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La scuola digitale: alcune iniziative ministeriali

Nel documento Un modello di eBook per la lingua latina (pagine 52-56)

Capitolo 1. Lo statuto istituzionale dei libri di testo

1.3. La scuola digitale: alcune iniziative ministeriali

Alle direttive ministeriali sul libro di testo si sono accompagnate alcune iniziative, o azioni, che si sintetizzano nel piano d’intervento “La scuola digitale”, progetto co-ordinato dal MIUR e dall’Agenzia per lo sviluppo dell’Autonomia Scolastica: Cl@ssi 2.0, LIM ed Editoria Digitale; a queste azioni si affiancano @urora, Oltre l’@urora, HSH@Network, intraprese dal MIUR in collaborazione con altri ministeri ed enti. Il percorso intrapreso dall’Italia così come da altri paesi europei ha come meta finale quella di trasformare in modo solidale gli ambienti di apprendimento, i linguaggi del-la scuodel-la, gli strumenti di del-lavoro, in primis i libri di testo, e i contenuti. Tutto questo perché la scuola possa realizzare quanto indicato come priorità in Europa 2020: “una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. L’idea fondante che ispira il piano Scuo-la digitale è dunque che «Scuo-la tecnologia si integri nelScuo-la didattica di cScuo-lasse. Non più Scuo-la classe in laboratorio ma il laboratorio in classe»58.

Secondo fonti divulgative a settembre 2011 le Lavagne Interattive Multimediali in-stallate erano 25.800; i docenti formati 71.000, gli studenti coinvolti 550.000 (il 7% del totale). Gli esperimenti di scuole Web 2.0 erano 13, caratterizzate da una didatti-ca che utilizza massicciamente l’informatididatti-ca. Nel frattempo il ministero sta dotando un quarto delle scuole italiane di un accesso WIFI.59

Il problema cruciale rimane in realtà quello dei contenuti, e proprio in quest’ottica il MIUR ha attivato, ultima in ordine di tempo, l’azione “Editoria Digitale Scolastica”, che s'inserisce nel piano delle attività dell'Agenda Digitale per l’Europa prevista dalla

58 http://www.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale.

59 Lorenzo Salvia, “Lavagne elettroniche e Internet senza fili. Così cambia la scuola”, Corriere della Sera, 7 settembre 2011, p. 39.

http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/07/Lavagne_elettroniche_Internet_senza_fili_c o_9_110907008.shtml.

Comunicazione del 5 maggio 2010 della Commissione europea.60 L’iniziativa, che si propone anche come azione di impulso al mondo dell’editoria per la realizzazione di prodotti editoriali innovativi, mira all’acquisizione, in collaborazione con le istituzio-ni scolastiche coinvolte, di 20 prototipi di edizioistituzio-ni digitali scolastiche, che dovrebbe-ro realizzare quei libri di testo digitali tratteggiati nel D.M. 8 aprile 2009. Le Linee guida dell’azione, redatte da un comitato tecnico-scientifico, prefigurano «prodotti multimediali le cui singole componenti possano essere utilizzate dai docenti per lo sviluppo di materiali didattici personalizzati. I prodotti dovranno presentare stru-menti di editing che permettano a studenti e docenti di inserire note, modifiche e in-tegrazioni». È richiesto inoltre che i nuovi strumenti didattici promuovano lo svilup-po della didattica collaborativa: dovrà essere svilup-possibile, per più studenti contemsvilup-pora- contempora-neamente, lavorare insieme su risorse didattiche condivise, anche attraverso l'utilizzo della rete. Le Linee guida, inoltre, suggeriscono aree tematiche multidisciplinari, nell'ottica di una ricomposizione dei saperi. In sintesi, le caratteristiche richieste so-no quindi contenuti “liquidi”, che possaso-no essere travasati da un supporto tecso-nologi- tecnologi-co a un altro, stecnologi-composti e adattati a diverse esigenze, pur tecnologi-conservando le proprie ca-ratteristiche di base. La prima fase dell'azione prevede il lancio di venti richieste d'of-ferta rivolte a editori e produttori di software didattico-pedagogico, per l' acquisizio-ne, attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), di al-trettanti prototipi di editoria digitale scolastica coerenti con le Linee guida. A conclu-sione delle gare di acquisizione le proposte selezionate verranno inserite in percorsi di sperimentazione didattica e messe a disposizione di studenti e docenti.

60 L’Agenda Digitale per l’Europa 2010 (DAE) è una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, che ha come scopo quello di perseguire gli obiettivi di crescita prefissati sfruttando al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione. Le azioni previste dall’Agenda, che sono di competenza alcune della Commissione europea, altre degli stati membri, riguardano sette aree problematiche indi-viduate come prioritarie: la creazione di un mercato digitale unico, il miglioramento delle condizioni di contesto per l’interoperabilità fra prodotti e servizi, mezzi per stimolare la fiducia in internet e nella sua sicurezza, la velocizzazione degli accessi, l’incoraggiamento per investimenti nella ricerca e nello sviluppo, azioni per far crescere l’alfabetizzazione digitale, le competenze e l’inclusione nel mondo di-gitale, la risposta alle sfide del cambiamento di clima, l’invecchiamento della popolazione, l’innalzamento dei costi per la cura della salute. Alfabetizzazione digitale, competenze e inclusione nel mondo digitale sono le due aree che coinvolgono più direttamente la scuola.

(http://ec.europa.eu/information_society/digital-agenda). In Italia essa è stata recepita dall’ Agenda Digitale Italiana (nota 16).

L’azione Cl@ssi2.061 è partita nell’ anno scolastico 2009/2010 ed è stata inizial-mente rivolta a 156 classi di scuola secondaria di primo grado, selezionate tramite un bando. Questo progetto si propone di modificare gli ambienti di apprendimento at-traverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quo-tidiana: perciò ad alunni e docenti sono stati distribuiti dispositivi tecnologici e devi-ce multimediali e le aule sono state progressivamente dotate di apparati per la con-nessione ad Internet. Gli Istituti scolastici che hanno presentato la candidatura han-no dovuto assicurare che l'intero consiglio di classe fornisse la propria disponibilità ad attuare l'iniziativa. Inoltre è stata data particolare importanza al coinvolgimento e al contributo degli enti locali. Negli anni scolastici successivi l’azione Cl@ssi 2.0 è stata estesa anche alle scuole primarie e secondarie di secondo grado.

Tra le tecnologie di supporto diffuse nell’ambito del progetto sopra illustrato e la cui rapida diffusione ha dimostrato l’alto potenziale delle tecnologie informatiche nel guidare il cambiamento degli ambienti di apprendimento, rientrano innanzitutto le lavagne interattive multimediali (LIM). In questi ultimi tre anni sono stati distribuiti migliaia di kit62 comprendenti oltre alle lavagne, il videoproiettore e un PC. Le risorse sono state distribuite a seguito della candidatura delle singole scuole che, oltre ad as-sicurare una serie di attività organizzative, impegnavano almeno tre docenti per ogni LIM richiesta, a partecipare al piano di formazione e a integrare la LIM nella didatti-ca quotidiana. Il percorso continua e coinvolge la scuola primaria e la scuola secon-daria di II grado.

Le altre tre azioni incluse nel Piano scuola digitale si basano anch’esse sull’uso del-le nuove tecnologie, in particolare su un ambiente e-del-learning, per superare situazioni di svantaggio, in un’ottica di inclusione e superamento dei limiti spazio-temporali. L’azione “@urora”, promossa dal MIUR in collaborazione con il Ministero di Giusti-zia e il Dipartimento per l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio, è destinata ai minori del circuito penale interno ed esterno del Ministero di Giustizia, coinvolgendo 33 istituzioni scolastiche e 34 strutture penitenziarie. La sua finalità è quella di offrire la possibilità di acquisire competenze professionali attestate per

61 L’azione ha, a livello internazionale, dei “progetti gemelli”: in Spagna il progetto “Escuela 2.0” e in Inghilterra il progetto “Capital”.

volare il reinserimento sociale, attraverso un insieme di corsi erogati in presenza e a distanza, in un ambiente di apprendimento e-learning realizzato dal Politecnico di Milano, Centro Metid; tramite la rete di connettività “dedicata” realizzata da Fa-stweb, e tramite un sistema di videoconferenze e laboratori multimediali, realizzati dal Consorzio Interuniversitario Caspur. La rete nazionale di istituzioni scolastiche “oltre l'@urora” nasce a supporto della personalizzazione delle metodologie formati-ve in situazioni di svantaggio, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal lin-guaggio multimediale. Ogni istituzione aderisce alla rete con progetti di innovazione didattica, specifici per l'ambienti di reclusione e di integrazione. Viene coinvolto an-che il territorio ai fini di sensibilizzare, valorizzare e formare all'utilizzo del linguag-gio multimediale e dell'innovazione tecnologica il personale che opera in contesti di-dattici così particolari.

Infine, l’azione “HSH@Network” (Hospital School Home Network) ha come desti-natari gli studenti ospedalizzati o in terapia domiciliare. La finalità perseguita è du-plice: da un lato, grazie all'utilizzo di tecnologie innovative, quali gli strumenti di co-municazione sincroni e asincroni, si permette a questi studenti di continuare a parte-cipare alla vita di classe; dall'altro, si permette all'intera classe di superare i limiti fi-sici dell'aula per condividere in piccola misura un'esperienza di vita dei compagni, con un’evidente reciproca crescita esperienziale. Nel caso specifico di HSH@Network, l'alunno ospedalizzato può, grazie agli strumenti di videoconferenza e alla piattaforma e-learning, entrare in un’effettiva dimensione di condivisione e collaborazione con i compagni, conservare la propria documentazione e produzione, interagire con i propri professori, costruire il proprio percorso didattico adatto alle esigenze della sua condizione.

Altra realizzazione è il portale Innovascuola, iniziativa promossa dal Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica e il Ministero dell’Istruzione,63 che si propone come ambiente di formazione permanente e di collaborazione fra gli insegnanti, oltre che come repository istituzionale di risor-se digitali e vetrina di esperienze didattiche che ruotano intorno alla nuove tecnolo-gie.

La logica del “Piano Scuola digitale” tende a valorizzare l’attuazione di più modelli di innovazione che andranno a interessare diversi livelli: quello propriamente orgnizzativo e infrastrutturale, ma anche quello didattico, nella variegata gamma di a-zioni che compongono il processo di insegnamento/apprendimento. Ciò risponde a quelle che, in un rapporto redatto nell’ambito dell’Agenda digitale europea, sono sta-te indicasta-te come le sta-tendenze più diffuse64 che richiedono di essere tenute in conside-razione perché il processo di rinnovamento al quale si dà impulso vada a buon fine: in particolare la formazione continua degli insegnanti, che devono continuare a eser-citare nella Scuola il loro ruolo chiave; la promozione e la diffusione della dimensione collaborativa; la preferenza accordata a quei modelli pedagogici che privilegiano l’approccio attivo e la personalizzazione dei percorsi di apprendimento (in particolare costruttivista e socio-costruttivista); il superamento dei limiti strutturali delle scuole grazie alla diffusione degli ambienti di apprendimento virtuale (VLE); la valorizza-zione dell’apprendimento informale; ultimo, ma non ultimo, la diffusione di contenu-ti autoprodotcontenu-ti, a condizione che vengano individuacontenu-ti standard descritcontenu-tivi adeguacontenu-ti.

Risulta evidente da quanto esposto che l’obiettivo delle azioni promosse a livello istituzionale (quali, appunto, la normativa e il piano scuola digitale) non ruota sol-tanto attorno alla tecnologia in senso stretto, quanto piuttosto è volto a promuovere alcune dinamiche di innovazione che si possono e si dovrebbero auspicabilmente in-nescare in una prospettiva globale e sistemica. All’interno di questa prospettiva di cambiamento, la transizione al digitale dei libri di testo rappresenta quindi solo una parte, ancorché non trascurabile, tanto più alla luce delle nuove Indicazioni nazionali emanate a seguito della Riforma della scuola secondaria superiore, come si illustrerà nel paragrafo successivo.

Nel documento Un modello di eBook per la lingua latina (pagine 52-56)