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Capitolo 2 Lo spreco delle risorse culturali e naturali a livello paese

2.1 Analisi delle risorse, delle infrastrutture e della logistica

2.1.3 Le infrastrutture digital

Con il progresso digitale e la facilità di accedere alle informazioni attraverso il web, le infrastrutture digitali acquistano sempre più importanza e diventano il mezzo principale per i turisti nel ricercare informazioni e condividere le esperienze di vacanza.

È obiettivo prioritario, dunque per le destinazioni italiane quello di agevolare i potenziali visitatori, alla prenotazione on line, l’accesso alle informazioni sui servizi offerti e la possibilità di navigare in rete anche durante il soggiorno.

Questo punto è stato riconosciuto dal Governo che per tanto gli ha dedicato attenzione nel Piano Strategico, nell’ambito del progetto di realizzazione dell’ agenda digitale italiana.

È importante non solo la promozione e la commercializzazione sul web, ma anche sui social media.

La presenza sui social media ha senso se si crea interazione e condivisione, ma è indispensabile offrire la connessione gratuita sul territorio, così da incentivare il turista a partecipare attivamente. Nella maggior parte delle destinazioni estere i turisti sono abituati ad usufruire del wifi in modo gratuito, non solo all’interno degli esercizi commerciali o degli hotel, ma in modo diffuso su tutto il territorio, specialmente nelle zone a maggiore attrattività. In Italia purtroppo si assiste ad una scarsa sensibilità verso questo tema e l’infrastruttura digitale rimane limitata e frammentata.

Se è vero che negli ultimi anni si sono fatti passi avanti, anche grazie al progetto di ampliamento territoriale con il Decreto Crescita 2.044, la situazione risulta complessa.

Infatti le grandi destinazioni italiane offrono servizi di connessione wifi piuttosto estesi, ma questa risulta non essere sempre gratuita e implica processi complicati di registrazione che porta i turisti a “rinunciarvi”.

Le limitazioni a livello burocratico e normativo creano un blocco allo sviluppo delle piattaforme di condivisione digitali, basta pensare alla privacy o all’impossibilità di installare ripetitori in alcune aree. Naturalmente, è importante la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse, ma sarebbe opportuno trovare soluzioni sostenibili per incrementare questo sviluppo.

Quando si parla di infrastrutture digitali è importante pensare anche dal punto di vista delle imprese pubbliche e private.

Non solo i turisti devono essere messi in grado di accedere alle informazioni e di condividere le esperienze, ma anche gli operatori devono poter accedere e condividere i propri dati.

Come è possibile infatti pianificare nel breve o lungo periodo le azioni strategiche volte a colmare possibili lacune nel sistema se non vengono messi in rete dati e/o andamenti in modo periodico? Questo fatto costituisce un altro punto di debolezza per il Belpaese che non è in grado di controllare assiduamente le informazioni del settore.

La necessità di misurare gli impatti dei programmi turistici attuali e futuri, comprese le iniziative di promozione è vitale per una rinascita competitiva.

Valutare l’efficacia e l’efficienza delle politiche, delle strategie e degli investimenti ha un ruolo determinante.

È necessario che l’amministrazione del turismo studi e analizzi un modo idoneo per divulgare le informazioni, compresi i risultati delle performance relative alle attività svolte o in corso di svolgimento. Secondo gli studi condotti dall’OCSE, l’Italia ha notevoli limitazioni finanziare per la conduzione di statistiche ufficiali che aiutino le imprese, ma anche la governance a migliorare l’efficacia e l’efficienza.

Le criticità rilevate riguardano:

• Assenza di un Conto satellite del turismo;

• La necessità di informazioni più dettagliate sull’impatto del turismo indiretto e dell’indotto;

• La necessità di statistiche locali di maggiore portata e affidabilità;

• Le scarse conoscenze riguardo alle soluzioni di pernottamento private e all’uso delle seconde case per scopi turistici;

• La mancata tempestività nella raccolta dei dati45.

Nell’era della rivoluzione informatica è impensabile non avere un accesso diretto a tali informazioni che sono vitali per uno sviluppo omogeneo del settore.

La raccolta attuale dei dati statistici del settore non riflette la reale situazione, e rende difficoltosa la valutazione dell’andamento del settore.

Con la creazione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo si sono fatti dei passi avanti.

L’ONT è stato istituito con D.P.R. n. 207 del 6 aprile 2006 e regolato successivamente con D.P.C.M. del 16 febbraio 2007 e ha sede presso il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Questo ente “ha compiti di studio, analisi, monitoraggio delle dinamiche economico-sociali d’interesse turistico; realizza indagini su temi spesso non adeguatamente studiati dalle statistiche ufficiali e raccoglie documenti, ricerche e indagini prodotte dai più autorevoli soggetti nazionali e internazionali, anche al fine di valutare il livello di competitività dell’Italia”46.

Per risolvere i problemi relativi alle statistiche turistiche occorrerebbe integrare le fonti statistiche provenienti dai diversi livelli amministrativi e ottimizzare il coordinamento tra gli enti per la raccolta dei relativi dati.

45 Studi OCSE sul turismo: Italia. Analisi delle criticità e delle politiche. 46 http://www.ontit.it/opencms/opencms/ont/it/testi/chisiamo.html

La mancanza di un Conto satellite del turismo ufficiale che possa essere uno strumento importante nell’ambito della rilevazione delle statistiche è sintomo di un’arretratezza culturale.

Questo mezzo è di fondamentale importanza per conoscere il peso del settore nell’economia del paese e per confrontarlo con quello degli altri settori, in virtù del fatto che il turismo coinvolge trasversalmente tutte le economie.

Alcuni sforzi sono già stati fatti, ma non sembrano essere dinamici. Infatti svolgendo una piccola ricerca sul web ci si accorge subito che la raccolta delle informazioni non è dinamica e non permetto di valutare nel breve periodo gli andamenti economici.

Gli ultimi dati raccolti e analizzati si riferiscono al 2011/2012, troppo vecchi per un settore in continuo cambiamento.

Manca un approccio strategico alle statistiche, da cui deriva una dispersione delle risorse fra i vari enti e manca un coordinamento e coerenza tra le diverse fonti.

2.2 Grado di sfruttamento del territorio

Territorio e turismo è un binomio inscindibile, perché il territorio rappresenta la base e il centro del sistema turistico.

Il luogo e il ruolo del territorio, inteso nel senso ambientale e sociale, sono al centro dei rapporti tra il territorio stesso e il suo sviluppo turistico.

L’osservazione e l’analisi del territorio, con le sue risorse, costituiscono i primi approcci sui quali fondare una pianificazione a lungo termine delle strategie di sviluppo.

Nel libro Progettazione e gestione di sistemi turistici, Jean- Pierre Lozato- Giotart, sviluppa il concetto di geosistema che trova fondamento su quello di ecosistema, inteso come l’insieme delle risorse principali naturali associate a elementi legati a processi di natura antropologica, aventi a oggetto il territorio, il quale diventa risorsa per gli attori della filiera turistica e per la comunità.

Viene definito così il territorio come materia prima del sistema turismo.

La natura attrattiva del territorio riconducibile alle risorse paesaggistiche, topografiche e sociali, lo rende la materia prima del sistema turismo e del prodotto turistico.

È importante che durante la pianificazione del territorio, si tenga in considerazione che le potenzialità di un territorio non possono essere sfruttate senza considerare l’impatto di risorse indispensabili come l’acqua potabile, le condizioni climatiche e metereologiche, l’accessibilità dei siti e in generale il rispetto per l’ecosistema.

Rispettare l’ambiente è essenziale per uno sviluppo a lungo termine del turismo e per la conservazione del patrimonio culturale e monumentale.

Il territorio è la materia prima verso la quale le attività turistiche sono strettamente dipendenti sia per lo sfruttamento quantitativo e sia per quello qualitativo.

Il geosistema turistico può essere letto come un sistema tripolare, che comprende tutti i fattori e i parametri territoriali connessi all’organizzazione e al funzionamento delle attività turistiche legate al tempo libero.

Le componenti del geosistema turistico sono: • Il Geosistema- sorgente;

• Il Territorio-risorsa; • Il Paesaggio-sorgente.

Il primo ha un impatto forte e diretto sull’attrattività e sull’organizzazione degli spazi turistici di accoglienza, poiché dipende direttamente dai fattori naturali, fisioclimatici riposizionati su scale geografiche regionali e locali in base al tipo di azione e di spazio turistico.

Il territorio-risorsa comprende fattori quali l’accessibilità, l’acqua, la salute, le capacità di accoglienza, i siti e le eredità socio-culturali. La micro-analisi del territorio risorsa dovrebbe essere la base di ogni pianificazione turistica.

Il paesaggio-sorgente è la parte più rilevante e significativa del territorio e il primo elemento di attrazione in termini turistici del geosistema-sorgente.

La storia dei paesaggi è ricca di insegnamenti sull’evoluzione dei paesaggi “naturali” e dei paesaggi “costruiti” dagli uomini secondo le epoche e le civiltà.

Il paesaggio gioca un ruolo determinante come scenario a vocazione turistica.

Il paesaggio è diventato la congiunzione tra la natura e la società, tanto che in Italia è parte integrante dei beni culturali.

La lettura del geosistema consente un’analisi settoriale e trasversale che mette in luce le interazioni spazio-tempo che aiutino gli attori istituzionali a sviluppare politiche e strategie per un turismo a lungo termine.

Nella pianificazione di un territorio è opportuno valutare le potenzialità attrattive e dei differenti livelli di saturazione per misurare il grado di “sfruttamento” in termini di potenziale di accoglienza duratura.

È necessario da un lato misurare e analizzare la turisticità, cioè il grado di attrattività del territorio e, dall’altro lato, la soglia di turistificazione, ovvero il grado di “sfruttamento” in termini di potenziale accoglienza del territorio stesso.

Definire il potenziale attrattivo di un territorio non significa solo analizzare le risorse presenti su di esso per creare turismo.

Bisogna considerare altre variabili, come i mezzi di accesso e di trasporto dei turisti.

Il passaggio delicato dalla turisticità, alla capacità del sistema territoriale di creare turismo, poggia anche sulla disponibilità di strutture alberghiere in grado di rispondere alla potenziale domanda. Lo sviluppo turistico di un luogo ha bisogno di mezzi di accesso, trasporti e strutture alberghiere adatte al mercato di riferimento. Non bisogna trascurare la qualità dei servizi offerti che può determinare un fattore di vantaggio o di svantaggio.

Sempre più importante è investire sulla formazione del personale che eroga il servizio.

La formazione appartiene alla capacità di un sistema territoriale di creare turismo, non solo in termini di accoglienza alberghiera o dell’erogazione del servizio turistico diretto, ma anche indiretto. È importante, infatti che il settore pubblico e il settore privato collaborino per sensibilizzare la comunità locale all’accoglienza del turista.

La sensibilizzazione della comunità ospitante verso il turismo può diventare un punto di forza nella attrattività di una destinazione. Il calcolo del coefficiente di attrattività territoriale è dato dal rapporto tra i flussi in entrata e i flussi in uscita di un determinato territorio e ha lo scopo di consentire un confronto di territori e mercati diversi.

Il rapporto con la bilancia commerciale dei ricavi e delle spese può esprimere il valore economico del coefficiente di attrattività territoriale.

La turistificazione, invece, definisce l’intensità del fenomeno turistico su un sistema territoriale in termini di accoglienza.

La turistificazione consente il calcolo del gradiente turistico territoriale, ovvero la misurazione in termini comparativi tra sistemi turistici e può essere utile agli attori istituzionali per valutare la gestione dei turisti e dei sistemi territoriali in termini di accoglienza. Il gradiente turistico territoriale integra alcuni parametri: il numero di turisti per ettaro; il numero di posti letto disponibili o il tasso di funzione dell’attività ricettiva; il coefficiente di attrattività territoriale. Questi strumenti aiutano la gestione e l’organizzazione del territorio per una pianificazione turistica a lungo termine che sia in scala locale, regionale o nazionale e consente il confronto con le destinazioni competitor.

Il territorio può essere definito come una porzione di spazio, più o meno allo stato naturale, il cui carattere turistico dipende prima di tutto dall’intervento umano.

La distinzione tra territorio come spazio “attraversato” e territorio come spazio turistico è esprimibile in termini di flussi, di coefficiente di turisticità, di turistificazione e di gradiente turistico47.

È dunque dalla capacità di analizzare il territorio che è possibile pianificare delle strategie idonee al suo sviluppo turistico a lungo termine.

Il grado di sfruttamento di un territorio dipende dalla correlazione e integrazione che esso ha con le sue componenti e dalla capacità sistemica che si instaura.

Un territorio è composto dai paesaggi naturali, antropologici o antropomorfi, dalle costruzioni monumentali e dalle infrastrutture collegate all’accessibilità, che devono essere messe a sistema.

47 Progettazione e gestione di sistemi turistici. Territorio, sistemi di produzione e strategie, Jean-Pierre