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il sistema di programmazione commerciale regionale 110

In questa sezione del rapporto ambientale si tracciano i lineamenti dello stato dell’arte della programmazione regionale in materia di distribuzione commerciale; in particolare, il PPSSC, che costituisce il principale riferimento programmatico per il governo delle iniziative di qua-lificazione e sviluppo del sistema distributivo regionale, muove le proprie scelte sia in riferi-mento agli esiti della programmazione vigente sia in relazione alle deliberazioni e provvedi-menti che Regione ha sviluppato negli ultimi anni.

17.1. l’integrazione ambientale della programmazione vigente

La programmazione regionale del settore commerciale è costituita dal Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006/2008 (PTSSC) approvato con DCR 215/2006.

Con la DGR 5054/2007 e con successive modifiche e atti dirigenziali operativi Regione Lom-bardia ha dato attuazione a una serie di principi enunciati nel PTSSC e in particolare ha definito:

- un misuratore degli effetti di impatto delle domande autorizzative, il cui valore nume-rico deve essere azzerato mediante la realizzazione di opere e misure mitigative da parte dei promotori (‘impatto zero’)

- parametri, criteri e condizioni di sostenibilità di natura socio-economica, territoriale ed ambientale

- indicazioni in ordine alle modalità di valutazione degli impegni assunti dai promotori e al ruolo del consenso e della condivisione da parte dei soggetti interessati dall’in-tervento

La parte più consistente delle risorse destinate alla sostenibilità all’interno dei procedimenti autorizzativi è stata impegnata per consentire l’integrazione territoriale, infrastrutturale, pae-sistica ed ambientale con l’obiettivo di ridurre al minimo gli effetti di impatto delle esternalità negative sul contesto territoriale interessato costituendo l’intervento commerciale, in gran parte dei casi, anche occasione e opportunità di riqualificazione o sistemazione di criticità già preesistenti.

Per quanto concerne gli aspetti di sostenibilità strettamente ambientale, particolare atten-zione risulta essere stata posta:

- al contenimento dell’inquinamento acustico, elettromagnetico e dell’aria attraverso il rispetto, in fase di valutazione della compatibilità delle domande, delle soglie mi-nime previste da valutarsi attraverso specifici criteri omogenei e attraverso, la pre-visione, in fase di sostenibilità, di opere di compensazione e mitigazione compatibili e connesse anche con gli aspetti di carattere paesaggistico (essenze arboree e ar-bustive per le mitigazioni visive, il contenimento dei valori inquinanti dell’aria, opere

di ingegneria naturalistica per le barriere fonoassorbenti etc.., reti tecnologiche in-novative etc..)

- al contenimento della produzione dei rifiuti attraverso la riduzione degli imballaggi (compattatori e nuovi metodi di imballaggio) e il riciclo (utilizzo di materiali riciclabili per i prodotti freschi). Il decreto del DG dell’11 gennaio 2013 n. 102 stabilisce che il trattamento debba effettuarsi in linea con quanto previsto dal PARR – Piano d’Azione per la Riduzione dei Rifiuti urbani

- alle energie rinnovabili (ad es. attraverso la realizzazione di pannelli fotovoltaici ove possibile)

- al risparmio energetico attraverso l’incentivazione all’utilizzo di materiali per l’edilizia di tipo eco-sostenibile, alla progettazione di soluzioni architettoniche per il conteni-mento del consumo di energia e alla scelta di impianto ad alto risparmio energetico (pompe di calore ecc.)

Si vedano i punti 19 e 20 per una sintesi degli effetti della programmazione regionale.

17.2. riferimenti per l’integrazione ambientale della

programmazione commerciale (ODG 129/2013 e ‘linee guida’)

Riferimento politico-amministrativo sostanziale che Regione Lombardia ha implemetato dal 2013 è costituito dall’Ordine del giorno 129 del 12.11.2013, con il quale il Consiglio Regio-nale ha impegnato la Giunta su due fronti complementari, dei quali si mettono in evidenza a seguire i contenuti che rimandano a specifiche connessioni con l’attività di valutazione am-bientale strategica:

1_ […] predisporre entro sei mesi dalla data di approvazione del programma pluriennale di svi-luppo del settore commerciale, un apposito progetto di legge che preveda la modifica delle leggi regionali vigenti in materia di commercio, di territorio e di tutela del suolo, secondo le seguenti linee guida:

a) rendere effettivi i vincoli che impediscono l’utilizzo di suolo agricolo per la realizzazione di grandi e medie strutture di vendita

b) introdurre modalità di ripartizione degli oneri in misura rilevante tra il comune ospitante e i territori circostanti

c) prevedere apposite premialità per il recupero e il riuso di aree dismesse e di aree da bonifi-care, tramite la riduzione e la rimodulazione degli standard qualitativi, disincentivando eventuali fenomeni opportunistici e speculativi miranti alla dismissione delle aree ai fini dell’ottenimento delle premialità;

d) aggiornare la normativa in materia commerciale al fine di disciplinare le nuove forme di orga-nizzazione del commercio, come ad esempio franchising, e-commerce, temporary store, anche a tutela di nuove forme di imprenditoria e dei consumatori;

e) prevedere percorsi di semplificazione delle procedure autorizzative, garantendo tempi certi e definiti;

f) l’introduzione di idonee garanzie affinché gli strumenti di programmazione negoziata vengano definiti e approvati in tempi certi e prestabiliti, decorsi i quali Regione Lombardia individua le modalità più idonee con cui portare a termine le procedure e gli adempimenti conseguenti;

2_ […] impegna, inoltre, la Giunta regionale a prevedere nel nuovo programma pluriennale di cui alla l.r. 6/2010, articolo 4, comma 1, lettera a):

a) l’introduzione di premialità riferibili agli standard qualitativi e ad eventuali altre forme consen-tite dalle norme, al fine di favorire il riuso di aree dismesse e di aree da bonificare;

b) la definizione di una gradualità degli incentivi premianti in funzione della complessità e dello stato dell’area dismessa e degli eventuali interventi di bonifica;

c) il disincentivo di interventi di insediamento di grandi strutture di vendita nel recupero di aree dismesse esistenti all’interno dei centri storici;

d) che le grandi strutture di vendita concorrano, secondo modalità individuate dalla Regione, a cofinanziare i distretti del commercio promossi dagli enti territoriali, con l’obiettivo di rafforzare forme di collaborazione permanente tra i diversi sistemi commerciali, finalizzati alla creazione di servizi, di eventi capaci di integrare l’attività ricettiva, turistica, le programmazioni culturali e la valorizzazione delle produzioni locali in una logica di incremento dell’attrattività territoriale;

e) che una parte degli oneri urbanistici e delle risorse messe a disposizione dal soggetto propo-nente venga destinata al sostegno del commercio tradizionale (ad esempio, sgravio sugli affitti, sulle imposte locali, altri sgravi o incentivi da individuare);

f) l’aggiornamento di percentuali e punteggi concernenti la conferenza dei servizi, con apposito provvedimento di Giunta da condividere con la commissione consiliare competente;

g) l’individuazione di idonei strumenti (ad esempio, idonee garanzie) atti a garantire l’impegno da parte del soggetto proponente a mantenere l’attività per almeno 10 anni;

h) l’impegno, da parte del soggetto proponente, ad assumere prioritariamente personale pro-veniente dai comuni interessati dagli effetti della grande struttura di vendita; detto impegno, che dovrà essere assicurato da idonee garanzie, sarà esteso anche al mantenimento dei livelli oc-cupazionali sanciti dagli strumenti negoziali;

i) valutazioni più realistiche dei parametri di redditività degli esercizi aventi caratteristiche mar-ginali o siti in aree ad elevato tasso di desertificazione;

j) misure di salvaguardia delle aree con monumenti storici ed artistici anche attraverso il rispetto delle distanze minime, coerentemente con le disposizioni vigenti in materia;

k) forme e strumenti di condivisione di Area Vasta nell’ambito degli atti di pianificazione e di valutazione degli impatti attraverso forme di concertazione tra Enti locali;

l) incentivi per i piccoli negozi e le attività commerciali delle aree montane e scarsamente abitate così da salvaguardarne non solo l’aspetto economico, ma anche la fondamentale funzione so-ciale svolta.”.

A fine 2013 sono state poi approvate, con DCR n. 187 del 12 novembre 2013 le Nuove Linee guida per lo sviluppo delle imprese del settore commerciale

Entro le linee guida sono compiutamente individuati e sviluppati i temi sui quali si focalizza lo sforzo programmatorio del nuovo PPSSC.

Per quanto concerne le questioni più direttamente riferibili al ruolo geografico-territoriale del commercio, alle potenzialità e agli impatti delle sue dinamiche di sviluppo, 2 dei 4 obiettivi generali enunciati per l’azione del governo regionale sono fortemente orientati alla qualifica-zione del sistema commerciale come driver di valorizzaqualifica-zione territoriale:

3. la centralità del commercio quale fattore di qualificazione e di animazione del terri-torio e di servizio alla popolazione che vi risiede, agendo con decisione e attraverso soluzioni innovative per il contrasto alla desertificazione commerciale, specie nei territori montani, nei piccoli centri di pianura e nelle periferie delle aree maggiormente urbanizzate;

4. il supporto alla competitività e all’attrattività del sistema territoriale di acquisto, di offerta commerciale e di fruizione di servizi, a partire dalla ricerca e dalla valorizzazione delle vocazioni di ciascun territorio e dalla loro messa in rete a favore di una capacità di offerta più integrata e articolata per filiere tematiche e per fasce di utenza; in questo senso occorre in-nanzitutto considerare Expo 2015 come importante opportunità valorizzando le ricadute degli investimenti in attività commerciali e creando, mediante la formazione, nuove opportunità oc-cupazionali. Inoltre Expo 2015 rappresenta un momento essenziale per le politiche di marke-ting territoriale intese come precondizione per lo sviluppo integrato delle iniziative dei settori commercio, turismo e terziario e per valorizzare tutte le eccellenze lombarde.

Tali obiettivi vengono declinati, dalle Linee Guida, in una serie di indirizzi, dei quali si mettono in evidenza a seguire quelli di maggiore rilevanza in ordine all’incidenza territoriale e am-bientale (e quindi oggetto del contributo VAS) della rete distributiva:

[…]

- favorire una presenza equilibrata del servizio commerciale sul territorio valorizzando la com-presenza delle diverse forme distributive e dei nuovi format di vendita e attuando azioni di contrasto alla desertificazione commerciale dei piccoli centri, delle aree urbane periferiche e delle aree montane;

- prestare massima attenzione ai riflessi ambientali, territoriali e infrastrutturali nella autorizza-zione di grandi e medie strutture di vendita con particolare attenautorizza-zione alla sostenibilità ener-getica, all’inquinamento acustico, atmosferico e al traffico […]

- creare, anche attraverso i distretti del commercio, ove presenti, un coordinamento e un rac-cordo in rete nella costituzione dei cosiddetti “centri commerciali naturali e/o spontanei” ge-nerati dalla presenza di numerose e contigue attività commerciali, valutando in tale contesto le problematiche di traffico, infrastrutturali, di consumo di suolo e di mancata condivisione di servizi;

- favorire un’adeguata presenza del servizio commerciale nei territori montani e nei piccoli comuni di pianura;

- prevedere nelle aree a rischio desertificazione la possibilità di incentivare la creazione di pic-coli poli multi servizio collocati in posizioni strategicamente accessibili onde evitare la polveriz-zazione casuale delle strutture.

[…]

Gli indirizzi regionali del 2013 per la nuova programmazione hanno focalizzato l’attenzione anche sul sistema di valutazione delle domande autorizzative, confermando le modalità già previste nella pre-vigente programmazione (impatti commerciali, territoriali e ambientali) e integrandole con ulteriori indicazioni, delle quali si selezionano quelle che si ritengono essere strategiche nel qualificare l’incidenza territoriale degli interventi e la sostenibilità da verifi-carsi entro la valutazione strategica del piano:

- implementare le valutazioni relative agli effetti sovracomunali di area vasta nel caso di previ-sione di grandi strutture di vendita a partire dalla pianificazione comunale e individuare inter-venti di mitigazione delle esternalità negative prodotte. Relativamente alla costruzione di nuovi insediamenti commerciali su area non dismessa e non da bonificare, gli oneri di urbanizzazione e gli standard urbanistici vanno ripartiti tra comune ospitante e territori circostanti secondo criteri di ripartizione da eseguirsi con parametri oggettivi, stabiliti dalla Giunta regionale;

- finalizzare una parte significativa dei proventi derivanti dagli insediamenti di grandi strutture di vendita autorizzati per la realizzazione di interventi di riqualificazione dei centri storici, po-tenziamento del commercio di vicinato e dei centri commerciali naturali, attrezzature e servizi pubblici finalizzati al riequilibrio socioeconomico e che tengano conto del sostegno compen-sativo al piccolo commercio locale.