I prestiti linguistici nel nuovo periodo
7. L’influenza dei prestiti linguistici nel sistema del lessico cinese
Nonostante nel mondo oggettivo esistano divisioni spazio-temporali di ogni tipo, le diverse nazioni, i diversi popoli e le diverse aree devono inevitabilmente entrare in contatto, influenzarsi e fondersi tra loro. Attualmente la globalizzazione economica e lo sfaccettato mondo politico sono già diventati fenomeni indipendenti dalla volontà delle persone. Tutto ciò si manifesta nella lingua principalmente sotto forma di prestiti linguistici. I contatti, le influenze reciproche e le fusioni tra la lingua cinese e le lingue straniere ricoprono una funzione importante nella promozione dello sviluppo della cultura e della lingua cinese e negli scambi culturali e linguistici tra diverse nazioni, diversi popoli e diverse aree e, contemporaneamente, possono avere un’influenza estesa rispetto al sistema lessicale del cinese.
Innanzitutto l’ingresso di prestiti linguistici arricchisce la lingua e la cultura del popolo cinese. I prestiti linguistici nella lingua cinese non sono solo uno strumento
linguistico, ma sono anche portatori della cultura estera, oltre a descrivere i concetti e le cose straniere in sé, sono portatori anche di una connotazione culturale profonda. Nonostante i limiti delle caratteristiche fonologiche e morfologiche del cinese nell’assorbire prestiti linguistici, quando essi vengono introdotti si adotta principalmente il metodo della traduzione di senso. A volte tuttavia, per descrivere correttamente le nuove cose e i nuovi concetti e per evitare errori nel significato del termine creato dalla traduzione di senso, numerosi prestiti linguistici necessitano di una traduzione fonetica o di una traduzione in parte di senso e in parte di suono, possono persino essere “ibridi”, contenenti cioè caratteri cinesi e caratteri alfabetici. I prestiti linguistici assorbiti con diversi metodi occupano una posizione importante tra i neologismi cinesi ed esercitano una profonda influenza nell’arricchire e nello sviluppare il lessico e la lingua cinese.
In secondo luogo adottare prestiti linguistici rafforza le capacità di costruzione di vocaboli del lessico cinese, arricchisce il sistema lessicale cinese ed allarga le capacità espressive del cinese. Una lingua per essere ricca deve avere come presupposto un sistema lessicale ricco che si può costruire solo con un ricco sistema di formazione dei termini. I prestiti linguistici arricchiscono la diversificazione dei metodi di formazione dei termini, promuovono lo sviluppo del lessico del cinese e arricchiscono le capacità espressive della lingua cinese. Facendo un semplice paragone tra il lessico del cinese moderno e quello del cinese classico si può notare che i termini costruiti con affissi sono molto più numerosi nel cinese moderno rispetto a quelli del cinese classico. Ad esempio i derivati creati con gli affissi “ᗻ” (-xìng), “ЏН” (-zh·yì) e “࣪” (-huà) vengono dalla lingua giapponese o ne subiscono l’influenza. Utilizzando metodi di formazione di termini lessicali di altre nazionalità per assorbire componenti linguistiche che possono portare beneficio al cinese, si fondono fattori positivi di culture esterne, si aumentano di molto le capacità di formazione dei termini del lessico cinese, si colmano le mancanze dei metodi e delle capacità di formazione dei termini della lingua cinese e si apre una nuova strada nella formazione di altre categorie di termini.
In terzo luogo l’utilizzo dei prestiti linguistici è di aiuto nel migliorare certe forme espressive ridondanti del cinese. Nei ritmi frenetici della vita odierna serve una lingua semplice e chiara che abbia adeguate forme espressive. L’introduzione dei prestiti linguistici non solo può arricchire il lessico del cinese, ma può anche migliorare le forme espressive ridondanti di certi concetti e certe cose e può aumentare i contenuti informativi delle unità linguistiche. A volte la chiarezza e la concisione delle forme
espressive adottate dai prestiti linguistici è ovvia, ne sono esempi le forme “ЁᏈ” (zhǀngbƗ, autobus di medie dimensioni) e “ᖿᏈ” (kuàibƗ, autobus veloce) al posto di “Ёൟ݀݅≑䔺” (zhǀngxíng gǀnggòng qìchƝ) e “ᖿ䗳݀݅≑䔺” (kuàisù gǀnggòng
qìchƝ). Paragonando le forme espressive “തЁᏈ” (zuò zhǀngbƗ, prendere l’autobus) e
“തЁൟ݀݅≑䔺” (zuò zhǀngxíng gǀnggòng qìchƝ) si preferisce usare la prima forma essendo più semplice e coincisa. Dire “خϾ B 䍙” è più semplice e veloce che dire “⫼
䆞ᮁ⮒⮙ⱘ䍙ໄᰒڣ⊩ᴹẔᶹ” per dover dire “fare l’esame con ultrasuoni B”.
L’aumento dell’utilizzo dei prestiti linguistici è dovuto appunto alla loro chiarezza linguistica.
I prestiti linguistici sono anche il veicolo delle culture esterne, possono facilitare gli scambi tra la lingua cinese e quelle straniere, negli scambi culturali e tecnico- scientifici e in ogni altro campo. Alcuni nomi tecnici specialistici sono usati spesso nella vita quotidiana, come ad esempio “ᗕߚᵤ” (mótài fƝnxi, Modal Analysis), “ܟ
䱚” (kèlóng, clone), “” (jƯyƯn, gene), “व䏃䞠” (klùl, caloria), CAD (Computer
Assisted Designing), altri invece sono usati solamente nei documenti specialistici. Tuttavia, indipendentemente da ciò, sebbene alcuni prestiti linguistici non siano utilizzati tanto quanto i termini di base del cinese, non possono comunque essere sostituiti da quest’ultimi.
Bisogna però anche guardare all’influenza negativa che i prestiti linguistici possono avere.
Per prima cosa utilizzare caratteri cinesi portatori di senso per prestiti linguistici tradotti foneticamente rompe l’unità tra forma, fonetica e significato dei caratteri cinesi. Molte cose e concetti stranieri nella lingua cinese sono stati introdotti attraverso una traduzione fonetica, si utilizzavano quindi caratteri che esprimevano significato per esprimere solo la fonetica. Nonostante a volte utilizzare prestiti linguistici tradotti foneticamente possa far evitare errori di significato del termine e nonostante essi possano esprimere in maniera più accurata rispetto alle traduzioni di senso le cose e i concetti che descrivono, tuttavia utilizzare caratteri cinesi con una forma, una fonetica e un significato per indicare verosimilmente la fonetica di un prestito linguistico inevitabilmente produce una separazione tra forma, fonetica e significato. Ne è un esempio il termine “ܟ䱚” (kèlóng) dall’inglese “clone”: i caratteri “ܟ” (kè) e “䱚” (lóng) che compongono il termine hanno grandi differenze con i loro significati
intrinseci, questi due caratteri sono diventati segni fonetici portatori semplicemente di suono e questo fa sì che il carattere cinese in questo caso non sia più un complesso di forma, fonetica e significato, ma diventi un puro simbolo fonetico.
In secondo luogo i prestiti linguistici tradotti foneticamente fanno aumentare artificialmente il numero dei termini polisillabi e di quelli portatori di più significati. Durante il processo di ingresso dei prestiti linguistici, nonostante principalmente si debba riformare la pronuncia del termine esterno così da renderla conforme al sistema fonetico del cinese, a volte si deve fare un compromesso con la pronuncia della lingua straniera, ad esempio il carattere “੪” nella parola “੪ଵ” (kƗfƝi, caffè) viene letta “kƗ”, mentre nella parola “੪அ” (gƗlí, curry) si legge “gƗ”, il carattere “ⱘ” della parola “ⱘ
” (díshì, taxi) può essere letta “dí” o “dƯ”. Ci sono alcuni caratteri cinesi a cui non è
stata aggiunta alcuna pronuncia di lettura, ma a cui è stato aggiunto un significato, ad esempio il carattere “ᠧ” (d) ha assunto il senso di “dozzina”, il carattere “व” (k) nel cinese aveva già molti significati come “ostruire, bloccare in mezzo, non potersi muovere”, utilizzato poi nei prestiti linguistici tradotti foneticamente ha assunto nuovi significati come “व⠛” (kpiàn, scheda) e “व䏃䞠” (klùl, caloria). La stessa cosa vale per i caratteri “㉇” (m), “ܟ” (kè), “ࠍ” (shƗ), “ⷕ” (m), “” (tƯng), “キ” (zhàn), “ ⪺ ” (w), eccetera. Il fenomeno per cui i caratteri dei prestiti linguistici tradotti foneticamente portano più letture di pronuncia o più significati fa sì che le loro pronunce di lettura e i loro significati si complichino maggiormente aumentandone le difficoltà di studio e comprensione.
Il terzo fattore negativo è che i termini ibridi costituiti con caratteri alfabetici e caratteri cinesi creano confusione nella forma della costruzione dei vocaboli cinesi e nel sistema di pronuncia. Il fenomeno per cui nei saggi si mescolano lettere alfabetiche e pronunce di lingue straniere è già diventato abbastanza comune nel cinese moderno. La comparsa e l’utilizzo di termini ibridi come ad esempio “T ᘸ㸿” (T xùshƗn, T-shirt, maglietta), “वᢝ OK” (klƗ OK, karaoke),¤ᇘ㒓ā (Ȗ shèxiàn, raggi gamma), “£
㉦ᄤ” (ȕ lìz, particella beta) fan sì che nei saggi non ci siano solo caratteri cinesi ma
anche caratteri alfabetici e durante la lettura la pronuncia del cinese si mescola con quella della lingua straniera. Sebbene i simboli scritti stranieri e le pronunce straniere siano già state gradualmente accettare dal cinese per soddisfare le necessità di scambi a tutto campo tra la cultura cinese e quelle straniere, è chiara l’influenza che questa
“accettazione” ha nei confronti delle forme di costruzione dei vocaboli del cinese e del relativo sistema di pronuncia. Si è già parlato in precedenza di questa questione, sono stati indicati i numerosi inconvenienti negli input di scrittura al computer e nella lettura e non è quindi necessario dilungarsi su ciò.
Il quarto fattore negativo è che l’utilizzo smisurato di prestiti linguistici influisce sulla purezza della lingua cinese. In anni recenti con la sempre maggiore influenza dei prestiti linguistici nei campi della scienza, della tecnologia, dell’economia e della cultura è aumentato l’uso spropositato dei prestiti linguistici e la purezza della lingua cinese si è rovinata. Alcune cose e alcuni concetti stranieri avevano già nella lingua cinese una forma espressiva corrispondente adeguata, tuttavia alcune imprese, per obbiettivi commerciali, hanno appositamente utilizzato prestiti linguistici non standardizzati o che erano già stati eliminati, ad esempio “ܟᶊ” (kèlìjià, cracker), “ᴅস” (zhnjg·lì, cioccolato), 㣍ᵰ⌒” (pínggu΅pài, apple pie), “䭁ᇘ” (léishè, laser), eccetera. Alcuni giornali hanno aggravato la questione dell’uso spropositato dei prestiti linguistici e termini non standardizzati come “ᑫ” (shìduǀdiàn, negozio), “ཊ⊍⌒” (niyóupài, butter pie) pian piano sono apparsi su vari giornali. Ciò non solo ha creato ostacoli nella comprensione a numerosi lettori, ma ha anche arrecato danni alla qualità della lingua, i corrispettivi sinonimi cinesi “ଚᑫ” (shƗngdiàn) e “ཊ⊍佐” (niyóubng) infatti erano già stati accettati ampiamente. Utilizzare shìduǀdiàn e niyóupài negli articoli di giornale crea difficoltà negli scambi e nelle comunicazioni.
Il quinto fattore negativo sta nei diversi metodi di traduzione che creano diversi termini per lo stesso significato, ciò è negativo per uno sviluppo sano della lingua cinese. Nel lungo periodo tra i prestiti linguistici nella lingua cinese si è verificata l’esistenza di più termini per un solo significato. Nonostante si ponessero ininterrottamente norme a riguardo, questo fenomeno è gradualmente aumentato a causa di diversi fattori come l’arrivo incessante di nuove cose e nuovi concetti unito ai diversi sfondi culturali, alla diversa storia, ai diversi spazi e ai diversi dialetti, è aumentato anche in particolare per il ritorno in anni recenti di Hong Kong e Macao, per l’aumento di scambi con Taiwan e per i diversi metodi di traduzione dello stesso prestito linguistico tra Cina continentale e Hong Kong, Macao e Taiwan. Ecco alcuni esempi: “▔ܝ” (jƯguƗng) e “䭁ᇘ” (léishè) per “laser”, “㸼ⓨ” (bioyn) e “⾔” (zuòxiù) per “spettacolo”, “▔㋴” (jƯsù) e “㥋ᇨ
“䖾ᮃ⾥” (dísƯkƝ) e “ⱘ催” (díshìgƗo) per “discoteca”, “থࡼᴎ” (fƗdòngjƯ) e “ᓩ᪢” (ynqíng) per “motore”.