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Capitolo 3 Verso il futuro del sistema Italia

3.2 Reti d’impresa

La sempre maggiore complessità ambientale ha portato le imprese a formulare nuove strutture organizzative per rimanere competitive sul mercato.

Lo studio delle soluzioni organizzative ha portato ad applicare correttivi alle forme tradizionali, ridefinendo i confini organizzativi. La “rete” è una forma emergente di organizzazione verso la quale convergono sia le grandi imprese, ricorrendo a processi di outsourcing, marketing interno e delocalizzazione, sia le piccole imprese instaurando rapporti di alleanza e accordi per la gestione di servizi comuni.

In un paese come l’Italia, ad esempio, dotata di molti musei dalle dimensioni ridotte e spesso vicini geograficamente, la creazione di network potrebbe trovare la massima espressione di efficacia.

È la risposta alle tradizionali forme organizzative che sono strutturate sul controllo gerarchico, perché consente il trasferimento di conoscenza tra attori diversi e la gestione di livelli di incertezza ambientale elevati e di rischio economico in relazione ai diversi mercati di sbocco ai quali può fare riferimento57.

Il modello di struttura a rete o modulare si basa sull’instaurarsi delle diverse relazioni interorganizzative.

Un nodo centrale e le imprese nodali, legate fra loro da relazioni, compongono l’unità di analisi dell’organizzazione.

Nel caso del comparto turistico, il nodo centrale rappresenta lo Stato, mentre le imprese nodali sono tutte le organizzazioni private o miste pubblico-privato che compongono la rosa degli attori coinvolti nella filiera turistica.

Si creerebbe un elemento di continuità strategica che s’identifica con gli obiettivi comuni, che si realizzano attraverso le partnership instaurate tra le diverse organizzazioni della rete.

57 Organizzazione dei beni culturali: materiale didattico del corso a cura di G. Padroni. Pag. 311

Le imprese nodali compongono l’assetto reticolare, le relazioni bidirezionali, rappresentano la peculiarità delle relazioni interorganizzative.

<<L’autonomia delle unità nodali caratterizza la struttura poichè in assenza>> della quale si costituirebbe una <<forma gerarchica occultata dall’apparente separazione della proprietà. L’unità centrale>> ha la funzione di esercitare influenza sulle imprese nodali <<attraverso un processo di coordinamento delle attività, in quanto in una organizzazione a rete i manager devono gestire le interdipendenze senza poter ricorrere a meccanismi tradizionali fondati sul comando e sul controllo>>58.

Lo Stato italiano nell’ipotesi del sistema a struttura a rete si impegna nel potenziare e sviluppare le proprie competenze specifiche, cioè di governance del comparto, con un ridotto apporto di risorse, mentre le imprese private o miste pubblico- privato seguendo le linee guida centrali si impegnerebbero nell’erogazione del loro servizio, sentendosi garantite da una struttura istituzionale forte.

Con una struttura più snella il comparto turistico italiano potrebbe riprendersi il posto di primato nel panorama internazionale.

Il settore pubblico dovrebbe concentrare le risorse per fornire studi e ricerche in grado di sviluppare strategie più efficaci per una migliore governance.

Altra caratteristica della struttura organizzativa a rete è il passaggio ad una integrazione verticale delle informazioni, dove un migliore coordinamento, si realizza attraverso un potenziamento dei flussi informativi.

<<Affinché questa struttura diventi operativa è necessaria una corretta implementazione di un sistema informativo che consenta la comunicazione in senso orizzontale e verticale tra i vari elementi che la compongono.

58 Organizzazione dei beni culturali: materiale didattico del corso a cura di G. Padroni. Pag. 311

Nella gestione manageriale nelle organizzazioni reticolari è importante il ricorso al lavoro in team ed il diffuso spirito imprenditoriale in quanto le relazioni di autorità non possono essere utilizzate come unico strumento per governare le numerose interdipendenze di tipo reciproco con attori che non sono governabili per mezzo di linee di autorità>>59.

Definire il sistema Italia attraverso la struttura reticolare implica una maggiore formazione delle risorse umane direttamente coinvolte nell’operatività e nella progettualità del settore.

Non è più sufficiente basarsi su “ciò che s’impara sul campo”, è necessario avviare un sistema consapevole e pronto ad operare sul campo.

Il re-engineering italiano, cioè il passaggio ad una nuova forma organizzativa della destinazione Italia è un obiettivo ormai obbligatorio per il rilancio del turismo che deve passare da un doppio processo di innovazione:

• L’innovazione delle forme di governance e delle competenze manageriali all’interno di tutti i soggetti che hanno responsabilità nella gestione dei processi e delle attività turistiche;

• L’innovazione dei modelli organizzativi e gestionali, sia a livello della struttura turistica statale, sia a livello delle singole imprese, adottando una logica di sistema e quindi di azione orientata alla collaborazione.

Questa nuova ottica consente di colmare le criticità attuali del comparto, in una logica di visione sistemica che sia in grado di essere reattiva ai cambiamenti del mercato e di rispondere al bisogno di omogeneità e integrazione dei territori destinazione. Un’Italia turistica sistemica potrà essere competitiva, capace nella gestione dei tre elementi cardine della forza competitiva:

59 Organizzazione dei beni culturali: materiale didattico del corso a cura di G. Padroni. Pag. 312-313

• natura e intensità dell’attrattività nel tempo, legata anche alla capacità di innovazione dei servizi e di conservazione delle risorse culturali e paesaggistiche, ai processi di comunicazione e marketing, anche grazie alla creazione di politiche di marca.

• L’accessibilità della destinazione, intesa come collegamento alla rete di infrastrutture di informazioni e di trasporto, con attenzione al fenomeno del web marketing.

• La qualità dell’offerta, intesa come la capacità di offrire picchi di eccellenza nei settori come ristorazione e ricettività, e come innalzamento del livello medio dell’offerta.

Le mancate attenzioni che hanno condotto alla situazione attuale sono stati comportamenti e scelte che vincenti nel breve periodo si sono rilevate disastrose nel medio – lungo periodo e che oggi minacciano l’offerta e lo sviluppo dell’intero comparto.

<< Il carattere dinamico delle organizzazioni reticolari comporta una ridefinizione quasi continua delle interdipendenze tra gli attori, come naturale conseguenza della varietà delle risorse ed esperienze che è necessario coordinare al fine di raggiungere gli obiettivi.

La flessibilità rappresenta un attributo distintivo dell’organizzazione reticolare sia a livello organizzativo sia a livello manageriale.

Nel primo caso la continuità della relazione dovrebbe essere funzionale al beneficio percepito reciprocamente dai partner, che in caso contrario dovrebbero interrompere il proprio rapporto.

Nel secondo caso la flessibilità rappresenta un attributo ed un asset di primaria importanza per il management, che deve orientare gli sforzi del coordinamento in relazione all’intensità e alla rilevanza delle interdipendenze>>60.

È la soluzione al cambiamento per incrementare il vantaggio competitivo.

60 Organizzazione dei beni culturali: materiale didattico del corso a cura di G. Padroni. Pag. 313

I componenti della rete agiscono come un team di specialisti coordinati tra loro, la cui complementarietà di conoscenze in un’ottica strategica di focalizzazione porta ad un processo di incremento di competenze specifiche.

L’idea di progettare un sistema Italia basato sul modello a rete non può fare a meno di un processo bottom up, cioè che parta dal basso, dagli operatori della filiera turistica, attraverso, però, il supporto legislativo e amministrativo delle istituzioni.

Non è proponibile l’imposizione di un modello agli operatori, ma è sicuramente possibile attuare un processo di sensibilizzazione e di formazione che dia consapevolezza dell’esigenza di un cambiamento strutturale che possa portare benefici nel lungo periodo ad ogni soggetto coinvolto nel comparto turistico.

È necessario che lo Stato, attraverso le regioni e le province, dia inizio ad un cambiamento di logica e di visione che stimoli e spinga gli operatori privati alla collaborazione, perché il lavoro in team, le relazioni di partnership sono la soluzione per affrontare i cambiamenti del mercato internazionale.

Gli operatori turistici dovranno porsi in un ottica di sistema, dovranno essere consapevoli di appartenere ad un progetto più ampio che dia loro la sicurezza di cui negli ultimi anni si avverte l’esigenza, sia sul piano legislativo sia amministrativo.

È importante non solo rieducare gli operatori attuali del comparto, ma iniziare un processo virtuoso di cambiamento di mentalità nelle nuove generazioni, dando loro consapevolezza dell’importanza economica, sociale e culturale del turismo italiano.

Si pensi all’Italia come una grande rete all’interno della quale si possono isolare molteplici micro reti, ognuna delle quali rappresenta un settore del comparto turistico.

Come definito all’inizio della trattazione, il turismo è un comparto composto da diversi settori che interagendo tra loro creano l’offerta turistica.

Avendo chiaro questo concetto si può pensare ad esempio al settore del ricettivo organizzato in modo reticolare che avrà relazioni interorganizzative con il settore del Tour Operating, a sua volta organizzato e gestito secondo il modello modulare.

Verrà a crearsi un sistema composto da sottosistemi tra loro interdipendenti che sarà caratterizzato da flessibilità, dinamicità, innovazione, velocità dei flussi informativi, capacità di reperimento degli investimenti e alta competenza delle risorse umane.

La progettualità di un sistema Italia dovrà avvalersi di un team di esperti del comparto turistico in grado di analizzare, sviluppare e valutare le dinamiche del turismo italiano per indirizzare le istituzioni statali verso l’attuazione del sistema.

Riprendendo il concetto dei think tank, anche per il comparto turistico è possibile avviare gruppi di lavoro composti da esperti che raccolgano ed elaborino i dati e le analisi per dotare lo Stato di studi specifici e fuori dalla logica politica che spesso in Italia ha influenzato negativamente le decisioni strategiche della governance. L’impegno sarà quello di creare dei veri e propri serbatoi di idee composti da soggetti privati, che collaborino con il soggetto pubblico a più livelli.

Ogni Regione sarà dotata di un team che lavorerà su ogni micro settore della rete turistica, mettendo in luce le criticità e i punti di forza sulla base dei quali intraprendere un re-engineering dell’organizzazione turistica del territorio di riferimento.

A loro volta questi team regionali collaboreranno tra loro non solo per creare una banca dati coerente dal nord al sud d’Italia, ma anche, o meglio soprattutto, per utilizzare nel modo più efficiente ed efficace le risorse di tutte le regioni.

In questo modo doteranno lo Stato di una visione organica e professionale delle potenzialità turistiche italiane, offrendogli uno strumento per definire strategie di sviluppo omogenee del comparto turistico.

Un’operazione di questo genere avrà un duplice obiettivo: creare le condizioni per una crescita nel segno dell’efficienza e della competitività del settore turistico, massimizzando tutte le risorse individuate e messe a sistema.

In secondo luogo saranno eliminati quei dannosi sprechi che oggi si rilevano da una politica turistica schizofrenica che mette in competizione tra loro i beni interni delle singole regioni, offrendo un’immagine, non solamente ai cittadini italiani, ma anche a livello internazionale, di frammentazione e disomogeneità che produce danni al comparto e dunque alla capacità di essere attrattiva e competitiva sul piano intercontinentale.

I team regionali si occuperanno di evidenziare i punti di debolezza del Belpaese, individuandone le soluzioni.

Dall’analisi precedentemente esposta, discende che le criticità da colmare riguardano il livello delle infrastrutture attuali che presentano notevoli differenze non solo tra regione e regione ma soprattutto per la disparità esistente tra Nord, centro e sud Italia. Anche il livello della qualità dei servizi erogati dovrà avere omogeneità, ma in particolare dovrà avere l’obiettivo di alzare il livello medio complessivo attuale.

L’accessibilità alle informazioni sarà un problema che grazie ai team potrà essere colmato in tempi più brevi, attraverso la logica di sistema reticolare che favorisce lo scambio reciproco delle informazioni in virtù delle relazioni che si instaurano tra gli attori che la compongono.

Attuare un sistema Italia secondo quanto finora esposto significa superare le vecchie logiche di lottizzazione e nepotismo che spesso hanno intralciato uno sviluppo turistico in nome di spartizioni di potere che hanno immobilizzato in molti casi, quando non si sono verificati danni, le risorse del territorio.

La logica dei team sarà basata su competenze e professionalità derivanti da studi specifici che dotano i componenti del gruppo di

lavoro di una visione del fenomeno turistico che coinvolge trasversalmente i settori interagenti col comparto turistico, come ad esempio i trasporti, l’istruzione, l’imprenditoria o il bancario.

Un sistema Italia così strutturato sarà in grado di affrontare i cambiamenti del mercato ed essere pronto per superare tutte le sfide che si presenteranno poiché è un metodo flessibile e dinamico.