• Non ci sono risultati.

L’elemento musicale tra modernità e tradizione

I. 3 “Nuovo cinema sardo”: film, registi, storie di Sardegna

III.3 Il film

III.3.4 L’elemento musicale tra modernità e tradizione

Nel film, le musiche svolgono una precisa funzione narrativa, a partire da quelle extradiegetiche composte da Franco Piersanti che fungono da raccordo tra le varie sequenze, mentre i brani suonati e cantati a livello interno128 sono un continuo

rimando al testo atzeniano. Attraverso l’inserimento di brani jazz e swing immediatamente riconoscibili, Cabiddu celebra la «scoperta di un nuovo mondo/musica vissuto nel dopoguerra anche in Sardegna»129.

Il narratore del XXIV capitolo è un musicista che racconta di essere entrato a far parte dell’orechestra di Cesarino Cappelluti subito dopo la guerra e di aver incontrato Tullio Saba a Guspini «al principio del cinquantuno» (FB, 92). Da quel momento, ha inizio la carriera di cantate di Tullio che, ricorda il musicista,

126 MENARINI (1955: 160). 127 MENARINI (1955: 182). 128 Cfr. MICELI (2000). 129 CABIDDU (2014: 200).

[c]ome cantante di matrimoni […] era una frana, la voce era poca, sulle note alte stiracchiava da far paura, e quella poca mancava per almeno quattro giorni alla settimana. A volte i suoi giochi di parole allusivi in dialetto durante i pranzi irritavano lo sposo o qualche amico dello sposo; nascevano guai, risse. Suscitava fastidio anche il suo modo di vestire, faceva di tutto per imitare un attore americano che a quel tempo era famoso, ora il nome non lo ricordo… Di notte bevevamo e Cesarino suonava canzoni americane, Tullio cantava, era tutt’un’altra cosa, la voce notturna di quel matto faceva venire i brividi alla schiena, non so perché; c’è una canzone che vorrei ancora sentirgli cantare, faceva Me and my gin, si sentiva ch’era la sua canzone (FB, 93- 94).

Nella sceneggiatura, quel musicista anonimo ha un nome, Agostino; all’inizio della sua testimonianza, la sedicesima del film, racconta di come l’orchestra di Cappelluti, di cui lui e Tullio fanno parte, si procura da vivere nel dopoguerra: «in giro per la Sardegna a suonare per matrimoni cresime battesimi». Tullio Saba è la voce del terzetto, e nel suo repertorio si sono solo canzoni tradizionali in sardo: Sa bellesa de Clori, poesia di Paolo Mossa (Bonorva, 1821 – 1892), poeta noto per «il giro musicale delle strofe, il gusto del sottile gioco verbale»130, musicata dalla

Cappelluti band, e la ninna nanna Cuccu meu, anonima. Mentre Tullio canta, la voce off del testimone racconta che «i suoi giochi di parole allusivi/ in dialetto/ se divertivano le donne quasi sempre irritavano lo sposo e nascevano guai risse»131.

Il sardo è la lingua dell’allusione, del motto di spirito132, che Tullio usa per

divertire le spose e gli invitati ai matrimoni, l’inglese è l’idioma del corteggiamento e delle serenate notturne. Tullio si esibisce in una interpretazione di God Bless The Child di Billie Holiday e Arthur Herzog (1939), scarabocchiata su un pezzo di carta – presente nello spazio diegetico e inquadrato in PP dalla mdp - in un inglese maccheronico che cerca di riprodurne la pronuncia133:

Ies the strong ghet’s moar/ uai the uick uans feid/ empti pochets don’t/ eiven meid the grein/ Gad blees the ciaild/ the ciaild thets gad/ is oun134

130 BRIGAGLIA (2008:237). 131 Min. 50:43.

132 A proposito della varietà campidanese, e in particolare del cagliaritano, Atzeni sosteneva che fosse

«idioma straordinariamente ricco, adatto all’insulto, all’invettiva, al racconto buffo», cfr. SULIS

(1994: 37).

133 Min. 59:18.

134 Il testo originale è Yes, the strong gets more / While the weak ones fade/ Empty pockets don't ever make the grade/ Mama may have, Papa may have/ But God bless the child that's got his own/ That's

Solo alcune parole sono state risparmiate dalla deformazione grafica: l’articolo the, l’aggettivo strong, la negazione don’t e is, terza persona singolare del verbo to be, tempo presente. Ovviamente, l’articolo the è uno dei lemmi più frequenti dell’inglese135 e il suo spelling è noto a chiunque abbia una conoscenza anche

minima della lingua. La grafia di strong e is coincide con la loro pronuncia, mentre lo stesso non si può dire per i termini while (uai), gets (ghet’s), more (moar), child (ciaild), ecc. Si noti però l’accortezza della trascrizione fonetica di more (/’mɔ:/), per il quale l’apertura della o è segnalata dall’aggiunta di una a. Gets prende l’apostrofo probabilmente per influsso dell’esortativo let’s (let us), molto diffuso nei titoli e nei testi di canzoni inglesi e americane.

Le musiche e le canzoni di queste sequenze sono intradiegetiche136, in quanto

collocate nel luogo e nel tempo dell’azione. Sono musiche che posseggono inoltre un profondo valore semantico, sia in relazione agli eventi e alle conseguenze che le musiche avranno sul corso della storia, sia per la funzione assegnata alle lingue impiegate. Il sardo diverte e allude, l’inglese seduce e fa innamorare: due codici capaci di coniugare due mondi contrapposti ma in fondo complementari: la tradizione e la modernità. Per entrambe, vige la regola della decodificazione o riscrittura in funzione della parlata orale, viva e cangiante. La musica, popolare e pop, viaggia sulle frequenze dell’oralità; è eredità del passato (sardo) o propagazione del presente (americano), ma sempre e comunque espressione della cultura di un popolo, patrimonio da salvaguardare e tramandare. Alla musica Sergio Atzeni dedica un’attenzione particolare, che si ritrova tanto nella sua attività giornalistica, del periodo 1966-81, quanto nei suoi romanzi (Il figlio di Bakunìn, Il quinto passo è l’addio, Bellas mariposas) e ancora nei suoi Racconti con colonna sonora137, e alla sua passione Cabiddu rende omaggio nella sequenza dedicata alla

breve carriera da cantante di Tullio Saba.

got his own. abbiamo trascritto le parole direttamente dal film, in quanto la canzone non è ripresa

dal romanzo.

135 8.878.597 occorrenze solo nel corpus Internet-EN (Internet texts in English) presente nel

database IntelliText.

136 O musiche da schermo, secondo la denominazione di CHION (2001). 137 Pubblicati postumi da il Maestrale nel 2002.