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4.2 “Feline Anesthesia guidelines”

4.2.3 La valutazione preanestetica

Il gatto è un animale che presenta un repertorio comportamentale più difficile da interpretare rispetto al cane; spesso il gatto non mostra chiari segni clinici precoci di un processo patologico, piuttosto i segni sono sottili e molte volte passano inosservati dal proprietario. Per questo è fondamentale condurre una visita preanestetica approfondita e accurata per tutti i gatti che devono essere sottoposti ad anestesia. Le “AAFP-AAHA Feline life stage guidelines” proposte da Vogt et al. (2010) mettono in evidenza la necessità di creare un ambiente idoneo per condurre opportunamente una visita ad un paziente felino e quindi per avere una miglior comprensione dello stato fisico del paziente; infatti, se un gatto è in uno stato di ansia o di stress sarà difficile nonché impossibile completare la valutazione preanestetica. Alcuni suggerimenti proposti da Vogt et al. (2010) per ridurre lo stress del gatto sono:

1. favorire la socializzazione con il trasportino e con gli spostamenti fin da cuccioli: è un processo che si può ottenere lasciando nell’ambiente domestico il trasportino aperto e accessibile, creando e mantenendo un’associazione positiva con il trasportino rendendolo un luogo confortevole, di gioco, in cui il gatto può trovare del cibo. È consigliato coprire con una coperta il trasportino durante gli spostamenti.

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clinica) e/o lasciare all’interno del trasportino un indumento della persona a cui il gatto è più affezionato.

3. Avere una sala di attesa dedicata ai gatti oppure portare immediatamente il paziente in una stanza libera. Qualora non fosse possibile seguire questi due suggerimenti, si può mettere il paziente su una piattaforma rialzata in modo da tenerlo a distanza dai cani.

4. Minimizzare i tempi di attesa.

5. Gli autori Vogt et al. (2010) riportano alcune indicazioni rivolte ai Medici Veterinari riguardo le modalità di conduzione dell’esame fisico del gatto in linea con l’etologia di questo animale:

6. visitare il gatto in un ambiente tranquillo: evitare rumori forti e suoni che mimano i sibili.

7. Aprire la parte superiore o la porta del trasportino e condurre la visita: ciò consente al gatto di adattarsi all’operatore e all’ambiente. Manipolare il paziente contenendolo il meno possibile, in caso contrario avvolgerlo con un asciugamano.

8. Evitare il contatto visivo con il paziente.

La valutazione preanestetica del gatto consta nelle seguenti fasi: anamnesi, esame fisico, esami diagnostici collaterali ed assegnazione dello stato fisico ASA.

a) Anamnesi

In questa fase vengono raccolte le informazioni circa l’anamnesi ambientale (gatto indoor/outdoor, convivenza con altri animali e bambini, arricchimento ambientale, viaggi), l’anamnesi individuale (precedenti anestesie, sterilizzazione/castrazione, vaccinazioni, trattamenti antiparassitari, precedenti interventi di tipo medico o chirurgico ed eventuali terapie in corso, tipo di alimentazione, eventuali reazioni avverse ai farmaci), l’anamnesi remota e prossima.

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Capitolo 4 Linee guida per l’anestesia sicura del cane e del gatto

b) Esame fisico

L’esame fisico ha lo scopo di mettere in evidenza eventuali fattori di rischio e permette di ottenere i vari parametri clinici (peso e body condition score (BCS), frequenza cardiaca e respiratoria, tipo di polso, colore delle mucose apparenti e tempo di riempimento capillare) nonché il fine di verificare la presenza di anomalie all’auscultazione cardiaca e polmonare. Le razze feline correlate ad un maggiore rischio anestesiologico sono le razze brachicefaliche (Persiano, Exotic Shorthair, Himalayano) che sono più predisposte all’ostruzione delle vie respiratorie superiori, mentre la razza Maine Coon è predisposta a cardiomiopatia. Durante l’esame fisico viene valutato anche il temperamento del paziente, che condizionerà la via di somministrazione e la dose dei farmaci. Nel caso in cui sia particolarmente difficile effettuare l’esame fisico, viene proposto da Robertson et al. (2018) un protocollo per la gestione del gatto impaurito/ansioso: il proprietario provvede alla somministrazione di gabapentin 50-100 mg PO entro 2-3 h prima della visita preanestetica in modo da ottenere un effetto ansiolitico e ridurre la paura (che può sfociare in aggressività) e lo stress del gatto. All’arrivo nella struttura veterinaria, il paziente viene portato in una stanza tranquilla e sottoposto alla visita preanestetica impiegando delle tecniche di manipolazione “feline friendly”. Se il paziente non può essere manipolato in sicurezza, gli autori consigliano di procedere con una sedazione via IM; dopodiché si può procedere con l’esame fisico e anche con il prelievo di sangue necessario per gli accertamenti emato- biochimici.

c) Esami diagnostici collaterali

Gli esami diagnostici collaterali preanestetici, comprensivi sia di indagini di laboratorio che di diagnostica per immagini ma anche di misurazioni strumentali (come NIBP ed ECG), raccomandati da Robertson et al. (2018) a

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seconda del range di età del gatto sono riportati nella sottostante tabella 4.7.

Esame diagnostico Paziente

neonato, pediatrico e junior Paziente adulto (3-6 anni) Paziente maturo (7-10 anni) Paziente senior e geriatrico (>10 anni) (0 mesi-2 anni) CBC (HTC, RBC, ± ± + + WBC, PLT) e striscio ematico Profilo biochimico ± ± + + (BUN, creatinina, ALP, ALT, albumina, globuline, proteine totali, glicemia, P-, Na+, Ca2+, K+)

Analisi delle urine ± ± + +

(peso specifico, analisi del

sedimento, glucosio, corpi chetonici, bilirubina, proteine)

Test per Retrovirus + ± ± ±

T4 ± ± + Pressione ematica ± ± + (NIBP) ECG ± ± ± Radiografia toracica ± ± + NT-proBNP ± ± ±

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d) Assegnazione dello stato fisico ASA (American Society of Anesthesiologists)

La classificazione dello stato fisico ASA presente nelle linee guida di Robertson et al. (2018) e riportata nella tabella 4.8, permette di catalogare lo stato fisico del paziente anestesiologico in modo da progettare un piano anestesiologico correlato al livello ASA che minimizzi il rischio clinico. I gatti di età superiore ai 12 anni vengono considerati ad alto rischio di mortalità anestesiologica indipendentemente dallo stato fisico ASA.

Stato fisico

Stato di salute preoperatorio

1 Paziente normale senza patologie; ad es. sterilizzazione/castrazione