei anni oggetto di analisi economica i ricavi si attestano a 35.835.838 euro (176), per un valore medio annuale di 5.972.640 euro.

(176) Rendiconto finanziario delle entrate di cassa del Tribunale di Varese – da notare che vi sono due sub totali: il primo relativo alla somma delle entrate effettivamente riscosse; il secondo relativo alla quota di somme iscritte e non ancora recuperate al modello 3/SG (la cui riscossione è in capo ad Equitalia):

Note metodologiche d’accompagnamento all’analisi:

- il valore relativo ai diritti di copia è stato calcolato mercé il monitoraggio, operato nel mese di marzo 2013, delle copie emesse dalle cancellerie civili e penali del tribunale e la successiva proiezione sull’anno; in particolare, per ciò che concerne il valore dei diritti di copia conforme è stata svolta un’analisi sulla cancelleria del contenzioso civile e sulla cancelleria penale dibattimentale; nella prima sono state conteggiate manualmente le marche da bollo relative a 650 sentenze del periodo 1° gennaio 2012 – 9 maggio 2012; inoltre, è stato effettuato un conteggio a campione, su 7 giorni, delle copie conformi richieste (ad eccezione delle sentenze), dal quale anche in questo caso è stata poi ricavata la cifra annuale; per quanto riguarda il dibattimento, sono state conteggiate le copie relative alle sentenze del periodo 1° novembre 2011 – 1° aprile 2012 e alle udienze del periodo 4 novembre 2011 – 9 maggio 2012; tali dati sono stati poi proiettati sul triennio 2010 – 2012 (per il 2010 e il 2011 sono stati normalizzati considerando l’inflazione);

- il valore relativo alle copie conformi della volontaria giurisdizione è frutto di una stima operata nel 2010 dal dirigente amministrativo (per gli anni successivi a tale cifra è stata sommata l’inflazione);

- non essendo previsti appositi registri, il valore relativo ai diritti di certificazione è frutto di stima per le cancellerie del contenzioso civile e fallimentare, dove sono stati conteggiati manualmente i certificati rilasciati nel 2012 e a partire da tale cifra sono state effettuate proiezioni anche per il 2011 e il 2010; per la cancelleria della volontaria giurisdizione la rilevazione è stata puntuale, in quanto dei certificati rilasciati è traccia sul registro informatico ministeriale SICID;

- i dati relativi al contributo unificato di iscrizione a ruolo sono stati rilevati attraverso le statistiche ufficiali dei sistemi DGStat (Direzione Generale di Statistica presso il Ministero della giustizia);

- per i beni confiscati e per le sanzioni pecuniarie sono riportati i valori già effettivamente riscossi e quelli ancora da riscuotere;

- i ricavi relativi al sequestro di somme di denaro, gestiti direttamente al livello nazionale da Equitalia giustizia, sono più difficilmente quantificabili rispetto alle entrate generate dalla vendita di beni confiscati (sui quali v’è maggior presidio da parte del tribunale); infatti, a seguito dell’entrata in vigore del d.l. n. 112/2008 (convertito in l. n. 133/2008), Equitalia giustizia è divenuto il soggetto gestore di tutte le risorse sequestrate e ciò ha comportato la ridotta possibilità del tribunale di avere una visione complessiva dei depositi – dal 2009, invero, i nuovi depositi vengono iscritti dalle varie cancellerie al Fondo Unico di Giustizia (FUG);

- con riguardo alle somme derivanti da sanzioni pecuniarie, al termine del procedimento il tribunale provvede alla riscossione dei crediti giudiziari (quali ad es. spese di giustizia, pene pecuniarie, ammende) originati dai procedimenti civili e penali – si tratta delle somme dovute dai condannati e che devono essere recuperate in favore dello Stato; dal 2011 la rilevazione della riscossione dei crediti da parte del tribunale ha riguardato soltanto i versamenti volontari, con esclusione dei dati riguardanti la riscossione mediante ruolo poiché le informazioni necessarie per il monitoraggio della fase coattiva vengono fornite al Ministero della giustizia direttamente dalla società Equitalia;

- le sanzioni pecuniarie vengono registrate nel modello 3/SG distinguendo tra materia civile e materia penale, in relazione alle quali si nota un netto divario dovuto alla diversa natura dei processi; difatti, con riguardo al processo penale lo Stato, interessato all’accertamento dei reati, è disposto a sostenere i costi necessari (eventualmente recuperabili nei confronti del condannato) attraverso l’erario, mentre nel processo civile i costi sono sostenuti (salvo eccezioni) dalle parti private; sia in ambito civile sia in ambito penale vengono evidenziate le somme riscosse e quelle ancora da riscuotere.

Occorre poi avvertire che l’analisi dell’andamento dei ricavi è condizionata dal fatto che: a) si è preferito non proiettare i dati relativi alle rilevazioni effettuate nel 2012 sui diritti di copia sugli anni 2007 e 2008, in ragione della significativa discrasia temporale; b) la contabilizzazione del contributo unificato è stata introdotta nel 2009, per cui il dato non è disponibile per il 2007 e

Confrontando spese sostenute ed entrate generate dal Tribunale di Varese nel periodo compreso tra il 2007 e il 2012 – e rammentando che non è stato possibile, in relazione agli anni 2007, 2008 e 2009, ottenere i dati relativi a talune voci di entrata (quali ad es. quelle concernenti i diritti di copia, quelli di certificazione e il contributo unificato) – balza agli occhi – anche in questo caso – un dato sorprendente: il saldo è attivo per 4.069.382 euro (177); e, naturalmente, il margine sarebbe stato ancor più ampio se, come testé ricordato, si fosse disposto, in relazione agli anni 2007, 2008 e 2009, dei dati relativi a talune voci di entrata.