1. Metropoli e turismo urbano
1.4 Le città ed il mercato turistico
1.4.2 Il turismo urbano nell’economia, tra globale e locale
La crescita del turismo urbano è certamente favorita dalla frenetica progressione della globalizzazione mondiale, poiché è proprio nelle città che il fenomeno è più evidente, in un ambiente in cui le dimensioni globale e locale si fondono fino a sovrapporsi. Questa straordinaria capacità di attrazione e agglomerazione agisce dunque come potente richiamo turistico, in grado di rafforzarne sempre più l’immagine, favorita quest’ultima dalle reti di trasporto e di comunicazione. Convergenti nei nodi urbani, esse forniscono una straordinaria accessibilità che permette di mantenere costanti i flussi turistici in incoming. Il city tourism, sia esso svolto nelle piccole città d’arte piuttosto che nelle grandi metropoli, ha da sempre un suo mercato dedicato alla conoscenza della cultura e dell’arte locale. Più recentemente però si è diffusa una nuova idea di turismo meno massificato, più flessibile e frammentato nel tempo, ma anche più attento all’unicità e alla diversità dei luoghi. Le città europee hanno maturato l’esperienza turistica lentamente, ponendosi come precorritrici e presentandosi ormai come stabili economicamente e socialmente, principali attrattrici-attrici oggi dei flussi turistici mondiali84. Il successo delle destinazioni turistiche urbane è dato dalla congiunzione di molteplici fattori favorevoli, siano essi fattori turistici propriamente detti o fattori non turistici85. Il turismo urbano si è rinforzato non solo perché esso propone un’offerta multiforme raggruppata in un piccolo spazio, ma anche perché questo spazio si trova ad essere accessibile. Le città sono, per loro stessa natura, dei crocevia di flussi e di infrastrutture di circolazione. Le autostrade hanno considerevolmente rinforzato le aree di attrazione turistica urbana, senza contare il fatto che le più grandi metropoli beneficiano anche di un servizio aereo che ne facilita l’ingresso da parte di una clientela geograficamente lontana. Le città offrono facilitazioni anche per quanto concerne l’alloggio. I turisti possono infatti scegliere secondo le loro esigenze ed i loro mezzi in un ampio ventaglio di offerte. Per rendersi più attrattive, numerose strutture alberghiere si sono attrezzate con
84 Romei P., Turismo urbano… op. cit.
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servizi secondari, e quindi non necessariamente alberghieri (sale congressi, piscine, saune, spazi camping, strutture sportive), proponendo prezzi attrattivi nei weekend per sopperire alla mancanza della clientela legata al turismo d’affari, che si concentra invece nel corso della settimana. Il centro abitato assicura generalmente un’accoglienza più completa al turista. Permette infatti di disporre di una scelta importante non solo per gli alloggi, ma anche per quanto riguarda la ristorazione, a tal punto che la gastronomia diviene una motivazione da non sottovalutare per quanto concerne il turismo urbano.
Per quanto riguarda i fattori turistici, sicuramente fa da capolinea la ricchezza del patrimonio. Le città concentrano infatti un patrimonio storico e culturale che, a dispetto di guerre e distruzioni, non se ne trova altrove allo stesso livello. Fuori dalle grandi capitali, alcuni centri di dimensioni modeste raccolgono una quantità ed una qualità di monumenti tale da giustificarne l’appellativo di città d’arte, fondando quindi dei prodotti turistici: si vedano gli esempi di Venezia, Firenze, Toledo o Oxford. Questi elementi possono essere isolati o aggregati ad altri per donare maggiore consistenza allo spazio proposto al turista e alla sua visita. Quartieri molto vasti possono così divenire pedonali per favorire il passaggio dei visitatori da un luogo ad un altro in un ambiente più calmo e sicuro.
Sempre più prendono piede le grandi strutture per il turismo d’affari: i palazzi dei congressi ed i centri d’esposizione drenano affluenze considerevoli. Negli USA si stima che si svolgano ogni anno più di 1 milione di riunioni d’affari, portando circa 85 milioni di partecipanti che spendono in media 75 miliardi di dollari. Tali strutture accolgono anche eventi di altro genere, come possono essere spettacoli o concerti. A partire dagli anni 1980, i centri commerciali costituiscono un nuovo punto cardine del turismo cittadino. Essi associano infatti il commercio alla ristorazione e al divertimento, con aree sportive, cinema e strutture alberghiere. Uno dei più celebri da questo punto di vista è il West Edmonton Mall, in Canada, ma anche il Meadowshall ed il Bleuwater nel Regno Unito, la Cité Europe nei pressi del terminal francese dell’Eurotunnel o il CentrO in Germania.
Nella competizione che coinvolge il mercato turistico, le città si trovano costrette a rinnovare costantemente la loro offerta. Vengono quindi realizzate nuove
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attrazioni, come musei sulla società o la storia della città (Yorvik Centre, York), musei portuari (Dunkerque, Rotterdam), grandi strutture tematiche corrispondenti a caratteristiche del luogo (l’acquario di Nausicaa a Boulogne-sur-Mer, Oceanopolis a Brest, i vari Sea Life Centres in Gran Bretagna, Scandinavia, USA ed Italia). Svariati parchi a tema divengono parte integrante dell’offerta turistica urbana, come Disneyland o Six Flags, Schtroumpf nella Lorena, Walibi a Bruxelles, Tivoli a Copenhagen, Oragon World a Singapore. I grandi eventi divengono sempre più delle occasioni per le città che vogliono affermare la loro singolarità turistica. Si tratta dunque di trarne il miglior profitto prolungandone al massimo il periodo in cui esse si svolgono. Oltre agli eventi culturali puntuali menzionati e legati al patrimonio, si tratta allora di grandi manifestazioni aperte al grande pubblico e implicanti una serie di eventi minori: il Bicentenario della Rivoluzione Francese, 500 Anni dalla scoperta dell’America, le Esposizioni Universali, la Capitale Europea della Cultura, i vari festival.
Tenuto conto, infine, dei coinvolgimenti mediatici ed economici che esso implica, lo sport è divenuto una posta in gioco fondamentale per le grandi città. Da un lato, molti cercano di possedere squadre rinomate negli sport popolari, al fine di attirare le folle dei tifosi al momento dei match nelle differenti competizioni. Le trasferte dei supporters per assistere agli spettacoli delle squadre di calcio più conosciute creano importanti flussi, anche se le ricadute non si mostrano sempre positive come sperato. Si stima che un team di baseball di alto livello necessiti di un milione di supporters l’anno per mantenersi, il che spiega la continua ricerca di nuovi mercati. D’altro canto, i grandi eventi sportivi sono molto attrattivi, come i quattro tornei mondiali di tennis che hanno luogo ogni anno a Parigi, Londra, New York e Melbourne.
Oltre ai notevoli benefici economici che il turismo apporta nelle città, vi sono anche altri effetti meno positivi e più difficili da individuare e gestire. Se da un lato, infatti, il turismo può creare e diffondere una crescita economica; dall’altro può presentare ripercussioni negative sulla società quali perdita d’identità,
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omologazione, gentrification86, oltre ad esercitare eccessive pressioni sulle risorse e sull’ambiente come inquinamento, consumo e degrado. L’altra pressione turistica concentrata quasi esclusivamente all’interno di una limitata area dei centri storici, ad esempio, può produrre danni irreversibili al patrimonio storico- architettonico della città così come alla qualità della vita dei residenti, modificando le modalità di sviluppo locale con un processo di sostituzione di attività meno redditizie, ma importanti a scala locale, con altre più vantaggiose economicamente, ma orientate al mercato globale87. Il destino del cuore di alcune città è spesso posto sotto la pressione di movimenti di “gentrificazione”, terziarizzazione, museificazione e sovra-frequentazione turistica. Le prospettive di rinnovamento delle aree peri-centrali e peri-urbane favoriscono quindi la possibilità di diffusione di un’ideologia che va verso poli turistici alternativi, e nuovi itinerari sostenibili.