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Investimenti nell’infrastruttura IT

Nel documento 46 46L'educazione digitale (pagine 137-142)

STRATEGIE E POLITICHE

4.2. Misure specifiche a supporto delle scuole nello sviluppo dell’educa- dell’educa-zione digitale

4.2.1. Investimenti nell’infrastruttura IT

La seguente analisi verifica se le attuali strategie di educazione digitale o le politiche corre-late si impegnano a investire in infrastrutture tecnologiche digitali per le scuole. In questo contesto, è importante tenere conto del fatto che i paesi provengono da diversi punti di partenza. L’educazione digitale e, in particolare, la disponibilità di infrastrutture digitali nelle scuole di un determinato paese non possono essere viste isolatamente dal suo background economico o dal suo livello di sviluppo digitale. È quindi interessante considerare l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società )DESI(, un indicatore composito che offre una sintesi degli indicatori sulle prestazioni digitali in Europa. Esso include sei dimensioni:

connettività, capitale umano, uso dei servizi Internet, integrazione della tecnologia digitale, servizi pubblici digitali e TIC nell’ambito della ricerca e dello sviluppo138.

Secondo tale indice )DESI 2019(, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca, seguiti da Regno Unito, Lussemburgo, Irlanda, Estonia e Belgio possiedono le economie digitali più avanzate tra gli Stati membri dell’UE. Al contrario, Bulgaria, Romania, Grecia e Polonia hanno ottenu-to il punteggio più basso. Ciò potrebbe spiegare perché alcuni paesi con economie digitali avanzate non abbiano attualmente in atto politiche di livello centrale/superiore relative agli investimenti nelle infrastrutture digitali scolastiche )si veda la figura 4.4(.

La Seconda indagine delle scuole sulle TIC nell’istruzione )Commissione europea, 2019(

for-138 http://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi

nisce anche alcune informazioni empiriche sulla disponibilità di infrastrutture della tecno-logia dell’informazione nelle scuole. L’indagine mostra che, in media, in tutta Europa, più è alto il livello di istruzione, più le scuole sono digitalmente attrezzate e connesse: il 35% delle scuole nell’istruzione primaria, il 52% nell’istruzione secondaria inferiore e il 72% nell’istru-zione secondaria superiore. Inoltre, gli studenti dei paesi nordici hanno maggiori probabi-lità di frequentare scuole altamente equipaggiate e connesse digitalmente )Commissione europea, 2019, p. 39(. Tuttavia, l’indagine mostra anche che l’accesso degli studenti ai com-puter desktop a scuola avviene più facilmente nei laboratori informatici piuttosto che nelle aule )Commissione europea, 2019, pagg. 30-31(.

La figura 4.4 mostra come una gran parte dei paesi europei sia impegnata ad investire in infrastrutture digitali per le scuole. In molti paesi, gli investimenti nelle infrastrutture sono tra gli obiettivi della loro strategia di educazione digitale. Sebbene i fondi effettivamente investiti non siano sempre facilmente identificabili, vi sono alcuni esempi della quantità di denaro che le autorità di livello centrale/superiore sono disposte a spendere.

In Germania, lo Stato federale e i Länder hanno lanciato un patto per la digitalizzazione )DigitalPakt Schule(

nel marzo 2019, in base al quale lo Stato federale fornirà cinque miliardi di euro e i Länder contribuiranno ciascuno con un minimo del 10% dell’importo investito dallo Stato federale nell’arco di cinque anni per le strumentazioni digitali nelle scuole. I Länder sono responsabili della formazione iniziale, e della formazione continua, degli insegnanti, della revisione dei curricoli, dell’acquisizione di software per l’apprendimento, nonché della salvaguardia e della manutenzione delle infrastrutture digitali.

In Irlanda, la Strategia digitale per le scuole )Digital Strategy for Schools( ha impegnato 210 milioni di euro per il periodo 2015-2020 per sostenere gli investimenti delle scuole nelle relative infrastrutture, di cui 60 milioni distribuiti sotto forma di borse di studio alle scuole.

In Spagna, la politica Escuelas Conectadas )Scuole connesse( è in fase di sviluppo per estendere l’accesso ultraveloce alla banda larga a tutti gli istituti non universitari spagnoli. Dal 2015, 13 regioni hanno già aderito a tale strategia attraverso la firma di un protocollo d’intesa, che prevede la partecipazione di 11.577 scuole;

4.170.016 studenti beneficeranno di questa politica.

In Polonia, il progetto governativo della Rete nazionale per l’istruzione )Ogólnopolska Sieć Edukacyjna - OSE(139 mira a raggiungere 30.853 scuole e oltre 5 milioni di potenziali utenti )sia studenti che insegnanti( per superare l’esclusione digitale e offrire pari opportunità educative a tutti gli studenti, in particolare a coloro che vivono in zone scarsamente popolate. Per la sua attuazione, sono stati stanziati oltre 372 milioni di euro, oltre a 38 milioni di euro all’anno per la manutenzione del progetto per 10 anni consecutivi.

139 https://ose.gov.pl/

In alcuni paesi, gli investimenti nelle infrastrutture digitali rappresentano ancora una neces-sità importante identificata in relazione all’educazione digitale, tanto da costituire uno degli obiettivi chiave della strategia. Per esempio:

In Bulgaria, l’obiettivo principale della strategia adottata nel 2014 è quello di fornire un accesso equo e fles-sibile all’istruzione e alle informazioni scientifiche in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, da computer desktop, laptop, tablet e telefoni cellulari. Per la prima volta, verrà creato un ambiente unificato di infor-mazione digitale per l’istruzione scolastica, l’istruzione superiore e la scienza. La strategia prevede tre fasi.

La prima fase è dedicata agli investimenti chiave, con l’obiettivo di dotare almeno la metà di tutte le scuole di una rete wireless. L’introduzione di una piattaforma nazionale di e-learning e gestione dei contenuti ha l’obiettivo di consentire l’e-learning, nonché l’integrazione degli attuali strumenti elettronici e dei futuri libri di testo elettronici. La fase intermedia, ‘Mobilità e sicurezza’ prevede la fornitura di connettività ottica permanente ad alta velocità negli istituti di istruzione, consentendo, ad esempio, l’utilizzo di strumenti mul-timediali in tempo reale e di lezioni online aperte condivise. Per il periodo 2018-2020, la strategia prevede la realizzazione di un ambiente di apprendimento unificato per il cosiddetto u-learning )ubiquitous learning:

apprendimento onnipresente(, una transizione verso libri di testo elettronici per tutte le discipline, aule e laboratori virtuali, nonché esami e sistemi nazionali di valutazione online. Attualmente, le prime due fasi sono state implementate in parallelo alla terza fase, poiché i vincoli finanziari e i cambiamenti avvenuti nel Governo hanno causato ritardi.

In Italia, numerose azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale sono dedicate allo sviluppo dell’infrastruttura delle tecnologie dell’informazione della scuola. La prima azione è dedicata all’implementazione della banda larga e della connettività, la seconda riguarda la fornitura di LAN/WLAN in tutte le scuole e in molti ambienti scolastici )classi, laboratori, sala docenti, ecc.(. La terza azione riguarda il miglioramento della velocità nella connessione a Internet. La quarta azione mira ad aumentare il numero di dispositivi digitali nelle scuole in modo da poter migliorare l’apprendimento digitale.

In Ungheria, le azioni strategiche relative alle infrastrutture includono: il miglioramento della connettività e la possibilità di accedere a Internet dalle aule, nonché a strumenti di visualizzazione interattiva e a servizi di gestione delle classi; la fornitura di elementi visivi 3D interattivi al 40% delle aule dedicate/laboratori;

l’offerta di almeno un’aula informatica speciale e di un robot programmabile ogni 3 studenti; e la garanzia che tutti gli insegnanti abbiano un laptop che possa consentire loro di preparare lezioni in formato digitale e di gestire l’educazione digitale.

Figura 4.4: Piani di livello centrale/superiore per investire in infrastrutture digitali scolastiche nell’istruzione primaria e secondaria generale )ISCED 1-3(, 2018/19

Piani attuali di investimento per le scuole nelle infrastrutture digitali Nessun piano attuale di investimento per le scuole nelle infrastrutture digitali

Fonte: Eurydice.

Nota esplicativa

L’infrastruttura digitale include hardware, software, connettività scolastica, ambienti di apprendimento digitale, strumenti e dispositivi digitali.

Note specifiche per paese

Croazia: il programma e-Schools )2015-2022(, la cui prima fase è stata un progetto pilota )2015-2018(, include investimenti generali nelle infrastrutture informatiche delle scuole, insieme ad investimenti per l’implementa-zione della disciplina obbligatoria di informatica al quinto e al sesto anno delle scuole primarie.

Svezia: la strategia nazionale in materia di educazione digitale stabilisce obiettivi e sotto-obiettivi, senza tuttavia fornire risorse o misure definite a supporto delle scuole.

Svizzera: l’infrastruttura IT della scuola è di competenza dei Cantoni. A livello cantonale, sono previsti investi-menti nelle infrastrutture digitali delle scuole.

Turchia: sebbene attualmente non esista una strategia di livello superiore per l’educazione digitale nelle scuole, ven-gono effettuati investimenti nelle infrastrutture IT per garantire l’uso efficace delle tecnologie digitali nelle scuole.

Naturalmente, l’investimento nell’infrastruttura digitale non garantisce di per sé alcun pro-gresso nell’educazione digitale o nella competenza digitale degli studenti. Tuttavia, rappre-senta, in una certa misura, un prerequisito per l’uso delle tecnologie digitali nell’istruzio-ne. Come spiegato nell’introduzione, la prima ondata politica incentrata sugli investimenti nelle infrastrutture è già stata sostituita in molti paesi dall’attenzione alla formazione e allo sviluppo delle competenze. Alcuni sistemi educativi, come ad esempio quello della

Comu-nità francese del Belgio, hanno rivisto la propria strategia di investimento a seguito degli insegnamenti tratti da esperienze passate insoddisfacenti.

Nella Comunità francese del Belgio, l’esperienza pregressa ha dimostrato che alcune iniziative non sono state efficaci, ad esempio l’installazione consistente di attrezzature e la formazione incentrata sull’uso di strumenti digitali. Altre esperienze si sono rivelate più vantaggiose per studenti e insegnanti, vale a dire la concessione di attrezzature digitali a seconda della qualità dei piani pedagogici o dello sviluppo professio-nale del persoprofessio-nale e della disponibilità di formazione nelle scuole. La strategia )Pacte pour un enseignement d’excellence( suggerisce quale sia l’attrezzatura minima per la gestione e la pedagogia )hardware, software, reti e connessioni Internet e almeno un dispositivo connesso per classe(. Tuttavia, l’idea è quella di con-sentire alle scuole di richiedere ulteriori attrezzature specifiche nell’ambito di un piano scolastico sull’uso pedagogico della tecnologia. Il coordinamento e il collegamento in rete di varie organizzazioni aiuteranno a fornire consulenza su investimenti specifici. Le apparecchiature raccomandate dovrebbero essere: inte-roperabili, intuitive, durevoli, basate su infrastrutture esistenti, controllabili, da utilizzare in classe piuttosto che nei laboratori informatici e, laddove possibile, con licenza aperta.

Le tecnologie digitali e i loro usi sono in costante e rapida evoluzione, così come la necessità di infrastrutture aggiornate. Una tendenza iniziata più di un decennio fa è la politica ‘porta il tuo dispositivo’ )‘bring your own device’; BYOD( )UNESCO, 2013(. La Seconda indagine nelle scuole dimostra che esiste una varianza elevata nel tasso di utilizzo riportato dei dispositivi digitali degli studenti a fini di apprendimento in diversi paesi. La Danimarca, ad esempio, ottiene un punteggio ben superiore alla media europea per quanto riguarda gli studenti che utilizzano il proprio laptop durante le lezioni a scopo di apprendimento. Anche in Estonia, Lituania, Lettonia e Finlandia, gli studenti segnalano un uso maggiore dei propri dispositivi digitali, in particolare del proprio smartphone, rispetto all’utilizzo dei computer forniti dalla scuola. Una possibile spiegazione delle grandi differenze esistenti a livello nazionale potreb-be essere l’attuazione di una politica ufficiale del BYOD, come avviene, ad esempio, nel caso della Danimarca )Commissione europea, 2019, pagg. 42-43(.

Consentire agli studenti di utilizzare i propri dispositivi a scuola influenza il modo in cui le autorità educative pianificano i propri investimenti nell’infrastruttura della tecnologia dell’informazione a scuola. Diversi paesi europei hanno riferito che stanno attualmente svi-luppando un approccio di BYOD a scuola, oltre a investire in infrastrutture digitali scolasti-che. Per esempio:

In Estonia, la misura strategica ‘accedere a una moderna infrastruttura digitale per l’apprendimento’, mirava a sviluppare risorse e tecnologie per l’apprendimento digitale, che consentivano a tutti gli studenti e a tutti gli insegnanti di utilizzare i dispositivi digitali personali in contesti educativi, in aggiunta all’infrastruttura di-gitale della scuola. Ciò significa che i sistemi di informazione interoperabili e i servizi dello Stato, dei governi locali e delle scuole sono accessibili a tutti gli studenti. Questo obiettivo è stato ora raggiunto.

In Francia, gli investimenti nelle infrastrutture sono di competenza del livello regionale e locale )régions, départements, communes( e vengono decisi insieme alle scuole. Il livello nazionale può fornire supporto finanziario a seconda del progetto. Inoltre, l’approccio BYOD è promosso dal Ministero dell’istruzione.

Nel documento 46 46L'educazione digitale (pagine 137-142)