Analisi prosodica della cronaca in diretto del giornalista sportivo
3.3. Situazione enunciativa
3.3.3. Un interlocutore principale presente seppur invisibile
3.3.3. Un interlocutore principale presente seppur invisibile
È forse una delle particolarità più notevoli di questa situazione enunciativa: il vero interlocutore, colui al quale si rivolge l‘intero discorso prodotto dal cronista sportivo è in realtà un interlocutore virtuale, in quanto non presente concretamente nello spazio e nel tempo dell‘enunciazione. Non si tratta neppure di un interlocutore chiaramente definito, siccome si tratta del pubblico dei telespettatori, vale a dire di una sorta di entità composta da migliaia di individui indeterminati, che agli occhi del locutore si riducono a parti di audience. Malgrado questa indistinzione del telespettatore, è quasi esclusivamente attorno a lui che si concentra tutto il discorso del cronista, il quale pur tuttavia fa in fondo poco riferimento ad esso: al massimo, si rivolge di tanto in tanto direttamente al telespettatore, soprattutto nelle fasi introduttive della cronaca. L‘interlocutore, benché non menzionato (o molto poco) nel messaggio, è pur tuttavia preso in considerazione ad ogni istante dal locutore. Siamo quindi di fronte ad una situazione di tropo comunicativo (Kerbrat-Orecchioni, 1990), fenomeno abbastanza comune nelle situazioni di enunciazione comportanti l‘impiego dei media come pure in situazioni di recita (a teatro in particolare). Questa presa in considerazione appare a livello non più lessicale ma prosodico. È ciò che vedremo nella parte 4.
4. Analisi
Presentiamo un‘analisi essenzialmente prosodica. Faremo talora allusione ad aspetti semantici o sintattici, ma questi saranno sempre evocati in ragione dei loro rapporti con la struttura prosodica.
Inoltre, la nostra analisi concerne principalmente il francese. In effetti, il corpus più importante di cui disponiamo è in francese. Ci siamo dunque interessati, per cominciare, all‘analisi della fase di commento del discorso del cronista sportivo, quella nella quale egli situa l‘incontro, parla delle squadre, ricorda gli incontri precedenti… Gli esempi proposti sono tratti dall‘incontro Francia-Argentina, nella parte della cronaca che precede l‘inizio dell‘incontro, in modo da caratterizzare un discorso non ancora impregnato dall‘eccitazione agonistica.
Abbiamo in seguito analizzato la parte descrittiva del discorso, per mostrarne le specificità prosodiche e in particolare in quale modo
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delle fasi attive succedono a fasi più tranquille e come questo concatenamento riflette il concatenameno delle azioni di gioco. Anche in questo caso, abbiamo basato la nostra analisi sul francese. Inoltre, in un‘ottica contrastiva, abbiamo sottoposto ad analisi alcuni esempi dell‘inglese e del giapponese. Capita ancora molto raramente di lavorare su corpus orali comparabili in lingue diverse poiché, molto spesso, si pone il problema della pertinenza della comparazione: come si può stabilire che due segmenti di enunciazione sono comparabili? Si possono considerare comparabili quando hanno almeno un punto in comune. Nel nostro caso, la situazione di enunciazione è la stessa. I due cronisti producono nelle due diverse lingue un discorso in presenza dello stesso evento, indirizzato ad un interlocutore invisibile, il telespettatore. Inoltre, una parte del discorso prodotto, quella descrittiva, è motivata dall‘azione di gioco in corso di realizzazione, vale a dire che una stessa azione di gioco può produrre discorsi sufficientemente simili (dunque comparabili) e, questo, qualunque sia la lingua nella quale il discorso si realizza.
Prima di guardare nei dettagli alcuni enunciati prodotti nel corso degli incontri, sia in francese che in inglese e in giapponese, abbiamo tentato di caratterizzare in modo molto globale la voce del locutore principale. A tal fine, abbiamo lavorato sulla cronaca in francese dell‘incontro Francia-Argentina. Questa registrazione è stata tradotta con il programma Transcriber, allineata e analizzata con il programma WinPitch Pro (di Philip Martin, http://www.winpitch.com/). Questo programma consente l‘estrazione automatica dei valori della F0 sui turni di parola del locutore principale ogni 50ms. Abbiamo in seguito individuato i valori minimi e massimi della F0, valori che abbiamo verificato manualmente. Avendo ottenuto in questo modo la gamma della voce del locutore, l‘abbiamo suddivisa in quattro registri uguali: i registri alto, medio-alto, medio-basso e basso. La tabella 2 dà i valori frontiera di ciascuno di questi registri per il cronista dell‘incontro Francia-Argentina.
Tabella 2: Registro vocale di un giornalista francese
MEDIUM-HIGH HIGH MEDIUM-LOW LOW 450 Hz 365 Hz 280 Hz 195 Hz 110 Hz
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In seguito, analizzando diversi enunciati prodotti da questo locutore e calcolando la sua F0 ci si rende conto molto in fretta che il locutore si situa in un registro vocale alto e, ciò, durante tutta la cronaca. Questo semplicissimo calcolo ci consente di avere dei valori di riferimento per analizzare in modo dettagliato le produzioni dello stesso locutore in diversi momenti del discorso.
4.1. Le cronache
Prenderemo quattro esempi in francese, esempi tipici nel senso che si ritrovano ovunque, ivi compreso nei discorsi in inglese o in giapponese.
Questi esempi sono analizzati e visualizzati grazie a WinPitch Pro. Partendo dal basso, la prima linea rappresenta le variazioni di intensità espresse in decibel (dB) (scala delle ordinate); questo parametro non verrà preso in esame; si può constatare che il rumore di fondo va dai 20 ai 30 dB, ma il rapporto segnale/rumore resta accettabile visto che la parola può essere isolata da questo rumore fino a 40 dB (limite
probabilmente imposto automaticamente dalla registrazione
televisiva).
La seconda linea rappresenta l‘onda sonora costituita dal segnale di parola dei locutori come pure dal rumore di fondo. Il segnale si sviluppa sull‘asse temporale (orizzontale) calibrato in secondi. Esso consente di calcolare le variazioni di durata e di velocità di eloquio. La terza linea rappresenta la variazione della melodia della parola espressa in Herz (Hz) estratta automaticamente dal programma (funzione ―pettine‖ di Martin).
La quarta ―linea‖ rappresenta lo spettrogramma dell‘esempio sonoro analizzato. Esso è calibrato in centinaia di Hz (sull‘asse delle ordinate); l‘abbiamo lasciato in ―filtraggio stretto‖ per mostrare che il movimento delle armoniche corrisponde correttamente all‘estrazione della F0 automatica della linea 3. Questa precauzione è necessaria in presenza di registrazioni con rumori di fondo.
Queste rappresentazioni consentono quindi di oggettivare le variazioni dei parametri e di caratterizzare i registri. La lunghezza degli esempi non permette un allineamento suono/testo.
Nel primo esempio (figura 1) si tratta di una presentazione contrastiva di 2 elementi (―d‘un côté, … de l‘autre …‖). Si osserva (e si sente!) un
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duplice movimento melodico con un‘ascesa iniziale sul primo termine seguita da una discesa della F0 sul secondo termine; ma l‘apice non è raggiunto: si compone esso stesso di una discesa/ascesa, dove la discesa rappresenta la fine (parentesi) del primo termine (il nome di un giocatore) e l‘ascesa l‘annuncio del secondo termine (il nome di un altro giocatore) della presentazione (―..de l‘autre..‖) (Si potrebbe descrivere la variazione della FO qui come un‖‗sinclinale montonato melodico‖)
Figura 1: « La troisième illustration elle est évidente c‘est le duel des numéros dix d‘un côté un champion du monde en titre ↗ Sir Jonny Wilkinson ↘ # ↗ de l‘autre ↘ un champion du monde des moins de vingt et un an Lionel Beauxis »
Nel secondo esempio, si tratta della presentazione di un celebre giocatore. All‘ascolto, l‘impressione è quella di un‘enumerazione a causa della prominenza (picchi della curva melodica) della prima sillaba della parola, dei pronomi ―ils‖, degli articoli, di ―et‖. Si nota un‘alternanza di registri medio/elevato.
Si tratta di una strategia deliberata che si ritrova in altri momenti, e nelle tre lingue, allorquando il giornalista presenta un giocatore, un avvenimento noto. Il giornalista si rivolge agli ascoltatori/spettatori invisibili, tenendoli col fiato sospeso: si tratta della funzione di appello.
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Figura 2: ―« Raphaël Ibanez joue ce soir sa troisième demi-finale il en a gagné une en mille neuf cent quatre-vingt dix-neuf ( ↘ ) contre les Blacks il en a perdu une il y a quatre ans contre les Anglais et il veut gagner ce soir. »
Nei due esempi seguenti, si tratta di pseudo-dialoghi fra due ―complici‖. Nella figura 3, si tratta di una domanda in aparté: registro basso e melodia poco mossa (piatta) con ascesa di continuità su ―pelouse‖ (= interruzione per riprendere fiato) prima di continuare, sullo stesso registro basso, con il seguito della domanda retorica.
Figura 3: tiens Fabrice et Thierry avant que les deux équipes n‘arrivent euh sur la pelouse (↗ ) # j‘ai un petit problème à vous poser
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Nella figura 4, troviamo un esempio tipico di turno di parola; il primo locutore realizza una caduta finale di F0 su ―Fabrice‖ (il nome del collega complice) per passare la parola al secondo locutore che risponde con una ascesa iniziale.
Figura 4: en Australie il pleuvait les Français avaient perdu il ne pleut pas ce soir Fabrice ( ↘ ) # (↗ ) non tout va bien.
Per quanto riguarda i giornalisti inglesi e giapponesi, abbiamo rilevato lo stesso tipo fonostilistico, simile dunque a quello del francese, ma naturalmente con delle differenze di ritmo, d‘accentuazione, legate alle caratteristiche prosodiche proprie di queste due lingue.