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Quindi, alla correzione lessicale corrisponde un incremento di

Nel documento La comunicazione parlata 3 (pagine 62-68)

Griglie tonali Amedeo De Dominicis

T. Quindi, alla correzione lessicale corrisponde un incremento di

sulla sua sinis…

1

P1

sulla sua sinis

Prep SN

M PROM: S B

IP2

sulla tua sinistra

1

P1

sulla tua sinistra

Prep Agg N

PROM: T B

Nucleo

In entrambi gli IP l‘aggettivo possessivo occupa la posizione di massima prominenza intonativa (PROM). La funzione sintattica è la stessa, ma la copertura lessicale viene corretta (―sua‖  ―tua‖). La prima PROM è espressa mediante il tono (M)S, la seconda mediante

T. Quindi, alla correzione lessicale corrisponde un incremento di

prominenza tonale della seconda PROM. Si tratta di un fenomeno che si trova frequentemente e che è notevole. La ripetizione lessicale serve da supporto alla costruzione di una PROM che si colloca sull‘ultima occorrenza della serie ripetuta (e facoltativamente anche sulle occorrenze precedenti): nel corso della ripetizione la prominenza tonale si incrementa. Si tratta di un meccanismo di costruzione del Nucleo di natura linguistica particolare. Sebbene foneticamente entrambe le PROM siano prominenti, solo la seconda (―tua‖) è Nucleo intonativo nel quadro dell‘ipotesi teorica che presentiamo in questo lavoro. E la natura di tale Nucleo è dovuta all‘intersecarsi sul costituente ―tua‖ di relazioni intonative e sintattiche. Per conseguenza, i due IP costituiranno un unico macroIP.

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Caso 2

IP1

quindi rivolta verso la torta

1

P1

quindi rivolta verso la torta

Avv V Prep Art N

M L PROM: H

L L

U L B

IP2

sono sopra la torta

1

P2

sono sopra la torta

V Prep Art N

M PROM: T D B

IP3

no no devi stare sotto la torta

1

P1

no

2 no devi stare sotto la torta

NEG V V Prep SN 1: 2: M U PROM: H S L D D D D IP4

a fianco alla torta

1

P1

a fianco alla torta

Prep N Prep N

M PROM: H L L

IP5

guardando la torta sulla sinistra

1

P1

guardando la torta sulla sinistra

V SN Prep N

M PROM: U L S B

Nucleo

In questi cinque IP (e turni di parola) – pur se non consecutivi – il lemma ―torta‖ ricorre in varie posizioni. Nei primi quattro non è PROM, mentre nell‘ultimo IP lo diventa. Questa progressiva promozione nel rango della gerarchia prosodica è accompagnata e sorretta da una rima intonativa iniziale e da un successivo, graduale incremento di prominenza tonale. Infatti, nel primo IP di P1 ―torta‖ è associato al tono B, nel secondo (IP2 di P2) il lemma viene ripreso – nonostante la distanza temporale che separa i due IP nella registrazione originale di CLIPS – nella medesima funzione sintattica (N in SPrep) e con lo stesso tono B. Dopo questa prima ripresa

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lessicale con rima intonativa, ―torta‖ ritorna nel successivo turno di parola di P1, in cui è collocata sempre in posizione sintattica interna a SPrep, ma con tono leggermente più elevato: (L)DDDD. L‘incremento di prominenza tonale prosegue, poi, nelle due successive riprese del lemma da parte di P1: L e poi (M)U. Nell‘ultima il lemma ha una posizione sintattica diversa (appartiene a SV) ma diventa PROM dell‘IP, concludendo la sua ascesa nella gerarchia prosodica e raggiungendo il massimo valore di prominenza tonale.

Questa macrostruttura può essere interpretata funzionalmente come un meccanismo di coesione discorsiva intra- e inter-parlatore: la rima intonativa assicura la coesione tra i turni di parola di P1; e quello di P2, pur isolato da quelli di P1, è nondimeno fortemente coeso, tanto da garantire l‘architettura coerente del discorso di P1.

Inoltre, a questa interpretazione funzionale si può aggiungere qualche considerazione relativa alla nozione di Nucleo nella teoria linguistica dell‘intonazione. I dati mostrano che il Nucleo è costituito sulla base di un meccanismo di apparentamento tonale di natura linguistica e non solo attraverso una mera prominenza fisica. Nell‘ipotesi teorica di questo lavoro, il Nucleo intonativo è solo il costituente ―torta‖ in IP5. Su di esso si concentrano e si incrementano i fattori linguistici di prominenza tonale e di interfaccia sintattica. I cinque IP si riuniscono, quindi, in un unico macroIP governato dal Nucleo ―torta‖.

Caso 3

IP1

passando sopra gli sci ?

1

P2

passando sopra gli sci

V Prep SN

V Modif. Avv.

PROM: M D B

IP2

no gli sci io non ce li ho

1

P1

no gli sci io non ce li ho

NEG SN PRO NEG Avv PRO V

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IP3

io passo sopra gli sci o no ?

1

P2

io passo sopra gli sci o no

PRO V Prep Art N Cong NEG

PROM: M B U D PROM: UU B

Nucleo Nucleo

In questi tre IP (e turni di parola) si osservano due fenomeni paralleli di promozione di costituenti nella struttura gerarchica prosodica cui corrisponde un incremento di prominenza tonale. Il primo IP (di P2) presenta il lemma ―sci‖ in posizione sintattica di SPrep e con tono B. Nel secondo (di P1) ha diversa funzione sintattica (interna di SV) ma con tono più alto (H) e funzione di PROM. Infine, nel terzo IP (di P2) ―sci‖ è di nuovo in posizione sintattica di SPrep (come nel primo IP) ed è anche PROM (come nel secondo IP) con tono UU. Parallelamente, un altro lemma segue un destino simile. Si tratta del pronome ―io‖, che compare nel secondo IP (con tono B) ed è ripreso nel terzo IP (con tono M): nel secondo IP non è PROM, ma lo diventa nel terzo dove presenta un parallelo incremento di prominenza tonale. Quindi, i due lemmi (―sci‖, ―io‖) seguono un destino parallelo: nel passaggio da un IP all‘altro, da un interlocutore all‘altro, incrementano sia il loro grado di prominenza tonale che la loro posizione gerarchica nella struttura prosodica. Nell‘ultimo IP (IP3 di P2) entrambi conseguono la posizione di PROM. Sicché, nello stesso IP coabitano due PROM.

Nell‘ipotesi teorica del presente lavoro solo queste due ultime PROM (―io‖ e ―sci‖ in IP3) rappresentano i veri Nuclei intonativi. Come nel caso precedente, la costruzione della loro posizione gerarchica è il risultato di un‘architettura di rimandi sintattico-lessicali e di incrementi progressivi di prominenza, alla quale cooperano i due interlocutori. Ma il risultato in quest‘ultimo caso è ovviamente più interessante e complesso, poiché lo sdoppiamento nucleare è fortemente marcato per quanto riguarda le predizioni della teoria del phrasing intonativo. I due Nuclei governano un unico macroIP costituito dai tre IP.

57 Caso 4 IP1 la circonferenza prima 1 P2 la circonferenza prima Art N Avv H PROM: T B IP2 la semicirc… arrivava 1 P2 la semicirc arrivava Art N V PROM: H (L) U D L

Si tratta di due IP consecutivi del medesimo locutore (P2). Nel primo ―circonferenza‖ è PROM con tono T. Nel secondo il lemma è corretto (―semicirc…‖) ed è sempre PROM, ma con tono meno alto (H). In breve, il parlante ripete e corregge. Il suo completamento è insieme lessicale e intonativo: alla maggiore specificazione lessicale si accompagna un decremento di prominenza tonale. In questo caso nessuna delle due PROM costituisce il Nucleo intonativo inteso nell‘interpretazione che noi diamo a questa nozione. Perciò, il caso 4 è un esempio di un frammento di parlato in cui due costituenti, pur se fisicamente PROM, tuttavia non ricevono supporto linguistico per diventare Nuclei intonativi.

Caso 5

IP1

fino a che metà del foglio

1

P2

fino a che metà del foglio

Prep SN Prep N

PROM: T M L L S

IP2

oltre la metà del foglio

1

P2

oltre la metà del foglio

Prep SN SPrep

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IP3

eh no no arriva arriva fino a no alla metà del televisore

1

P1

eh no

2 no arriva

3 arriva fino a alla metà del

televisore 4 no Interie . NE G V Prep Pre p N SPrep M 1: 2: H 4: L 2: SU 3: DH PROM : T SU PROM : T DMB IP4

alla metà del televisore fino a qui ci sono

1

P2

alla metà del televisore fino a qui ci sono

Prep N Prep Avv SV

PROM: M LB PROM: H B

Nucleo Nucleo

Nei quattro IP due lemmi vengono ripresi e trattati tonalmente dai due interlocutori in modo da giungere a costituire due Nuclei intonativi coesistenti nel medesimo IP e macroIP. L‘operazione viene condotta cooperativamente e produce un effetto coesivo del discorso.

La preposizione ―fino a‖ è la sede della PROM su tutti gli IP (e turni di parola), tranne il secondo. Nel primo IP il tono del Nucleo è T. Lo stesso tono viene ripreso in rima intonativa sul terzo IP, mentre sul quarto IP il tono diventa H. Parallelamente, il lemma ―metà‖ è distribuito su tutti gli IP, ma diventa PROM solo negli ultimi due. Tale promozione nella gerarchia prosodica è espressa da una trasformazione dei toni associati alle occorrenze del lemma che termina con lo stesso tono con cui inizia: M  (U)D  T  M. I due

M iniziale e finale esprimono il medesimo lemma, ma con posizione

diversa nella gerarchia dei costituenti prosodici. Infatti all‘inizio ―metà‖ non è PROM, ma lo diventa alla fine.

Dunque, i due costituenti iniziano insieme il loro percorso strutturale nel primo IP (IP1 di P2), dove occupano posizioni gerarchiche diverse (uno è PROM, l‘altro no). Solo ―metà‖ è ancora presente nel secondo IP (IP2 di P2), con tono più basso e sempre in posizione non PROM. Interviene allora P1 e nel terzo IP entrambi i lemmi sono ripresi e entrambi costituiscono PROM. Inoltre, entrambi sono espressi dal medesimo tono T. Tale rima intonativa istituisce una doppia PROM,

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ma rinvia anche al tono T del precedente ―fino‖ in PROM nel primo IP. Dunque, una duplice strategia di rima intonativa genera una gerarchia strutturale di costituenti prosodici molto marcata in quanto l‘esito finale è un IP con doppia PROM. La spiegazione funzionale di tale doppia PROM appare chiara alla luce di quanto avviene nel successivo ed ultimo IP (IP4 di P2). Qui il lemma ―metà‖ è di nuovo PROM – così come lo è ―fino a‖. Ma, mentre la posizione gerarchica preminente di ―fino a‖ è supportata dalla sua prominenza tonale (tono

H), quella di ―metà‖ non si àncora ad una prominenza tonale (tono

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