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La partecipazione politica durante gli anni 1191-1216.

IL COMUNE PODESTARILE (1191-1216)

II. La partecipazione politica durante gli anni 1191-1216.

La consapevolezza del carattere “militare” del regime podestarile permette comunque di analizzare la composizione del gruppo di persone che occupano le cariche politiche più rilevanti con un metodo analogo a quello usato per il periodo precedente il 1191. Si prenderanno perciò in considerazione tutti gli individui che accedono al consolato del comune o dei placiti (quest’ultimo naturalmente attivo anche durante gli anni di governo podestarile), così come gli otto nobili, i consoli del mare, i «consules pro foritanis»: a tutte queste istituzioni sarà dato l’identico valore di testimonianze di partecipazione alla politica cittadina, senza fare alcuna distinzione tra livelli e morte di Federico II e il conseguente repentino mutamento dello scenario politico. Per le vicende relative a quegli anni si veda Vitale, Il comune del podestà cit., pp. 340 sgg., che tuttavia non collega la scomparsa degli «octo nobiles» alla questione federiciana.

807 Per esempio, nel testo relativo al 1205 Ogerio scrive che «potestas hoc anno octo galeas novas fieri fecit», mentre

per il 1206 il podestà è affiancato in questo compito (ancora per otto galee) proprio dai consoli del mare: Annali

Genovesi cit., II, pp. 102, 104. Giustamente Valeria Polonio ha notato una connessione tra la scarsa esperienza dei

podestà forestieri – provenienti in quegli anni quasi esclusivamente dall’ambito di influenza milanese – in campo marittimo: Polonio, Da Provincia a signora cit., pp 180-181. Il podestà che nel 1205 decide per la costruzione di otto nuove galee è Folco de Castro, esponente di una delle famiglie consolari genovesi di più antica ascesa politica. Le competenze in materia di armamento della flotta – non soltanto per scopi commerciali ma anche per le operazioni di tipo militare – sembrano comunque essere sempre mantenute sotto il controllo diretto del gruppo dirigente cittadino, anche durante quegli anni in cui non sono menzionati i consoli del mare: nel 1211, per esempio, sono gli «octo nobiles viros» (da identificare con i rectores che compaiono per la prima volta nel 1196) a provvedere per l’armamento di quattro naves e quattro galee «pro guerra que erat inter Ianuam et Marsiliam» (Annali Genovesi cit., II, p. 117).

808 Op. cit., II, p. 139: anche in questo caso la scelta dei magistrati forestieri ricade su individui provenienti dalla zona

competenze giurisdizionali.

II.1. Anni 1191-1200.

Un primo dato di carattere statistico si ricaverà facendo ricorso allo stesso procedimento comparativo presentato nel capitolo precedente, cioè confrontando il numero totale delle famiglie impegnate ai vertici del comune con quello dei gruppi famigliari che risultano essere di nuova immissione, perché accedono per la prima volta a una carica di governo. Per il periodo 1191-1200, si osserva così la partecipazione alla politica genovese da parte di individui provenienti da 56 famiglie differenti, con una proporzione fra gruppi già presenti in politica e gruppi “nuovi” che risulta simile a quella già riscontrata riguardo ai decenni precedenti: il 21% circa delle famiglie che accedono al governo durante questi anni non ha mai ricoperto in passato alcuna carica istituzionale di rilievo809. Una rappresentazione grafica di tale situazione – nella quale si proporrà un prospetto

della composizione del gruppo dirigente in questi dieci anni ragionando per gli stessi scaglioni quindicennali di accesso alla politica considerati nel capitolo precedente – aiuterà a valutare in maniera più chiara questi dati.

809 Per un rapido confronto con quanto rilevato per l’età consolare, che sarà ripreso in seguito, basti ora accennare al

fatto che nel quindicennio che precede il periodo considerato il rapporto tra famiglie già presenti in politica e famiglie “nuove” si esprime con la proporzione del 24% (si veda il grafico n. 2).

Una prima osservazione che risulta subito evidente dall’esame di questo grafico riguarda la composizione stessa del gruppo di famiglie che hanno già avuto accesso alle cariche istituzionali in età consolare e che sono impegnate nelle magistrature di governo anche nel decennio 1191-1200. Tale insieme è infatti formato da soggetti che hanno iniziato la propria attività politica in maniera quasi equamente proporzionata lungo tutto il corso del secolo XII. In altre parole, ciò che si è riscontrato nel capitolo precedente trova un’esplicita conferma anche in questa rappresentazione: non è certamente fonte di stupore, dunque, constatare come il gruppo dirigente consolare mostri ancora negli anni Novanta, dopo l’istituzione del regime podestarile, la propria natura composita e la propria formazione stratificata.

In secondo luogo, come già si accennava, merita attenzione il dato relativo ai soggetti di nuova cooptazione nel gruppo dirigente. Si tratta di 11 famiglie impegnate in maniera quasi esclusiva nel consolato dei placiti, con l’unica eccezione di Simone de Camilla, che nel 1199 è membro del collegio dei rectores competenti in materia finanziaria, marittima e amministrativa in ambito rurale. Tale tendenza, già rilevabile nel corso dei decenni precedenti, rimanda senza dubbio alla differenza sostanziale che intercorre tra l’amministrazione della giustizia e il governo politico della città. Forse, chi proviene da ambiti che hanno acquisito l’accesso al gruppo dirigente in virtù di una privilegiata condizione economica potrebbe non possedere la cultura politica necessaria a ricoprire il massimo incarico di potere: si tratta comunque di un’ipotesi, che non può essere suffragata da alcuna prova concreta, e rimane perciò basata su un semplice assunto di carattere constatativo.

Il numero relativamente ristretto delle famiglie “nuove” che partecipano al governo della città durante il decennio in questione permette di fare qualche breve accenno di carattere prosopografico, in modo da tentare di definire l’identità sociale di tale gruppo. Due di queste famiglie, quelle di Corso de Palaçolo e di Beltrame di Savignone, provengono senza dubbio da un ambito extra-

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