CAPITOLO 1 LA DISOCCUPAZIONE IN ITALIA NEGLI ULTIMI VENTI ANNI: UN PROBLEMA
2.1. LA DISOCCUPAZIONE NELL’OTTICA MAINSTREAM
2.1.6. LA POLITICA ECONOMICA
Il NAIRU, descritto e individuato in precedenza, rappresenta un elemento base per la politica economica adottata per quanto riguarda il mercato del lavoro. A partire da esso si ricava il Pil potenziale, ovvero quello che potrà essere realizzato nel lungo periodo, quando la rigidità dell’offerta non permette di aumentare la produzione, se non con la conseguenza di un aumento dei prezzi. Tali elementi, NAIRU e Pil potenziale sono utilizzati nei documenti ufficiali che stabiliscono la politica economica a livello europeo.
In base alla normativa entrata in vigore nel 2012, con la Legge Costituzionale n. 1/2012 e la legge rafforzata 243/2012 è stato introdotto nel nostro ordinamento il principio del pareggio di bilancio in termini strutturali. Esso si ha quando il saldo strutturale, corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum, è uguale all’Obiettivo di Medio Periodo, Medium Term Objec- tive (MTO). Tale obiettivo è un saldo di bilancio individuato in termini strutturali, cioè al netto del ciclo economico e dei fattori temporanei, ed è specifico per ogni Paese dell’Unione. Esso si determina in base al tasso di crescita potenziale di medio/lungo periodo, al livello corrente del rapporto debito/PIL e all’ammontare del valore attuale delle passività implicite dovute alle spese collegate all’invecchiamento della popolazione. Per l’Italia l’MTO è uguale a un saldo strutturale in pareggio. Il saldo di bilancio corretto per il ciclo, o saldo strutturale, permette di individuare la situazione dei conti pubblici coerente con il prodotto potenziale dell’economia, cioè al netto della componente ciclica e delle misure di bilancio una tantum. La componente ciclica individua l’operare degli stabilizzatori automatici, cioè la variazione delle entrate fiscali
e delle spese per ammortizzatori sociali in seguito a fluttuazioni congiunturali. Tale componente è il risultato del prodotto tra output gap e la sensitività del saldo di bilancio alla crescita econo- mica. L’importanza che viene attribuita al bilancio ciclicamente aggiustato, Ciclically Adjusted Balance CAB, permette di osservare la preoccupazione dei policy maker nell’evitare errori nella determinazione del output potenziale.
Il Pil è rappresentato da una combinazione di fattori: il lavoro (௧) e il capitale (௧), corretti per il loro grado di utilizzo e il livello di efficienza. Questi due elementi sono riassunti nella produttività totale dei fattori (௧). In molte applicazioni empiriche viene usata una funzione di Cobb-Douglas che permette di semplificare notevolmente l’esposizione teorica e le stime dei dati. Si ha così la funzione
௧= ఈ௧.௧ଵିఈ.௧ [11]
dove è l’elasticità del prodotto al fattore lavoro. In base alle ipotesi dei rendimenti costanti di scala e di concorrenza perfetta può essere stimato dalla serie dei salari. Esso viene individuato al valore medio di 0,65 determinato sulla base dei dati europei dal 1960 al 2003.
Per passare dal livello del PIL reale a quello potenziale occorre ottenere una stima dell’uso potenziale o del livello di trend dei singoli fattori produttivi rispetto il loro livello nor- male di impiego. Di norma la componente di trend degli input produttivi si ha con regole di filtraggio attraverso metodi statistici univariati come il filtro di Hodrick-Prescott (HP). Tale filtro applica medie mobili pesate per ottenere la stima del PIL piuttosto che una semplice media aritmetica. Come tutti gli strumenti basati sulle medie mobili, tale strumento è sensibile alla mancanza di informazioni agli estremi delle serie. Si ha quindi la tendenza a sovrastimare il peso delle osservazioni che si trovano all’inizio o alla fine della serie. Per ovviare a tale pro- blema la metodologia utilizzata a livello europeo fa si che le singole serie vengano estrapolate oltre l’orizzonte temporale di previsione per un periodo di 6 anni. I filtri statistici vengono ap- plicati sulla serie originaria e sulla corrispondente estensione di medio periodo. Di solito i tre anni in seguito all’ultima osservazione sono considerati come un’indicazione della probabilità che le tendenze passate possano continuare nel futuro.
In base a tale elementi l’occupazione potenziale è ottenuta moltiplicando la differenza tra l’unità e il NAIRU per il trend del tasso di partecipazione per la popolazione in età lavorativa per il trend delle ore lavorate pro-capite. Si ha quindi la formula:
௧ = ௧.௧. ௧. (1 −!" ௧) [12]
dove ௧ indica la componente legata al trend del tasso di partecipazione alla forza lavoro. Tale componente è ottenuta con l’applicazione del filtro HP sulla serie storica costruita a partire
dai dati relativi il numero degli occupati, la popolazione in età lavorativa e il tasso di occupa- zione. La componente ௧ individua la popolazione in età lavorativa ed è estrapolata dal campione applicando i tassi di crescita delle proiezioni della popolazione attiva di lungo periodo generate dall’EUROSTAT. La componente ௧ individua il trend ottenuto con il filtro HP del numero medio di ore lavorate per lavoratore. Il NAIRU, e permette di ottenere il tasso di disoccupazione in presenza del quale nel sistema economico non si hanno spinte inflazioniste sui salari. Il capitale potenziale si trova assumendo la piena utilizzazione dello stock di capitale esistente. La stima della componente di lungo periodo della produttività totale dei fattori si ha utilizzando un filtro di Kalman bivariato di tipo bayesiano (KF) su un modello a fattori latenti che include il valore del residuo di Solow e la serie della capacità utilizzata. L’uso di tale filtro su questi elementi permette di individuare il legame tra l’andamento ciclico della produttività totale dei fattori e il grado di utilizzazione delle risorse. Il NAIRU è ampiamente accettato come concetto di equilibrio nel mercato del lavoro. In seguito ai lavori di Phelps e Friedman si af- ferma che nel lungo periodo prezzi e salari sono flessibili e non vi è trade off tra il tasso di inflazione e quello di occupazione. Di conseguenza le dinamiche di salari e prezzi devono es- sere formulate in termini dei cambiamenti del tasso di inflazione di prezzi e salari. Con tale formulazione ci si assicura che il tasso di inflazione ritornerà sempre al suo valore di equilibrio in modo indipendente dal tasso di inflazione di lungo periodo.
Dopo aver individuato una stima dei livelli potenziali e di trend dei singoli fattori pro- duttivi e della produttività totale dei fattori, il prodotto potenziale è ottenuto dalla seguente espressione:
௧௧ = ఈ௧.௧ଵିఈ.௧∗ [13]
Dal livello del prodotto potenziale è possibile individuare una misura dell’output gap che è lo scostamento tra il PIL effettivo e quello potenziale:
#௧=
− 1 [14]
Sulla base dell’output gap è possibile individuare il saldo strutturale di bilancio. Questo misura la posizione dei conti pubblici al netto degli effetti derivanti dalle fluttuazioni congiun- turali dell’economia e può essere rappresentato dall’espressione
$௧ =%$௧−&'&(()௧ [15]
dove %$௧ è il saldo di bilancio corretto per il ciclo e &'&(()௧ individua l’insieme delle mi- sure temporanee e una tantum in percentuale del PIL. La variabile del saldo di bilancio corretto per il ciclo %$௧ si ottiene sottraendo dal saldo nominale, in percentuale del PIL, ௧, la compo- nente ciclica *#௧:
%$௧= ௧−*#௧ [16]
dove * individua l’elasticità del saldo di bilancio alla crescita economica calcolata aggregando le elasticità delle singole voci relative alle entrate fiscali e alle spese pubbliche che reagiscono a variazioni congiunturali dell’economia. Le elasticità delle entrate +ோ e delle spese +ீ sono ponderate sulla base delle entrate ⁄ e delle spese correnti # ⁄ in modo da ottenere una misura della semi-elasticità complessiva di tali variabili rispetto al ciclo economico. In questo modo si ottiene:
*ோ = (+ோ − 1)ோ [17]
*ீ = (+ீ− 1)ீ [18]
In questo modo il parametro * si ottiene come differenza tra *ோ e *ீ.