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L’applicabilità delle regole del GATS ai servizi idrici

L’applicazione delle regole del GATS ai servizi legati all’acqua, cosi come definiti nel paragrafo precedente, comporta che gli Stati debbano rispettare, in linea di principio, alcune regole di portata generale quali il principio della nazione più favorita55, quello dell’accesso al mercato56 e del trattamento nazionale57.

I diritti e gli obblighi di ogni paese, tuttavia, devono essere valutati alla luce delle liste d’impegni specifici che ogni paese sottoscrive e che indicano i settori che gli Stati intendono sottoporre alla disciplina del GATS58. Allo stato attuale, nessuno Stato

come Integrated Approach, e si sostanzia nell’individuazione di una categoria di progetti ambientali e di beni da utilizzare per realizzare detti progetti; progetti e beni che, di volta in volta, potrebbero essere scelti, sulla base delle strategie programmate a livello nazionale, dai singoli Membri OMC. Un quarto approccio, avanzato dal Brasile, suggerisce di approntare un modello di richiesta e offerta (Request and

Offer Methodology), nell’ambito del quale ciascun Membro OMC può proporre, i beni che considera

come ecocompatibili, con il fine di ottenere un abbattimento delle barriere tariffarie; al tempo stesso, ogni parte contraente del sistema multilaterale potrebbe indicare prodotti originari di Paesi terzi che considera per sé necessari per perseguire le sue politiche di sostenibilità, dichiarandosi disponibile a liberalizzarne l’accesso sul proprio mercato. Per una sintesi attentamente documentata degli approcci appena illustrati, si veda, ad esempio: E.BARONCINI,«La tutela ambientale nel sistema dell’organizzazione mondiale del commercio e la posizione cinese nei negoziati di Doha», cit., pp. 923 ss.

55 Il Principio NPF del GATS (articolo II) stabilisce che il miglior trattamento che un membro dà

ai servizi e fornitori di servizi di un qualsiasi altro membro deve essere esteso a tutti i membri OMC.

56 L’articolo XVI GATS sull’accesso al mercato stabilisce che ciascun membro accorderà ai

servizi e ai prestatori di servizi di un altro membro il trattamento previsto nelle sue liste d’impegni specifici, con le limitazioni lì specificate. Le concessioni di accesso al mercato del GATS definiscono il trattamento minimo che deve essere accordato a un servizio o fornitore estero di servizi.

57 L’articolo XVII GATS sul trattamento nazionale stabilisce che ogni membro riconosce ai

servizi e ai prestatori di servizi di un altro membro, nei settori inseriti nelle liste d’impegni e fatte salve le restrizioni ivi indicate, un trattamento non meno favorevole di quello accordato ai propri servizi e fornitori di servizi.

58 L’art. XX GATS, intitolato «Schedules of Specific Commitments», al paragrafo 1 stabilisce che

«Each Member shall set out in a schedule the specific commitments it undertakes under Part III of this Agreement. With respect to sectors where such commitments are undertaken, each Schedule shall

ha inserito nelle proprie liste d’impegni i servizi di fornitura idrica. Una trentina di paesi, viceversa, ha preso impegni specifici sui servizi di trasporto via acqua, che comprendono a loro volta i servizi legati alla gestione dei corsi d’acqua; tra tali Stati, una ventina ha accettato di accordare l’accesso al mercato e il trattamento nazionale. Un numero pressoché equivalente di paesi, inoltre, ha accettato di accordare l’accesso al mercato e il trattamento nazionale ai fornitori stranieri in relazione alla costruzione e alla manutenzione dei canali di scolo (sottosezione del settore dei lavori di costruzione di opere di genio civile, comprensive delle reti fognarie).

L’Unione europea, che coordina le richieste e gli impegni dei paesi membri, da parte sua, ha richiesto da tempo l’introduzione della voce «Acqua per usi domestici e gestione dei servizi fognari, recupero delle acque di scarico, purificazione e servizi di distribuzione attraverso la rete» nella categoria «servizi ambientali» del W/12059. La Commissione UE, contestualmente, ha avviato una serie di negoziati con 13 paesi membri dell’OMC per la liberalizzazione del commercio mondiale di beni ambientali, al fine di eliminare gli ostacoli agli scambi e agli investimenti in beni, servizi e tecnologie60.

L’inclusione di alcuni servizi legati all’acqua nelle liste d’impegni è stata interpretata, da parte della dottrina, come una sorta di «cavallo di Troia» che può condurre all’applicabilità delle regole del GATS, e alla relativa liberalizzazione,

specify: (a) terms, limitations and conditions on market access; (b) conditions and qualifications on national treatment; (c) undertakings relating to additional commitments; (d) where appropriate the time- frame for implementation of such commitments; and (e) the date of entry into force of such commitments». Sulla flessibilità e sui relativi limiti degli accordi GATS, che permettono agli Stati di

scegliere i settori da “liberalizzare” e di porvi specifiche condizioni, si veda, a titolo esemplificativo: M. HERDEGEN, Principles of international economic law, Oxford, 2013, pp. 225 ss.

59 Sul punto si vedano: Comunicazione delle Comunità europee e dei loro Stati membri: «AGCS

2000: servizi relativi all’ambiente», 22 dicembre 2000, S/CSS/W/38; Comunicazione delle Comunità europee in seno al Comitato economico e dell’ambiente dell’OMC, «Accesso ai mercati per i beni ambientali», OMC doc. TN/TE/W/47, 2005; Addendum delle Comunità europee in seno al Comitato economico e dell’ambiente dell’OMC, «Accesso ai mercati per i beni ambientali», OMC doc. TN/TE/W/47/Add. 1, 2005.

60 Cfr. Relazione 2015 della Commissione al Consiglio europeo sugli ostacoli al commercio e

dell’insieme dei servizi idrici61. Le pressioni di alcuni governi, compresa l’Unione europea, a inserire i servizi idrici nella categoria dei servizi ambientali, inoltre, hanno portato un’altra parte della dottrina a indicare tale categoria di servizi come la «porta d’ingresso dell’acqua nel WTO e il principale strumento per arrivare alla loro liberalizzazione»62. L’inserimento dei servizi idrici nella lista d’impegni dei rispettivi paesi implica, infatti, l’apertura della gestione e della distribuzione dell’acqua alla concorrenza internazionale e alle regole del GATS, fermo restando la possibilità di prevedere specifiche condizioni in sede di negoziato63.

La possibilità degli Stati di precisare le restrizioni applicabili al commercio all’interno delle rispettive liste d’impegni, tuttavia, evidenzia il fatto che l’applicabilità delle regole del GATS non implica sic et simpliciter la liberalizzazione, o addirittura la privatizzazione, dei servizi idrici.

Il termine «privatizzazione», in primo luogo, non è presente nel testo del GATS: l’art. XVIII, lett. g), precisa che «“service supplier” means any person that supplies a

service», dove per person s’intende «either a natural person or a juridical person»;

nessuna disposizione impone che il prestatore di servizio sia pubblico o privato.

Il GATS non impedisce neanche che il servizio aperto alla concorrenza internazionale sia gravato da obblighi di servizio pubblico; l’Accordo sulle Telecomunicazioni di Base e il Reference Paper, ad esempio, prevedono che

Any Member has the right to define the kind of universal service obligation it wishes to maintain. Such obligations will not be regarded as anti-competitive per se, provided they are administered in a transparent, non-discriminatory and competitively neutral manner and are not more burdensome than necessary for the kind of universal service defined by the

61 In tal senso si vedano, ad esempio: M.COSSY, «Le statut de l’eau en droit international

économique. Principaux aspect au regard des règles de l’Organisation mondiale du commerce», cit., pp. 124-125ss.

62 Cfr. M. TIGNINO, D.YARED, «La commercialisation et la privatisation de l’eau dans le cadre

de l’organisation mondiale du commerce», cit., pp 191 ss.

63 Le liste d’impegni precisano le restrizioni applicabili al commercio di servizi attraverso due

specifiche clausole relative, rispettivamente, all’accesso al mercato e al trattamento nazionale. Tipiche limitazioni di accesso al mercato sono quelle numeriche dei fornitori di servizi, al valore delle transazioni, di capitale, delle operazioni o limitazioni del numero di dipendenti ammesso. Sul punto si veda, ad esempio, D.CARREAU,P.JULLIARD, Droit international économique, Paris, 2010, pp. 300 ss.

Member64.

Da quanto appena evidenziato consegue che, una volta che i prestatori di servizi (pubblici o privati, nazionali o stranieri che siano) vengano posti su un piano di uguaglianza, nulla impedisce che lo Stati imponga l’organizzazione dei servizi in questione come servizi universali gravati dagli obblighi di servizio pubblico.

L’imposizione degli obblighi di servizio pubblico, come rilevato ampiamente in dottrina, costituisce un aspetto importante del dibattito sul rapporto tra la disciplina multilaterale e l’autonomia regolamentare statale. La loro determinazione si basa su scelte politiche che rimangono di competenza degli Stati, che possono tutelare le esigenze di servizio pubblico, limitando i loro obblighi attraverso l’apposizione di condizioni ulteriori65. Di conseguenza, appare condivisibile la tesi secondo la quale il GATS non impone alcuna limitazione alla capacità degli Stati di perseguire obiettivi di politica sociale attraverso la regolamentazione dei servizi pubblici, se non nella misura espressamente accettata dagli Stati stessi66.

Sul punto appare particolarmente esplicativa la dichiarazione resa da Mme Mireille Cossy, rappresentante dell’OMC, di fronte al Comitato dei diritti economici, sociali e culturali dell’ONU, secondo cui si è affermato che il GATS

«n’exige aucune privatisation ni aucune déréglementation de quelque service que ce soit. [ ] Les gouvernements peuvent choisir les services qu’ils sont disposés à libéraliser, c’est-à dire pour lesquels ils sont prêts à offrir à des fournisseurs étrangers des garanties en matière d’accès au marché et de traitement national. [ ] Quatre options s’offraient aux Etats membres : celles de maintenir un service donné en dehors de la portée de l’AGCS en fournissant ce service sur une base non commerciale et non concurrentielle ; de maintenir ou établir un monopole –public ou privé – sur un service donné ; d’ouvrir le service à la concurrence mais en restreignant cette

64 Cfr. Reference Paper on Regulatory Principles in the Telecommunication Sector, 24 April

1996, § 3. Consultabile al seguente indirizzo:

https://www.wto.org/english/tratop_e/serv_e/telecom_e/telecom_e.htm.

65 Sul punto si veda, ad esempio, F. COSTAMAGNA, «L’impatto del GATS sull’autonomia

regolamentare degli Stati membri nei servizi idrici ed energetici», cit., pp. 501 ss.

66 In tal senso si vedano: J.A.MARCHETTI,P.C.MAVROIDIS, «What are the Main Challenges for

the GATS Framework? Don’t Talk about Revolution», in Eur. Busin. Org. L.R., 5, 2004, p. 537; F. COSTAMAGNA, «L’impatto del GATS sull’autonomia regolamentare degli Stati membri nei servizi idrici

concurrence aux seuls entreprises nationales ; d’ouvrir le service à la concurrence tant national qu’international»67

Nell’ipotesi in cui lo Stato non assicuri in regime di monopolio e senza fini di lucro i servizi idrici, e abbia contestualmente inserito questi ultimi nella «lista d’impegni» del WTO delegando de facto e de jure lo sfruttamento e la distribuzione dell’acqua ai privati o a società straniere, permane sempre la possibilità di ricorrere alle classiche clausole di salvaguardia nazionale previste dagli accordi del WTO, illustrate nel paragrafo precedente68.