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Visite “gourmandes” e Cité de la gastronomie

3. Il Nord-Est parigino si apre al turismo

3.4 L’offerta turistica del Nord-Est parigino

3.4.4 Visite “gourmandes” e Cité de la gastronomie

La storia agricola della Seine-Saint-Denis è senza dubbio meno conosciuta al grande pubblico rispetto alla storia industriale del luogo. Il suo passato storico ed i suoi progetti agricoli sono oggi portatori di ricchezze. Collettività, associazioni, storici, archeologi, giardinieri, apicoltori, orticoltori condividono le loro conoscenze e le loro pratiche sull’agricoltura urbana, i sapori e le ricette della cucina multiculturale della Seine-Saint-Denis. Il CDT, in collaborazione con gli uffici del turismo, immagina un programma di visite, a piedi o con piccole crociere, che unisca l’agricoltura urbana e periurbana di ieri e di oggi, ricette culinarie e degustazioni. Queste visite vengono proposte in accostamento alle visite d’imprese che il CDT organizza già dal 2001, con artigiani che portano i visitatori nei loro atelier e laboratori, per condividere e valorizzare il loro savoir-faire.

Pochi sono coloro che conoscono il patrimonio agricolo della Seine-Saint-Denis e l’importanza che rivestono oggi le sue pratiche agricole. La Plaine de Vertus, che si estende tra i territori d’Aubervilliers e di La Courneuve, fino ai confini con Bobigny e Drancy, fu la più grande area per la coltivazione di legumi d’Île-de- France, e forse d’Europa, del XIX secolo: essa forniva più della metà dei legumi di cui Parigi aveva bisogno. La città di La Courneuve possiede la più importante collezione pubblica di attrezzi ed utensili dell’agricoltura periurbana a livello nazionale. A Montreuil, la Société régionale d’horticulture, l’associazione Des

murs à pêches e l’Ufficio del turismo propongono delle passeggiate seguendo il

filo conduttore della “pêche di Montreuil”, che veniva servita alle tavole della regina d’Inghilterra e del re Luigi XIV241. Oggi, la Seine-Saint-Denis non ha totalmente perso la sua vocazione agricola: alcune vigne sono state ripiantate a scopo culturale e turistico; progetti di apicoltura fioriscono a Montreuil, Saint- Denis, Saint-Ouen e nei parchi dipartimentali.

Il CDT della Seine-Saint-Denis propone anche di imbarcarsi per una crociera della durata di due ore, in serata, in compagnia del collettivo Plaine de Saveurs242. L’imbarcazione naviga sul Canale dell’Ourq, partendo dal Bassin de la Villette

241 Les murs à pêches, montreuil.fr (http://www.montreuil.fr/environnement/les-murs-a-peches/) 242 Per ulteriori approfondimenti, si veda http://www.plainedesaveurs.fr/

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fino a Bobigny. Plaine de Saveurs è un collettivo di imprese ed associazioni che lavora nel settore della ristorazione: esso valorizza la diversità e la ricchezza multiculturale della Seine-Saint-Denis, invitando i visitatori a degustare i piatti tradizionali internazionali.

Seine-Saint-Denis programma, allo stesso modo, una balade urbaine intitolata “La route des Indes à La Courneuve” che propone un viaggio attraverso le comunità pakistane ed indiane, ritmato dall’incontro con i responsabili di un tempio, la visita ad un’importante drogheria e la scoperta dei piatti tipici delle cucine indiana, pakistana e tamil. Un’altra passeggiata è proposta a Bobigny, con una guida sikh che presenta le tradizioni della propria comunità e accompagna i visitatori alla scoperta delle sue specialità culinarie.

All’interno del mercato di Saint-Denis, uno dei più grandi mercati dell’Île-de- France, vengono proposte due visite. La prima, alle 7.30 del mattino, il ristoratore Philippe Rochette propone ad un piccolo di gruppo di cinque persone di accompagnarlo nell’acquisto dei prodotti che gli serviranno per preparare il menu del pranzo. Nel caso della seconda visita è invece l’amministratore stesso del mercato che, tre o quattro volte all’anno, guida alla scoperta dei retroscena e del funzionamento del mercato.

Il patrimonio gastronomico francese è stato riconosciuto nel 2010 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, nel corso della quinta sessione del Comitato tenutasi a Nairobi, in Kenya. La spiegazione dell’inserimento nella Lista del patrimonio culturale immateriale è data dalla pratica sociale che esso costituisce, destinata a celebrare i momenti più importanti della vita di individui e di gruppi: si tratta infatti di pasti festivi in cui i commensali praticano, per l’occasione, l’arte del “bien manger” e del “bien boire”243.

Di cui il progetto di una Cité de la gastronomie per mettere in opera politiche di sensibilizzazione, valorizzazione e trasmissione del patrimonio gastronomico francese. Il 19 giugno 2013 le autorità hanno ufficializzato il suo lancio, riunendovi

243 Il testo completo si trova sul sito ufficiale UNESCO, all’indirizzo

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quattro progetti – Dijion, Lione, Paris-Rungis e Tours – per la creazione di una struttura dedicata alle culture culinarie della Francia e del mondo intero.

Le Cités de la Gastronomie avranno lo scopo di contribuire a rinforzare la notorietà dei territori, a sviluppare la loro attrattività favorendo il rafforzamento dei legami sociali intorno ad una cultura comune di benessere a tavola244. Questi spazi assoceranno interamente la diffusione delle conoscenze e delle attività commerciali: diversi spazi museografici, pedagogici, ludici e commerciali permetteranno al visitatore di effettuare un percorso inedito alla scoperta delle culture alimentare e gastronomica: vi si troveranno infatti spazi adibiti all’insegnamento, alla formazione e all’informazione, master class, lezioni di gusto, degustazioni, dimostrazioni di chef francesi e stranieri245. Ogni Cité de la

gastronomie si organizza intorno a dei padiglioni che racchiudono i tesori

gastronomici della propria regione e le meraviglie culinarie del mondo intero. Ciascuna dovrà sviluppare la sua propria programmazione, favorendo però sempre la collaborazione con gli altri poli. Come nei più grandi mercati del mondo, il visitatore potrà muoversi tra mille sapori, colori e suoni per degustare un’infinita varietà di prodotti.

Per quanto riguarda Parigi, si è al momento ad alcuni spazi del Marché d'Intérêt National de Rungis ed il centro commerciale Belle Epine, non ancora disponibili e occupati al momento da imprese che dovranno sgomberare tra il 2018 ed il 2020. Bisognerà attendere invece il 2024 per vedere la linea 14 della metropolitana giungere fino ai piedi del sito. In attesa della sua realizzazione, si organizza il comparto metodologico ad inizio 2016. Esso comprende il Consiglio dipartimentale della Val-de-Marne, le città di Parigi, Rungis, Thiais, Chevilly- Larue e Orly, oltre probabilmente all’Île-de-France.

244 Les réseau des cités de la gastronomie, 2011

(http://www.repasgastronomiquedesfrancais.org/reseaudescites-de-la-gastronomie/)

245 Rielaborazione personale dalla conferenza “Rencontres du Tourisme” tenutasi il 29/09/2015

all’Huatian Chinagora Hotel di Alfortville, organizzato dalla CDT Val-de-Marne Tourisme & Loisirs

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Fig. 13 – Localizzazione della Cité de la gastronomie di Paris-Rungis

Fonte: http://www.orlyparis.com/business-connections/grands-projets-davenir/cite-de-la- gastronomie/

Fig. 14 – Progetto per la Cité de la gastronomie a Paris-Rungis

Fonte: http://www.orlyparis.com/business-connections/grands-projets-davenir/cite-de-la- gastronomie/

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Gli incontri decisionali erano stati previsti per la fine dell’anno 2015, ma a causa degli attentati avvenuti il 13 novembre in centro città, essi sono stati rinviati indicativamente al febbraio 2016. In occasione della tavola rotonda sul turismo avvenuta il 29 settembre 2015, sono state proposte alcune idee utili a nutrire la futura Cité. Fondatrice dell’agenzia di turismo gastronomico, La route des

gourmets, Carole Métayer ha proposto un museo dell’alimentazione che spieghi le

origini geografiche di ogni prodotto, creando un legame diretto con l’agricoltura locale. Christian Lopez, presidente del Comitato dipartimentale olimpico e sportivo della Val-de-Marne, ha consigliato invece un lavoro sulla nutrizione, che miri a combattere e sensibilizzare il pubblico sulla tematica dell’obesità. Dominique Pages, responsabile al Celsa (École des hautes études en sciences de l'information et de la communication), ha difeso un approccio interdisciplinare per creare un museo-centro d’interpretazione con dimensione sociale. Christian Hervy, consigliere generale della Val-de-Marne, riprende la filosofia che sta al centro del Parc de la Villette, culturale, pedagogica e ludica.

Dal 2013, dei passi concreti sono già stati fatti con un progetto dettagliato che comprende una struttura centrale di 20 000 metri quadri con mediateca, spazi espositivi, laboratori gastronomici, atelier pedagogici, un centro congressi con auditorium, una sala con prodotti tipici locali, ristoranti, bar e brasserie, centri di formazione (scuola alberghiera e di ristorazione), residenze alberghiere, giardini pedagogici. Importante sarà anche l’allestimento di un punto di accoglienza in centro Parigi, così da informare i turisti della città della presenza di questa nuova struttura.

Il progetto manifesta un’ambizione nazionale ed internazionale: esso poggia su una forte mobilitazione degli attori locali e si iscrive nel quadro dei programmi di sviluppo di Grand Paris. Il costo per la realizzazione della Cité de la Gastronomie è stimato a più di 65 milioni di euro, con un’affluenza prevista di 600 000 visitatori l’anno.

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