I problemi di codificazione dei neologism
3. La codificazione: il processo dinamico dei comportamenti social
L’utilizzo della lingua è un atto di comunicazione sociale e anche la codificazione dell’utilizzo dei termini è un codice di condotta. Così la codificazione dei termini si forma nell’utilizzo e nelle azioni ed è un processo dinamico.
In seguito alle riforme e ai cambiamenti della società si sono verificate delle trasformazioni anche nel lessico, così si è dovuto adeguare in modo corrispondente e adeguato ai criteri di standardizzazione dei termini nel processo di codifica. I termini passano attraverso un processo piuttosto lungo dalla loro nascita alla loro standardizzazione. Molte nuove forme, nuovi significati e nuovi utilizzi vengono gradualmente accolti dalla società. Si è discusso molto a riguardo dei prestiti linguistici o dei termini contenenti caratteri alfabetici, chi a favore e chi contro, tutti hanno espresso la loro argomentazione che nei fatti non ha ricevuto l’influenza della volontà soggettiva della gente. Dato che termini come “VCD”, “WTO”, “WHO”, “KTV”, “PVC”, “MP3”, “ISO”, “GDP”, “EMS”, “IP ⬉䆱” (IP diànhuà) erano diretti e semplici da capire, si sono diffusi e stabilizzati velocemente. Gli acronimi di termini stranieri chiamati “ 㽓 ᭛ 䆡 ” (xƯwéncí, termini occidentali) o “ ᄫ ↡ 䆡 ” (zìm·cí, termini contenenti caratteri alfabetici) stanno diventando una componente costitutiva del lessico cinese. Termini tecnici molto complessi come “DNA” e il suo corrispondente cinese “㜅⇻Ḍ㊪Ḍ䝌” sono difficili da capire e sono anche complessi per essere immessi come input nel computer. Per questo motivo per termini simili sussistono le due forme, quella cinese e l’acronimo alfabetico.
Osservando da un punto di vista dinamico, le norme sono relative e in sviluppo e non assolute e statiche. Il Hàny· xƯncí cídin60 ha raccolto i termini sopra citati “Ҏ⌕” (rénliú, flusso di persone), “⇥ક” (mínpn, beni di uso quotidiano), “䖒ᷛ” (dábiƗo, raggiungere l’obbiettivo), “ ⅏ 㓧 (shun, sentenza di morte) con una divisione temporale nella collazione negli anni 1983, 1985, 1979 e 1981. La nascita e l’utilizzo di alcuni termini criticati o comunque discussi risale a prima della pubblicazione nel 1984 del “Cíy· pínggi w·bilì” dalla Yuwen chubanshe. In seguito anche altri dizionari
hanno raccolto i suddetti termini. Nella terza revisione del 1996 del Xiàndài Hàny·
cídin sono stati inseriti i termini rénliú, mínpn, dábiƗo e shun. Nel “Y·f xinjcí jinghuà”61 si riteneva fermamente che non si potesse abbreviare l’espressione “⼒Ӯ⾥
ᄺ ” (shèhuì kƝxué, scienze sociali) in “ ⼒ ⾥ ” (shèkƝ), tuttavia attualmente
quest’abbreviazione è estremamente comune ed è inoltre entrata a far parte di numerosi dizionari. Per questi motivi bisogna mantenere uno sguardo di sviluppo dinamico rispetto alla codificazione o alla standardizzazione dei termini.
Alcuni anni fa si era discusso sull’adeguatezza o meno e sulla questione della codificazione di termini come “ⱘ” (díshì, taxi), “䗋Դ” (mín, mini, micro), “⬉㛥” (diànno, computer). Si riteneva che la ragione per cui non fossero adeguati era dovuta al fatto che nel cinese esistevano già i corrispettivi termini “ߎ⾳≑䔺” (chnjznj qìchƝ), “ᖂൟ” (wƝixíng), “䅵ㅫᴎ” (jìsuànjƯ) e che quindi non era necessario che apparissero termini che esprimevano lo stesso significato. In realtà con l’apparire, il diffondersi e lo standardizzarsi di tali termini, oltre al fatto che essi dovevano esprimere un significato razionale, la loro forma doveva anche assumere il compito di esprimere una caratteristica, per cui a volte un significato poteva avere più di una forma. Quando inizialmente si è cominciato ad usare il termine chnjznj qìchƝ, esso aveva alcune caratteristiche innovatrici, mentre quando díshì è entrato a far parte del p·tǀnghuà possedeva una forma concisa e caratteristiche sia esterne al cinese che dialettali. Nel 1985 il dipartimento incaricato di Shanghai ha stabilito che la luce sul tettuccio dei taxi non poteva avere la scritta díshì. Con la decisione di questo provvedimento i taxi all’unisono hanno iniziato ad usare la scritta chnjznj qìchƝ e sul lato frontale dell’insegna c’era scritto chnjznj o “TAXY”. Un esempio è la frase”㒻㓁᳝ᷛ‘ⱘ’ᄫḋⱘ,ᇚϡޚ
60 Min Jiaji 䯉ᆊ偹, Hanyu xinci cidian ∝䇁ᮄ䆡䆡 (Dizionario dei neologismi cinesi), Shanghai
cishu chubanshe, 1987.
61 Lu Shuxiang, ৩ন, Zhu Dexi ᴅᖋ❭, Yufa xiuci jianghua 䇁⊩ׂ䕲䆆䆱 (Guida retorica alla
Ϟ㸫㧹Ϯ” (“I taxi che continueranno ad avere la scritta ‘díshì’ non potranno più
circolare”, Wenhuibao, 5 agosto 1985). Questa misura di intervento dell’amministrazione è attualmente ancora valida. In seguito poi il carattere “ⱘ” (dƯ) si è sviluppato producendo i termini “ⱘહ” (dƯgƝ, tassista maschio), “ⱘྤ” (dƯjiČ, tassista femmina), “ⱘ⠋” (dƯyé, tassista maschio), “䴶ⱘ” (miàndƯ, pullmino taxi), “偀ⱘ” (dƯm, cavallo taxi), “☿ⱘ” (dƯhu΅, trenino taxi), “亲ⱘ” (dƯfƝi, aereo taxi), “ᠧⱘ” (ddƯ, prendere il taxi), “ⱘᴹⱘএ” (dƯláidƯqù, andare e venire in taxi). L’imperversare del termine dƯ ha fatto sì che esso gradualmente acquisisse un nuovo status particolare. Sebbene ad oggi le luci dei taxi di Shanghai non utilizzino la scritta díshì, tuttavia questo termine insieme ai termini col carattere dƯ ha ancora radici profonde nell’area di Shanghai e i termini díshì e ddƯ hanno un vastissimo mercato. I giovani delle città per comodità chiamano “ߎ⾳≑䔺偒偊ਬ” (chnjznj qìchƝ jiàshyuán) e “ߎ⾳≑䔺ৌᴎ” (chnjznj qìchƝ sƯjƯ) con i termini dƯgƝ e dƯjiČ.
Il termine oggi usato di frequente “݇⠅” (guƗn'ài, amorevole sollecitudine) è stato in passato un termine problematico, in un articolo è stato definito come termine coniato e non codificato62, il Xiàndài Hàny· cídin fino al 1991 non conteneva questo termine presente poi nell’edizione riveduta del 1996.
Per essere in accordo con le norme bisogna seguire le regole stabilite dalle convenzioni. Il termine “ ❞ ⣿ ” (xióngmƗo, panda) abitualmente usato nella classificazione dei mammiferi dovrebbe essere chiamato “ ⣿ ❞ ” (mƗoxióng, panda gigante), questo perché xióngmƗo appartiene alla categoria dei “❞” (xióng, orso) e non dei “⣿” (mƗo, panda). Per la prassi consolidata la forma xióngmƗo è diventata quella standardizzata. In un articolo era stato scritto che il termine “䚂ⷕ” (yóum) fosse più adatto alle regole di abbreviazione dei termini del cinese moderno, si trattava però solamente di un concetto relativo63, nella vita effettiva dei termini è stato poi adottata la forma “䚂㓪” (yóubiƗn, codice d’avviamento postale). Ciò non poteva essere ritenuto un errore, ma andava compreso da un punto di vista della scelta tra più standard.
La standardizzazione dei termini tecnici del cinese è un tipo di codificazione che deve richiamare l’attenzione degli studiosi. Tra i termini tecnici del cinese i termini “
⊍” (shíyóu, petrolio), “ⷓ⠽” (kuàngwù, minerale) e “᭄ᄺ” (shùxué, matematica)
62Yuwen jianshe, 1988, 2, p. 53. 63Yuwen jianshe, 1991, 9, p. 13.
erano in precedenza chiamati rispettivamente “䰼” (y·nshí), “䞥” (jƯnshí) e “ㅫᄺ” (suànxué)64, la loro codificazione o standardizzazione è avvenuta gradualmente attraverso un processo piuttosto lungo.
Nella fase iniziale del processo di assorbimento dei prestiti linguistici, l’assorbimento di prestiti linguistici giapponesi ha avuto una grande influenza. Nell’introduzione e nell’assorbimento del pensiero Occidentale, Liang Qichao ha principalmente usato termini tradotti dalla lingua giapponese, mentre Yan Fu ha introdotto i termini traducendoli direttamente dalle lingue occidentali e facendo del proprio meglio per crearli con una forma nuova. Tuttavia tutti i neologismi tradotti e inventati da Yan Fu non sono riusciti a diffondersi, ad esempio il termine tradotto dal giapponese “䌘ᴀ” (zƯbČn, capitale) era stato tradotto da Yan Fu come “↡䋶” (m·cái), il termine “࣪ᄺ” (huàxué, chimica), anch’esso termine tradotto dal giapponese, l’aveva tradotto come “䋼ᄺ” (zhìxué). Un altro esempio è il termine inglese “economics” tradotto in lingua giapponese come “㒣⌢ᄺ” (jƯngjìxué, economia) e tradotto da Liang Qichao come “ᑇޚᄺ” (píngzh·nxué) e “⫳ᴎᄺ” (shƝngjƯxué) e da Yan Fu come “ᴎ
ᄺ” (jƯxué). Tutti questi ultimi termini non sono riusciti a diffondersi65
.
Guardando la situazione attuale, il termine “⠅⒟⮙” (àizƯbìng, AIDS) è stato la forma iniziale per l’acronimo inglese “AIDS”, successivamente poi quando si è scoperto che questa malattia non colpiva solamente i gay, ma anche chi utilizzava prodotti sporchi di sangue infetto, il termine è stato cambiato in “㡒ݍ⮙” (àizƯbìng). Il concetto di codificazione deve appartenere a un concetto storico, deve quindi essere commentato da un punto di vista storico, oggettivo e in base al momento temporale, in generale non si devono negare le forme codificate del passato solo perché ora è stata fatta una codificazione unificata. Le codificazioni storiche sono tutte relative: anche se si tratta di termini nuovi, essi spesso si trovano in una situazione di sviluppo e cambiamento e a volte possono essere sostituiti persino da termini ancora più nuovi. Nel processo di graduale cambiamento del termine “હ” (dàgƝdà, cellulare) a “ᴎ” (sh΅ujƯ) ad esempio il cellulare veniva anche chiamato “⿏ࡼ⬉䆱” (yídòng diànhuà) e “ᣕ⬉䆱” (sh΅uchí diànhuà). Quando la forma sh΅ujƯ si è standardizzata, essa incarnava la
64 Feng Zhiwei ރᖫӳ, Shuyu qianshuo ᴃ䇁⌙䇈 (Introduzione elementare ai termini tecnici), Yuwen
chubanshe, 2000, p. 29.
65Cihai xinzhi 䕲⍋ᮄⶹ (Enciclopedia delle nuove conoscenze), vol. III, Shanghai cishu chubanshe,
tendenza alla concisione del significato del termine, ma anche l’accettabilità universale delle nuove forme. Dopo che è nato il termine sh΅ujƯ sono apparsi nuovi modi di dire come i termini paralleli “ᑻᴎ” (zuòjƯ) e “䆱” (gùhuà) per indicare il telefono fisso. Tra questi però zuòjƯ non era un neologismo, originariamente indicava un aereo speciale, attualmente però il termine ha assunto un nuovo significato che è gradualmente diventato di uso frequente. Un cambiamento simile si ha per il significato del termine “ᮄ╂” (xƯncháo, di moda) prima diventato “䝋” (kù, cool) e poi gradualmente apparso e diffusosi come “Q”; quando si perde intenzionalmente o si collabora con l’altra squadra durante una partita si dice “ᬒ∈” (fàngshu); “ֵᙃᡔᴃ” (xìnxƯ jìshù) è stato trasformato in “IT” (information technology); l’espressione “Ѯعᒋ⢊ᗕ” (yàjiànkƗng
zhuàngtài, stato di seminfermità) è stato definito “ϝ⢊ᗕ” (dì-sƗn zhuàngtài, il terzo
stato). Gli esempi qui di sopra spiegano che la lingua nel processo di codificazione si standardizza gradualmente e che questo processo è soggetto a cambiamenti.