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CAPITOLO I La media literacy in Europa

1.2 L’Agenda Digitale: realtà europea e realtà italiana a confronto.

Rendere la media literacy un elemento chiave dello sviluppo della società dell’informazione è un obiettivo prioritario dell’Europa come sottolineato dall’Agenda Digitale, incorporata da tutti i Paesi membri. Nel 2010, la Commissione europea ha adottato una Nuova Agenda Digitale 24 che ribadisce e precisa le sfide essenziali per il prossimo decennio. Esse vanno dall’erogazione di servizi dell’amministrazione pubblica in formato digitale (governo elettronico o eGovernment) alla promozione della banda larga rapida ed ultrarapida, da una migliore interoperabilità e sicurezza (infrastrutture e sicurezza) al fornire alla popolazione europea un elevato livello di competenze professionali nel settore delle TIC, ivi incluse alfabetizzazione digitale e ai media (e-learning ed e-skills). Questa Agenda è destinata a diventare uno degli strumenti principali delle politiche mediali in Europa. L'Agenda Digitale rappresenta una delle sette iniziative individuate nella più ampia Strategia EU2020 25, finalizzata a una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell'Unione. L'Agenda Digitale è stata presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010 con lo scopo di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC o ICT) per favorire l'innovazione, la crescita economica e la competitività. L’Agenda Digitale indica la strategia unitaria a livello europeo volta al superamento dei principali ostacoli allo sviluppo di un mercato unico digitale individuando le aree d’azione che sono chiamati ad adottare gli Stati membri. Le 101 linee di azione sono suddivise in 7 pillars:

 Mercato digitale unico;

 Internet veloce e superveloce;

24 Commissione Europea (2010), Digital Agenda for Europe,

http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/si0016_en.htm

25

EUROPA 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm#

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26  Interoperabilità e standard;

 Fiducia e sicurezza informatica;  Ricerca e innovazione;

 Alfabetizzazione informatica;  ICT per la società.

L’Agenda Digitale europea è stata quindi sottoscritta da tutti gli Stati membri, che si sono impegnati al suo recepimento, per sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività.

L’Agenda Digitale Italiana (ADI) 26 è stata istituita il primo marzo 2012. L’Agenzia funge da snodo per incrementare la partecipazione italiana ai programmi europei e nazionali finalizzate allo sviluppo della Società dell'informazione. I principali interventi previsti riguardano, tra gli altri, anche l’istruzione digitale 27. A seguito di una consultazione pubblica strutturata avvenuta in Italia 28, tra le 101 azioni previste dall'Agenda Digitale Europea, le prime tre ritenute prioritarie per il contesto italiano sono le seguenti:

 a) Action 3: Open up public data resources for re-use;

 b) Action 50: Generate more private investment for ICT research;

 c) Action 57: Make digital literacy and competences a priority for the European Social Fund (ESF).

La Cabina di Regia, organo che ha avuto il compito di definire la strategia italiana per attuare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, è stata istituita il 1° marzo 2012 ed è stata articolata in sei gruppi di lavoro suddivisi in base ai principali assi strategici:  Infrastrutture e sicurezza;  E-commerce;  E-gov/open data;  Competenze digitali; 26

Agenda Digitale Italiana (ADI), http://www.agenda-digitale.it/agenda_digitale/

27

Gli altri settori: identità digitale, PA digitale/Open data, istruzione digitale, sanità digitale, divario digitale, pagamenti elettronici e giustizia digitale.

28

La consultazione pubblica strutturata, aperta l’11 aprile e conclusasi il 15 maggio, ha permesso a tutti gli stakeholders e ai cittadini interessati, di inviare il loro contributo ad uno o più dei sei tavoli di lavoro dell’Agenda Digitale. Il livello di partecipazione registrato è stato considerevole, a

dimostrazione di quanto i temi affrontati dalla Cabina di Regia siano sentiti dalla società civile. È possibile vedere i risultati al link http://www.agenda-digitale.it/agenda_digitale/index.php/strategia- italiana/partecipazione

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 Ricerca e innovazione;

 Smart cities e communities.

Il gruppo di lavoro sulle competenze digitali si pone come obiettivo:

 estendere il modello della scuola digitale (banda larga per la didattica nelle scuole; cloud per la didattica; trasformare gli ambienti di apprendimento; contenuti digitali e libri di testo /adozioni; formazione degli insegnanti in ambiente di blended e-learning; LIM – e-book; e-participation);

 affrontare il problema dell’inclusione sociale (diversamente abili, stranieri, minori ristretti, ospedalizzati, anziani) anche attraverso soluzioni di telelavoro;

 incentivare il target femminile all’uso delle ICT;

 sicurezza e uso critico e consapevole dei contenuti e dell’infrastruttura della rete ;

 promuovere l’uso delle ICT nei vari settori professionali, del mondo del lavoro pubblico e privato, per garantire la riqualificazione e la formazione professionale continua;

 sostenere attraverso campagne di comunicazione istituzionale l’utilizzo delle tecnologie e la promozione delle conoscenze (fonte MIUR 2011).

Per quanto riguarda il primo punto ossia la scuola digitale, in questi ultimi anni, è stato fatto molto a dimostrazione che la scuola può essere protagonista del cambiamento. La scuola deve essere il mezzo per una incisiva e diffusa azione di “contagio digitale” che coinvolga larghi strati della popolazione; ne deriva la necessità di investire in primis sul modello di scuola digitale e su un radicale cambiamento degli ambienti di apprendimento, attraverso l’attivazione di una serie di azioni/interventi, già intraprese dal MIUR e che occorre potenziare.

Per citarne alcune:

 51.681 lavagne digitali installate nelle classi su un totale di 322.134 classi: 16% rispetto ad una domanda 5 volte superiore;

 circa 77.545 docenti formati: 11,5% dei docenti in servizio;  416 Cl@ssi 2.0 realizzate su oltre 4.000 candidature pervenute;

 14 Scuole 2.0: nuovi ambienti di apprendimento radicalmente modificati nella struttura con nuovi modelli didattici, gestionali e organizzativi (oltre 500 candidature);

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 editoria digitale scolastica: in corso bandi per la realizzazione di 20 prototipi “edizioni digitali scolastiche” con caratteristiche multidisciplinari, trasversali, flessibili, multipiattaforma e accessibili (fonte MIUR 2011).

Forse occorre eliminare il carattere sporadico delle attività di educazione ai media per inserirle all’interno di una pratica formativa, perche diventino esperienze continue e sempre presenti nel percorso formativo che, come ormai sappiamo, avviene nel corso di tutta la vita (lifelong).