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Il turismo attivo nell’ambiente marino e lacustre

3.2. Le tipologie di turismo praticate nell’isola

3.2.3. Il turismo attivo nell’ambiente marino e lacustre

Una suddivisione viene determinata in base al tipo di ambiente in cui il Kayak e la canoa vengono praticati: un bacino lacustre artificiale o naturale; torrenti o fiumi; lunghi percorsi su fiumi o sul mare. In Sardegna si possono trovare tutte e tre le alternative: le località fluviali consigliate sono Fordongianus e la foce del Tirso a centro ovest, quelle lacustri sono il Lago di Gusana ed il Lago del Cedrino a centro est, e quelle marittime riguardano la costa calcarea del Golfo di Orosei e tutte le località specifiche di quella zona del centro.

Il kayak e la canoa sono praticati dal 43% circa di maschi e dal 57% circa di femmine. Circa la provenienza, come nel caso del trekking, vi è una forte prevalenza di turisti provenienti dall’estero, che sono l’81% del totale dei turisti che praticano questa attività in Sardegna. Il turista italiano proviene da tutte le regioni italiane con l’eccezione della sola Calabria, mentre il turista straniero proviene da paesi come Austria, Francia, Germania, Spagna, Svizzera,

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Inghilterra, Danimarca e Repubblica Ceca. Il kayak e la canoa vengono praticati a tutte le età anche se, indipendentemente dalla nazionalità o dalla regione italiana di provenienza, il 53% circa degli praticanti di questa disciplina si concentra nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 45 anni. Un altro 35% circa si distribuisce tra la classe d’età precedente (18-29 anni) e la classe d’età successiva (46-59 anni). Il turista di questo segmento ha un livello di reddito medio-alto e un livello d’istruzione che può essere basso, medio o alto. Il turista di questo segmento opta per tutte le varie tipologie di sistemazione, anche se preferisce quella alberghiera. Infatti i 53,5% circa, alloggia in strutture alberghiere, la restante quota si distribuisce tra campeggio (12%), bed and breakfast (12%), seconde case (11,5%), agriturismo (7%) e casa di proprietà (4%). Nell’78% circa dei casi si acquistano pacchetti che non vanno oltre una giornata. Infatti il 37,5% richiede pacchetti di un giorno, mentre il 40,5% circa richiede pacchetti da mezza giornata. È interessante notare come sussista anche una domanda per pacchetti con durate temporali più ampie. Infatti l’8% circa di questa tipologia di turisti acquista pacchetti da 2 giorni e l’11% pacchetti che impegnano il turista dai 3 ai 4 giorni.

Il kayak e la canoa risultano essere praticati durante tutto il corso dell’anno, con l’eccezione del mese di febbraio. Occorre specificare che nonostante ciò la sua pratica risulta essere concentrata tra i mesi di aprile e ottobre, con la punta di alta stagione che per questa disciplina è settembre. In ogni caso, anche questa pratica sportiva risulta essere un forte elemento di destagionalizzazione turistica (vedi grafico 7).

Grafico 7. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna.

In ogni zona della Sardegna, è possibile fare stupende immersioni. Nel Nord Sardegna, per esempio, per i meno esperti è anche possibile seguire dei corsi di diving, per adulti e per bambini. Se non si amano le bombole, ma non si vuole rinunciare a uno sguardo verso i fondali, ecco lo Snorkeling, anche in questo caso, con divertimento assicurato sia per gli adulti, che per i bambini. Il diving è uno sport praticato al 90% da maschi e nel 90% dei casi essi provengono da una delle regioni italiane. Chi pratica il diving ha un livello d’istruzione e di reddito medio-alto. Per quanto riguarda la provenienza, vi è un forte predominio dei turisti provenienti dalle regioni italiane visto che la quota degli stranieri è pari al 10% circa. Il turista italiano proviene dalle regioni del nord Italia come Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, e da alcune regioni del centro Italia come Toscana e Lazio. Gli stranieri arrivano nello specifico da Francia e Germania. Indipendentemente dalla provenienza, nazionale o estera, una quota, compresa tra il 65% e il 70%, di coloro che praticano il diving ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni. Il turista di questo segmento nel 60% dei casi preferisce alloggiare in seconde case, nel 20% in strutture alberghiere, nel 10% in campeggio e in case di proprietà.

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Il 60% di coloro che praticano il diving acquista pacchetti da mezza giornata. A questa quota delle domanda del segmento che acquista pacchetti di brevissimo periodo, se ne aggiunge un’altra del 30% circa, protesa ad acquistare pacchetti da 2 giorni.

Il diving non rappresenta parte attiva nei fenomeni di destagionalizzazione, in quanto è fortemente influenzato dalla stagione balneare. Infatti dalla distribuzione delle presenze si riproduce una distribuzione dei turisti che segue la classica distribuzione del turismo balneare (vedi grafico 8).

Grafico 8. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna.

La vela è praticata nel 70% dei casi da maschi. I suoi praticanti provengono soprattutto dall’estero (70%). Chi pratica la vela ha un reddito ed un livello d’istruzione medio-alto. I velisti italiani provengono fondamentalmente da tre regioni, Lombardia, Toscana e Campania, mentre gli stranieri da tre distinte nazioni, Francia, Germania e Inghilterra. In modo similare a quanto verificato per il diving, anche nel caso della vela, indipendentemente dalla provenienza, nazionale o estera, una quota, compresa tra il 65% e il 70%, di coloro che

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quota fa riferimento ad una sola classe d’età quella compresa tra i 18 e i 29 anni. Per quanto riguarda la sistemazione, il velista ha scelto nell’80% dei casi di alloggiare preso seconde case, nel restante 20% in case di proprietà. Il 60% di coloro che praticano la vela, acquista pacchetti dai 5 ai 7 giorni. La restante quota opta per pacchetti che impegnano i velisti dai 3 ai 4 giorni.

La vela ha un buon potenziale in termini di destagionalizzazione. Infatti la sua pratica si estende a quasi tutti i mesi dell’anno, con l’eccezione dei mesi invernali. Come tutte le attività da svolgere prevalentemente in ambito marino, si registra una rilevante quota di velisti durante i classici mesi estivi, anche se l’attività velistica viene portata avanti nei mesi primaverili e autunnali. Dunque occorre tenere sempre presente dell’alto potenziale destagionalizzante della vela, per la quale in Sardegna particolari condizioni meteo e marine possono favorire lo sviluppo e l pratica durante il corso dell’intero anno (vedi grafico 9).

Grafico 9. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna.

Oggi il windsurf è uno sport diversificato, infatti esistono varie discipline, quali il windsurf da vento leggero, detto “light - wind”, e il windsurf con vento forte,

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Sardegna appositamente per praticare il windsurf ed il kite surf, in acque uniche, limpide e cristalline. Le Località consigliate sono: Porto Pollo (Nord- Est); Capo Testa, Rena Majore e Santa Teresa di Gallura (Nord-est); Isola Rossa (Nord-Ovest); Cala Piscinas (Centro-Ovest); Funtana Meiga, San Giovanni Di Sinis e Cabras (Centro-Ovest); Porto Botte (Sud-Ovest); Chia (Sud-Est); Isola di San Pietro (Sud-Est);Marina Delle Rose, Vignola (Nord- Est); Poetto (Sud-Est).

Tali sport da onda sono praticati soprattutto da maschi (80%). Il 60% degli appassionati di questo segmento del turismo attivo proviene da regioni italiane come Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. La restante quota proviene dall’estero e più esattamente da paesi come Austria, Francia, Germania, Inghilterra e Norvegia. Chi pratica gli sport da onda ha un’età che va dai 18 ai 59 anni, questo indipendentemente dalla provenienza. Per quanto riguarda il soggiorno si parla di un turista che opta per tutte le tipologie di sistemazione, tuttavia predilige quella alberghiera per il 60%. Al 40% dei turisti di questo segmento che richiede pacchetti di un giorno, si contrappone un altro 40% che invece richiede pacchetti un po’ più lunghi che impegnano i turisti dai 3 ai 4 giorni. Solo il 20 % richiede pacchetti che coinvolgono nell’attività per 1 o 2 ore.

Il segmento degli sport da onda presenta un alto potenziale di destagionalizzazione. Infatti è praticato durante tutti i mesi dell’anno e in particolare tra i mesi di aprile e settembre. E’ degna di nota, e meriterebbe di essere valorizzato, anche l’attività nei mesi esterni a quest’intervallo temporale dove si concentra il 16% del totale di coloro che praticano questa attività durante il corso dell’anno (vedi grafico 10).

Grafico 10. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna.

Il canyoning è praticato per il 60% da maschi e per il 40% da femmine. Il turista che pratica questo sport presenta un livello di reddito piuttosto variabile, tra il basso ed il medio-alto, e da un livello d’istruzione medio-alto. L’80% di questi turisti proviene da regioni italiane come Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Lazio. Anche nel caso del canyoning esiste una componente di turismo interno caratterizzato da turisti sardi. La restante quota (20%) è composta da turisti stranieri che provengono da Francia e Germania. Chi pratica il canyoning ha, per gli italiani nell’80% dei casi e per gli stranieri nel 75% dei casi, un’età compresa tra i 30 e i 59 anni. Ora nel caso degli italiani la quota di rilievo riguarda la classe 30 – 45 anni che conta il 50% dei praticanti. Anche nel caso degli stranieri la maggior quota dei praticanti riguarda questa fascia d’età, anche se in questo caso si parla di una quota pari al 40% dei praticanti canyoning stranieri. Questo turista preferisce alloggiare nei bed and breakfast (35%) e negli agriturismi (35%); il restante delle quote si distribuisce per il 10% all’albergo, per il 15% alle seconde case, per il 5% al campeggio. Il turista di questo segmento domanda soprattutto pacchetti vacanza di breve durata. Infatti nel 70% dei casi vengono richiesti pacchetti di mezza giornata o

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Il canyoning è un segmento del turismo attivo caratterizzato da una forte stagionalità: viene praticato soprattutto nella stagione primaverile e solo in piccola parte nella stagione autunnale; il fatto che il canyoning venga praticato nella stagione primaverile rappresenta un punto di forza, perché in un contesto di destagionalizzazione generale può assumere un ruolo fondamentale nella composizione di pacchetti vacanza costituiti anche dalle attività del turismo attivo che vengono praticate in primavera, quali ad esempio il cicloturismo, l’ippoturismo, il golf, gli sport da onda (vedi grafico 11).

Grafico 11. Fonte: Rapporto turismo attivo Regione Sardegna 0 5 10 15 20 25 30 35 40 Va lo ri in % Mensilità