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La disciplina delle indicazioni geografiche negli Stati Uniti

CAPITOLO 2 L’ITALIAN SOUNDING IN AMBITO INTERNAZIONALE:

2.4 Il contesto normativo sulle indicazioni geografiche negli stati uniti per contrastare

2.4.4 La disciplina delle indicazioni geografiche negli Stati Uniti

Come già anticipato, il sistema delle denominazioni di indicazione geografica in uso negli USA si avvale della struttura amministrativa già operante per i marchi, ed offre la possibilità a chiunque ne abbia interesse di opporsi o cancellare una registrazione di indicazione geografica, qualora si ritenesse danneggiato da tale registrazione o dall’uso continuato della stessa. Lo USPTO, infatti, esamina sia le domande intese ad ottenere la registrazione di un marchio che quelle per la registrazione di una indicazione geografica. Gli Stati Uniti non tutelano espressioni o segni di origine geografica che si ritengono generici per l’indicazione di beni o di servizi.92

. Le indicazioni generiche non godono di protezione negli Stati Uniti, né in altri paesi, per il semplice fatto che si ritiene impossibile identificare una data fonte commerciale o una data fonte collettiva di

92 ERP DESK rapporto sulla contraffazione negli stati uniti : approfondimento sui prodotti italiani

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produzione. Negli Stati Uniti, quando una designazione di origine geografica è divenuta generica può essere utilizzata da qualsiasi produttore per identificare i propri beni o servizi. Un’altra caratteristica del sistema statunitense di registrazione dei marchi o delle denominazioni di origine geografica è il conferimento al titolare del diritto esclusivo di impedirne l’uso a terzi non autorizzati quando, verosimilmente, ciò generi confusione tra i consumatori, errore o inganno relativamente alla fonte dei beni o dei servizi. In tal modo, il primo detentore del diritto conserva la priorità e l’esclusiva rispetto a successivi utenti dello stesso segno o di segni simili, ad indicare beni o servizi simili, uguali o connessi e, in alcuni casi, anche non connessi, qualora ciò creasse confusione tra i consumatori. La tutela giuridica è la questione principale affrontata nei negoziati Ttip in materia di IG. Come ovvio, le posizioni istituzionali degli Usa e dell'UE hanno lo scopo di tutelare e promuovere il commercio dei propri prodotti nei mercati internazionali. Il presupposto degli Usa è il mantenimento del proprio assetto giuridico in materia di prodotti ad IG, che si basa sulla legislazione esistente in materia di concorrenza sleale e di trademark (“US Trademark

Act”)93. L'origine territoriale dei prodotti viene garantita attraverso la proprietà privata di un nome la cui registrazione avviene ricorrendo allo strumento dei marchi di certificazione oppure dei marchi collettivi. Essi, però, non necessariamente specificano il collegamento tra le risorse locali e la qualità del prodotto, né impongono un sistema di garanzia94 .L’UE, al contrario, adotta una legislazione sui generis, istituzionalizzata nel Reg. (CE) 1151/2012. Secondo il modello UE, la IG è un diritto collettivo in quanto il suo utilizzo non è limitato a un solo produttore ma è accessibile a qualsiasi produttore che rispetti il disciplinare di produzione elaborato dalla comunità di produttori. La dimensione collettiva coinvolge non solo le competenze di molti produttori e trasformatori,

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ERP DESK rapporto sulla contraffazione negli stati uniti : approfondimento sui prodotti italiani falsificati OTTOBRE 2010

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Vandecandelaere E., Arfini F., Belletti G. e Marescotti A. (2009), Linking people Places and Products: a Guide for Promoting Quality linked to Geographical Origin and Sustainable Geographical Indications. Rome: Fao and Siner-G

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ma anche la storia e la cultura di una comunità locale95. La reputazione del bene collettivo, vale a dire il nome geografico, è il risultato di azioni individuali intraprese dai produttori che sottoscrivono il disciplinare; la geografia è dunque il principio portante delle indicazioni geografiche.96 Le differenti visioni di cui sono portatori gli Usa e l’UE sfociano in posizioni antitetiche nei negoziati Ttip. Gli Usa si oppongono ad un sistema di protezione specifico delle IG che potrebbe limitare i diritti di quei marchi che, pre-esistenti, si sovrappongono e scontrano con il riconoscimento di IG97. Inoltre, gli Stati Uniti attribuiscono ad alcuni nomi geografici, che sono protetti come IG nell’UE, la caratteristica di nomi generici nel proprio territorio e in paesi terzi e si oppongono alla revoca di tale status di genericità. Al contrario, l'UE cerca di formalizzare condizioni di maggiore tutela delle IG rispetto a quanto definito nell’accordo Trips, chiedendo: l’istituzione di

una procedura che permetta ai produttori ad IG di presentare una richiesta alle autorità Usa di agire amministrativamente nel caso di abuso di un nome geografico registrato; la tutela diretta per una selezione di prodotti europei ad IG; soluzioni ad hoc per alcuni specifici conflitti in materia di proprietà intellettuale (PI). L’UE si oppone, infine, al concetto di genericità del nome geografico in presenza di omologhi marchi precedentemente registrati98. O'Connor (2015) propone una strategia a due livelli per inserire con successo le IG nel Ttip: il raggiungimento di un accordo nell’ambito della legge in materia di PI piuttosto che nel quadro della politica agricola; il riconoscimento della coesistenza di due forme distinte di PI. Questa strategia prevede la coesistenza di denominazioni di origine protette, marchi e nomi generici, purché i consumatori non siano indotti in errore, vale a dire non vi sia rischio alcuno di sfruttamento della reputazione del prodotto ad IG ed i prodotti coinvolti siano sostanzialmente

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Belletti G. e Marescotti A. (2002), Link between Origin-Labelled Products and Rural Development Working Paper Report 3. Le Mans: Development of Origin-Labelled Products: Humanity, Innovations, and

Sustainability (Dolphins) project 96

Marsden T. (1998), New Rural Territories: Regulating the Differentiated Rural Spaces, Journal of Rural

Studies, 14(1), 107–117

97 Babcock B.A. (2015), Common Names or Protected Property? A US Perspective on Strengthening GI

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Serra R. (2015), The Protection of Geographical Indications in TTIP: a Mission Possible (145th Eaae Seminar, Parma 14-15 April, 2015)

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differenti99. Questo compromesso non risolve tutti le questioni presenti sul tavolo delle trattive in materia di IG: gli Usa insistono sulla natura privata delle IG, alla stregua di qualsiasi altra PI, e si oppongono al coinvolgimento degli Stati nazionali nella tutela delle IG nazionali all'estero. Il significato del conflitto UE – Usa trova una esemplificazione molto significativa nel sistema sui

generis istituito dagli Usa nel 19791, denominato “American Viticultural

Areas (Avas)”, gestito dall’Alcohol and Tobacco Trade and Tax Bureau. In

accordo ad esso, perché un vino ottenga la IG è sufficiente che almeno l’85% delle uve sia riconducibile ad una specifica area geografica. Questa concezione contrasta con la visione europea delle IG viticole che includono aspetti quali il tipo di vitigno, i metodi di produzione e le rese. Il centro del dibattito, quindi, ruota attorno alla questione se le IG sono mere indicazioni di provenienza oppure se esse incorporino caratteristiche specifiche in relazione alla tradizione, i metodi di produzione, le risorse genetiche e le caratteristiche organolettiche100. Questo aspetto rappresenta probabilmente la preoccupazione principale dell’EU perché la prevalenza della visione Usa indebolirebbe il concetto europeo di IG, comprensivo delle caratteristiche naturali, la storia e il savoire faire delle persone di uno specifico territorio.101