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34 agli intervistati un ampio spazio di interpretazione Durante le interviste si è potuto osservare

che i partecipanti alla ricerca hanno presentato una certa difficoltà nel rispondere alla domanda “Come avviene la progettazione in rete?” Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la domanda era troppo generica, oppure che il termine “progettazione” viene associato piuttosto al progetto PSI, elaborato all’interno della struttura, dall’educatore di riferimento in collaborazione con l’utente e l'équipe del laboratorio. Non si può escludere la possibilità di aver potuto raccogliere dati che si discostano da quanto rilevato, se alcune domande fossero state formulate in un altro modo. Credo che il mio limite della padronanza della lingua italiana abbia potuto amplificare alcune difficoltà esposte in questa parte dell’elaborato finale. Nonostante le complicazioni, ho apprezzato l'opportunità data dal percorso svolto di confrontarmi con le esperienze degli operatori legate al lavoro con le reti, l’argomento che, senza dubbio ritornerà come oggetto di mia riflessione. Rimango con la consapevolezza che i risultati della presente ricerca possono essere rivisti e disconfermati dagli altri ricercatori, che io stessa posso interpretare i dati diversamente, in luce delle nuove esperienze che verranno.

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7. Bibliografia

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Carey M. (2013) La mia tesi nel servizio sociale. Come preparare un elaborato finale basato

su piccole ricerche qualitative. Trento: Erickson

D’Angella, Francesco (1998) Progettarsi costruendo mondi possibili, in: (a cura di) Brunod et al. (1998) Elementi di progettazione dialogica, Inserto. Animazione Sociale. N. 4/1998. Torino: Gruppo Abele

Folgheraiter F. (1998) Teoria e metodologia del servizio sociale. La prospettiva di rete. Milano: FrancoAngeli

Folgheraiter F. (2000) L'utente che non c'è. Lavoro di rete e empowerment nei servizi alla

persona. Trento: Erickson (p.120-135)

Garena, G. (2001) Gli adoratori del dio chrònos. In: Animazione Sociale. N.10/2004. Torino: Gruppo Abele

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Olivetti Manoukian F. (2005) Re/immaginare il Lavoro Sociale. Appigli per una nuova

progettualità. In: I geki di Animazione Sociale. Supplemento a: Animazione Sociale. N.

1/2005. Torino: Gruppo Abele (b)

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servizio sociale postmoderno. Trento: Erickson

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Vanetta F., Trosi R. (2018) Le molteplici sfaccettature di un diamante. Un percorso di

inclusione sociale. Manno: Fondazione Diamante

Sitografia

Codice Deontologico del lavoro sociale.

http://www.avenirsocial.ch/cm_data/Do_Berufskodex_Web_I.pdf. Consultato il 20.06.2018 Fondazione Diamante. Linee Direttive http://f-diamante.ch/la-fondazione/linee/ Consultato il 30.11.2017

Fondazione Diamante. Laboratori http://f-diamante.ch/le-strutture/laboratori/ Consultato il 30.11.2017

Altre fonti

Manuale della Qualità (2010) Fondazione Diamante. Consultato il 20.06.2018 Fondazione Diamante (2016) Inserimenti lavorativi.

8. Allegati

I. Intervista nr. 1 II.Intervista nr. 2 III.Intervista nr. 3 IV.Intervista nr. 4 V.Intervista nr. 5 VI.Intervista nr. 6 VII.Intervista nr. 7 VIII.Intervista nr. 8 IX.Griglia teorica X.Canovaccio Operatori

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Allegato I

Intervista nr. 1 svolta con la Responsabile del laboratorio Cabla della Fondazione Diamante a luglio 2018

Formazione: Ho un diploma di Assistente di Farmacia e ho fatto 15 anni di stage in

quell’ambito. Poi mi sono ri-formata nell’ambito del sociale, sono Operatrice Sociale SUP, Opzione Assistente Sociale, dopodiché ho fatto un Master in Counselling professionale.

Anni di esperienza presso la struttura: Sono attiva da quattro anni e mezzo, al 50% in

funzione di responsabile sia del laboratorio sia del Servizio Inserimenti Lavorativi del Locarnese e poi ho ancora una parte di circa il 30% che mi occupo degli inserimenti lavorativi, quindi sono anche l’operatrice sul campo, in questo senso. Ho il doppio ruolo, sono responsabile del Servizio Inserimenti e faccio anche una parte di operatrice sociale. All’inizio, al 30% mi occupavo tutto io degli inserimenti, poi mi sono state assegnate delle persone che mi danno una mano. Quindi prima gli seguivo trentuno degli utenti all’esterno, adesso gli seguo otto e rimanenti ventitré gli ho divisi fra due operatori.

KS: Potresti descrivere brevemente in cosa consiste la presa a carico per l’utente da

parte del laboratorio Cabla?

R: Il laboratorio vuole essere, sì, un posto di lavoro, ma anche un posto dove le persone possono allenarsi e, se riescono, accedere al mercato del lavoro libero, quindi avere dei contratti all’esterno. La presa a carico consiste appunto nel dare alla persona la possibilità di evolvere al livello sociale, al livello personale tramite il lavoro. Quindi facciamo un lavoro di accompagnamento e, insieme alla persona, co-costruiamo dei progetti in cui essa può trovare un senso e, magari, attraverso i suoi desideri e le sue aspettative creare dei progetti ad hoc, individualizzati, in cui la persona si sperimenta e porta avanti delle cose che vuole raggiungere. Possono essere cose concrete, imparare a fare dei lavori manuali, ma possono essere anche altri tipi di lavori. Chiaramente, prima ho detto “competenze sociali e personali”, personali va dentro anche tutto quello che è manuale. Posso imparare a fare un kit, posso imparare a comunicare in modo più consono alla situazione, posso sviluppare altre capacità che mi possono permettere di lavorare in un posto diverso. Chiaramente, queste capacità diventano poi utili per tutti i giorni, non unicamente sul lavoro. Però noi siamo piuttosto specializzati in tutto quello che è il lavoro.

Una cosa importante, per la presa a carico è, chiaramente, che non c'è solo la persona, siamo noi, ma cerchiamo anche di costruire una rete attorno, perché sennò diventa molto parziale, anche se ho detto noi siamo degli specialisti e ci occupiamo di più della parte lavorativa, ma entreranno comunque anche altri temi, che però cerchiamo di portare avanti con professionisti e con le persone significative della persona che seguiamo. Cerchiamo, quindi, di portare avanti anche altri discorsi, però coadiuvandoci e collaborando con gli altri, perché non riusciamo noi ad arrivare a tutti gli ambiti, in tutte le sfere della persona.

KS: Il laboratorio Cabla dispone delle indicazioni agli operatori rispetto al come lavorare in rete? Se sì, quali sono?

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