CAPITOLO IV Il profilo del giovane consumatore mediale
2006 2009 2011 Persone con diete solo audiovisive
3. Il questionario sulla “Dieta Mediale” somministrato a 100 studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo
“Galateo-Frigole” di Lecce intende rilevare la dieta mediale giornaliera. La presenza capillare dei media nell’arco temporale di una giornata è sintetizzato dai dati rilevati nelle domande n.1 e 2.
163 2. Per quante ore al giorno?
Opzioni di risposta mai 1 ora 2 ore 3 ore Più di 3
ore Ascolto la radio 45 31 13 4 3 Leggo il giornale 76 16 1 0 0 Uso internet 36 44 9 2 2 Uso il telefonino 4 34 38 20 10 Guardo la televisione 1 28 38 22 15
Nell’arco della giornata i media che scandiscono le attività sono tre: internet (4 risposte in più), televisione e cellulare. Per questo motivo le percentuali risultano identiche. Accanto a un media di “vecchia generazione” (televisione) si collocano due nuovi media: il cellulare e internet. A parità di percentuale di utilizzo internet viene utilizzata per meno ore rispetto alla televisione e al cellulare. La variabile “uso” appare determinante tra l’uso di internet e l’uso del cellulare.
L’uso che i ragazzi dichiarano di fare di internet è di due tipi: uno informativo (per fare ricerche) e uno “di intrattenimento” (per ascoltare musica). Al secondo posto si collocano attività di condivisione di foto e video tra pari e al terzo posto attività di comunicazione come parlare con gli amici in chat e “di intrattenimento” come vedere video. Significativo il dato che rileva un’unica risposta sia per gli acquisti on line che per mandare e ricevere e-mail.
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164 7. Per che cosa usi internet?
Opzioni di risposta Percentuale delle risposte Numero di risposte
Per fare ricerche 62
Per mandare e ricevere e-mail 1
Per parlare con gli amici in chat 57
Per condividere foto o video 60
Per giocare on line ai videogame 16
Per vedere video 57
Per ascoltare musica 62
Per fare acquisti 1
domande che hanno avuto risposta
domande saltate
Consideriamo, anche, che quando i ragazzi utilizzano internet normalmente usano anche altri media: ascoltano musica e guardano la televisione.
È interessante notare la distribuzione quasi uniforme delle risposte sulle risorse web conosciute. È come se i ragazzi conoscessero in modo “distribuito” le varie risorse
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web. Le applicazioni più conosciute sono Google (106 risposte) e Facebook (101 risposte). Non conoscono Linkedin, Second Life e Wordpress.
L’uso che i ragazzi dichiarano di fare del cellulare è di tipo comunicativo: per mandare sms e ascoltare musica. Possiamo, inoltre, dire con certezza che i giovani sanno già utilizzare tutte le funzionalità del cellulare con “confidenza” visto che lo posseggono già da 1-2 anni.
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Nel restituire, in sintesi, i risultati del questionario, abbiamo individuato anzitutto alcuni elementi di continuità rispetto alla ricerca recente sugli stessi temi (Rivoltella, 2009b). In particolare: la presenza sociale dei media, la diversità degli approcci nell’uso tra i diversi media, le modalità d’uso di internet e del cellulare. Normalità e quotidianità appaiono le parole chiave nel rapporto tra media e minori.
I driver che sembrano muovere il consumo sono:
una fruizione non soltanto “passiva” dei media (ascolto di musica) ma soprattutto “attiva” (condivisione di foto e musica) attraverso i social network (Facebook);
utilizzano i moderni strumenti della comunicazione per estendere la propria rete sociale e di amicizie;
sono affascinati dai contenuti di natura emotiva (es. musica, foto personali) che attraverso pratiche di condivisione e “discussioni” si trasformano in storie.
Potremmo riassumere individuando almeno tre obiettivi nell’uso dei media:
Primo obiettivo: gestire e estendere le amicizie
- da internet: instant messaging, social network, (soprattutto Facebook e MySpace), videochiamate (da Skype);
- da telefono cellulare: sms e chiamate;-
Questi servizi permettono alla maggior parte dei ragazzi di restare in contatto con gli amici che frequentano offline, ma anche di estendere le proprie amicizie attraverso nuovi incontri. Per descrivere la tendenza delle nuove generazioni a restare sempre in contatto attraverso i media digitali, la ricerca condotta da Ito e dai suoi collaboratori usa la formula Hanging out (Ito, 2008, p. 13). In questi contatti
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i ragazzi discutono di musica, televisione, cinema e videogiochi e si scambiano consigli su come condividere, scaricare, archiviare foto, videogiochi, brani musicali, video su Youtube, ecc.
Questo modo di socializzare, secondo il rapporto in questione, sembra avere importanti ripercussioni anche sulla formazione della personalità dei ragazzi. I social network sembrano, infatti, supportare tappe fondamentali dell’ apprendimento emotivo e sentimentale, permettendo ai ragazzi di affrontare temi quali l’innamoramento, l’amicizia e lo status (Ivi, pp. 17-18). Nel Digital Youth Project si evidenzia come i ragazzi tendano ad avere un “always on communication mode” (Ivi, p. 15) con una cerchia intima di amici, mentre gestiscono in modo meno intenso, e in parte passivo, un gruppo più ampio di pari attraverso i social network in cui è possibile ottenere, attraverso la visualizzazione dei profili, aggiornamenti senza una comunicazione diretta. Viene evidenziato come, peraltro, l’ uso dei social network abbia modificato il concetto stesso di “amicizia”: la pratica di “accettare l’amicizia” sancisce in modo esplicito il collegamento tra due persone rendendolo noto o “pubblico” alla rete di amici.
Secondo obiettivo: coltivare i propri interessi
Da computer, internet o cellulare: siti per giochi online, motori di ricerca, Youtube, interest-driven networks e forum specialistici.
La maggior parte dei ragazzi usa Internet come forma di intrattenimento (giochi online) o per coltivare i propri interessi musicali, fotografici o cinematografici (motori di ricerca, Youtube, ecc.). La tendenza dei giovani a esplorare in modo generico la disponibilità di informazioni e intrattenimento sulla rete viene descritta da Ito (2008) con la formula Messing around (Ivi, p. 20). Esiste anche un fenomeno che interessa un numero più ridotto di ragazzi che utilizza l’ online per alimentare in modo molto più specialistico i propri interessi (interest-driven). Il rapporto Digital Youth Project definisce questo modo di coltivare i propri interessi specialistici attraverso i media digitali con il termine Geeking out (Ivi, p. 28). Questi ragazzi manifestano autentico piacere nel confrontarsi con i pari su argomenti tecnici e specialistici, approfondendo aree di interesse che superano la conoscenza comune.
Terzo obiettivo: “esserci” ovvero essere presente a se stesso e agli altri
In questa terza categoria rientrano gli usi dei social network, spazi privilegiati in cui i ragazzi decidono di “esserci”, di essere presenti a se stessi e agli altri attraverso
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pratiche di condivisione di foto, video, notizie e di “tagging” reciproco. I dati di utilizzo dei social media ci suggeriscono: 1) che essi non sono né accessori di moda, né nicchie di evasioni adolescenziali, 2) che non sono semplici tecnologie, quanto piuttosto ambienti per la comunicazione sociale, interrelati ai media tradizionali (libri, televisione, radio, ect.) che generano nuove pratiche mediali e culturali, rivoluzionando il processo di produzione e partecipazione ai media stessi (Buckingham, 2006; Ito et al., 2008). Ambienti all’interno dei quali, come ci comunicano i dati, le persone hanno trasferito consistenti porzioni della loro vita quotidiana. A questo tipo di uso dei social media si affianca una forma culturale definita come cultura partecipativa, dove attorno ai media e ai linguaggi mediali si strutturano delle specifiche pratiche che si legano alle comunità di pratiche e interpretative.