• Non ci sono risultati.

Ischemia critica degli arti inferiori Prospettive organizzative e terapeutiche:

cellule staminali

Risultati preliminari del trial SCELtA:

“ Stem Cell Emergency Life threathening Arteriopathy”

L

’ischemia cronica critica (ICC) è una condizione caratterizzata da dolore a ri- poso degli arti inferiori, persistente da più di due settimane, pressione arteriosa alla caviglia di 50 mmHg o pressione sistolica all’alluce = o <30 mmHg e/o dalla presenza di una lesione ischemica di tipo ulcerativo o gangrenoso al piede o agli alluci in pre- senza degli stessi parametri emodinamici 1. questa grave patologia è comunemente in rapporto con un’arteriopatia obliterante aterosclerotica o con la presenza di trom- boangioite obliterante e pone l’indicazione a tecniche chirurgiche o endovascolari mi- rate al salvataggio dell’arto. queste tecni- che possono tuttavia risultare efficaci solo in una minoranza dei casi. fino al 30% dei pazienti non può nemmeno avere accesso alle tecniche di rivascolarizzazione chirur- gica o interventistica per l’eccessivo rischio operatorio o per le caratteristiche anatomi- che vascolari troppo sfavorevoli o del tutto proibitive. questo ampio gruppo di pazienti pone ineluttabilmente l’indicazione ad am- putazioni maggiori o evolve a complicanze sistemiche spesso fatali 2, 10. Studi sperimen-

Studio monocentrico randomizzato per l’utilizzo di cellu- le staminali derivate da midollo osseo e sangue periferico in soggetti affetti da ischemia critica degli arti inferiori

Coordinatore del trial e del team Scelta: Enrico Maggi

Autore di contatto: S. Castellani, Azienda Ospedaliera universitaria, Careggi, firenze

Anno: 2012 Mese: April Volume: 60 No: 2

Rivista: MINERVA CARDIOANGIOLOGICA Cod Rivista: MINERVA CARDIOANGIOL

Lavoro: 3060-MCA

titolo breve: Ischemia critica degli arti inferiori primo autore: Castellani

202 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA April 2012

CAStELLANI ISCHEMIA CRItICA DEGLI ARtI INfERIORI

LOGIq 9 GE; sonda convex 4L) valutando la cinetica muscolare di un bolo di ecocon- trasto mediante analisi della curva Intensi- tà-tempo (tIC) dopo somministrazione di 40 µl di Esafluoro di zolfo - Sonovue Brac- co in 5 ml di soluzione fisiologica seguito da un bolo di 5 ml soluzione fisiologica. A questo scopo è stato usato un software dedicato GE Healthcare technologies ultra- sound 11-13.

3) La caratterizzazione anatomica eco- doppler dei macrovasi di gamba e piede è stata eseguita con lo stesso strumento e con angio-tC: t0, dopo 28 gg, 180 gg e 360 gg.

Modalità di prelievo e somministrazione delle

cellule staminali

Il tipo di cellule staminali utilizzate non è noto allo sperimentatore. Le cellule sta- minali sono state ottenute da monociti cir- colanti mediante separazione immunoma- gnetica (Clinimacs, Milteny) delle cellule CD14+CD34+ da leucaferesi utilizzando un sistema chiuso che consente la separazione e raccolta del campione in sterilità assolu- ta secondo modalità GLP 14. Analogamente le BM-SC vengono ottenute direttamente da sangue midollare in sistema GLP dopo procedura di espianto. Infine l’inoculazio- ne delle cellule staminali viene eseguita si- multaneamente in 40 punti del muscolo ga- strocnemio dell’arto affetto il giorno stesso del prelievo cellulare.

Criteri di inclusione

Vengono ammessi allo studio esclusiva- mente pazienti affetti da ICC senza di vasi di gamba o presenza di un solo vaso di gamba e arterie dell’arcata plantare dimo- strati da un’ angiografia, angio tC o an- gio RM. La diagnosi di ICC viene posta in aderenza alle linee guida (1) in presenza di dolore ischemico a riposo che richieda trattamento analgesico sistematico e con- tinuativo da almeno 15 giorni e/o con le- sioni trofiche degli arti inferiori attribuibili domizzare in due gruppi: 30 trattati con BM

SC; 30 trattati con EPCs. La sperimentazione viene eseguita secondo un disegno rando- mizzato (Phase II monocentric randomized unblinded trial) per la valutazione compa- rativa degli effetti della somministrazione di cellule staminali derivanti dalle due diverse sorgenti:

a) Cellule midollari totipotenti (Bone Marrow Stem Cells; BM SC);

b) Monociti derivanti da sangue circolan- te (Endothelial Progenitor Cells - EPCs).

L’end-point primario è la non-inferiorità del trattamento con cellule staminali da san- gue periferico rispetto a quelle di origine midollare nell’indurre un’ angiogenesi tera- peutica sia in termini di beneficio clinico che in termini di eventuali effetti avversi. L’end-point secondario consiste nel miglio- ramento perfusionale dell’arto ischemico documentato con tecniche strumentali. La raccolta delle informazioni cliniche e dei dati strumentali viene attuata secondo la se- guente sequenza temporale:

1) Screening di arruolabilità (seguito en- tro una settimana dall’arruolamento)

2) - 28 gg: arruolamento 3) tempo 0 (t0): procedura 4) + 28 gg: I follow-up 5) +150 gg: II follow-up

6) + 360 gg: III follow-up (fine studio) Materiali e metodi

Ad ogni successivo controllo sono stati misurati i seguenti parametri strumentali per la valutazione emodinamica, di perfu- sione segmentale e metabolica:

1) misurazione doppler della pressione caviglia/braccio (ABI) - ecografo LOGIq 9 (GE) con sonde 9L); indice pressorio alluce/ braccio (tBI - Laser Doppler, tipo Periflux System 5000 PERIMED con sonda 407-1); pressione parziale di ossigeno transcutanea al dorso del piede (tCpO2 - Laser Doppler, tipo Periflux System 5000 PERIMED con elettrodo transcutaneo per tC pO2/tC pCO2.

2) La perfusione muscolare (III superiore del polpaccio e pianta avampiede) è stata studiata con metodo ecografico (Ecografo

Vol. 60 - Suppl. 3 to No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 203

ISCHEMIA CRItICA DEGLI ARtI INfERIORI CAStELLANI

0 (t0), 30 gg, 180 gg e 360 gg,; l’angiotC è stato eseguito a t0, 30 gg e 360 gg.

Analisi statistica

L’elaborazione statistica è stata eseguita nei 12 pazienti controllati a 30 giorni. Le differenze tra la prima valutazione, i valori di base ed il follow-up a 30 gg sono state valutate attraverso ANOVA ad una via, con test post-hoc di tukey .

Dati preliminari

Lo studio non è ancora concluso. Ven- gono descritti cumulativamente in questo articolo i dati clinici e strumentali prelimi- nari del gruppo iniziale di soggetti trattati indipendentemente dall’obiettivo primario (distinzione tra gli effetti di due diversi tipi di trattamento).

Nell’intero gruppo esaminato non si è resa necessaria alcuna amputazione mag- giore e non si è verificato alcun decesso. 3 pazienti hanno subito un’amputazione per lesioni gangrenose preesistenti a livello del piede con ICC, 1 paziente per complicanze settiche a livello dell’alluce e gli altri 2 per autodemarcazione del dito necrotico del piede, pur in presenza di miglioramento della perfusione dell’avampiede e con com- pleta rimarginazione della ferita chirurgica. Nel rimanente gruppo di pazienti non si è resa necessaria alcuna amputazione, il do- lore a riposo si è notevolmente ridotto o scomparso, il miglioramento del dolore e delle condizioni trofiche hanno permesso a tutti di riassumere l’uso dell’arto in po- sizione eretta e di migliorare l’autonomia di marcia. Il miglioramento clinico è stato, già, evidente al follow-up a 30gg. Contem- poraneamente si è verificata una maggio- re intensità dei segnali di flusso percepibili alla caviglia all’esame ecocolordoppler e al doppler convenzionale e sono, inoltre, si- gnificativamente migliorati tutti i parametri emodinamici e metabolici. L’analisi statisti- ca ha evidenziato differenze significative tra follow-up a 30gg, prima valutazione (-28gg) ad arteriopatia obliterante, e con ABI <0.40

(con pressione sistolica alla caviglia <50- 70 mmHg), un tBI <0.40 (con pressione sistolica all’alluce <30-50 mmHg), una tC pO2 <30 mmHg). Il paziente viene consi- derato eleggibile al trattamento solo dopo aver appurato l’impraticabilità di interventi di rivascolarizzazione endovascolare o chi- rurgica oppure dopo espresso rifiuto del paziente a sottoporsi a terapia chirurgica e solo dopo la sottoscrizione del consen- so informato esclusivamente se in grado di intendere e volere. Sono stati adottati i seguenti criteri di esclusione: età inferiore a 40 anni, infarto miocardio negli ultimi 6 mesi, scompenso cardiaco in III o IV clas- se NYHA, frazione di eiezione <40%, iper- tensione arteriosa non controllata da due farmaci (>160/100 mmHg), neoplasie negli ultimi 5 anni, malattie emorragiche, anemia con Hb <9 g/l, malattie infettive sistemiche gravi in atto o croniche o dimostrazione di osteomielite, diabete con emoglobina gli- cata elevata (HbA1c>7.5%), retinopatia dia- betica proliferativa, presenza di variazioni (nella scelta delle molecole o dei dosaggi) della terapia con farmaci cardiovascolari negli ultimi 6 mesi, malattie emorragiche, arteriopatie non aterosclerotiche, insuffi- cienza respiratoria cronica (pO2> 65 mm Hg, pCO2 <0.50 mm Hg), insufficienza re- nale (creatininemia >2 mg/dl), controindi- cazioni all’uso o intolleranza al mezzo di contrasto.

Stato di avanzamento dello studio Lo screening è stato eseguito in 30 pazien- ti, 12 dei quali sono stati considerati eleggi- bili e sono stati sottoposti a trattamento in accordo con i criteri di inclusione/esclusio- ne; il follow-up è stato eseguito a 28gg in 12 pazienti, a 180gg in 6 pazienti; a 360gg in 3 pazienti. Il follow-up clinico e strumenta- le (tC pO2 - laser doppler, indice pressorio caviglia-braccio (ABI) e alluce/braccio(tBI), ecocolordoppler degli arti inferiori (ECD), indice di perfusione tissutale con ecocon- trasto - CEuS (eseguita in 9 dei 12 pazienti arruolati), è stato eseguito a -28 gg, tempo

204 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA April 2012

CAStELLANI ISCHEMIA CRItICA DEGLI ARtI INfERIORI

domized, controlled clinical trials in angiogenesis: gene and cell therapy in peripheral arterial disease. Heart Vessels. 2009 Sep; Epub 2009, 24(5):321-8. 4. Kirana S, Stratmann B, Lammers D, Negrean M,

Stirban A, Minartz P, Koerperich H, Gastens MH, Göt- ting C, Prohaska W, Kleesiek K, tschoepe D. Wound therapy with autologous bone marrow stem cells in diabetic patients with ischaemia-induced tissue ul- cers affecting the lower limbs. Int J Clin Pract., 2007, 61(4):690-2.

5. Modugno P, De filippo CM, Caradonna E, Amatuzio M, Centritto EM, Sabusco A, Di Giannuario G, Piano S, Giordano G, Storti S, Papini S, zappacosta B, Sal- lustio G, Rossi M, Alessandrini f. Autologous bone marrow stem cells transplantation in patients with critical limb ischemia not eligible for revasculariza- tion. Italian Journal of Vascular and Endovascular Surgery, 2011, 18(2):73-9.

6. Dubsk M, Jirkovská A, Bém R, Pagácová L, fejfarová V, Varga M, Skibová J, Langkramer S, Syková EV. treatment of critical limb ischemia and diabetic foot disease by the use of autologous stem cells nitr Lek, 2011, 57(5):451-5.

7. Lawall H, Bramlage P, Amann B. Stem cell and pro- genitor cell therapy in peripheral artery disease. A critical appraisal. thromb Haemost 2010, 103(4):696- 709.

8. Nikol S. therapeutic angiogenesis using gene trans- fer and stem cell therapy in peripheral artery disease Dtsch Med Wochenschr 2011, 136(14):672-4. 9. Hirsch At, Critical Limb Ischemia and Stem Cell

Research Anchoring Hope With Informed Adverse Event Reporting. Circulation, 2006, 114:2581-2583. 10. Lawall H, Bramlage P, Amann B. treatment of periph-

eral arterial disease using stem and progenitor cell therapy. Vasc Surg 2011, 53(2):445-53.

11. Duerschmied D, Olson L, Olschewski M, et al. Con- trast ultrasound perfusion imaging of lower extremi- ties in peripheral arterial disease: a novel diagnostic method. Eur Heart J 27:310-5; 2006.

12. Lindner JR, Womack L, Barrett EJ, Weltman J, Price W, Harthun NL, et al. Limb stress-rest perfusion imag- ing with contrast ultrasound for the assessment of peripheral arterial disease severity. JACC Cardiovasc Imaging; 2008, 1:343-50.

13. Duerschmied D, zhou q, Rink E, Harder D, freund G, Olschewski M, et al. Simplified contrast ultrasound accu- rately reveals muscle perfusion deficits and reflects col- lateralization in PAD. Atherosclerosis 2009, 202:505-12. 14. Romagnani P, Annunziato f, Liotta f, Lazzeri E, Maz-

zinghi B, frosali f, Cosmi L, Maggi L, Lasagni L, Schef- fold A, Kruger M, Dimmeler S, Marra f, Gensini Gf, Maggi E, Romagnani S.CD14+CD34 low cells with stem cell phenotypic and functional features are the major source of circulating endothelial progenitors. Circ Res 2005, 97:314-22.

e baseline (t0): tBI (f=8.85; p=0.001), ABI (f=6.24; p=0.006), tC p O2 (f=16.41; p<0.001), perfusione al polpaccio (f=6.58; p=0.005), perfusione all’avampiede (f=3.78, p=0.037). Al controllo a 30 gg la stima angio tC non ha consentito di evidenziare varia- zioni macrocircolatorie significative.

Conclusioni

I risultati clinici sono stati favorevoli nei 12 pazienti trattati già all’osservazione pre- coce (30gg) e ben si correlano con i risultati strumentali emodinamici (ABI, tBI, indice di perfusione CEuS al polpaccio e all’avam- piede, tC pO2) e persistono all’osservazio- ne a lungo termine nei 3 pazienti osservati a 12 mesi e nei 6 pazienti osservati a 6 mesi. Il miglioramento clinico ed emodinamico si è verificato anche nei tre pazienti nei quali le amputazioni si sono rese necessarie per le complicanze locali.

Bibliografia

1. Rooke tW, Hirsch At, Misra S, Sidawy AN, Beckman JA, findeiss LK, Golzarian J, Gornik HL, Halperin JL, Jaff MR, Moneta GL, Olin JW, Stanley JC, White CJ, White JV, zierler RE. 2011 ACCf/AHA. focused update of the Guideline for the Management of Pa- tients With Peripheral Artery Disease (updating the 2005 guideline): a report of the American College of Cardiology foundation/American Heart Association task force on Practice Guidelines. Society for Cardi- ovascular Angiography and Interventions; Society of Interventional Radiology; Society for Vascular Medi- cine; Society for Vascular Surgery. J Am Coll Cardiol. 2011 Nov Epub 2011, 1;58(19):2020-45.

2. Adam DJ, Beard JD, Cleveland t, et al. Bypass versus angioplasty in severe ischaemia of the leg (BASIL): multicentre, randomised controlled trial. Lancet, 2005, 366: 1925-1934.

3. De Haro J, Acin f, Lopez-quintana A, florez A, Martinez-Aguilar E, Varela C. Meta-analysis of ran-

Vol. 60 - Suppl. 3 to No. 2 MINERVA CARDIOANGIOLOGICA 205

sin dalla fase acuta, in reparti dedicati, con una riduzione del 18% della mortalità, del 29% del dato combinato morte/dipenden- za, e del 25% del dato combinato morte/ necessità di istituzionalizzazione rispetto alla gestione in reparti non dedicati 1, 2. Gli aspetti qualificanti dell’assistenza mirata sono: la multiprofessionalità dell’équipe, l’approccio integrato medico e riabilitativo con ricorso precoce alla mobilizzazione del paziente e agli interventi riabilitativi motori e neuropsicologici, la formazione continua del personale, l’istruzione dei pazienti e dei familiari 1, 2.

Durante la fase più precoce della riabi- litazione, l’assistenza finalizzata alla pre- venzione del danno secondario indotto dall’immobilità e dalle limitazioni funziona- li conseguenti all’ictus dovrebbe integrarsi con le attività più specificamente mirate al recupero motorio, per limitare l’insorgen- za di ulteriori problemi clinici e minimiz- zare l’impatto negativo sull’esito funzionale di eventuali comorbosità che si verifica- no come complicazioni e/o conseguenze dell’ictus stesso.

Inoltre tutte le condizioni patologiche croniche che di base possono ridurre l'au-

Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche Università degli Studi di Firenze , Firenze MINERVA CARDIOANGIOL 2012;60(Suppl. 3 to No. 2):205-8

G. CARLuCCI