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F INALITÀ E DESTINATARI DELL ’ INFORMATIVA DI BILANCIO IAS: CONFRONTO CON LA NORMATIVA ITALIANA

ESCLUSE DAGLI IAS

2.4 F INALITÀ E DESTINATARI DELL ’ INFORMATIVA DI BILANCIO IAS: CONFRONTO CON LA NORMATIVA ITALIANA

Un esame approfondito ed esaustivo dei principi contabili internazionali non può prescindere dall’analisi delle finalità dei principi generali di redazione di bilancio previsti dagli IAS/IFRS nonché dal confronto di questi ultimi con le finalità e i principi fissati dal codice civile e dai principi contabili nazionali. A tal proposito, risultano di fondamentale interesse:

 il Documento IASB «Framework91 for the Preparation of Financial Statements» (Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio) e lo IAS 1 «Presentation of Financial Statements»;

 gli artt. 2423 e 2423-bis del c.c. e il principio contabile nazionale n. 11 riguardante il «Bilancio d’esercizio: finalità e postulati».

Per quanto concerne le finalità di bilancio secondo il modello contabile IASB, l’utilità delle informazioni contabili ai fini decisionali rappresenta la finalità o la clausola generale dei bilanci redatti seguendo i principi contabili internazionali. Nel Framework infatti, al par. 12 si evince come lo scopo del bilancio sia quello di «fornire informazioni sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico e sulle variazioni della struttura patrimoniale-finanziaria dell’impresa, utili ad un’ampia gamma di utilizzatori per prendere decisioni in campo economico» (Tavola N. 2).

In tale documento viene inoltre evidenziato come il complesso delle informazioni contabili sintetizzate nel bilancio deve consentire a tutti i possibili utilizzatori di valutare, ai fini decisionali, le performance attuali e future legate all’azienda.

A tal proposito deve essere redatto un bilancio a carattere generale, un bilancio quindi che non sia in grado di soddisfare nessuna specifica esigenza informativa dei lettori o dei destinatari delle informazioni contabili.

La redazione di un bilancio a carattere generale soddisfa, infatti, un’esigenza di comune informazione, destinata ad una vasta gamma degli utilizzatori del bilancio.

Tra i destinatari o utilizzatori del bilancio il Framework individua: investitori attuali e potenziali, dipendenti, finanziatori, fornitori ed altri creditori commerciali, clienti, società di rating, governi ed enti pubblici e nel pubblico in generale. A seconda degli interessi di cui è potatore ciascun soggetto, ha esigenze informative differenti.

Il bilancio costituisce a tal proposito, un prospetto di sintesi in grado di soddisfare, allo stesso tempo, sia esigenze informative comuni a tutti gli utilizzatori, sia esigenze specifiche proprie di ciascun soggetto. Esiste dunque, una precisa scala gerarchica tra tali utilizzatori. Ma è altrettanto consapevole dell’impossibilità di soddisfare le richieste conoscitive di tutti questi soggetti. Pertanto, dato che gli investitori sono i fornitori del capitale di rischio, il Framework ritiene che un bilancio volto a destinare i loro fabbisogni informativi sia in grado di appagare la maggior parte delle attese anche degli altri utilizzatori92. Il bilancio deve essere perciò strumentale alle esigenze decisionali degli investitori: ciò in base all’idea che un bilancio così redatto consente di soddisfare anche gli altri utilizzatori nell’assunzione delle loro specifiche decisioni93.

Le esigenze informative degli investitori, siano esse attuali o potenziali, risultano perciò al primo posto nella scala gerarchica dei possibili utilizzatori, i quali nel valutare le performance dell’impresa, saranno in grado di decidere se incrementare, mantenere o liquidare il proprio investimento. L’assunzione delle decisioni da parte dei diversi utilizzatori deve avvenire sulla base della capacità dell’impresa di generare «flussi di cassa o equivalenti, nonché sui tempi e sulla certezza di tali flussi». Tale capacità può essere apprezzata, oltre che mediante lo stato patrimoniale e il conto economico anche con la redazione del rendiconto finanziario, prospetto che fornisce le informazioni relative alle «variazioni della struttura finanziaria».

In Italia invece, la finalità del bilancio d’esercizio previsto dalla disciplina contabile nazionale è individuata dall’art. 2423, secondo comma, c.c. nella «rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria nonché del risultato

92 Framework, par. 10.

93 Come ci fa notare Perrone,p. 292 e s., questa scelta conduce ad assumere, nel sistema di bilancio IASB,

“l’angolo visuale dell’investitore” o il “paradigma pragmatico dell’investitore”. L’identificazione dell’investitore quale “archetipo” di destinatario del bilancio consente di circoscrivere “l’angolo visuale” (ossia il «paradigma» su cui impostare il Framework. L’autore argomenta inoltre riguardo alle circostanze che rendono questa scelta, non una “forzatura”, bensì “particolarmente appropriata perché rispecchia pienamente le condizioni reali di un’economia di mercato”. E. PERRONE, I principi del nuovo bilancio di esercizio. Le logiche di redazione secondo il D. Lgs. N. 127/91in attuazione della IV Direttiva CEE, Etas Libri, Milano, 1992.

economico». Da quanto si può dedurre dalle norme del codice civile e dal principio contabile nazionale n. 11, lo scopo dei nostri bilanci risulta quello di esporre la composizione del patrimonio e del risultato economico dell’esercizio con criteri che siano in grado di tutelare gli interessi dei soci e dei creditori attraverso una valutazione prudenziale del capitale investito. Nelle norme del codice civile non è presente il principio dell’utilità delle informazioni contabili ai fini decisionali, tanto meno si individuano i possibili destinatari del bilancio. L’obiettivo del bilancio infatti, si concentra più sulle caratteristiche dello strumento informativo piuttosto che sull’utilità delle informazioni contabili per i possibili destinatari94; non ci si preoccupa dunque, di mettere i bilanci al “servizio degli utilizzatori”, cosa che al contrario avviene nel Framework.

Tavola N. 2 - Clausola generale - Finalità del bilancio

MODELLO CONTABILE IASB MODELLO CONTABILE NAZIONALE

Framework IASB Art. 2423, secondo comma c.c.

Finalità del bilancio è di fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, sul risultato economico e sulle variazioni nella struttura finanziaria dell’impresa, utili ad una vasta gamma di utilizzatori.

Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria nonché il risultato economico dell’esercizio.

Gli IAS/IFRS inoltre impongono la redazione del rendiconto finanziario, come parte integrante del bilancio, mentre nelle norme del codice civile non vi è nessun obbligo esplicito circa la sua redazione. Si evidenzia quindi, che, mentre l’art. 2423 c.c. (finalità di bilancio) utilizza l’espressione «rappresentazione veritiera e corretta … della situazione finanziaria», il Framework fa riferimento alle «variazioni della struttura finanziaria». Dove, nel primo caso si richiede una rappresentazione finanziaria di tipo “statico” desumibile dai consueti prospetti di bilancio, mentre nel secondo tale rappresentazione assume una valenza di tipo “dinamico” e necessita della redazione del rendiconto finanziario.

Nell’ambito degli IAS/IFRS tale prospetto è strumentale alla valutazione della performance aziendale, nonché alle decisioni economiche dei destinatari. Tuttavia, pur

94 Cfr A

A. VV. Il bilancio consolidato secondo i principi contabili internazionali, a cura di S. AZZALI, Milano, 2002.

non essendo obbligatoria la redazione del rendiconto finanziario in Italia, il principio contabile n. 11 ne sottolinea l’importanza allo scopo di fornire quella rappresentazione veritiera e corretta richiesta appunto nell’art. 2423. Lo stesso principio contabile esclude dalla presentazione del rendiconto solo le aziende amministrative meno dotate, a causa delle minori dimensioni.

2.5 PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE SECONDO IL MODELLO CONTABILE IASB