Analisi prosodica della cronaca in diretto del giornalista sportivo
4.2. La descrizione in diretta e i suoi vincoli
Partiremo da un esempio in francese che illustra bene il carattere iconico della prosodia: seguendo la linea melodica si ha l‘impressione di seguire la fase di gioco (accelerazione e rallentamento) e soprattutto la traiettoria del pallone (che sale e ridiscende).
36
Figura 5: Illustrazione della frase: « Hernandez le drop avec le pied gauche qui va mourir sous les poteaux où se trouve Cédric Heymans avec un arrêt de volée accordé par Monsieur SpreadBury »
Ci occuperemo ora dell‘inglese e del giapponese per mostrare in quale modo l‘intonazione trasmette la stessa intenzione attitudinale nello stesso modo.
La stessa fase di gioco viene descritta in francese nella figura 6 e in inglese nella figura 7. Mentre tutto sembra ―calmo‖ e i giornalisti ―fanno passare il tempo‖ con un tono di voce relativamente basso (medio) e con poche variazioni, un giocatore francese commette un errore, perde la palla a vantaggio di un inglese che fugge e segna una meta: i giornalisti reagiscono nello stesso modo, passando ad un registro alto, accompagnato da un aumento della velocità di eloquio da parte del cronista inglese che manifesta così la sua eccitazione positiva, mentre il commentatore francese smozzica le parole come in una successione di singhiozzi.
37
Figura 6: Gomarsall au pied c‘est ce que vous expliquez tout à l‘heure Thierry Lacroix la couverture (↗ ) de Traille (↘ ) # oh (↗ ) l‘essai non #
de Josh Lewsey (↗ ↘ )…
Figura 7: Traille has been in a quite central location of terrible (↗ ) hesitation from him…
Un fenomeno identico si riscontra per il commento di una stessa fase di gioco in giapponese e in francese.
Nell‘ultimo minuto di gioco, quando il Giappone potrebbe segnare pareggiando, una successione di attacchi, segnalati da una successione di picchi della linea melodica, non ha esito e la formazione finisce col perdere la palla: questa azione mancata che segna la sconfitta del Giappone provoca una brusca caduta della F0 nel commento del giornalista, che segna al contempo la delusione e la fine dell‘incontro.
La descrizione in giapponese è più rapida (il numero di more aumenta, segnato da una successione di brusche ascese della F0 prima della caduta finale (eccitazione ―partigiana‖).
38
La descrizione in francese inizia con una velocità e una melodia ―normali‖ (il giornalista è meno emotivamente coinvolto) e termina anch‘essa con una brusca accelerazione associata a un‘ascesa della F0 seguita da una caduta improvvisa e rapida su ―fini‖.
Figura 8: Robinsu ↗ OOnisi ↗ OOnisiga iku ↗ Oonisi itta usirokara hajikareta ↘ aa korewa penaruti nokkuondesu ↘
(giocatore) (giocatore) (giocatore) (giocatore) (avanza) (perde la palla) (ah, errore)
Figura 9: il faut pas perdre la balle # il faut créer des temps de jeu ## allez le soutien (↗) un ballon chipé par les Fidjiens c‘est fini (↘ )
5 Discussione
La nostra analisi dimostra che la cronaca del giornalista sportivo presenta due tipi di discorso: un discorso che è commentativo in senso proprio e un discorso descrittivo. Orbene: se dal punto di vista del contenuto del messaggio i due tipi di discorso sono facilmente identificabili (non foss‘altro che a livello delle strutture sintattiche nominali che sono privilegiate nel discorso descrittivo), ciò è un po‘ meno
39
vero per quanto attiene alla prosodia. Infatti, già nel discorso commentativo si ritrovano degli aspetti che si sarebbero potuti considerare specifici del discorso descrittivo, in quanto riconducibili all‘eccitazione motivata dall‘azione di gioco in corso di svolgimento e descritta in diretta dal locutore. In questo senso, l‘impiego di un registro di voce particolarmente alto, di accenti d‘insistenza imprevedibili si presentano nei due tipi di discorso, descrittivo e commentativo, quando invece non erano previsti che nella parte descrittiva. Perché tale attesa? Poiché questo aumento del registro vocale, queste brusche variazioni della F0 sono associati, in linea generale, ad un discorso ―emotivo‖. Si tratta infatti di parametri che si ripresentano spesso quando si descrivono emozioni come la gioia o la collera (Fonagy, 1983; Léon, 1993) che hanno in comune il fatto di essere emozioni attive e che sono associate all‘idea di eccitazione. Evidentemente, l‘esperienza ci insegna che queste particolarità della voce umana ―eccitata‖ appaiono in un discorso realizzato in diretta, allorché il locutore è coinvolto dal gioco. Per contro, si fatica ad immaginare perché questi stessi tratti prosodici appaiano nel discorso prima che l‘incontro abbia inizio.
È qui che bisogna di nuovo far riferimento alla situazione enunciativa per capire perché il locutore impiega un registro di voce piuttosto alto e tante variazioni della F0 nel suo discorso introduttivo, che è puramente commentativo. In effetti, bisogna ricordare che il cronista sportivo si rivolge prima di tutto al telespettatore, che non è in senso stretto presente nella situazione di enunciazione, ma che è costantemente tenuto in considerazione dal cronista nel suo discorso. La necessità di tener desta l‘attenzione dei telespettatori giustifica l‘impiego di un registro di voce alto, come pure la presenza ricorrente di accenti di insistenza volti a dare l‘impressione che succeda qualcosa quando invece nulla è ancora cominciato. Non va quindi dimenticato che, anche se il locutore è coinvolto emotivamente nell‘incontro, l‘emozione è sempre, almeno in parte, una questione di messinscena volta a commuovere il telespettatore, a fargli condividere l‘eccitazione del gioco e a tener desta la sua attenzione.
40
Dall‘analisi delle realizzazioni in inglese e in giapponese ci si accorge che si ritrovano nelle tre lingue fenomeni prosodici analoghi e ciò indipendentemente dalla struttura fonologica e prosodica propria di ciascuna lingua. Il confronto fra diversi estratti di queste tre lingue è stato effettuato sulle parti puramente descrittive dei discorsi giornalistici. Infatti, abbiamo considerato che è nella parte descrittiva, quando il discorso è motivato dall‘azione di gioco, che i corpora delle diverse lingue sono comparabili. Si può asserire che esiste una sorta di iconicità presente in questo discorso descrittivo nel senso che l‘azione che si svolge contemporaneamente al discorso si riflette nella prosodia impiegata dal locutore. Abbiamo illustrato questo fenomeno nella figura 5. L‘iconicità del discorso sportivo potrebbe probabilmente spiegare che, da una lingua all‘altra, la descrizione di una medesima azione si traduca prosodicamente nello stesso modo.
Tuttavia, ciò non spiega per quale ragione questi stessi fenomeni prosodici appaiono quando il discorso cessa di essere descrittivo. Si potrebbe a questo punto ritenere di essere in presenza di un fonostile, cioè di una prosodia propria di questo tipo di discorso e che la mondializzazione degli scambi attraverso i media influenza anche il discorso giornalistico, unificandolo in un genere discorsivo e prosodico che condivide caratteristiche comuni in tutte le lingue, o perlomeno nelle tre lingue che abbiamo preso in considerazione. Questo fonostile potrebbe essere considerato come una sottocategoria del fonostile del discorso giornalistico con il quale ha in comune, perlomeno in francese, un accento all‘inizio del gruppo ritmico (Lucci, 1980; 1983).
6 Conclusione
Il nostro studio si proponeva di offrire un‘analisi e una descrizione dettagliata degli aspetti prosodici essenzialmente del discorso sportivo. Questa analisi è stata organizzata attorno a tre assi di riflessione: a) la specificità della situazione enunciativa, e segnatamente la presa in conto da parte del
41
locutore-giornalista nel suo discorso di un interlocutore invisibile e muto e tuttavia presente, il telespettatore; b) lo stretto legame esistente fra il discorso del giornalista (particolarmente nel discorso di tipo descrittivo) e l‘azione di gioco; c) l‘aspetto iconico di questo tipo di discorso che, a causa di ciò, presenta degli aspetti comuni in lingue molto diverse le une dalle altre a livello di struttura prosodica.
Abbiamo così dimostrato che, a causa della situazione di enunciazione e della necessità, per il locutore-giornalista, di mantenere viva l‘attenzione del pubblico al quale si rivolge in realtà (pur non essendo questo stesso pubblico attore della situazione enunciativa), il registro vocale del locutore è praticamente mantenuto in modo permanente in un registro vocale piuttosto alto, con valori massimi della F0 assolutamente eccezionali, tenuto conto che siamo in presenza ogni volta di voci maschili. Inoltre, abbiamo mostrato che, per la stessa ragione, il locutore infiorava il suo discorso con accenti d‘insistenza, imprevedibili, che si traducevano in bruschi salti melodici.
Analizzando il discorso descrittivo del locutore, abbiamo mostrato che esso presentava, dal profilo prosodico, dei legami con l‘azione di gioco. In effetti, il discorso descrittivo del cronista presenta la stessa alternanza di fasi rapide e attive e di fasi più lente, il che corrisponde all‘alternanza delle fasi di gioco durante l‘incontro. Questo passaggio da una fase all‘altra si traduce nel discorso del locutore attraverso variazioni di velocità e variazioni melodiche.
L‘aspetto quasi simultaneo delle variazioni prosodiche in relazione con le variazioni del gioco ci hanno indotti a prendere in considerazione l‘iconicità di questo tipo di discorso, tanto più che gli stessi fenomeni prosodici appaiono in tre lingue molto diverse quanto a struttura prosodica. La comparazione delle cronache sportive nelle tre lingue e le caratteristiche prosodiche comuni affiorate ci hanno indotti a riflettere sulla nozione di fonotipo applicabile in questo caso al discorso sportivo diffuso in tutto il mondo dai media.
Nel nostro studio, ci siamo interessati della cronaca di incontri di rugby. Pare quasi certo che ritroveremmo fenomeni
42
prosodici analoghi in altri commenti sportivi, perlomeno quando si tratta di sport collettivi. Resta il fatto che sarebbe certamente interessante il confronto con le cronache di incontri sportivi d‘altro genere, come il calcio per esempio. Inoltre, abbiamo scelto di lavorare su cronache di incontri diffusi alla televisione; sarebbe senza dubbio interesssante studiare i vincoli legati al tipo di media attraverso il quale è trasmessa la cronaca. Incontreremmo forse strategie descrittive diverse da parte di giornalisti che si esprimono per radio e non più alla televisione, rivolgendosi a interlocutori dei quali sostituiscono anche la vista? Comunque sia, siamo qui in presenza di un genere di discorso, e al livello prosodico di un fonostile; un‘analisi diacronica di cronache sportive radiofoniche e televisive potrebbe fornire un punto di vista interessante sulla creazione e sull‘evoluzione di questo fonostile.
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano Candido Matasci per la traduzione in italiano.
Riferimenti bibliografici
Blanche-Benveniste, C. (2000) Approches de la langue parlée en français. Paris: Ophrys.
Boulakia, G., J. Deulofeu and Ph. Martin (2001) Quand la prosodie bienforme les énoncés mal formés, in Actes de la Journée Prosodie 2001 (CNRS-GDR 34 Phonologie), Grenoble, 10-11 octobre 2001, pp. 53-6.
Deulofeu, J. (1998) Les commentaires sportifs constituent-ils un ―genre‖, au sens linguistique du terme ?, in Actes du Colloque Questions de méthode dans la linguistique sur corpus, Perpignan, 9-11 Mai 1998, Paris: Champion. Fónagy, I. (1983) La vive voix. Paris: Payot.
Kerbrat-Orecchioni, C. (1990) Les interactions verbales. Paris: Armand Colin.
43
Léon, P. R. (1993), Précis de phonostylistique, parole et expressivité. Paris: Nathan.
Lucci, V. (1980) L‘accent didactique, in Fónagy, I. and P. Léon (eds) L‟accent en français contemporain. Studia Phonetica, 15, pp. 107-22.
– (1983) Étude phonétique du français contemporain à travers la variation situation nelle. Grenoble: ULL.
Martin, P. (1981) Pour une théorie de l‘intonation, in Rossi et al (eds) L‟intonation, Paris: Klincksieck.
45