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A José María Espédito

Nel documento Lettere di suor Maria Troncatti (pagine 160-165)

La lettera, in stile familiare e dialogico, trae pretesto da alcune comunicazio-ni di notizie. Emerge l’affetto e la sollecitudine della “madrina” per il vero bene del “figlioccio”. Una notizia di morte per annegamento e una conside-razione sulla morte sono il contesto entro il quale suor Maria rivolge a José María la raccomandazione di vivere da “buon cattolico”.

Fotocopia del manoscritto in AGFMA 28.6/124 (48) Mi querido y recordado José María Espédito169

Hospital Pio XII, Sucúa 30 abril 1960 José María querido,

no [hace] mucho que te escribí una cartita. Ojalá que esté en tu poder. Puse la dirección que me mandast[e] en tu última carta.

Anticipo mis agradecimientos: me escribe mi prima Sor Catterina que [h]as podido alcanzar un perrito de la Señora Mery. Le agradecerá[s] mucho de mi parte y a ti en modo espe-cial. Yo creo que sor Catterina pudiera retirarlo a la Beneficencia, basta que yo pueda encontrar alguno que me lo vaya a traer.

José María, ¿cómo estas? ¿y tu Señora Esposa?...170¿y el niño?

Espero que todos sin novedad.

Le contaré [que] hoy enterramos un hermano del Sr. Miguelito Torres: tal vez te acordarás se llamaba Alberto Torres, [era] solte-ro. Se anegó en el Upano [y] después [de] 4 días lo encontraron.

Tus parientes todos están bien. Te escribí, quisiera saber si has recebido mi carta. Te encomiendo seas bueno: un buen cató-lico, practicante. Quisiera saber si has hecho Pascua. Vieras aquí cuántos mueren: quien ahogado, quien aplastado de los carros, y otros mueren [de repente].

Muchísimos saludos a Luisita, a tu bebecito; a la Señ. Mary y a ti un fuerte abrazo

tu Madrina que tanto te quiere Suor Maria Troncatti

169José María Espédito Iñisha (cf nota alla L 43) aveva 22 anni; grazie all’interessamento di suor Maria Troncatti aveva trovato un posto di lavoro a Guaya -quil e là pare abbia conosciuto Luisa, sua futura moglie, con cui in questo tempo sembra fosse legato con un matrimonio civile.

170Concepción Luisa Quimi Rivera de Espédito, nata nel 1940 a Libertad -Guayas, sposa bianca di José María. Quando scrive questa lettera, suor Maria non la conosce ancora. Il loro primo incontrò avrà luogo cinque anni più tardi a

Traduzione

Mio caro e ricordato José María Espédito

Ospedale Pio XII, Sucúa 30 aprile 1960 Caro José María,

non è molto che ti ho scritto una letterina. Spero che tu l’ab-bia ricevuta. Ho messo l’indirizzo che mi hai mandato l’ultima volta.

Anticipo il mio ringraziamento. Mia cugina suor Caterina mi dice in un suo scritto che tu hai potuto avere un cagnolino dalla signora Mary. Ringraziala molto da parte mia; e io ringrazio te in modo speciale. Credo che suor Caterina potrebbe tenere quel cane in casa sua, alla “Beneficenza delle Signore”, fino a quando a me sia possibile trovare qualcuno che vada a prelevarlo.

Come stai, José María? E tua moglie? E il bambino? Spero che non ci siano spiacevoli novità per nessuno di voi.

Ti dirò che oggi abbiamo fatto il funerale di un fratello del Signor Michelino Torres; forse te lo ricorderai; si chiamava Alberto. Non era sposato. È annegato nell’Upano e l’hanno tro-vato quattro giorni dopo.

Qui i tuoi parenti stanno tutti bene. Te lo avevo già scritto;

e mi piacerebbe sapere se hai ri¬cevuto la mia lettera. Ti racco-mando di essere buono: un buon cattolico, praticante! Hai fatto la Pasqua? Se tu vedessi quante persone muoiono qui! Chi anne-gato, chi investito da veicoli; e alcuni in modo improvviso.

Moltissimi saluti a Luisita, al tuo piccolo e alla Signora Mary.

A te un forte abbraccio

La tua Madrina che ti vuole bene Sr. Maria Troncatti

Guayaquil e sarà rafforzato in occasione della celebrazione sacramentale del loro matrimonio nel Collegio Beneficencia de Señoras. Luisa fu chiamata come testimo -ne al Processo di Méndez (cf Summ. 320-322).

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A suor María Florinda Pesántez

Riferisce delle celebrazioni svoltesi per l’incoronazione della statua di Maria Ausiliatrice a Sucúa, per la quale suor Florinda ha lavorato con impegno e amore ed ora si trova a Cuenca, probabilmente convalescente da una malat-tia. Condivide la gioia del clima comunitario di Sucúa, accanto alla direttri-ce suor Giuseppina Genzone, esempio di santità. Quanto a lei, continua la sua attività nell’ospedale fra i suoi “malatini”.

La lettera è stata consegnata al Tribunale diocesano di Méndez il 28 ottobre 1986.171

Orig. aut. in AGFMA 28.6/124 (49) V. G.

Mi Querida Suor Florindita Pesantez

Sucúa, Hospital Pio XII, Enero 17-1961 Inolvidable Suor Florinda,

Quisiera [estar en el] lugar de este papelito, irme en persona a darle un fuerte abrazo y decirle tantísimas cosas. ¡[Si] supiera cuánto pienso [en Ud.]! y rezo muchísimo por Ud. Cómo qui-siera verla: qué gusto [habría sido] si le [h]ubiéramo[s] tenido aquí con nosotras en la ocasión de la coronación con todo dere-cho le [h]ubiera correspondido tanto, que [h]a trabajado por hacer la Corona. Ud misma la dejó preparadita.

[E]stoy segura que María Ausiliadora le [h]abrá sonreido del Cie -lo y seguramente cuántas gracias le [h]a derramado.

Las Señoras muchísimo la recuerdan y l[a] reclamaron el día de la Coronación.

Quisiera que venga aquí, [a] Sucúa, que gozara de esta hermosa Iglesia, es un Cielo, y con nuestra Madre María Auxilia -dora que es la Patrona y domina toda la Iglesia.

171Cf Summ. 325.

Tantísimas cosas que quisiera decirle y me olvido de pre-guntarle cómo está de su salud.

Ojalá que se ponga bien.

Le [e]stoy pidiendo a Dios con todo corazón: yo quisiera que venga a Sucúa. Si viera con nuestra buena y Santa Madre Genzo -ne,172come se sta bien. Ella nos ayuda con su ejemplo y palabra.

Nos ayuda [a] hacernos santas si queremo[s].

Tenga la bontad de saludarme muchísimo y a Buena Direc -tora y a todas las Hermanas.

Ud. mi querida Suor Florindita, rezará muchísimo por mí, ya soy bien viejita, tengo que prepararme para la otra vida: yo stoy aquí [en] el Hospital con mis enfermitas. Pondré una intención para Ud., mi querida Suor Florinda, reciba un fuerte abrazo

Sr. Maria Troncatti Traduzione

V. G.

Mia cara Suor Florindita Pesántez

Sucúa, Ospedale Pio XII, 17 gennaio 1961 Indimenticabile Suor Florinda,

vorrei essere al posto di questo foglio per venire di persona ad abbracciarti forte e per dirti tante belle cose. Se tu sapessi quan-to ti penso! Prego moltissimo per te. Come vorrei poterti incon-trare! Che gioia sarebbe stata poterti avere qui con noi quando abbiamo incoronato Maria Ausiliatrice! E ne avresti avuto pieno

172Suor Giuseppina Genzone (18871982) FMA nata a Cassine (Alessan -dria), emise la professione religiosa a Nizza Monferrato il 28 settembre 1911.

Partita per le missioni nel 1913, dal 1920 fu animatrice a San Antonio de Belén (Costa Rica), nel 1932 passò al noviziato. Nel 1938 fu nominata Ispettrice in Centro America. Dal 1944 al 1946 fu direttrice a Panama. Successivamente per 12 anni animò l’Ispettoria dell’Ecuador (dal 1947 al 1959). Nel 1961 si trovava nella casa di Sucúa come Direttrice. Morì a Quito (cf Facciamo memoria 1982, 202-207).

diritto, dopo tutto il lavoro che hai fatto per confezionare la corona! Sei stata proprio tu a farla.

Sono certa che Maria Ausiliatrice ti avrà sorriso dal Cielo. Chissà quante grazie ha sparso su di te!

Le Signore ti ricordano molto e hanno reclamato la tua presen-za nel giorno dell’incoronazione.

Vorrei che tu venissi qui a Sucúa a goderti questa bella chie-sa: è un Cielo! E la nostra madre Maria Ausiliatrice, che ne è la Patrona, la domina tutta.

Tantissime cose vorrei dirti... e quasi mi dimentico di chie-derti come va la tua salute. Spero che tu abbia potuto riprender-ti bene. Lo chiedo a Dio con tutto il cuore. Vorrei che tu venis-si a Sucúa. Si sta così bene qui, con la nostra buona e santa Madre Genzone. Lei ci aiuta con il suo esempio e con la sua parola: ci aiuta a farci sante... se noi lo vogliamo.

Abbi la bontà di salutare moltissimo, a mio nome, la tua buona Direttrice e tutte le suore.

Tu, mia cara Suor Florindita, prega molto per me; ormai sono proprio una vecchietta e devo prepararmi all’altra vita. Io sono sempre qui, all’ospedale, con i miei cari ammalati. Metterò un’intenzione per te, mia cara suor Florinda. Ti mando un forte abbraccio

Sr. Maria Troncatti

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Nel documento Lettere di suor Maria Troncatti (pagine 160-165)