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InterBook

Nel documento Un modello di eBook per la lingua latina (pagine 171-174)

Capitolo 4. Gli Educational Hypermedia Systems

4.2. Intelligent Tutoring Systems e Adaptive Hypermedia Systems

4.2.1. InterBook

InterBook è un sistema di authoring di testi elettronici adattivi sul Web, messo a punto nel 1996 da Peter Brusilovsky e basato sull’annotazione dei link in forma te-stuale o iconica.202 I libri di testo elettronici sono memorizzati su un server e possono essere fruiti attraverso un Web browser. Come si può osservare nella Figura 4.4, l’interfaccia di InterBook si compone di quattro aree principali: l’area più ampia è la finestra del libro di testo, nella quale appare il contenuto in forma testuale, ipertestu-ale e grafico. Nel riquadro in alto a destra appare una finestra con il seguente insieme di funzioni: tavola dei contenuti, glossario, ricerca, aiuto; il riquadro in alto a sinistra, detto navigation bar, offre all’utente una gerarchia di contenuti che corrispondono ai nodi confinanti rispetto all’argomento (nodo) corrente. Nell’area in basso a destra si trova una finestra nella quale appaiono i prerequisiti e gli outcome relativi al concet-to/contenuto presentati nella sezione del libro di testo che si sta leggendo.

202 I dettagli della descrizione sono attinti dai seguenti articoli: Peter Brusilovsky, “A Study of User Model Based Link Annotation in Educational Hypermedia.” Journal of Universal Computer Science 4, 4 (1998): 429-448. Peter Brusilovsky, Elmar Schwarz, and Gerhard Weber, “A tool for developing adaptive electronic textbooks on WWW.” In H. Maurer (ed.), Proceedings of WebNet’96, World Con-ference of the Web Society, 15-19 October1 996, San Francisco, CA, AACE: 64-69.

Figura 4.4 Interfaccia di InterBook, con le quattro aree principali.

L’elemento cardine dell’adattività di InterBook è rappresentato da quella che Bru-silovsky definisce “conoscenza dietro le pagine”. InterBook usa un modello del domi-nio rappresentato come una rete di concetti che indicano pezzi atomici di conoscen-za, relativi al dominio stesso. L’iperspazio è strutturato gerarchicamente. Il glossario offre alcune descrizioni dei concetti presenti nel modello del dominio. Tutte le sezioni del libro elettronico sono indicizzate nel glossario; per ciascuna si dà un insieme di concetti relazionati, il cosiddetto spectrum della sezione. InterBook, infatti, nella strutturazione dello spazio informativo combina i due approcci più diffusi: quello consistente nel far corrispondere a ogni concetto una pagina di contenuto (altrimenti detta knowledge based) e quello consistente nell’indicizzazione delle pagine. Un con-cetto è incluso nello spectrum come concon-cetto da acquisire, se qualche parte di questa sezione esiste una parte di conoscenza corrispondente al concetto stesso; viceversa, esso è incluso nello spectrum come prerequisito, se lo studente deve conoscere que-sto concetto prima di affrontare il contenuto della sezione. Il dominio di conoscenza e i contenuti del libro di testo vengono a costituire uno spazio ben strutturato: in parti-colare, InterBook genera link fra il glossario e i contenuti informativi; link sono stabi-liti anche fra ciascuna sezione del libro e le corrispondenti entrate del glossario per ciascun concetto considerato preliminare o da acquisire e occorrente in queste sezio-ni. Ugualmente, per ciascuna entrata del glossario che descrive un concetto,

InterBook offre link a tutte le unità del libro precedentemente indicizzate che posso-no essere usate per apprendere quel concetto. Ciò significa che il glossario integra le funzioni tipiche di un indice e quelle proprie di un glossario. Questo sistema offre la possibilità di comporre un libro di testo elettronico adattivo, compiendo cinque ope-razioni essenziali:

1) il testo deve essere editato in un file MS Word in cui capitoli, sezioni e sottose-zioni siano annotate (“Header 1”, “Header 2”, e così di seguito);

2) il contenuto del file deve essere annotato sulla base dei concetti del dominio presenti nel testo; l’annotazione viene inserita fra l’intestazione e il primo paragrafo; per ogni sezione, inoltre, l’autore inserisce lo spectrum del concetto, con i seguenti formati: “out: name1, name2, etc.”, “pre: name1, concept-name2, etc.”;

3) il file a questo punto viene convertito nel formato RTF;

4) dal formato RTF si passa a HTML, e manualmente da HTML si passa a un’estensione “.inter”, che viene riconosciuta dal sistema;

5) il sistema, all’atto della sua esecuzione, analizza tutti i file con estensione .inter, e genera la struttura delle varie sezioni del libro. Ogni struttura contiene il nome e il tipo di unità, il suo spectrum, e la sua posizione nel file originario in HTML. Il conte-nuto che è presentato allo studente è generato “al volo” usando la conoscenza del li-bro di testo e lo student model.

Per supportare la navigazione all’interno del libro elettronico, InterBook usa due tecnologie: l’annotazione dei link fra i concetti-unità e la guida diretta. Le annotazio-ni sono visibili all’utente tramite bullet colorati e font differenti: il bullet verde e il ca-rattere in grassetto significano “leggi, è raccomandato”, vale a dire che quel nodo può essere letto e contiene informazioni nuove. Un bullet rosso seguito da caratteri in corsivo segnala che un nodo non può ancora essere letto. Un bullet bianco indica che il nodo contiene concetti già noti (“niente di nuovo”); un segno di spunta è aggiunto ai nodi già visitati. InterBook integra i tre sistemi più usati per le annotazioni: quello basato sulla storia (sulla base delle attività compiute dall’utente); quello basato sui prerequisiti (sulla base di quali nodi-prerequisiti l’utente ha già visitato); e quello ba-sato sulla conoscenza (sulla base della conoscenza dimostrata dall’utente). La guida diretta, invece, consiste nel suggerimento offerto allo studente della parte successiva di materiale che deve essere appresa (next best page). Il sistema comprende anche

un altro tipo di guida basato sui prerequisiti, approccio che, rispetto al precedente, è problem-driven. Ciò significa che il sistema conosce i concetti che sono prerequisiti rispetto a ogni unità del libro, per cui quando uno studente incontra difficoltà con un concetto, può chiedere al sistema un aiuto e questo, sulla base dello user model e dei prerequisiti, genera una lista di link in maniera adattiva: in cima alla lista saranno collocati i concetti più utili, ossia quelli che contengono la maggiore quantità di in-formazione nuova. L’aiuto basato sui prerequisiti è una tecnica molto adatta a sup-portare l’apprendimento centrato sullo studente.

È evidente il ruolo cruciale svolto dallo student model, che rappresenta i livelli di conoscenza dell’utente in ogni dominio concettuale. Esso viene avviato all’atto della registrazione dell’utente tramite un modello “stereotipo”, e poi si modifica via via che l’utente si muove nello spazio dell’informazione: infatti, tutte le operazioni dello stu-dente, come la visita delle pagine, la risoluzione di esercizi, sono tracciate (e memo-rizzate) e sono usate per determinare, appunto, il livello di conoscenza posseduto. Un’altra componente dello user model sono gli obiettivi di apprendimento dello stu-dente, ossia un insieme di concetti che devono essere appresi; un insieme di obiettivi di apprendimento forma un percorso individuale di apprendimento. Un’altra caratte-ristica saliente di InterBook è offerta dai meccanismi di guida adattiva che hanno lo scopo di assicurare che lo studente consegua il primo obiettivo in una sequenza, poi il secondo, e così di seguito fino a completare il suo percorso individuale di apprendi-mento. Questo percorso può essere progettato mediante un’interfaccia che permette all’insegnante di definire un syllabus (manuale) adattato sullo studente singolo o sul-la csul-lasse, secondo particosul-lari obiettivi o prerequisiti degli studenti, oppure in accordo a un particolare libro di testo. Così facendo un percorso personalizzato di apprendi-mento, con l’aggiunta di una guida adattiva, consente di costruire un numero illimi-tato di corsi personalizzati a partire dallo stesso materiale.203

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