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La Corte penale internazionale: struttura e competenze

La Corte penale internazionale è un'organizzazione internazionale indipendente, che non appartiene alle Nazioni Unite. Ha sede a L'Aia, nei Paesi Bassi. Anche se le spese sono finanziate principalmente dai contributi degli Stati membri , la Corte riceve anche contributi volontari dei governi, organizzazioni internazionali , privati e società 78.

La Corte penale internazionale è un tribunale indipendente e permanente, la quale , come più volte ribadito in questa sede, è incaricata di ricercare e sottoporre a giudizio persone accusate dei più gravi crimini di rilevanza internazionale, vale a dire il genocidio, i crimini contro l'umanità e crimini di guerra.

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Essa non interviene quando un caso è indagato o processato da un sistema giudiziario nazionale, a meno che queste procedure non sono condotte in buona fede, per esempio se sono stati ufficialmente lanciati solo per sottrarre un persona dalla sua responsabilità penale 79.

In tutte le sue attività, la Corte penale internazionale osserva i più alti standard di imparzialità ed equità.

La Corte è un'istituzione indipendente. Essa infatti non è parte delle Nazioni Unite, ma ha instaurato un rapporto di stretta collaborazione con esso. La Corte si compone di quattro organi:

Presidenza

 Camere

Ufficio del procuratore

 Registro

 Altri Uffici

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La Presidenza è uno dei quattro organi della Corte penale internazionale ed è responsabile dell'amministrazione generale della Corte, ad eccezione dell'ufficio del Procuratore, e compiti specifici previsti dallo Statuto. Essa è composto dal Presidente e Primo e Secondo Vice-Presidenti, i quali sono eletti a maggioranza assoluta dei giudici della Corte per un mandato rinnovabile di tre anni. I giudici che compongono la Presidenza servono su una base a tempo pieno.

La Presidenza ha tre aree principali di responsabilità: funzioni giudiziarie e legale, funzione di amministrazione e la funzione che concerne le relazioni esterne.

Nell'esercizio delle sue funzioni giudiziarie, la Presidenza costituisce e assegna cause alle sezioni, e conclude accordi di cooperazione che coinvolgono principalmente la stessa Corte con gli altri Stati. Fatta eccezione per l'ufficio del Procuratore, la Presidenza è responsabile della corretta

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amministrazione della Corte e supervisiona il lavoro del Registro di sistema.

Tra le responsabilità della Presidenza nel settore delle relazioni verso l’esterno vi è quella di mantenere rapporti duraturi con gli altri Stati e gli altri enti al fine di promuovere ed incentivare la cooperazione tra la Corte penale internazionale e gli stessi Stati , per le questioni che sono d’interesse comune.

Secondo l'articolo 38 dello Statuto di Roma, i giudici della Corte hanno eletto la Presidenza in data 11 marzo 2012. Essa si compone di tre giudici eletti dagli altri giudici per un periodo di tre anni. Il giudice Sang-Hyun (Repubblica di Corea), è presidente della Corte. Per quanto riguarda le camere , invece esse si compongono in tre divisioni:

1. La Divisione d’ Appello 2. La divisione Trial

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Le funzioni giudiziarie della Corte sono esercitate in ciascuna sezione dalle Camere.

La Divisione d'Appello è composta dal presidente della Corte e di altri quattro giudici, la Divisione di giudizio e la Divisione per le indagini preliminari di non meno di sei giudici ciascuno.

Secondo l'articolo 39 (1) dello Statuto di Roma, l'assegnazione dei giudici alle Divisioni si basa sulla natura delle funzioni che devono essere svolte da ciascuna divisione e le qualifiche e l'esperienza dei giudici eletti alla Corte penale internazionale, in modo tale che ogni divisione

deve contenere una combinazione appropriata di

competenze in diritto e procedura penale e nel diritto internazionale. La Divisione Pre-Trial è composto in prevalenza da giudici con esperienza di processo penale. I giudici sono assegnati a queste divisioni per un periodo di tre anni e successivamente fino al completamento di ogni

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caso l'udienza di cui ha già iniziato nella divisione in questione. La presidenza può decidere di collegare temporaneamente un giudice della Divisione di prova alla divisione Pre-Trial e viceversa se il carico di lavoro della Corte lo richieda secondo quanto recita l’articolo 39.4 dello Statuto.

I giudici assegnati alla Sezione degli appelli servono esclusivamente a tale divisione per il loro tutta la durata del mandato. Tra i membri di ciascuna Divisione, il Presidente è eletto per sorvegliare l’amministrazione inerente all’attività della Divisione per un periodo di un anno. La camera d’appello è composta da cinque giudici della stessa Divisione d’ appello.

La Camera d'appello designa un giudice che presiede per ogni appello. L'assegnazione dei giudici alle divisioni si basa sulla natura di ogni funzioni assegnate e le competenze e l'esperienza dei giudici. Come già anticipato in precedenza, si è fatto in modo che ogni sezione riceve appropriata

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combinazione di esperienza nel diritto penale e di procedura penale e nel diritto internazionale. I giudici della Corte sono: Sang-Hyun Song (Repubblica di Corea), Sanji Mmasenono Monageng (Botswana), Cuno Tarfusser (Italia), Hans-Peter Kaul (Germania), Akua Kuenyehia (Ghana), Erkki Kourula (Finlandia) Anita Ušacka (Lettonia), Ekaterina Trendafilova (Bulgaria), Joyce Aluoch (Kenya), Christine van den Wyngaert (Belgio), Silvia Alejandra Fernández de Gurmendi (Argentina), Kuniko Ozaki (Giappone), Miriam Defensor- Santiago (Filippine), Howard Morrison (Regno Unito), Olga Herrera Carbuccia (Repubblica Dominicana), Robert Fremr (Repubblica Ceca), Cile Eboe-Osuji (Nigeria) e Geoffrey A. Henderson ( Trinidad e Tobago)80.

I seguenti giudici restano in carica fino alla conclusione del processo, ai sensi dell'articolo 36-10 dello Statuto di Roma:

Giudice Fatoumata Dembele Diarra (Mali)

Giudice Sylvia Steiner (Brasile)

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L’ufficio del procuratore invece è incaricato di ricevere le comunicazioni ed ogni informazione debitamente valutata relativa ai reati di competenza della Corte di esaminare e condurre indagini e azioni penali dinanzi alla Corte.

Esso è diretto dal Procuratore, Fatou Bensouda (Gambia), il quale è stato eletto dagli Stati contraenti per un periodo di nove anni. Inoltre il Procuratore è assistito da un Vice- Procuratore James Stewart, il quale è responsabile dell’Ufficio Accusa del Procuratore. Nell’esecuzione delle indagini e dei processi, la Procura ha come obiettivo principale quello di assicurare alla giustizia penale i responsabili dei più gravi crimini internazionali, e per quanto le è possibile, svolgendo una funzione deterrente, a

prevenire tali reati.

Il Procuratore Capo deve iniziare le indagini qualora ritenga che le informazioni ricevute siano tali da far ritenere che la

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situazione denunciata dagli Stati Parti dello Statuto, dal Consiglio di Sicurezza, da singoli individui o da organizzazioni non governative, costituendo una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali, configuri un reato. Prima di prendere qualsiasi decisione al riguardo (archiviazione o luogo a procedere), il Procuratore Capo è tenuto ad una valutazione attenta del materiale sottoposto alla sua attenzione. Nell’ipotesi in cui il fatto costituisca un crimine internazionale, il Procuratore chiede alla Camera per le indagini preliminari di concedere l’autorizzazione alle indagini. L’ufficio del Procuratore sta attualmente conducendo esami preliminari che analizzano presunti crimini commessi nei territori di Honduras , Afghanistan , Corea e le Comore. Esso ha recentemente adottato un codice di condotta all’interno di tale ufficio. Questo codice offre una serie completa di norme di comportamento per tutti i membri dell'Ufficio, sia i membri del personale e funzionari eletti. L’ufficio della Procura è suddiviso in tre divisioni. La

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prima, quella per le indagini preliminari è responsabile della conduzione dell’attività investigativa, come ad esempio raccogliere ed esaminare le deposizioni, porre domande alle persone indagate così come alle vittime e ai testimoni. A tal fine, la Procura deve il più possibile estendere le indagini a tutti quei fatti costituenti prove a carico e a favore. La seconda divisione, l’accusa, ha un ruolo particolare nel procedimento investigativo: ha la responsabilità della contestazione dei casi prima che essi vengano assegnati alle

varie sezioni della Corte.

L’ultima divisione, della giurisdizione, complementarietà e collaborazione, analizza le dichiarazioni, le comunicazioni e i riferimenti (con il supporto della prima divisione) e assicura la cooperazione di cui necessita la Procura.L’ufficio del Procuratore, nell’esercizio delle proprie funzioni, deve agire indipendentemente. La cancelleria è responsabile degli aspetti non giudiziari dell'amministrazione e dei servizi della Corte. E’ guidato dal cancelliere, che è il principale

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responsabile della gestione della Corte, egli esercita le sue funzioni sotto l'autorità del presidente della Corte. Il cancelliere attuale eletto dai giudici per un periodo di cinque anni, il signor Herman von Hebel (Paesi Bassi). La Cancelleria quindi è responsabile di tutti gli aspetti amministrativi dell’organo, l’assistenza legale, la protezione delle vittime e dei testimoni, il consiglio di difesa, il funzionamento dell’unità di detenzione, e altri servizi organizzativi (finanza, traduzione, personale impiegatizio, ecc.). Una delle più importanti novità dello Statuto della CPI è la serie di diritti garantiti alle vittime (Office of Public Counsel For Victims e l’ Office of Public Counsel For Defence). Per la prima volta nella storia della giurisprudenza penale internazionale le vittime hanno la possibilità di presentare loro dichiarazioni ed osservazioni davanti alla Corte. La loro partecipazione è autorizzata in diversi gradi di procedimento e secondo differenti formalità.

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Nella maggioranza dei casi le persone lese presenziano ai processi tramite propri rappresentanti legali, purché ciò non pregiudichi i diritti dell’accusato e non leda i principi di giustizia e imparzialità del processo. I provvedimenti a tutela delle vittime permettono loro di ottenere, laddove appropriata, una forma di riparazione alle sofferenze subite. Questo rappresenta un’ampia garanzia: la via di mezzo tra una giustizia retributiva e una riparatrice, capace quindi non solo di condannare i rei, ma anche di aiutare le vittime ad ottenere giustizia, in modo tale che sia data loro la possibilità di ricostruire le proprie vite. A tal fine è stato istituito il Fondo fiduciario per le vittime, con il compito di andare incontro ai loro bisogni. I soggetti in questione sono: i bambini-soldato , quindi minori costretti alle armi e che hanno subito dure prove come conseguenza del loro essere coattivamente impegnati in prima linea, le vittime di rapimento o stupro , le quali che necessitano di un’assistenza post-traumatica, persone che hanno visto le

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loro proprietà o vite distrutte.

Il Fondo è stato creato dalla Corte penale internazionale, ed è amministrato dalla Cancelleria, ma è anche controllato da un organo indipendente, quale l’ufficio dei direttori. Il fine del Fondo è quello quindi di donare del denaro alle vittime. Talvolta può essere denaro che la Corte ordina al criminale di pagare come compensazione, restituzione o riparazione, del danno commesso. Il denaro può essere assegnato direttamente o attraverso organizzazioni ai singoli individui quanto a gruppi di persone. Questi uffici funzionano come uffici totalmente indipendenti. La Corte interviene allorquando il Procuratore sia messo a conoscenza di una situazione, rientrante nelle fattispecie punibili come crimini internazionali, da uno Stato (parte dello Statuto) o dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, oppure quando il Procuratore decide di sua iniziativa di iniziare le indagini in base a informazioni ricevute. In quest’ultimo caso, il Procuratore deve in ogni modo ricevere l’autorizzazione

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della Camera del giudizio preliminare prima di procedere con le indagini. Una volta concluse le indagini, accertato il fatto che nella richiesta di arresto preparata dell’ufficio del procuratore vi siano gli elementi necessari e sufficienti per l’arresto, il mandato di cattura può essere deciso soltanto dalla Camera per le indagini preliminari. Alle persone sottoposte a regime di arresto è riconosciuto il diritto di essere portate prontamente innanzi alle autorità giudiziarie competenti per verificare la legalità del fermo. Allo stesso tempo, possono presentare domanda di rilascio. La Camera di giudizio deve poi provvedere, entro un tempo ragionevole, a confermare l’arresto della persona accusata. Il giudizio ovviamente deve essere compiuto secondo regole che tengano conto dei diritti delle persone colpevoli e della tutela dei testimoni. Il massimo della pena applicabile è 30 anni di carcere. L’ergastolo può essere comminato solo se vi sono circostanze che lo giustificano. Le sentenze inoltre sono eseguite in quegli Stati che hanno indicato la loro

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disponibilità ad accettare le persone condannate. Gli Stati membri sono obbligati a cooperare con la Corte penale internazionale durante le indagini e per la persecuzione dei crimini, assicurandosi che vi siano procedure, nell’ambito del diritto nazionale di ciascun paese, per tutte le forme di consultazione e collaborazione che potrebbero facilitare il lavoro della Corte.

Al di sopra della Corte vi è l’Assemblea degli Stati Parti , la quale è composta da tutti i paesi firmatari dello Statuto di Roma, e si configura come organo di direzione della Corte.