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Struttura societaria e le acquisizioni strategiche

CAPITOLO 3 EATALY: LO SVILUPPO DEL PROGETTO STOCCOLMA

3.3 Struttura societaria e le acquisizioni strategiche

Una volta individuato Slow Food come partner capace di fornire a Eataly la competenza enogastronomica, Oscar Farinetti si mette alla ricerca di altri soci al fine di assicurare al suo progetto sostegno finanziario ed esperienza del settore della distribuzione alimentare. In verità, potendo contare sulle risorse ricavate dalla vendita di Unieuro, Farinetti non ha urgente bisogno di sostegno finanziario. Nel momento in cui la rete di Eataly crescerà e comincerà ad espandersi in Italia e all’estero, nuove alleanze strategiche diventeranno cruciale, ma per il momento Farinetti dispone ampiamente delle risorse finanziarie necessarie per lanciare il punto vendita di Torino. L’unico socio che Farinetti decide di associare fin da subito all’avventura di Eataly è Luca Baffago Filangieri marito di Elisa Miroglio erede del gruppo tessile Miroglio. Farinetti è già socio dei Miroglio nella distilleria Montanaro e, con la cessione del 20% di Eataly Srl a Luca Baffago Filangieri, viene sigillata la collaborazione tra i due gruppi.149 Più pressante è invece la necessità di assicurarsi un partner attivo nel settore della distribuzione alimentare. Sebbene disponga un’esperienza importante nel settore degli elettrodomestici e della piccola elettronica, Farinetti si rende rapidamente conto che il mercato della distribuzione alimentare è caratterizzato da dinamiche del tutto specifiche. La logistica di merci a rapida deperibilità, la competizione in un mercato fortemente strutturato, la necessità di rispondere ai bisogni primari dei consumatori, tutti questi elementi e molti altri ancora spingono Oscar Farinetti alla ricerca di una partnership con una catena

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attiva nella GDO alimentare. La scelta cade quasi inevitabilmente su Coop. Molte sono le ragioni che determinano l’esistenza di un’affinità elettiva tra Eataly e Coop. Innanzitutto, Coop rappresentata il primo gruppo della grande distribuzione alimentare Italiana. Secondo il rapporto Deloitte, 2007 il gruppo Coop si posiziona al 52 posto della classifica della distribuzione mondiale con un fatturato di oltre quindici miliardi di dollari nel 2007 (Conad è al 77 posto con poco più di 11 miliardi, Esselunga è al 121 con 6,8 miliardi, Pam al 227 posto con 3,4 miliardi)150. Per Eataly, Coop rappresenta dunque un alleato più che solido e per Coop, Eataly rappresenta un investimento importante in termini di visibilità e prestigio, ma in nessun caso un possibile competitor. Inoltre, da alcuni anno Coop ha stabilito una solida collaborazione con Slow Food nel recupero delle tradizioni gastronomiche italiane. In particolare, le cooperative Coop sono tra i principali sponsor di molti dei Presidi per la salvaguardia dell’agro biodiversità tradizionale della Fondazione Biodiversità di Slow Food. Nonostante le molte complementarietà, la partnership con Coop procede con difficoltà. Coop Italia (la capofila del gruppo Coop) declina l’invito ad associarsi all’avventura Eataly e Oscar Farinetti è costretto a rivolgersi piuttosto alle cooperative regionali. Alla fine, sono tre le cooperative che finiscono per accettare l’invito di Farinetti: Coop Adriatica, Coop Liguria e Novacoop Piemonte. Insieme le tre cooperative acquistano una quota del 40% della nuova società Eataly Distribuzione (13,3% ciascuna). I direttori delle tre cooperative entrano inoltre nel consiglio di amministrazione della società. Il restante 60% di Eataly Distribuzione è invece controllato da Eataly s.r.l (società detenuta al 80% da Oscar Farinetti e al 20% da Luca Baffgo)151. Grazie all’accordo con le cooperative Coop, Eataly ottiene non soltanto un’importante iniezione di capitali, ma anche un contributo decisivo nella gestione della logistica. Per aiutare Eataly nella messa a punto del primo punto vendita, Coop Adriatica mette a disposizione Marco Liera, ingegnere gestionale ed esperto nell’apertura di 85 supermercati. E’ insieme a Liera che Farinetti perfeziona il meccanismo di Eataly

150 Eataly: alleanza Farinetti-Coop-Dubai per puntare al medio oriente. Il Sole 24 ore 151

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e ne definisce la logistica. La partecipazione di Coop al progetto, è stata fortemente voluta da Oscar Farinetti, la scelta di tale partner non è avvenuto per un bisogno di liquidità, ma più che altro per un aiuto da parte di qualcuno che sapesse gestire il settore alimentare, in quanto, Farinetti si era da sempre, occupato esclusivamente di elettrodomestici. Pur essendo appassionato a proposito dell’argomento cibo, documentato e quant’altro, non era in possesso delle conoscenze e delle capacità necessarie alla gestione ottimale del suo nuovo progetto.152

Eatinvest spa, nonostante sia stata l’ultima a nascere, è la società capogruppo che consente alla famiglia Farinetti di detenere il controllo su tutto il gruppo. Secondo quanto riportato sulla banca dati Aida, il cui ultimo aggiornamento è stato effettuato nel giugno 2014, la situazione della holding è la seguente:

• Eatinvest spa: il controllo della società è in mano alla famiglia Farinetti con una quota del 61%. La quota è suddivisa equamente (20,33%) tra i figli di Oscar Farinetti: Francesco Farinetti (presidente del consiglio d’amministrazione e amministratore delegato), Andrea Farinetti (consigliere), Nicola Farinetti (consigliere). Il rimanente delle quote (40%) è suddiviso tra altri 18 azionisti di Minoranza.

• Eataly srl: tale società è controllata con una quota del 59% da Eatinvest Spa. Seguono la ClubItaly srl, società creata appositamente dalla Tamburi Investment Partners Spa al fine dell’acquisizione, che detiene il 20% (120 milioni di euro), Società Semplice Carlo Alberto con un ulteriore 20% e la rimanente quota dell’1% è in possesso di Giulio Napoli . Il presidente del consiglio di tale società è Nicola Farinetti, invece il ruolo di amministratore delegato è ricoperto da Piero Giuseppe Bagnasco.

• Eataly distribuzione srl: dalla data di creazione, l’azionariato di tale società non ha subito variazioni: una quota del 60% è in possesso di Eataly srl, e il rimanente 40% suddiviso tra le Coop citate sopra.

152 Sartorio A. (2008). Il mercante di utopie. La storia di Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly. Sperling &

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Nelle vesti di amministratore delegato abbiamo la presenza di tre soggetti: Luca Baffigo Filangieri, Francesco Farinetti e Nicola Farinetti. Nel luglio del 2012 fu costituita, appositamente per la gestione dello store online del marchio Eataly, la Eataly Net srl. Fondata con l’obiettivo di diffondere e rendere alla portata di tutti il meglio della produzione eno-gastronomica italiana, è controllata con una quota del 60% da Eataly srl, vede la partecipazione del fondo di venture capital 360 Capital Partners per il 30% e la rimanente parte (10%) è in mano a Franco Denari. Eataly Net srl ha il controllo su Eataly Net Japan KK e Eataly Net USA LLC con una quota rispettivamente del 100% e del 52%. Le spedizioni di tale piattaforma di e-commerce, disponibile in tre lingue (italiano,

inglese e tedesco), raggiungono tutta l’Europa, il nord America e il Giappone. L’azienda ha dichiarato che nel 2014 sono stati raggiunti oltre 5 milioni di fatturato corrispondenti a 60 mila ordini effettuati.153 Eataly Net ha ricevuto il riconoscimento di miglior sito alimentare e retail 2014 Netcom E-commerce Award. A sua volta, Eataly Srl, oltre ad avere il controllo su Eataly distribuzione, detiene numerose partecipazioni in altrettante aziende produttrici. Tramite tale strategia di acquisizioni, Eataly è riuscita ad accorciare la filiera, garantendosi uno stretto controllo sui processi produttivi e sulla qualità dei prodotti. Inoltre, la Famiglia Farinetti, detiene ulteriori partecipazioni strategiche in altre piccole aziende produttive. Tali partecipazioni non figurano nella schematizzazione sottostante, in quanto non facenti parte del gruppo Eataly. Sempre a tale livello, troviamo la partecipazione del 60% sulla “neonata” Eataly net, la piattaforma di e-commerce, che a sua volta ha il controllo su Eataly net Japan e Eataly net USA. In ultima analisi troviamo Eataly distribuzione srl, la società operativa del gruppo partecipata direttamente da Eataly srl con una quota del 60% e che a sua volta ha il controllo su Eataly Japan KK (91%) e Eataly America Inc (100%)154. Come detto in precedenza al fine di mantenere un controllo più diretto sulle produzioni, accorciare la filiera produttiva, ridurre i costi e conseguentemente i prezzi praticati al consumatore finale, Eataly decide di acquisire il controllo di una serie

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https://www.Eataly.net/it_it/

154 Carrer S. Eataly rilancia sul Giappone con il colosso del trading Mitsui. Food 24-Il Sole 24 ore (16

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di imprese produttrici appartenenti a delle categorie merceologiche chiave. Ancora prima della sua apertura, Eataly, si è voluta assicurare tra i suoi scaffali la presenza di una serie di alimenti prodotti da aziende che soddisfino determinati standard qualitativi Nell’arco di tre anni, Eataly srl acquisisce numerose partecipazioni in aziende produttrici di acqua, pasta, birra, vino, salumi, formaggi, distillati e carne, in modo tale da garantirsi i prodotti che stanno alla base dell’alimentazione, e stipula numerosi accordi con altre imprese produttrici di eccellenze gastronomiche. La strategia di acquisizioni di Eataly, è finalizzata alla riduzione dei costi di rifornimento, alla garanzia di un determinato quantitativo di rifornimenti riguardanti alcune categorie di prodotti chiave e ad un controllo più serrato sui livelli qualitativi dei prodotti.155 Ad oggi le aziende interamente o parzialmente controllate da Eataly sono:

1. Pastifcio Afeltra di Gragnano (100% Eataly s.r.l.). 2. Vini San Romano (100% Eataly s.r.l.).

3. Vini Cantine del Castello di Santa Vittoria (97,5% Eataly s.r.l., 2,5% management).

4. La Granda, carni bovine, (50% Eataly s.r.l., %50 Sergio Capaldo). 5. L’acqua Lurisia (50% Eataly s.r.l., 50% famiglia Invernizzi). 6. Salumi Antica Ardenga (50% Eataly s.r.l., 50% Massimo Pezzani).

7. Luca Montersino per Eataly, pasticceria (50% Eataly s.r.l., 50% Luca Montersino).

8. Vini Azienda Agricola Brandini (40% Eataly s.r.l., 40% Piero Bagnasco, 20% Carlo Cavagnero).

9. Distilleria Montanaro (36% Eataly s.r.l., 64% 4 azionisti Montanaro)

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10. Vini Serafni & Vidotto (25% Eataly s.r.l., 50% Serafni e Vidotto, 25% famigliaTolio).

11. Birra Lurisia (20% Eataly s.r.l., 80% Teo Musso).

12. Azienda agricola e Caseifcio Agrilanga (50% Eataly s.r.l., 50% due soci storici).156

3.4 Progetti nazionali e sviluppi internazionali: focus Stati Uniti, Giappone e