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Inventari di oggetti sacri in Santa Corona

CAPITOLO 3: I DONI DEL BEATO BARTOLOMEO DA BREGANZE STORIA E ICONOGRAFIA DEI RELIQUIAR

3.8 Inventari di oggetti sacri in Santa Corona

La ricerca intrapresa presso l’Archivio di Stato di Vicenza, allo scopo di verificare la persistenza all’interno della Chiesa di Santa Corona della reliquia del Legno della Croce, si è rivelata difficoltosa poiché, attualmente, si sono conservati solo inventari di oggetti sacri databili a partire dal 1666, più di quattro secoli dopo la donazione ad opera di Bartolomeo da Breganze. Già in questi, non è comunque possibile individuare né un reliquiario né tanto meno la reliquia del pezzetto di Croce fino a quando, nel 1712, ricompare senza alcuna motivazione tale oggetto sacro.

L’ampia e dettagliata documentazione è stata notevolmente ridotta in tale sede, decidendo volontariamente di tralasciare elementi quali per esempio biancheria e tele presenti in chiesa, suppellettili, oggetti d’arredo e oggetti di uso comune (pentole e vettovaglie) presenti in monastero, al fine di concentrare l’attenzione sulle dotazioni di uso liturgico, in particolare reliquiari, piviale dei pappagalli e croci processionali che hanno attinenza con questo studio, confrontando la continuità dell’esistenza di tali oggetti nel periodo che va dalla seconda metà del XVII secolo alla prima metà del XVIII.

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Di seguito si riporta quanto selezionato dai documenti presenti in Archivio di Stato di Vicenza:

Fondo Congregazioni religiose soppresse (C.R.S.), Santa Corona, busta 150. Inventario del 1666:

una crocetta picciola portava in processione d’argento

una croce d’argento con il reliquiario d’argento con il piede di ottone

un reliquiario d’ottone all’antica con una […] d’argento et una altra reliquia un piviale fatto del manto di San Lodovico Re di Francia quale si custodisce in una cassetta

Inventario del 1668:

una croce picciola d’argento da portare in processione

una croce d’argento ottone all’antica con un [...] d’argento e un'altra reliquia un piviale fatto dal manto di S. Lodovico, qual si conserva in una cassetta Inventario del 1672:

Nell’altare della Santa Spina vi sono nel Reliquiario di mezzo la santissima Spina posta in un reliquiario d’argento lavorato all’antica; dalle parti una reliquia di San Vincenzo in un reliquiario d’argento et un reliquiario d’argento con una mano di Innocentini dall’altro canto

Due vasi di reliquie et una cassetta di bronzo sotto la custodia della magnifica città.

All’altare di San Domenico troviamo una cassa grande di ferro piena di Reliquie delle compagne di Sant’Orsola.

Item una croce attaccata in un reliquiario con il piede d’ottone Item una crocetta d’argento con il piede d’argento

Item una cassetta d’argento con la quale si benedice l’acqua il giorno di San Pietro Martire.

Item un cuore d’argento pieno di Reliquie et un angelo antico d’argento indorato

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Nella sezione dedicata ai piviali:

In una cassetta si trova il Piviale di broccato con pappagalli d’oro dicesi essere il manto di S. Lodovico Re di Francia donato al B. Bartolomeo Breganzi insieme con la Santa Spina

Inventario del 1682:

riporta la stessa identica descrizione del precedente, aggiungendo: All’altare di San Giacinto

Un vaso di ottone indorato con un deto di S. Iacinto Inventario del 1700:

All’altare della Santa Spina nel reliquiario di mezzo si ha la Santa Spina incastonata in un arbore spinoso d’ottone lavorato all’antica; nel reliquiario da un lato vi è una reliquia di San Vincenzo in un reliquiario picciolo dimesso e nel reliquiario dall’altro canto vi è un cassetta di ottone et che […] altra reliquia. All’altare di San Giacinto vi è in un vaso di ottone indorato, nel quale vi è il dito di San Giacinto

All’altare di San Domenico vi è una cassa grande di ferro con diverse reliquie, in particolare della undici milla Vergini.

Nella sagrestia vicino alla cassa delle oblazioni vi è una crosetta d’argento col suo piede et un’altra crosetta attaccata ad una catenella con un cuore d’argento

Una croce d’argento riposta in un […] turchino la qual si usa benedire l’acqua il giorno di San Pietro martire et un reliquiario legato d’argento col piede di rame dorato et un angelo d’argento dorato che si poneva in cima all’ombrella sotto la quale si portava la Santa Spina.

Nella sezione dedicata ai piviali:

….uno che fu il manto reali di S. Lodovico Re di Francia donato al Bartolomeo da Breganze Vescovo di Vicenza.

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Inventario del 1710:

Inventario delle cose che si trovano in S. Spina. Una cassetta piena di diverse Reliquie

Un reliquiario con il dito di S. Giacinto Sagrestia

Un reliquiario con la mano dei SS. Innocenti

Un reliquiario d’argento dorato con crocetta simile Un’altra crocetta d’argento con piedistallo simile

Altra crocetta d’argento con la quale si benedice l’acqua di San Pietro Martire con una catena d’argento e un cuore d’argento assieme

Un reliquiario d’argento con reliquia di San Tommaso d’Aquino Altro reliquiario d’argento con diverse reliquie.

L’inventario del 1712 identifica la posizione della reliquia della Santa Croce, custodita dietro l’altare maggiore in un grande ostensorio. Nello stesso anno si trova anche la menzione di un’altra reliquia della Croce, autenticata dal cardinal Fabrizio Pauluzzi il 23 maggio 1713 e donata dal cardinal Barberini a Fra Tommaso di Spoleto che a sua volta la donò a Padre Gennari inquisitore a Vicenza. Nel 1880, 13 settembre, il Vescovo Antonio Farina ne riconfermava l’autenticità sulla base delle testimonianze precedenti.

Inventario del 1712: Reliquie in S. Spina

Una croce gioiello con diverse reliquie in essa contenute Un tabernacoletto con un osso del dito di S. Vincenzo Un tabernacolo con una crocetta e mano di Innocenti Un tabernacolo d’argento con osso santo

Una cassetta piena di diverse reliquie Un reliquiario con un osso di S. Giacinto

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In coro

Nel tabernacolo a tergo un pezzo di Croce legata in oro con il suo ostensorio di argento alto due palmi trovandosi nello stesso loco l’ostensorio vecchio di detta Croce di lama d’argento d’altezza d’un palmo nel quale si conteneva l’autentica di detta Croce.

Una croce et un core d’argento assieme ad una catena d’argento con la quale si benedice l’acqua il giorno di San Pietro

Un ostensorio di lama d’argento con reliquia di S. Tommaso d’Aquino Un ostensorio pure di lama d’argento con 4 reliquie di SS.

Altro simile con reliquie diverse Inventario del 1715:

Un reliquiario con mano di SS. Innocenti

Un reliquiario d’argento con crocetta simile dorata Un reliquiario d’argento con crocetta simile

Una crocetta con cuore e catenella con la quale si benedice l’acqua di San Pietro Martire

Un reliquiario d’argento di S. T. d’Aquino

Due reliquiari d’argento con due diverse reliquie

Un ostensorio d’argento ove è la reliquia di S. Croce nella custodia […] nel foro del tabernacolo.

Solamente per la reliquia della Crocetta con cuore e catenella si identifica la modalità di utilizzo e cioè la funzione di benedizione dell’acqua nel giorno di Pietro Martire mentre per gli altri oggetti non si fa alcuna menzione d’uso. Da tali documenti si evince che Santa Corona era sicuramente una chiesa ricca di reliquie. Questo testimonia un riconosciuto ruolo attivo e di devozione che la stessa riveste e che non si spegne nel tempo ma che sembra di volta in volta rinnovato, da nuove donazioni e da nuove devozioni.

Sembra quasi che la presenza di numerose reliquie giustifichi la dimenticanza della reliquia per eccellenza, quella del Legno della Croce

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donata da Bartolomeo da Breganze che forse si confonde in una delle tante cassette, croci e reliquiari fino a che torna alle luci della ribalta, cinque secoli più tardi, non identificabile dal donatore ma dalla posizione che questa assume presso l’Altare Maggiore.

Del Piviale dei Pappagalli invece, continua ad essere viva la tradizione secondo cui sarebbe stato donato da Luigi IX assieme alle altre due reliquie. Probabilmente la raffigurazione posta a decorazione sia nel tessuto stesso sia nel coro della Chiesa non permetteva che questa memoria si esaurisse facilmente.

Entrano inoltre nel tesoro della chiesa le reliquie di due santi a cui l’Ordine dei Predicatori è legato: Pietro Martire e Tommaso d’Aquino, entrambi raffigurati nel piede del reliquiario della Santa Spina assieme a Cristo in Trono, al Beato Bartolomeo e a San Luigi.

Santa Corona diventa dunque emblema dei Domenicani, assumendo in sé, attraverso il recupero e la venerazione per le reliquie, caratteristiche di distinzione rispetto a tutte le altre chiese cittadine.

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