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La riforma dei licei e l’insegnamento del latino

Nel documento Un modello di eBook per la lingua latina (pagine 56-69)

Capitolo 1. Lo statuto istituzionale dei libri di testo

1.4. La riforma dei licei e l’insegnamento del latino

I Regolamenti di riordino degli istituti professionali, tecnici e dei licei (Decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 n. 87-88-89) costituiscono un momento di cambiamento fondamentale nel sistema-Scuola a cui sopra si è fatto riferimento. La riforma ha inteso razionalizzare tutti i percorsi del secondo ciclo d’istruzione, vale

64 Queste considerazioni sono tratte dalla presentazione del progetto cl@ssi 2.0, disponibile al seguen-te indirizzo.

a dire licei, istituti tecnici e professionali, ponendo fine alle numerose sperimenta-zioni che erano proliferate in questi ultimi anni e che avevano creato eccessive modi-fiche e confusione nell’ordinamento didattico.65 Secondo gli ordinamenti vigenti, dunque, i nuovi indirizzi liceali sono in tutto sei, con un numero limitatissimo di ‘op-zioni’: liceo classico, liceo scientifico (con l’opzione ‘scienze applicate’), liceo artistico (comprendente sei indirizzi), liceo musicale e coreutico, liceo delle scienze umane (con l’opzione ‘economico e sociale’) e liceo linguistico. Questa stessa riforma ha comportato una riduzione del monte ore complessivo delle attività scolastiche in tut-te le scuole: l’orario annuale degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, di 1023 ore o 990 ore nel secondo biennio e nel quinto anno rispettivamente del Liceo classico e degli altri Licei (corrispondenti a 31 o 30 ore medie settimanali).66 La ridefinizione dei percorsi di studio e dello statuto delle materie di insegnamento è stata accompa-gnata dall’elaborazione dei Profili in uscita di ciascun percorso67 e delle Indicazioni nazionali sugli obiettivi specifici di apprendimento,68 che insieme forniscono il qua-dro generale di orientamento per le proposte didattiche e formative che ciascuna scuola fa confluire nel proprio Piano dell’offerta formativa (POF), e per le program-mazioni disciplinari dei singoli docenti.

Prima di passare all’analisi del caso studio proposto, vale a dire i libri di testo di la-tino, non si può non definire lo status della materia “latino” nell’ordinamento scola-stico vigente.69 La lettura di seguito proposta ha dunque il fine prevalente di

65 La sperimentazione più diffusa è stata quella dei programmi Brocca (1991-1992), in ragione della quale era cresciuto il monte orario annuale e settimanale degli insegnamenti (34 ore settimanali per i bienni e 35-36 per i trienni), ma era diminuito il monte orario del latino. Esisteva, per esempio, il liceo scientifico a opzione internazionale, in cui le ore settimanali di latino era state ridotte a 2 per i primi quattro anni, e azzerate del tutto nel quinto anno.

66 Tutti i principali riferimenti normativi sono disponibili al seguente indirizzo: http://archivio.pubblica.istruzione.it/riforma_superiori/nuovesuperiori/doc/Regolamento_licei_defi nitivo_16.02.2010.pdf.

67 Allegati A, B, C, D, E, F, G, del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89, disponibili all’indirizzo indicato nel-la nota precedente.

68 Questi ultimi sono stati emanati con decreto interministeriale il 26 maggio 2010 e successivo de-creto ministeriale 7 ottobre 2010 n. 211, allegati c), d), f), g). Nella premessa si legge: «Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la declinazione disciplina-re del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del percorso liceale».

69 I programmi ministeriali superati con l’attuale Riforma sono quelli introdotti con l’ordinanza ministeriale del 20 marzo 1967, che rinnovò lo statuto della materia in quanto pose come sua finalità

ziare gli aspetti della normativa che più direttamente hanno impatto sulla realizza-zione dei manuali scolastici di latino per il primo biennio delle superiori.

Il latino è attualmente materia di insegnamento in quattro dei sei licei sopra men-zionati: nei licei classico, scientifico e delle scienze umane essa ha la denominazione “Lingua e cultura latina”; mentre nel liceo linguistico ha quella di “Lingua latina”. Nelle opzioni previste per il liceo scientifico e per il liceo delle scienze umane, il lati-no è del tutto assente. Le ore annuali e settimanali dedicate all’insegnamento del la-tino sono così ripartite nel corso del quinquennio:70

1^ Anno 2^ anno 3^ anno 4^ anno 5^ Anno Liceo classico

Lingua e cultura latina

165 (5) 165 (5) 132 (4) 132 (4) 132 (4) Liceo scientifico

Lingua e cultura latina

99 (3) 99 (3) 99 (3) 99 (3) 99 (3)

Liceo delle scienze umane Lingua e cultura latina

99 (3) 99 (3) 66 (2) 66 (2 ) 66 (2) Liceo linguistico Lingua latina 66 (2) 66 (2) ____ ____ ____

Tabella 1. Monte ore annuale e settimanale (tra parentesi) previsto per il latino nei nuovi licei.

In ragione della riduzione del monte orario annuale e, più in generale, della ridefi-nizione dei curricula, le ore d’insegnamento del latino risultano perciò ridotte rispet-to al precedente ordinamenrispet-to in tutti licei, più sensibilmente nel liceo linguistico, ad eccezione del liceo classico, dove invece esse sono state incrementate di un’ora setti-manale, come si mostra nella tabella seguente:

la competenza esclusivamente ricettiva, con le conseguenti innovazioni metodologiche che si resero necessarie. Per il liceo classico hanno apportato modifiche il D.P.R. 9 settembre 1978 n. 914 e il D.P.R. 31 marzo 1980 n. 316.

70 I quadri orari sono contenuti nell’allegato B del D.P.R., e sono accessibili al seguente indirizzo: http://archivio.pubblica.istruzione.it/riforma_superiori/nuovesuperiori/index.html

1^ anno 2^ anno 3^ anno 4^ anno 5^ anno Liceo classico 5 5 4 4 4 4 4 4 4 4 Liceo scientifico 3 3 3 3 3 4 4 3 3 3

Liceo delle scienze umane 3 3 2 2 2

“Socio-psico-pedagogico” 4 4 3 3 2

Liceo linguistico 2 2 ____ ____ ____

4 4 3 2 3

Tabella 2. La tabella mette a confronto le ore settimanali di latino nei nuovi licei (righe più scure) con quelle dei licei del vecchio ordinamento (righe più chiare).

Una prima lettura dei numeri contenuti nella Tabella 2 suggerisce che il ‘peso’ della materia varia sensibilmente fra il liceo classico e gli altri licei: in particolare segna un discrimine fra liceo classico, da una parte, liceo scientifico e delle scienze umane, dall’altra (si ricordi che entrambi prevedono opzioni che escludono del tutto l’insegnamento del latino), e liceo linguistico che, avendo subito la riduzione più dra-stica, fa parte a sé, come prova ulteriormente la dizione impiegata ”Lingua latina”, ri-spetto a “Lingua e cultura latina” degli altri licei.

Altri elementi chiave per comprendere lo statuto del latino nella scuola attuale ci provengono dai già menzionati Profili in uscita dei licei e dalle Indicazioni nazionali. Nel primo documento è elaborata, per così dire, la carta di identità comune a tutti i licei rispetto agli istituti tecnici e ai professionali, e a seguire quella dei singoli licei. 71 La specificità del percorso liceale è definita attraverso i risultati comuni attesi in usci-ta alla fine del quinquennio, che vengono articolati in cinque gruppi corrispondenti alle cinque aree principali individuate: vale a dire quella metodologica, logico-argomentativa, linguistico-comunicativa, storico-umanistica, e scientifica-matematica -tecnologica.

71http://archivio.pubblica.istruzione.it/riforma_superiori/nuovesuperiori/doc/Allegato_A_definit ivo_02012010.pdf.

Nella seconda parte del documento, che è anche la più estesa, si identificano i risulta-ti di apprendimento specifici attesi per ciascun percorso liceale. Fra tutrisulta-ti i licei, solo il classico prevede fra i risultati apprendimento caratterizzanti il percorso di studi la «comprensione di testi scritti in greco antico e latino», secondo la seguente formula-zione:

«Il percorso del liceo classico è indirizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Favorisce una formazione letteraria, storica e filosofica idonea a comprenderne il ruolo nello sviluppo della civiltà e della tradizione occidentali e nel mondo contemporaneo sotto un profilo simbolico, antropologico e di confronto di valori. Favorisce l’acquisizione dei metodi propri degli studi classici e umanistici, all’interno di un qua-dro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consente di cogliere le intersezioni fra i saperi e di ela-borare una visione critica della realtà». (Art. 5 comma 1)

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i ri-sultati di apprendimento comuni, dovranno:

[...]

avere acquisito la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche, lessicali, semantiche) e degli strumenti necessari alla loro analisi stilistica e retorica, anche al fine di raggiungere una più piena padronanza della lingua italiana in relazione al suo sviluppo storico;

[...]

Per gli altri licei la materia non viene menzionata esplicitamente fra i risultati di ap-prendimento attesi: essa, dunque, non è considerata caratterizzante di nessun altro percorso, e viene, perciò, ad acquisire ex silentio un valore per così dire strumentale in vista del conseguimento degli altri risultati d’apprendimento specifici di ciascun indirizzo e di quelli comuni a tutti i licei.

Con un ruolo dichiaratamente complementare, le Indicazioni nazionali degli obietti-vi specifici di apprendimento «rappresentano la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente». In esse si ricostruisce l’identità di ciascun liceo considerando ciascuna materia di studio in termini di competenze generali e di obiettivi specifici, articolati fra primo biennio, secondo biennio e quinto anno. Inoltre si esplicitano i nuclei fondanti delle discipline e i contenuti imprescin-dibili, che «costituiscono nel loro insieme il patrimonio culturale da condividere e

trasmettere alle generazioni future». Senza pretesa di avere valore prescrittivo a livel-lo didattico-pedagogico, si intende con esse costruire la trama su cui docenti e scuole possano realizzare in autonomia percorsi originali, sia dal punto di vista dei contenu-ti sia in ordine alle metodologie prescelte. Per quanto concerne il lacontenu-tino, esso è consi-derato separatamente nei suoi due aspetti, vale a dire studio della lingua e studio del-la cultura. Seguendo del-la scansione del documento originario sopra menzionata, se ne riportano di seguito i passaggi più importanti.

Liceo classico

Lo statuto del latino nel Liceo classico prevede che «al termine del percorso lo stu-dente è in grado di leggere, comprendere e tradurre testi d’autore di vario genere e di diverso argomento; al tempo stesso ha acquisito la capacità di confrontare linguisti-camente, con particolare attenzione al lessico e alla semantica, il latino con l’italiano e con altre lingue straniere moderne, pervenendo a un dominio dell’italiano più ma-turo e consapevole, in particolare per l’architettura periodale e per la padronanza del lessico astratto.

Pratica la traduzione non come meccanico esercizio di applicazione di regole, ma come strumento di conoscenza di un testo e di un autore che gli consente di immede-simarsi in un mondo diverso dal proprio e di sentire la sfida del tentativo di ripropor-lo in lingua italiana»72. Per quanto concerne i risultati di apprendimenti attesi dallo studio della cultura, si prevede che «lo studente conosce attraverso la lettura diretta in lingua originale, integrata dalla traduzione, i testi fondamentali del patrimonio let-terario classico […] è in grado di interpretare e commentare opere in prosa e in versi […]».

Nel primo biennio lo studio della lingua mira a che siano acquisite le competenze funzionali alla comprensione e alla traduzione di testi d’autore (lettura, conoscenze morfosintattiche e acquisizione del lessico). Per “competenze linguistiche funzionali” si intende: lettura scorrevole; conoscenza delle strutture morfosintattiche (in partico-lare flessione nominale e verbale); funzioni dei casi nella frase e delle frasi nel perio-do; formazione delle parole; conoscenza del lessico per famiglie semantiche e per ambiti lessicali. In ordine alle metodologie, si raccomanda di utilizzare il modello

la verbo-dipendenza nello studio della morfologia e della sintassi; di adoperare il me-todo contrastivo; si propone, altresì, come alternativa al modello didattico normativo tradizionale il metodo cosiddetto “natura”, che consente un apprendimento sintetico della lingua a partire dai testi.73 Per l’acquisizione della capacità traduttiva si racco-manda di presentare testi con opportune note di contestualizzazione; di sollecitare gli studenti all’analisi delle strutture fondamentali dei testi, anche senza l’uso del voca-bolario; di proporre il prima possibile brani d’autori, così che gli studenti familiariz-zino con l’usus scribendi degli scrittori latini e si accostino alla cultura antica in ma-niera più diretta.

Nel secondo biennio e quinto anno si prevede la prosecuzione dell’allenamento alla traduzione, su brani di autori studiati in letteratura oppure secondo percorsi per ge-neri letterari. Al consolidamento delle conoscenze linguistiche, si accompagnerà l’acquisizione dei lessici specifici dei vari generi letterari, e della capacità di interpre-tare in senso complessivo il testo oggetto di studio.

Lo studio della cultura latina, prevista a partire solo dal secondo anno del primo biennio, consiste nella lettura antologica di testi d’autore secondo percorsi tematici o di genere, allo scopo di «potenziare le competenze linguistiche e introdurre gradual-mente alla lettura diretta dei classici». Le indicazioni relative al secondo biennio e al quinto anno riguardano dettagliatamente lo studio degli autori latini più rappresen-tativi dalle origini all’età imperiale, condotto anche attraverso la lettura in lingua ori-ginale di alcune opere.

Liceo scientifico

Lo statuto del latino nel liceo scientifico74 prevede che «al termine del percorso lo studente ha acquisito una padronanza della lingua latina sufficiente a orientarsi nella lettura, diretta o in traduzione con testo a fronte, dei più rappresentativi testi della la-tinità, cogliendone i valori storici e culturali», ha acquisito un più maturo dominio dell’italiano ed è in grado di confrontare il latino con le lingue straniere, in particola-re sotto l’aspetto del lessico e della semantica. Anche per questo liceo, come per il

73 Per maggiori dettagli sul modello della verbo-dipendenza e sul metodo «natura», si legga il para-grafo 2. 2. 1.

classico si prevede che lo studente « pratica la traduzione non come meccanico eser-cizio di applicazione di regole, ma come strumento di conoscenza di un testo e di un autore che gli consente di immedesimarsi in un mondo diverso dal proprio e di senti-re la sfida del tentativo di riproporlo in lingua italiana».

Nel primo biennio lo studio della lingua consentirà di leggere in modo scorrevole; di conoscere la morfologia del nome, dell’aggettivo, del pronome e del verbo; cono-scere la sintassi dei casi e del periodo nelle strutture essenziali presentate in parallelo con la morfologia; conoscere il lessico di base. Come previsto per il liceo classico, vengono raccomandati il modello della verbo-dipendenza e, come alternativa al mo-dello didattico normativo tradizionale, il metodo-natura. Seguono le medesime indi-cazioni date per il liceo classico sull’allenamento alla traduzione, sull’opportunità di prediligere sin dal biennio testi latini d’autore, con in più la menzione esplicita dei te-sti di Fedro e della Vulgata.

Nel secondo biennio e nel quinto anno si prevede il consolidamento delle compe-tenze acquisite attraverso la lettura di testi d’autore compresi nel percorso storico-letterario. Lo studio della “cultura” è previsto soltanto per il secondo biennio e quinto anno e consiste nella lettura in lingua e/o in traduzione dei testi letterari più signifi-cativi, non necessariamente in prospettiva diacronica.

Liceo scienze umane

Per il liceo delle scienze umane, linee generali e obiettivi specifici coincidono con quelle del liceo scientifico.

Liceo linguistico

Per il liceo linguistico si afferma che «al termine del primo biennio lo studente co-nosce i fondamenti della lingua latina ed è in grado di riflettere metalinguisticamente su di essi attraverso la traduzione di testi d’autore non troppo impegnativi e debita-mente annotati. La competenza linguistica in uscita dal percorso, pur attestandosi ad un livello di base, consente allo studente di riconoscere affinità e divergenze tra lati-no, italiano e altre lingue romanze e non romanze, con particolare riguardo a quelle studiate nel singolo istituto o corso»75. Essendo contemplate competenze linguistiche

di base, le Indicazioni nazionali ne dettagliano minuziosamente i contenuti in senso limitativo: «strutture fonologiche (sistema quantitativo, legge della penultima); strut-ture morfologiche (almeno le prime tre declinazioni, l'aggettivo qualificativo di grado positivo, coniugazioni regolari e principali verbi irregolari, i pronomi personali, rela-tivi, dimostrarela-tivi, interrogarela-tivi, indefiniti), strutture sintattiche (alcuni costrutti più notevoli: funzioni del participio e ablativo assoluto, sintassi delle infinitive, valori delle congiunzioni cum e ut); conoscenze lessicali di base». Anche per il liceo lingui-stico si propone il cosiddetto “latino naturale” (metodo natura), e si raccomanda: «È opportuno, inoltre, introdurre gli studenti alla conoscenza della cultura latina attra-verso brani d'autore in traduzione con testo a fronte o corredati di opportune note, così che la competenza di base non rimanga astratta e avulsa dai testi reali in cui la lingua latina si esprime».

Per dare maggiore evidenza agli aspetti che appaiono salienti nella definizione del-la materia scodel-lastica Lingua e cultura del-latina nel primo biennio, si offre neldel-la seguente tabella una sintesi in chiave sinottica dei quattro licei:

Classico Scientifico, Scienze umane Linguistico

Linee generali e Competenze (al termine del quinquennio)

LINGUA

Leggere, comprendere e tradurre testi d’autore di vario genere e argomento. Dominio più maturo dell’italiano e capacità di confrontare il latino con le lingue straniere, in partico-lare sotto l’aspetto del lessi-co e della semantica. Capacità di ‘tradurre’ nel senso precisato.

CULTURA

Conoscenza diretta in lin-gua originale o traduzione dei testi fondamentali della latinità.

Capacità di interpretare o-pere in prosa e in versi. Capacità di cogliere il valo-re fondante della classicità romana per la tradizione europea, e fare confronti fra modelli culturali, letterari e sistemi di valori.

LINGUA

Orientarsi nella lettura dei testi diretta o in traduzione con testo a fronte.

Leggere in modo scorrevo-le.

Dominio più maturo dell’italiano e capacità di confrontare il latino con le lingue straniere, in partico-lare sotto l’aspetto del lessi-co e della semantica. Capacità di ‘tradurre’ nel senso precisato.

CULTURA Come liceo classico

Conoscere i fondamenti della lingua, e saper ri-flettere metalinguistica-mente su di essi, attra-verso traduzioni di testi d’autore non troppo im-pegnativi e debitamente annotati.

Riconoscere affinità e divergenze fra il latino, l’italiano e le altre lingue romanze e non romanze sul versante della morfo-logia, della sintassi e del-la semantica storica.

Obiettivi

Competenze linguistiche: leggere in modo scorrevole; conoscere le strutture mor-fosintattiche (nome-verbo); conoscere le fondamentali strutture sintattiche; formazione delle parole; conoscere il lessico; comprendere e tradurre te-sti d’autore;

CULTURA

Lettura antologica di testi d’autore, secondo percorsi tematici o di genere.

Competenze linguistiche: leggere in modo scorrevole; conoscere la morfologia del nome, dell’aggettivo, del pronome e del verbo; conoscere la sintassi dei ca-si e del periodo nelle strut-ture essenziali presentate in parallelo con la morfologia; conoscere il lessico di base. CULTURA

Assente nel primo biennio.

Strutture fonologiche (sistema quantitativo, legge della penultima); strutture morfologiche (almeno le prime tre de-clinazioni, l'aggettivo qualificativo di grado po-sitivo, coniugazioni rego-lari e principali verbi ir-regolari, i pronomi per-sonali, relativi, dimostra-tivi, interrogadimostra-tivi, indefi-niti);

strutture sintattiche (al-cuni costrutti più note-voli: funzioni del partici-pio e ablativo assoluto, sintassi delle infinitive, valori delle congiunzioni cum e ut); conoscenze lessicali di base. Metodologie Verbo-dipendenza Metodo-natura Verbo-dipendenza Metodo-natura Metodo-natura

Tabella 3. Nella tabella sono sintetizzate le indicazioni più rilevanti della normativa vigente sull’insegnamento della lingua e cultura latina nel primo biennio.

Rispetto a quanto contenuto nella normativa e sintetizzato nella Tabella 3, merita di essere osservato che, in linea con il riordino del quadro orario e dei Profili in usci-ta, le competenze generali e gli obiettivi che ne discendono sembrano segnare la dif-ferenza fra il liceo classico da una parte, e il liceo scientifico e delle scienze umane dall’altra. Ciò infatti è marcato nella formulazione iniziale delle “Linee generali e competenze”, richiamate nella suddetta tabella, ove si richiede per il Liceo classico “leggere, comprendere e tradurre testi d’autore” e, per il Liceo scientifico, “padronan-za sufficiente a orientarsi nella lettura dei testi diretta o in traduzione”. Le differenze però si attenuano, e in alcuni casi scompaiono, nella definizione delle altre compe-tenze attese al termine del quinquennio, così come sostanzialmente negli obiettivi. Infatti, per tutti e tre i licei si contempla che lo studente «Pratica la traduzione non come meccanico esercizio di applicazione di regole, ma come strumento di conoscen-za di un testo e di un autore che gli consente di immedesimarsi in un mondo diverso dal proprio e di sentire la sfida del tentativo di riproporlo in lingua italiana». Inoltre

per essi valgono le medesime raccomandazioni metodologiche sulle tipologie di eser-citazioni e sulla necessità di proporre brani contestualizzati. E ancora, è ribadita la centralità dei testi nell’insegnamento/apprendimento, sia in lingua che in traduzione con testo a fronte (quest’ultima modalità è privilegiata nei licei linguistici): sin dal primo biennio l’incontro con la lingua è incontro con testi d’autore, tanto che si

Nel documento Un modello di eBook per la lingua latina (pagine 56-69)