• Non ci sono risultati.

L'evoluzione della crisi e la strategia Europa

Sviluppi recenti in materia di aiuti di Stato

4.3 L'evoluzione della crisi e la strategia Europa

Quello appena descritto è il modus operandi iniziale delle istituzioni comunitarie, negli anni 2008 e 2009, per tentare di bloccare l'evolversi della situazione di crisi, sviluppatasi mediante una ripresa economica avviatasi lentamente all'inizio del 2010. Successivamente però, si assiste ad un ulteriore degeneramento della situazione economica e finanziaria, a partire dalla fine del 2011, con un settore bancario che continua a risentire degli effetti negativi della crisi mondiale, e con mercati continuamente instabili ed incerti sulle prospettive economiche. L'Unione europea si trova nuovamente a fare i conti con l'ulteriore sgretolamento della situazione economica e finanziaria, che tutt'oggi non si è sanata del tutto.

In questa prospettiva, il mercato unico rappresenta per l'Europa la migliore risorsa per generare una crescita sostenibile.

Un mercato interno efficiente, come sappiamo, richiede in primo luogo l’impiego di una regolamentazione atta a creare un mercato integrato senza frontiere nazionali e, in secondo luogo, una politica di concorrenza, ivi compreso il controllo degli aiuti di Stato, in

120 modo tale da garantire che il funzionamento del mercato interno non venga falsato dai comportamenti anticoncorrenziali delle imprese o dagli Stati membri che favoriscono alcuni operatori a scapito di altri.

La concorrenza, dunque, rappresenta uno dei principali motori della crescita: incita le imprese, comprese quelle nuove, ad entrare sui mercati e ad innovare, migliorando la produttività e la competitività in un contesto globale. Nel contempo, il controllo degli aiuti di Stato, che costituisce uno degli strumenti della politica di concorrenza, svolge un ruolo fondamentale per la tutela ed il rafforzamento del mercato unico.

Infatti, alla luce dell'inasprimento della crisi con cui ci stiamo confrontando, date le eccezionali condizioni economiche, l'Unione ha sentito, ancora una volta, la necessità di incrementare ed accrescere la certezza del diritto; di sostenere lo sviluppo di una politica in materia di aiuti di Stato in un contesto sempre più trasparente; di approvare ulteriori proroghe agli aiuti già concessi; di adottare nuove misure statali applicabili ai singoli Stati membri ai sensi dell'art. 107 TFUE.

Pertanto, l'evoluzione della crisi ha giustificato la proroga delle misure previste dal "quadro temporaneo"167 e destinate a facilitare

l'accesso delle imprese al finanziamento fino al 31 dicembre 2011168, accompagnata, nondimeno, dall'introduzione di condizioni

167 V. in argomento il paragrafo precedente;

168 Un'analoga necessità si è palesata per l'aiuto temporaneo per la produzione

di prodotti verdi, poiché a causa della crisi economica e finanziaria le imprese hanno incontrato difficoltà ad ottenere finanziamenti per la produzione di prodotti più rispettosi per l'ambiente. La scadenza naturale del quadro temporaneo era fissata al 31 dicembre 2010. Tuttavia il 1 dicembre 2010, la Commissione ha stabilito una proroga fino al 31 dicembre 2011 di determinate misure inserite nel quadro temporaneo (aiuti di importo limitato).

121 più rigorose, nella prospettiva della ripresa economica di tutti i Paesi dell'Unione169.

In effetti, l'Unione, nelle varie comunicazioni che abbiamo accennato al paragrafo precedente, ha più volte ribadito che la possibilità di beneficiare di misure di aiuto ai sensi dell'art.107, par.3, lett. b), TFUE in presenza di condizioni di mercato eccezionali, non avrebbe né dovuto né potuto ostacolare il processo di abbandono graduale delle misure di sostegno temporaneo straordinario mediante una strategia trasparente e debitamente coordinata tra gli Stati membri per evitare ricadute negative.

Così, già dal 2010, la Commissione ha attuato la prima fase del processo di uscita graduale delle banche e, a partire dal luglio del 2010, ha applicato delle condizioni più rigorose per stabilire la compatibilità delle garanzie pubbliche a norma dell'art. 107, par.3, lett. b), TFUE. Allo stesso modo, per consentirne il risanamento a lungo termine, è rientrata nella strategia di riduzione graduale degli aiuti eccezionali e temporanei concessi negli ultimi anni la ristrutturazione delle imprese in difficoltà.

Tuttora, la necessità di interventi strutturali e preventivi è considerata essenziale per non ritardare la necessaria ripresa dell'economia e per non inasprire la recessione ed i suoi effetti. A fronte di tali esigenze, la Commissione si è impegnata a ripristinare i propri precedenti orientamenti restrittivi in materia di

169 Comunicazione della Commissione - Quadro unionale temporaneo per le

misure di aiuto di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi economico - finanziaria ( GUUE C 6, dell' 11 gennaio 2011).

122 aiuti di Stato al fine di autorizzare esclusivamente misure pubbliche meno distorsive e più orientate alla crescita.

In particolare, negli ultimissimi anni, l'Unione ha dato avvio alla prefissata strategia di riduzione graduale degli aiuti, onde garantire il ritorno alle procedure ordinarie di autorizzazioni delle sovvenzioni nazionali ed il ristabilimento del mercato in condizioni normali. A tal fine, le istituzioni comunitarie si sono mostrate sempre più efficaci e più attive nel contribuire all'attuazione della c.d.

"strategia Europa 2020"170.

Europa 2020 costituisce la strategia di crescita dell'Europa in questo ultimo decennio; è stata proposta come nuova strategia politica mediante comunicazione della Commissione, presentata nel marzo del 2010 e successivamente approvata dai capi di Stato e di governo dei paesi dell'Unione nel giugno dello stesso anno, e mira a colmare le lacune del nostro modello di crescita ed a creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico.

La strategia prevede obiettivi tangibili da realizzare entro un periodo decennale in ambiti come l'occupazione, l'istruzione, l'energia e l'innovazione; obiettivi che, strettamente correlati, dovrebbero aiutare l’Unione europea e gli Stati membri a realizzare alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.

La strategia, in questo modo, consentirebbe all'Europa di superare l'impatto della crisi economica e finanziaria, che continua ad affliggere molti paesi dell'Unione, e di rilanciare l'economia, al fine di favorire una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Lo stesso Consiglio europeo ha sottolineato che le politiche per il

170Comunicazione della Commissione "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", COM(2010) 2020 definitivo del 3.3.2010.

123 raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 possono apportare un importante contributo alla cessazione della crisi e al rilancio di una crescita sostenibile.

Europa 2020, per ciò che riguarda l'argomento principale del nostro lavoro, riconosce il ruolo svolto dagli aiuti di Stato a favore della crescita, e la loro capacità di "dare un contributo attivo e costruttivo agli obiettivi di Europa 2020 stimolando e sostenendo le iniziative riguardanti tecnologie più innovative e agevolando parallelamente l’accesso al sostegno pubblico per gli investimenti, al capitale di rischio e ai finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo"171.

4.4 L'attuazione della strategia Europa 2020 e le ultime