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3.2. Le tipologie di turismo praticate nell’isola

3.2.2. Il turismo attivo in collina ed in montagna

In Sardegna si possono scegliere itinerari lunghi e impegnativi, oppure anche percorsi altrettanto belli ed affascinanti che non presentano alcuna difficoltà, adatti anche a principianti o alle persone che possono avere problemi ad affrontare dislivelli. In tutta l’isola si organizzano escursioni che possono durare da poche ore a tutta la giornata, come le suggestive passeggiate nel Golfo di Orosei o le gite rilassanti nel centro della Sardegna. Più impegnative, ma anche adrenaliniche e avventurose, solo le escursioni alla Gola di Gorropu o nel Supramonte di Baunei. Spazio alla cultura e all’ambiente, con la fantastica camminata verso la gola e poi la grotta di Tiscali. Il cuore della Sardegna è fatto di segreti di un ambiente aspro, ma ospitale da vivere con anima e corpo se si vuole che il suo ricordo rimanga impresso. I turisti si trovano davanti un paradiso di natura e avventura che attraversa tutta l’isola, dal Nord-Ovest, con le arrampicate e le calate per le rocce del sassarese, al Nord-Est, con le rilassanti passeggiate nella Gallura, oppure nella zona di

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Il trekking è praticato nel 45% dei casi dai maschi e nel 55% dei casi dalle femmine. Il 17,5% di coloro che praticano il trekking sono italiani, mentre l’82,5% sono stranieri. Il turista italiano proviene da tutte le regioni del nord Italia, da regioni del centro come Lazio e Toscana, mentre non vi sono arrivi da nessuna delle regioni del sud ad eccezione della Sardegna che nel caso del trekking è interessata da flussi di turismo interno. Ma la stragrande maggioranza dei turisti di questo segmento proviene dall’estero ed in particolare da paesi come Norvegia, Finlandia, Svezia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Francia, Spagna, Stati Uniti e Russia. Il trekking interessa tutte le fasce d’età e la sua pratica varia in funzione della provenienza dei turisti, ma mentre per gli italiani la fascia d’età con la più ampia quota è quella compresa tra i 46 e i 59 anni, per gli stranieri è quella compresa tra i 30 e i 45 anni. Comunque, sia per gli italiani che per gli stranieri l’interesse per questa attività viene mantenuta anche nella classe d’età compresa tra i 60 e i 70 anni. Assumono un certo rilievo anche le quote dei giovani che praticano il trekking, infatti sia per gli stranieri che per gli italiani, spiccano le quote di coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 29 anni. Nel caso del trekking la pratica è svincolata dal livello di reddito e dal livello d’istruzione, infatti viene messo in pratica da tutti, indipendentemente da questi due fattori. Chi pratica il trekking, per il 52,5% dei casi circa alloggia in strutture alberghiere, per il 35% dei casi circa negli agriturismi, per il 7,5% dei casi opta per il campeggio, mentre il 5% preferisce i bed and breakfast. Coloro che praticano questa attività richiedono prevalentemente pacchetti di un giorno (50% circa dei casi). Solo una piccola quota pari al 25%, richiede pacchetti che vanno dai 5 ai 7 giorni, mentre il 20% circa richiede pacchetti di 8 e più giorni.

Il trekking ha una capacità di destagionalizzare la stagione turistica simile a quella espressa delle attività che impiegano come mezzo di “visita” la bicicletta. È come se questa forma d’attività potesse essere praticata in concomitanza con le attività che utilizzano la bicicletta. Il trekking consente di potenziare i flussi turistici che interessano i mesi precedenti (primaverili) e

molto importante. Parte della sua attività è condotta in minima parte anche nei mesi estivi (vedi grafico 4).

Grafico 4. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna.

L'arrampicata è uno sport affascinante, perché permette di avere un legame incredibile con l'ambiente. Anche in Sardegna si sta diffondendo sempre di più. Tanti operatori organizzano corsi di arrampicata per principianti ed escursioni per ogni livello di bravura. Molto utili e ben programmati, sono gli stage di avvicinamento all’arrampicata libera, accessibili a tutti, e svolti sulle spettacolari pareti di free climbing del Golfo di Orosei, e per gli amanti dell’arrampicata estrema, c’è il percorso del Golfo di Orosei che va da S. Maria Navarrese a Cala Gonone e che prende il nome di “Selvaggio Blu”.

L’arrampicata è praticata all’80% da turisti maschi e l’80% di questi proviene dall’estero. Questo turista ha un livello d’istruzione medio-alto ed un livello di reddito medio. Il 20% dei turisti è costituito da turisti italiani che provengono da regioni come Piemonte, Lombardia, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto e Lazio. L’arrampicata muove anche un flusso di turisti interno alla

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Germania e Spagna. Coloro che praticano l’arrampicata hanno un’età compresa tra i 30 e i 45 anni. In questa classe ritroviamo il 70% dei turisti italiani e il 65% di quelli provenienti dall’estero. È necessario specificare che una buona quota, pari al 25% circa, si distribuisce nella classe precedente (18- 29 anni) e in quella successiva (46-59 anni). Il turista arrampicatore alloggia in tutte le tipologie di struttura anche se preferisce le seconde case (30%) e il campeggio (30%); la restante quota si divide tra albergo, agriturismo e bed and breakfast. Chi pratica l’arrampicata nel 50% dei casi chiede pacchetti di un giorno, e nel 35% dei casi pacchetti di mezza giornata. Sono pochi i turisti del segmento che richiedono pacchetti che impegnino per più di una giornata. Solo il 10% richiede pacchetti da 2 giorni e il 5% pacchetti da 3 a 4 giorni. È possibile affermare che la destagionalizzazione del segmento arrampicata è caratterizzata da due stagioni, una che va da marzo a giugno che come quota mensile di partecipanti non cala mai al di sotto del 10%, con marcati picchi di praticanti nei mesi di aprile e maggio, e una seconda stagione che va da luglio a novembre che s’attesta su una media mensile di partecipanti pari al 5%. La continuità con la quale questa attività viene condotta evidenzia il suo alto potenziale in termini di destagionalizzazione del turismo nell’isola (vedi grafico 5). 0 5 10 15 20 25 30 35 Va lo ri in % Mensilità

La speleologia viene praticata nel 60% dei casi da maschi e nel 40% dei casi da femmine. Il turista appartenente a questo segmento ha un livello di reddito ed un livello di istruzione medio-alto, nel 70% dei casi viene dall’estero e nel 30% proviene dalle regioni italiane. I turisti italiani che praticano questa disciplina provengono da regioni come Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Umbria e Lazio. Anche nel caso della speleologia esiste un flusso di turismo interno proveniente dalla stessa Sardegna. I turisti stranieri provengono specificatamente dalla Germania. I soggetti che praticano la speleologia hanno nel 60% dei casi un’età compresa tra i 30 e i 45 anni. Questo turista preferisce alloggiare nei bed and breakfast (35%) e nelle strutture alberghiere (30%). La restante quota si distribuisce tra agriturismo, seconde case e campeggio. Chi pratica la speleologia acquista pacchetti di brevissima o breve durata. Infatti il 50% di questa tipologia di turista chiede pacchetti di 1 o 2 ore, mentre il 40% pacchetti di mezza giornata. La restante quota del 10% acquista pacchetti di un giorno.

La destagionalizzazione di questa attività evidenzia la continuità della sua pratica dal mese di marzo al mese di ottobre, in più si riscontra che, ad eccezione del mese di ottobre, la quota dei suoi praticanti non scende mai al di sotto del 10% per mese. Il mese con la più alta quota di praticanti è quello di aprile, seguono i mesi di marzo e i classici mesi di luglio e agosto. Anche questo segmento risulta molto importante, e merita una continua valorizzazione attraverso il giusto utilizzo delle bellezze del territorio (vedi grafico 6).

Grafico 6. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna.