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Capitolo 2 Lo spreco delle risorse culturali e naturali a livello paese

2.1 Analisi delle risorse, delle infrastrutture e della logistica

2.1.2 Infrastrutture ricettive

Il sistema dell’offerta ricettiva italiana presenta una forte frammentazione e parcellizzazione degli operatori con una dimensione medio-piccola, una diffusa obsolescenza delle strutture e una scarsa penetrazione delle catene38.

L’offerta è dominata dunque da imprese a conduzione familiare e ha una dimensione media nettamente inferiore a quella degli altri stati europei.

Secondo i dati pubblicati da Eurostat le aziende ricettive italiane hanno in media 31 posti letto, inferiore ai 200 della Francia e agli 80 della Spagna.

Il livello dei servizi e gli standard qualitativi non rispecchiano quelli medi europei.

La dimensione media degli alberghi italiani non consente in molti casi alle destinazioni di competere economicamente e spesso le strutture necessitano di essere riqualificate39.

Se è vero che in passato la tipologia dell’offerta italiana ha rappresentato una caratteristica, oggi è un forte punto di criticità del sistema.

Le imprese a conduzione familiare, spesso, non sono in grado di rispondere alle esigenze del mercato in termini di strategia, né di creare sistemi di gestione e di investimento.

La mancanza di competenze gestionali e aziendali, l’incapacità di collaborare tra loro creando una rete, riducono la possibilità di essere competitive sui mercati internazionali.

Inoltre spesso il turismo è vissuto come attività secondaria e non come la principale fonte di reddito, per questo motivo rimane difficile attuare politiche volte ad incrementare la qualità dei servizi e la produttività, oppure a migliorare le competenze gestionali.

38Sedicesimo rapporto sul turismo italiano 2007-2008 di Emilio Becheri

È altrettanto vero, però, che le imprese di piccole dimensioni potrebbero essere più flessibili, adattandosi meglio alle esigenze del turista, fino ad arrivare a personalizzare l’offerta, non essendo soggette a procedure standardizzate, tipiche delle grandi imprese, ma ciò implica una formazione di competenze specifiche da parte degli operatori.

La presenza delle grandi catene alberghiere in Italia, è molto limitata e questo comporta l’impossibilità per i grandi tour operator internazionali di promuovere e commercializzare su ampia scala il Belpaese.

Di conseguenza i turisti non percepiscono nell’offerta italiana standard qualitativi assimilabili ad altri Paesi.

Le grandi catene hanno il vantaggio di ridurre i costi, attraverso economie di scala e di scopo, riuscendo, così, ad offrire un’ ampia gamma di servizi di qualità.

Secondo i dati forniti dall’Istat, le strutture ricettive nel 2012 sono 157 mila (+2,3% sul 2011) che offrono più di 4,7 milioni di posti letto (+0.4%).

Ad aumentare di numero sono stati, infatti, gli esercizi extra- alberghieri, che hanno subito una variazione percentuale di circa il 3%40.

Probabilmente le strutture extra-alberghiere rispondono meglio alle esigenze dei nuovi turisti che prediligono viaggi brevi e una dimensione più vicina alla popolazione locale.

Tuttavia queste potenzialità sono limitate da vari fattori:

• mancanza di categorie chiare rispetto a queste strutture ricettive;

• debolezza/assenza di reti collaborative per ottimizzare processi di acquisto, fornitura, distribuzione;

• mancanza di strategie per attrarre i turisti stranieri in grado di promuovere questa tipologia di offerta e di generare dunque nuove opportunità41.

È necessario incentivare l’aggregazione e il consolidamento delle strutture turistiche in un sistema collaborativo.

Nel Piano Strategico presentato dal Governo si mette in luce la possibilità di cambiare la destinazione d’uso, cioè la possibilità di destinare le strutture non più competitive ad altri scopi.

Altro argomento preso in esame nel Piano Strategico è quello di adottare un sistema di classificazione standard europeo per il ricettivo.

È infatti evidente il gap che si è creato negli anni tra strutture di regioni diverse, che con il sistema delle stelle ha creato non poche discussioni.

Un albergo classificato tre stelle nel Trentino Alto-Adige avrà caratteristiche e standard molto diversi da uno stesso albergo tre stelle in Puglia, proprio per quella logica di incentivare le funzioni e il ruolo delle autonomie locali, promossa con la Riforma del Titolo V della Costituzione e a discapito dell’omogeneità del paese.

Il sistema di classificazione deve aiutare il turista a scegliere la tipologia che preferisce ed essere uno strumento omogeneo dal nord al sud della penisola.

Il Governo si è impegnato nell’adottare il sistema di classificazione europeo “Hotelstars Union” come unico sistema di classificazione a livello nazionale per non disorientare più i visitatori.

Sempre nel Piano Strategico di sviluppo si propone l’applicazione di un sistema anche per Bed&Breakfast e agriturismi per garantire l’omogeneità degli standard dell’offerta, in coordinamento con il Ministero delle Politiche Agricole che gestisce il sistema agrituristico. Un’altra proposta avanzata consiste nell’introduzione di crediti di imposta e agevolazioni al credito per le imprese turistiche che si

adeguano agli standard del ricettivo, specialmente se passano alla categoria superiore.

Questo potrebbe fungere anche da stimolo agli imprenditori per migliorare l’offerta.

Per ovviare alla frammentazione il Governo propone e incentiva il consolidamento del ricettivo attraverso reti di impresa, attraverso una logica di finanziamento pubblico-privato e facilitare la nascita di un “campione nazionale dell’hotellerie”.

Il piano si propone di facilitare la creazione di aggregazioni/federazioni che possano associarsi anche a livello internazionale, stringendo alleanze con catene internazionali sul sistema di booking e creando un circuito di dimore storiche42.

Sulla carta sono state proposte molte idee ed iniziative che potrebbero migliorare notevolmente l’offerta ricettiva italiana, senza dover per forza contare sui grandi brand internazionali, spingendo gli operatori delle strutture esistenti verso un processo virtuoso che porterebbe a un beneficio economico.

Si avverte la necessità nel settore del ricettivo, di innovare l’offerta che sembra troppo ancorata ai dettami tradizionali.

Un innovatore dell’industria alberghiera è Simon Botto, che ha ideato un sistema per rilanciare l’uso dell’albergo nelle ore diurne.

Il progetto così innovativo e per molti anche provocatorio, mira ad incrementare l’uso degli alberghi di lusso durante il giorno. DayBreakhotels è stata fondata da quattro giovani imprenditori italiani che oltre ad appoggiarsi al portale base, hanno ideato una applicazione per IOS e per android, facile, intuitiva e rapida e che suggerisce l’hotel più vicino alla posizione attuale.

Simon Botto ha avuto l’idea, Flavio Del Greco e Lorenzo Stabile hanno sviluppato il portale ed infine Michele Spadone ha portato la sua conoscenza del mercato turistico.

La società prevede la possibilità per gli alberghi di lusso di offrire le proprie camere nelle ore diurne attraverso il portale DayBreakHotels43.

La società conta più di 750 hotel, con una media di 80 nuovi alberghi al mese.

Dalla pagina iniziale del portale o dalle applicazioni mobile, il cliente può cercare le camere o suite e altri servizi per uso diurno, filtrare la ricerca secondo i criteri prestabiliti (ubicazione, tipologia, qualità), confrontare le varie soluzioni e prenotare.

Il procedimento non necessita dell’ausilio della carta di credito, facilitando ancor più l’accessibilità a diverse fette di mercato.

È sufficiente l’indirizzo di posta elettronica e la cancellazione può essere effettuata fino a 24 ore del giorno prima o alle 13 ore del giorno del soggiorno e la percentuale per la cancellazione è bassissima.

Avendo un uso diurno le tariffe delle camere sono scontate fino al 70% e con la prenotazione online si semplifica la procedura di accettazione in hotel.

Oltre alle camere è possibile prenotare sale meeting, Spa, piscine o ristoranti.

Gli alberghi convenzionati sono quelli della fascia 3-5 stelle delle principali città italiane e comprendono marchi di notevole prestigio, tra cui: a Milano lo Sheraton Diana Majestic, l’Una Hotel TOCQ, il Westin Palace, l’Hilton Double Tree, l’Hotel dei Cavalieri, il The Hub, a Roma il Radisson Blue Es, il Palazzo Monte Martini, il Crowne Plaza Rome – St. Peter’s, il Melià Roma Aurelia Antica, il Worldhotel Ripa, il Golden Palace Hotel di Torino, il Grand Hotel Minerva e la Villa La Vendetta di Firenze, a Napoli l’Art Resort Galleria Umberto, l’Hotel Nouveau e l’UNA Hotel Napoli.

Gli hotel convenzionati hanno la possibilità di aumentare i profitti potendo vendere le camere e le suite due volte nella stessa giornata

43 http://www.impresaturismo.it/questo-numero/72-maggio-2014/370-alberghi-anche-di-giorno-

e hanno a disposizione un canale di vendita online specializzato nella distribuzione e commercializzazione di tutti gli altri sevizi dell’hotel destinati al mercato dell’hotellerie diurna che fra le altre cose ha un bassissimo livello di concorrenza.

Le ragioni che spingono gli albergatori sono molteplici.

Gli hotel infatti possono riempire le stanze non prenotate e ammortizzare i ricavi mancati, ma possono anche gestire le stanze prenotate per la notte, che di giorno resterebbero comunque vuote (il check- in solitamente viene effettuato dopo le 19.00), i servizi dell’albergo nelle ore diurne vengono utilizzati maggiormente da questa tipologia di clienti i quali potrebbero poi decidere di fermarsi per il pernottamento notturno.

I vantaggi sono significativi anche per i clienti, i quali possono vivere l’esperienza dell’hotel di lusso a costi irrisori.

I clienti business, ad esempio, hanno la possibilità di lavorare in un ambiente tranquillo e confortevole, e possono incontrare persone magari per concludere qualche affare.

Si pensi anche a coloro a cui viene spostato un volo e magari non vogliono aspettare all’aeroporto, agli sportivi che hanno bisogno di un punto d’appoggio durante le trasferte oppure agli stessi tifosi. Il portale è stato inaugurato nel giugno 2013 e in meno di un anno ha attirato l’attenzione di molti hotel, tra i più prestigiosi del Belpaese.

Il progetto è partito grazie ad un finanziamento della Regione Lazio di circa 100 mila euro, ottenuto attraverso un bando pubblico. DayBreakHotels dimostra di essere un esempio di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato per innovare il comparto ricettivo, uno apportandovi parte delle risorse finanziarie, l’altro l’idea e il know-how.